Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Feel Good Inc    23/07/2012    4 recensioni
{ I classificata nel contest 'I colori di Storybrooke' indetto da The Weaver of Tales, giudicata da Releeshahn }
Per tanti anni la gente se n’è andata in giro con passi veloci e occhi distratti senza vedere quelle tante cose impercettibili che un bambino non può fare a meno di notare, le menti bianche come quelle pagine intonse, nell’inconsapevole attesa che qualcosa – la lancetta di un orologio – desse vita a nuovo inchiostro e a nuove parole.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Henry Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Welcome to Wonderland ~

 

 

 

 

 

 

 

 

I don’t believe in fairytales, but I believe in you and me.

 

 

 

Sulla rocca del suo castello è lui l’eroe, lui a vincere contro il male, cavalcando come un fulmine sulle ali della fantasia.

I fogli lo circondano, bianchi come la storia di Storybrooke. Non è mai successo nulla, qui, prima di ieri sera. Per tanti anni la gente se n’è andata in giro con passi veloci e occhi distratti senza vedere quelle tante cose impercettibili che un bambino non può fare a meno di notare, le menti bianche come quelle pagine intonse, nell’inconsapevole attesa che qualcosa – la lancetta di un orologio – desse vita a nuovo inchiostro e a nuove parole.

Ed è successo, finalmente, anche se loro ancora non lo sanno.

Henry sparpaglia un altro po’ i fogli che ha portato con sé sul suo castello come piccoli bottini di guerra. Forse un giorno verrà qualcuno a svolgere meglio il compito che si è prefisso, ma fino ad allora lui dovrà provarci, dovrà tentare di aiutare la salvatrice nella missione che lei non si è mai sognata di chiedere e che sembra ancora molto lontana dall’accettare.

Ma intanto, a Storybrooke, il cielo è già cambiato.

Henry alza lo sguardo e sorride. Una volta la sua maestra – è così buffo pensare che in realtà sia sua nonna – gli ha detto che il bianco è buono, è il colore più puro, ecco perché tutti gli altri vi si fondono insieme. E oggi persino le nuvole, quelle nuvole che hanno sempre oscurato ogni speranza – così simili agli occhi di una donna lontanissima che si fa chiamare mamma – sono più bianche.

Perché dietro, timidamente, si fa strada la luce del sole.

Henry prende un grande respiro, si concentra e posa la punta della penna sulla prima pagina vuota.

C’era una volta, scrive, una ragazza che salvò un mondo.

Anche se lei ancora non lo sa.

 

 

[ 300 parole ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice

 

Udite-udite, questa sciocchezza (no, non è falsa modestia la mia, a me sembra veramente una sciocchezza xD) è risultata prima nel contest I colori di Storybrooke indetto da The Weaver of Tales e giudicato da Releeshahn. Non avete idea della mia gioia. *esplode*

Il contest prevedeva la scelta di un protagonista e di un colore, laddove ciascun colore corrispondeva a un pacchetto contenente quattro prompt e quattro personaggi secondari. Io ho scelto l’accostamento Henry Mills + bianco, e mi sono ritrovata a fare i conti con questo elenco di voci: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard, Regina Mills, August W. Booth; nuvola, luce, ricordo, speranza.

Quivi le note post-lettura lasciate anche alla giudicia:

 

Emma, Mary Margaret e Regina vengono citate piuttosto chiaramente, anche se non in modo esplicito, mentre l’accenno a August è sottointeso nella frase forse un giorno verrà qualcuno a svolgere meglio il compito che si è prefisso. Per quanto riguarda i prompt, anche in questo caso penso che nuvola, luce e speranza siano subito identificabili, mentre ricordo è compreso nel riferimento alle menti bianche degli abitanti di Storybrooke – in altre parole, ho identificato il bianco come la mancanza del ricordo stesso.

