Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: ashtonssmile    23/07/2012    1 recensioni
«E' scappata!» urlarono allarmati.
«Meglio così, sarebbe stata inutile qui» disse il re di Telmar.
«Ma è tua figlia!» ammonì la moglie.
«La scelta è stata sua. Ora è lei che sceglierà il suo destino»
Non aveva ragione di stare a Telmar, sarebbe stata inutile. Scappò, in balia al suo destino e alla sua esperienza.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentì dei rumori. Dopo aver estratto la sua spada dalla guaina, la protrasse per proteggersi, l'elmo in viso. Camminava lenta e attenta ai rumori della foresta circostante. I rumori si avvicinavano sempre di più. Una goccia di sudore le scese lungo la guancia sotto l'elmo. Prese coraggio e si fece avanti. Sbucò all'improvviso dagli alberi e davanti a sè un ragazzo alto, biondo. Sguainò la spada e la puntò avanti a lei. Cominciò a spadroneggiarla con tutta la sua esperienza e lui fece lo stesso. Cominciarono a battersi. Una bambina urlò di smetterla, ma entrambi continuarono. La ragazza tolse la spada a quel ragazzo biondo, attaccandolo ad un albero e la spada puntata alla gola. «Chi siete?» chiese il biondo. La ragazza esitò. «Chi siete?» ripeté. Tenendo la spada puntata sul ragazzo, tolse l'elmo con l'altra mano. Il ragazzo sgranò gli occhi e i tre piombati in pochi minuti ebbero una piccola risata. Lui abbassò lo sguardo, come imbarazzato. «Abigail, voi chi siete?». Non rialzò gli occhi. «Re Peter». Tenne lo sguardo sulla spada e a quelle due parole Abigail lasciò la spada, riponendola al suo posto. «Peter, il magnifico? Re di Narnia?» chiese stupita. «Sì e loro sono Susan, Edmund e Lucy». I tre sorrisero delicatamente. «Mi spiace per averla attaccata, re Peter» . «Dammi pure del tu. Dove hai imparato tutto questo?» . «Me lo insegnarono quando ero ancora a Telmar, sin da bambina mi diedero lezioni su come difendermi, ma non sapevo che un giorno sarei stata inutile. Fui costretta a scappare, qualche anno fa» disse mettendosi l'elmo sottobraccio. «Sei di Telmar?» . «Sì, ma preferisco non ricordarmene». La bambina le andò davanti. «Ma tu hai sempre quest'armatura?» . «Beh, sì. Che c'è di male?» . «Sei.. tutta sporca». Abigail la guardò perplessa, poi si diede un'occhiata e rimase imbarazzata. «Io sono sempre così» . «Verrai con noi e voglio renderti presentabile» disse la piccolina. «Vuoi prendermi in giro?» fece una piccola risata. «No, non sta scherzando» disse Susan. Abigail rimase sbigottita, senza sapere che fare. «Con questi abiti mi sento a mio agio, non so come mi sentirei con un abito come il vostro». La piccola Lucy non aggiunse altro e le prese una mano, passando in mezzo al bosco. Peter le prese l’altra mano. «Lucy, se non vuole non puoi obbligarla». Abigail si sentiva tirare da una parte all’altra dai due fratelli. Peter tirò più forte e la piccola mollo la presa. Abigail perse l’equilibrio e cadde addosso al re. Per un attimo la ragazza rimase a guardare quegli occhi azzurri, poi si rialzò di scatto. «Scusa» disse lei. «Non è colpa tua» replicò Peter. Lucy le riprese la mano. «Ti sto costringendo?» disse con volto tenero. «No, tranquilla. E’ che sarebbe scortese da parte mia» . «Non è scortese, ti ho invitata io». Le due andarono avanti, mentre Edmund, Susan e Peter le seguivano dietro. Lucy le fece gesto di avvicinarsi. «Sai, penso che tu piaccia a mio fratello» . «Quale?» chiese perplessa. «Peter». Gli occhi di Abigail s’illuminarono. «Sul serio?» . «Sì. Piace anche a te?». Abbassò il volto. «Come sai che gli piaccio?» . «E’ mio fratello, lo so». Giunsero al castello. «Io.. non dovrei essere qui» disse Abigail. «Perché?» chiese Peter. «Ricordi che dissi di essere scappata? Ecco, non è il caso che io rimanga qui». Fece per andarsene, ma Peter la bloccò. «Non andartene» disse. «Hai promesso a Lucy che ti saresti fatta vestire da lei» . «Lo so, ma..» . «Per favore. Poi le sue