La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
IX -
L’attesa
Videl
era in
una strana dimensione.
Le
sembrava
come di dormire in fondo all’oceano, con un peso sulla pancia
che non le permetteva
di risalire in superficie e la pressione dell’acqua che le
schiacciava la testa
e i pensieri. In questo strano stato, i suoi ricordi sembravano quasi
mischiarsi, i baffi di suo padre diventavano i capelli di Crilin, che a
loro
volta si trasformavano nel neo peloso che aveva il suo professore
d’inglese sul
naso. Queste visioni erano accompagnate da un rumore che non riusciva a
riconoscere, perché era troppo oppressa dalla pressione e
dalla stanchezza che
le sue orecchie sembravano rifiutarsi di ascoltare. Era una specie di
borbottio
continuo che non sembrava avere senso, dato che persino il suo cervello
sembrava essere andato in stand by perchè non riconosceva
più il significato
delle parole (se così può essere classificato il
rumore da lei percepito ) e
semplicemente le mostrava i ricordi della sua vita come se fossero una
specie
di screen saver confortante e rilassante.
Anche
la sua
coscienza si era messa da parte, addormentata in un angolino.
°^°
La
corsa
verso l’ospedale aveva provocato in Gohan un’agonia
tremenda.
Dopo
aver
più volte chiamato Videl, all’interno di quel
maledetto palazzo incendiato, il
ragazzo stava ormai per perdere la speranza, quando aveva visto le dita
rosa
dell’amica spuntare da uno spiraglio minuscolo lasciato dalle
macerie. Da quel
punto in avanti, il mezzo saiyan non si ricordava granché,
era come se avesse
spento per qualche minuto la mente per
lasciare spazio alla sua straordinaria forza e agire al fine di tirare
fuori da
quell’inferno Videl.
Mentre
volava veloce come il vento tenendo tra le braccia la sua ragazza dai
capelli
corti, si era come risvegliato.
La
mia ragazza? Io non ho alcuna
pretesa su di lei…, ragionò
il
ragazzo confuso. Poi scosse la testa, una ventata d’aria
fresca gli arrivò
dritta sul viso, ridestandolo dalla nebbia che gli impediva di pensare.
…
è vero, Videl non è ancora la mia
ragazza. Mi chiedo come posso essere stato così stupido,
così ingenuo, da far
finta di niente finora e non averle rivelato i miei sentimenti nei suoi
confronti quando ne avevo realmente la possibilità. Ma come
ho potuto perdere
un’occasione così preziosa? Doveva davvero essere
il destino a sbattermi in
faccia la verità? Perché solo quando stiamo per
perdere le persone a cui
teniamo davvero ci rendiamo conto di quanto siano importanti per noi?
Dovevo
essere più sveglio. Avrei dovuto proteggerla, anzi no, non
avrei dovuto
permetterle di venire con me in una missione tanto
rischiosa…
Questi
erano
i pensieri del ragazzo, che si interruppero solo quando i suoi occhi si
posarono
sul viso spento di Videl, ancora inerme, tenuta tra le sue braccia.
Gohan
sorrise amaramente.
Che
stupido che sono, tu mi avresti
seguito comunque. Non ti saresti lasciata scoraggiare così
facilmente. Non sono
sicuro di meritare una ragazza coraggiosa come te… Ma ti
prego, resisti. Se non
vuoi resistere per un ingenuo come me, fallo per tuo padre, per Erasa,
per i
tuoi amici e per i cittadini che tanto ti adorano. So che hai il potere
di
farlo. Sei la ragazza più forte che io abbia incontrato, e
ho ancora bisogno di
te.
“Lo
so che
mi senti, Videl. Resisti, perché ti devo ancora dire una
cosa molto
importante.” le disse il mezzo saiyan, fiducioso che le sue
parole le avrebbero
dato forza.
Usò
tutto il
suo potenziale per dirigersi verso l’ospedale più
velocemente possibile, ma
quei due minuti impiegati per arrivare a destinazione gli erano
sembrati delle
ore, mentre l’ansia cresceva di secondo in secondo
divorandolo, ogni volta che
sentiva il cuore di Videl rallentare il suo battito.
°^°
Gohan
era in
uno stato di profonda confusione, ora. Si sentiva spaesato, Videl non
era più
tra le sue braccia, i medici gliel’avevano portata subito via
appena era
riuscito a balbettare qualche parola sulle sue condizioni ed ora era
lì, in
piedi, fuori posto, nel bel mezzo della sala d’attesa del
reparto rianimazione.
