PROLOGO
Il
corteo funebre avanzava lentamente sotto la pioggia.
Il
cielo continuava a piangere, così come la maggior parte dei presenti.
In
testa al corteo, Draco Malfoy avanzava a passi lenti e misurati, il volto
basso, non piangeva, ma i suoi occhi chiari erano vuoti e spenti.
Al suo
fianco camminavano Harry, Ron e Ginny.
La
giovane Potter continuava a piangere silenziosamente.
Non
produceva alcun rumore, nulla poteva far intendere che stesse piangendo, se non
il movimento sussultorio delle sue spalle che continuavano ad alzarsi e
abbassarsi al ritmo di un doloroso pianto.
Stringeva
la mano a suo marito cercando disperatamente di dargli forza.
Ron,
dal canto suo, rimaneva piuttosto silenzioso.
La sua
ragazza camminava un passo dietro di lui, come se non si sentisse all’altezza
di quella posizione,
tenendo la mano poggiata sul suo braccio e lo
sguardo basso.
La
prole di Potter era immediatamente dietro di loro, in compagnia dei genitori di
Hermione e di Narcissa Malfoy.
Blaise
e Daphne erano dietro di loro.
Tutti
avevano presenziato al funerale.
L’intero
corpo docente di Hogwarts, molti medimaghi, colleghi di Hermione, tantissime
famiglie del mondo magico e decine e decine di ragazzi che avevano lasciato
Hogwarts per recarsi al funerale.
C’era
anche l’intero Ministero, molte cariche importanti e gli Auror camminavano in
gruppi, al fianco della bara che continuava a lievitare sotto la pioggia.
Il
cimitero era triste e silenzioso e quando il prete iniziò il rito funebre tutti
si disposero al suo capezzale in silenzio.
Lei
era morta e si era portata via tutto.
La
loro vita insieme era finita, ora Draco era vedovo.
Solo.
Un
uomo completamente solo.
Lei si
era portata via la sua felicità e non gli era rimasto più nulla.
Quando
la bara fu sepolta i presenti iniziarono ad andarsene in piccoli gruppi.
Draco
rimase inerme sotto la pioggia, mentre un incantesimo protettivo lo riparava.
Harry
rimase al suo fianco per tutto il tempo.
Aveva
gli occhi lucidi e gonfi, ma si sforzava di non piangere.
Aveva
negli occhi un grande dolore, lo stesso dolore di Draco.
Condividevano
qualcosa.
In
passato avevano condiviso l’amore che provavano per in lei, in quel momento
condividevano il dolore per la sua morte.
Passarono
ore o forse minuti.
Rimasero
in pochi, ma Draco se ne accorse a stento.
Quando
Harry gli poggiò una mano sulla spalla lui si voltò a guardarlo.
“Andiamo
Draco, andiamo a casa”.
E
l’uomo scosse la testa.
“Hermione è morta, Harry. Non ho più una casa in cui tornare”.
Spazio autrice:
Ed eccomi qui, il Gran Ritorno. Sono stata assente per un po' da EFP,
in verità c'ero, ci sono sempre stata, ma in quest'ultimo
periodo sono stata una presenza piuttosto silenziosa. Non ho più
pubblicato storie e non ho più lasciato commenti nonostante
continuassi a leggere qualche vostra storia di tanto in tanto.
Purtroppo ho avuto un blocco. Sono successe un po' di cose nella mia
vita, cambiamenti che mi hanno portato ad altri cambiamenti e ho
lasciato un po' da parte tutte le storie sui miei fandom preferiti,
dedicandomi semplicemente a qualche storiella originale di tanto in
tanto che moriva tra le profondità del mio computer poche ore
dopo essere nata.
Ma tutto questo a voi non importa. Adesso sono qui. Ho ritrovato questa
vecchia storia sul mio pc e ho pensato che forse poteva essere la
storia giusta per ripartire, così ho pensato di iniziare a
pubblicarvi il prologo. Spero che possiate trovarlo interessante.
Non so ogni quanto pubblicherò, non posso assicurarvi
puntualità, costanza e precisione, ma proverò ugualmente
ad essere puntuale, costante e precisa.
Grazie per l'attenzione che mi avete donato.