lagne non le sentirai tu». Abigail rise e lasciò correre. Si fece condurre in una stanza di quell’enorme edificio. Si diede una pulita e Lucy cominciò a darle vestiti da mettersi. «Lucy, ti ringrazio, ma non mi sento a mio agio» disse imbarazzata. «E’ solo una prova. Guardati». Abigail si avvicinò allo specchio e si diede un’occhiata. Non si sentiva più come prima, ovvero il guerriero valoroso che era diventata nel corso degli anni. La ragazza piena di coraggio, che si destreggiava con in mano una spada, che viveva nel bosco di Narnia. Ora, almeno, si sentiva una ragazza. La porta si aprì e Peter rimase sulla soglia della porta a bocca aperta. Abigail lo vide e il suo viso cominciò a colorarsi. «Lo so, sono ridicola» disse ancora con il suo viso basso. «Ridicola? Non sei ridicola» disse Peter. «Caspian ci aspetta» disse Susan. «Non noi, aspetta te, Susan» disse Edmund sogghignando. La sorella le diede una patta su una spalla, poi se ne andò. «Lucy, andiamo». Edmund prese la mano della sorellina e la portò via, lasciando Abigail e Peter da soli. «Sarà meglio raggiungerli» disse lei imbarazzata. «Forse hai ragione, prima volevo dire una cosa». Abigail si sentiva avvampare. «Penso che tu non sia ridicola, ma bellissima» disse a viso basso. «Ti..ringrazio..» balbettò. Gli diede un timido bacio su una guancia e raggiunse gli altri. Il cuore di Peter, a quel contatto, cominciò a battere sempre più forte. E’ stato il cosiddetto “colpo di fulmine”. «Lei chi è?» chiese Caspian. «Abigail» disse Susan. «La ragazza di Peter» aggiunge Lucy. «No, non sono la ragazza di Peter!» disse. «Ma vi piacete, come Susan e Caspian». I due chiamati in causa arrossirono, così come Abigail e Peter. «Non è detto, Lucy» disse il biondo. «A te piace e a lei piace, fine della storia» disse. Era incredibile come la piccola Pevensie si faceva valere. Peter prese una mano ad Abigail e la portò lontana da tutti. «Scusala, non..» fu interrotto. Abigail non riuscì a pensarci su più volte e lo baciò. Non era convinta di tutto quello ma era certa di quello che in quell’istante provava. «Abigail, io me ne dovrò andare» . «Lo so» . «Non tornerò più» . «So anche questo, Peter. Non pensare che se vivevo nel bosco non potevo sapere le cose» . «Tra qualche minuti». Abigail abbassò il viso. «Lo so, Peter, ecco perché l’ho fatto» . «Vieni con me». «Non è detto che possa apparire dove apparirai tu». Tornarono dal principe e dai fratelli. Si era aggiunto Aslan. Abigail alla sua vista, s’inchinò senza pensarci. «Alzati, principessa di Telmar» disse il leone. Abigail si alzò. «Non lo so, Aslan, sono semplicemente una ragazza» . «Una ragazza principessa scappata al suo destino per via del padre che la riteneva inutile, giusto?». Annuì. «Principessa di Telmar?» disse Caspian. «Sì, sono tua cugina, Caspian». Rimase sbigottito davanti a quella affermazione. «Aslan» interruppe Peter. «Ho bisogno di un favore».
***
Era il momento. I fratelli Pevensie dovevano andarsene da Narnia. Peter si avvicinò ad Abigail. «Attraverserai il portale con me» . «Ma Peter..» . «Aslan proverà a farti stare con me» . «Non è detto che ci riesca» . «Ti prego, proviamo». Peter intrecciò le dita a quelle di Abigail. Era tutto pronto. Abigail fece un grosso sospiro e salutò il cugino. «Perché non resti?» chiese Caspian. «Non ho nulla da fare qui. E poi, voglio seguire Peter». Il principe l’abbracciò, poi si incammino verso il mondo dei Pevensie, sempre stretta a Peter.
***
Si ritrovarono davanti al treno. Peter si guardò intorno. Abigail non era con lui. Non aveva funzionato. «Mi dispiace» disse Edmund. «Anche a me» replicò Peter. Salirono sul treno. Qualcuno andò contro Peter che si voltò scocciato. «C’è ancora posto per me?». Vide Abigail e l’abbraccio. Non poteva desiderare altro.


Era uno One-Shot, quindi un unico capitolo. Spero vi sia piaciuto.
Un bacio, Nicole.

   
 
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