Quanto
tempo
era passato? Minuti o ore? Il ragazzo non sapeva dirlo con certezza.
Sembrò
risvegliarsi dal suo stato quando qualcuno gli poso la mano sulla
spalla. Gohan
si girò, e si stupì di vedere suo padre.
“Gohan…”
Goku
non
disse nient’altro, semplicemente si lasciò
abbracciare da suo figlio, che,
ormai distrutto, aveva abbassato tutte le sue difese. Lo
sentì mormorare frasi
come “È tutta colpa mia” o
“Avrei dovuto proteggerla” , quando qualcuno lo
strappò
da quell’abbraccio e diede al ragazzo uno schiaffo
fortissimo, che iniziò
subito a bruciare
sulla sua guancia.
Mentre
Vegeta lo guardava con quei suoi occhi piccoli e socchiusi, la mano
ancora
alzata dopo averlo schiaffeggiato, gli sussurrò: “ È inutile
piangere sul latte versato. Con
tutti i
‘se’ e i
‘però’ che voi umani dite ogni giorno,
potreste costruire case
su questo inutile pianeta!”
Lo
schiaffo
bruciava con un’intensità maggiore sul viso del
mezzo saiyan, che l’aveva
subito senza reagire, il suo orgoglio ferito.
A
un certo
punto tutta la rabbia e l’ansia tenuta nascosta da Gohan
esplosero.
“Chi
ti ha
chiamato qui, Vegeta? Non c’è bisogno di te. Ovunque non c’è
bisogno di te.” Gli disse inaspettatamente il
ragazzo, con un tono calmo e allo stesso tempo inquietante.
“Calmati,
ragazzino.
Non sarei di sicuro venuto se non mi ci avesse costretto quella stupida
donna
che voi chiamate Bulma. Tsè, ha portato anche i
mocciosi…” controbatté senza
cuore Vegeta.
“Appena
abbiamo saputo la notizia ci siamo precipitati qui!”
esclamò un Trunks
preoccupatissimo, spuntando dietro a sua madre.
“Sì!
Volevamo sapere come stava la sorellona!” continuò
Goten con le lacrime agli
occhi, a lato del suo migliore amico, “Dove
l’hanno portata, fratellone? Come sta?”
“…
Io… non
lo so. Non è ancora uscito nessuno a spiegarmi la
situazione.” spiegò il mezzo
saiyan, poi, vedendo che Goten stava cercando di trattenersi per non
piangere,
gli addolcì l’amara pillola. “Comunque,
non ti preoccupare, Videl è forte,
scommetto che guarirà prestissimo.” gli disse
accarezzandogli la testa,
sperando ardentemente che quello che aveva appena detto si realizzasse
per
davvero.
Dopo
circa
un’ora di lunghissima attesa uscì dal reparto un
dottore dal cipiglio serio e
professionale che si guardò intorno, stupito di vedere un
giovane ragazzo
vestito di verde, quattro adulti e due bambini preoccupati nella sala
d’attesa.
“Siete
parenti della signorina Satan?” chiese.
“No,
abbiamo
provato a telefonare a suo padre, ma ci ha risposto la sua segretaria,
dicendoci che era impegnato in una delle sue ‘riunioni di
lavoro’ come
le chiama lui”, rispose inaspettatamente
Chichi, che era giunta con suo marito appena aveva saputo
dell’incidente della
ragazza.
“Può
dire
tutto a me!” si intromise subito Gohan nella conversazione
“La prego, non mi
faccia attendere ulteriormente…” concluse, la sua
voce quasi diventata un
sussurro.
Il
dottore
si guardò intorno, mentre la sua professionalità
e la sua umanità combattevano
dentro di lui, rendendolo indeciso se mettere fine alle sofferenze di
quel
povero ragazzo (che comunque aveva già riconosciuto, lo
vedeva assieme alla
signorina Satan quasi ogni sera al telegiornale delle otto, mentre
insieme
sconfiggevano il cattivo di turno) o se aspettare l’arrivo
del suo famoso
genitore, anche se non
credeva che
sarebbe giunto così presto… in fondo, era una
situazione di emergenza, no?
Il
medico si
asciugò il sudore che imperlava la sua fronte e
sospirò.
“…
Prego, mi
segua.”
°^°
…
situazione complicata, dovuta
all’inalazione di grandi quantità di monossido di
carbonio…
…
è comunque di corporatura esile,
seppur una ragazza così forte….
…
stato di semi-coscienza…
…
coma, dottore?...
…
Una specie, anche se potrebbe
prendere coscienza da un momento all’altro…
…per
poi riaddormentarsi…
…
un grande periodo di recupero…
…
mesi?!...
…
si calmi, giovanotto, non è in
pericolo…
Videl
riusciva solo a cogliere spezzoni di frasi, quando la sua coscienza
veniva a
galla dopo essere rimasta schiacciata per lungo tempo in fondo a
sé stessa. Per
lei era una gran fatica concentrarsi e dare un senso al borbottio che
di tanto
in tanto sentiva, perché presto la pressione la opprimeva di
nuovo, tappandole
le orecchie e rimettendo il suo cervello in stand by.
…
quando ti svegli, sorellona, ti
prometto che io e il mio migliore amico ti prendiamo il gelato
più migliore che
ci sia, quello con le nocciole che mangio sempre anche con
papà, e poi ti
portiamo al circo, che è appena arrivato in
città, pensa: ci sono gli elefanti,
i leoni e anche una donna con la barba, che buffo…
…Certo
che mi sente, me lo ha
giurato il mio fratellone, e io ci credo! Poi, non volevi dirle
qualcosa anche
te…
…da
solo, dai esci!...
…
tutti i videogiochi che ho, anche
l’ultimo con gli zombie che ti pappano il cervello,
però ti devi svegliare,
capito?? Altrimenti come faccio a spiegare al mio migliore amico che
non ti
svegli da due settimane?!...
…
non so neanche perché sono venuto,
stupida umana, dovevo solo accompagnare i mocciosi, e guarda dove sono
finito…
ti devi riprendere, hai capito, nanerottola?! Qui nessuno vive
più in pace da
quando quel dannato palazzo ti è crollato addosso. Possibile
che tu sia una
casinista anche in un letto di ospedale?!...
…forza,
cara, sono sicurissima che
ti riprenderai, presto o tardi. Ma ricordati che è meglio
presto, devi sposare
mio figlio, dannazione!!...
…
sei una ragazza forte, crediamo
tutti nel tuo potenziale, coraggio Videl!...
…
Sapessi, Vì, a scuola tutti
aspettano il tuo ritorno. Persino Sharpener tiene il muso da quando non
ci sei
più! Proprio ora che avevi il tuo look perfetto…
Mi manchi tanto, amica mia…
…
pasticcino mio, ti scongiuro,
svegliati!...
“Tranquilla,
Videl, io ti
aspetto.”
***
Angolo
dell’autrice
(che continua a farvi aspettare per il lieto fine)
Non
so perché,
ma ho come l’impressione che questo capitolo sia
particolarmente, non so, commuovente,
che ne dite? Volevo dare un po’ la parvenza comica ai
discorsi sentiti da
Videl, e invece avevo il magone mentre li scrivevo, sig! A proposito,
avete
riconosciuto tutti i personaggi che parlano con la nostra amata
protagonista?
Scrivetelo nella recensione (sempre che ci sia ancora qualcuno che mi
legge
.-.) come sempre vi chiedo… portate pazienza! Vedo
già alcuni di voi con
stampato in fronte “ Prima o poi sta’ poveraccia si
sveglierà!” beh… chi lo sa
(di nuovo suspence, aiuto, vedo già le lance) questa volta
non ho già pronto il
prossimo capitolo, quindi vi chiedo umilmente perdono se non ci sarà
l’anticipazione (tanto non ci si
capiva dentro niente comunque
Ndlettori).
Ma
così c’è
più posto per i ringraziamenti!^^ Grazie alle persone (di
gran cuore) che
portano una pazienza assurda a leggere e recensire la storia di questa
squilibrata: Ethel00, Sah96, SweetNemy, normina, Seele, lady rosso,
Darma,
mikchan, Hikai96, meghi13, amy99, Heavenly97, Misaki 17! E a quelli che
seguono
e non recensiscono, grazie di cuore!!! E davvero bravi, la maggior
parte di voi
ha capito che Gohan toccava le dita di Videl ma anche complimenti per
le altre
idee proposte molto più fantasiose dalla mia! Stavolta vi
lascio come al solito
con un indovinello: riconoscere i discorsi captati da Videl
addormentata (è
piuttosto semplice). Vediamo chi indovina!;)
Ancora
grazie di cuore. Davvero non avrei mai immaginato di avere
così tanto seguito!
Frulallas
(vi vuole bene <3)
p.s. Gohan
si è svegliato dal suo stato di ingenuo!! Alleluja!!! ;D