Essenzialmente ho voluto ritrarre Henry in un momento immediatamente successivo all’episodio pilota. Ho pensato che, ora che si è scontrato con lo scetticismo cosmico di Emma, nel suo piccolo voglia tentare tutto ciò che è nelle sue possibilità pur di portarla a credere – come appunto lo scrivere per lei, l’immaginare la sua storia e il modo in cui spezzerà la maledizione. Diciamo che Henry sta scrivendo una fanfiction su sua madre X°D

La lyric iniziale è tratta dalla canzone Wonderland di Natalia Kills e non vuole significare che Henry semplicemente non crede nelle favole, ma che crede più in Emma che nelle favole. (Sì, lo so. Quando scrivo mi capisco solo io. ^^’)

 

Ebbene, ecco tutto. Una pura sciocchezza. Datemi un pizzicotto .__.

Di seguito riporto il giudizio di Relee e lo splendido banner Ci tengo soprattutto a ringraziare lei, per essersi accollata l’onere di fare da giudice e averlo svolto con cotanta rapidità e precisione, nonché le altre partecipanti, Ray08 e dodo, delle quali vi invito a leggere le storie :D

E grazie anche a tutti voi lettori, naturalmente.

Aya ~

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1a classificata: Welcome to Wonderland – FataFaby89 (29,8/30)


Grammatica e Sintassi: 5/5
Nulla da dire, veramente. La storia è perfetta sotto questo punto di vista.

Forma e Stile: 4,8/5
- “ma fino ad allora lui dovrà provarci (…). Ma intanto, a Storybrooke, il cielo è già cambiato.” Questa doppia avversione non mi è suonata benissimo: di norma una congiunzione non dovrebbe essere posta dopo il punto a meno che non si intenda negare o rafforzare il senso della frase precedente; ora, mentre mi è sembrato legittimo con il periodo introdotto dalla “e” (Ed è successo, finalmente) qui, seppure non sia scorretto, le due avversioni mi sembrano ridondanti. Non te l’ho considerato comunque errore.
- “si fondono insieme. E oggi persino le nuvole” Qui avrei sostituito il punto con un punto e virgola che, a mio parere, avrebbe dato più continuità alla frase.
- “E oggi persino le nuvole, quelle nuvole che hanno sempre oscurato” nonostante “nuvola” fosse uno dei prompt, avrei evitato la ripetizione, usando magari il sinonimo “nube”: “E oggi persino le nuvole, quelle nubi che hanno sempre oscurato”

IC: 5/5
Il personaggio di Henry è riportato con estrema fedeltà: dalla tua storia traspare sia la sua incrollabile e tenace fede nelle proprie idee, sia la forza con la quale spera e si prepara alla “lotta” contro lo scetticismo di Emma, sia i sogni e la fantasia del bambino che è. Tutta la complessità del personaggio è mantenuta e, anzi, esaltata.
Stesso discorso per i personaggi secondari, le cui personalità sono indicate con estrema cur, pur essendo loro solamente appena un accenno nei pensieri di Henry.

Originalità: 5/5

Uso del pacchetto: 5/5
Non riuscendo a dedurre come la giudice precedente avesse inteso l’uso dei prompt – se li preferisse semplicemente nominati o se li avesse concepiti come cardini su cui far ruotare la storia – ho deciso di valutare questa voce come una media fra le due.
Dunque, per quanto riguarda il nominare i prompt, nella storia è possibile vederne solamente due su tre.
Esaminando il loro utilizzo, invece, trovo che sia proprio l’“omesso” quello usato nella maniera migliore: il ricordo permea la storia, ne è il fulcro e la spiegazione; su di questo si fondano le speranze e sogni di Henry, attraverso la sua analisi il protagonista può comprendere l’importanza delle azioni future. A confronto del prompt “ricordo”, l’utilizzo degli altri due è minimo: nessuno infatti incide così fortemente nella struttura della storia, limitandosi entrambi solamente a comparire.
Facendo una media, trovo la tua scelta ottimale in quanto un caso compensa l’altro.

Gradimento personale: 5/5
È difficile, secondo me, riuscire ad essere originali usando così poche parole. Tu ci sei riuscita: la storia è al tempo stesso fedele alla serie e fresca. Trovo veramente azzeccata la scelta del momento: nel telefilm è trattato velocemente – come è giusto che sia, in fondo. Inserendoti in quel momento hai potuto tirar fuori un racconto veramente sentito, carico della preoccupazione e della incrollabile, tenace fiducia che caratterizza Henry, un personaggio fra i migliori della serie, a mio parere, di cui hai saputo riportare abilmente le caratteristiche – la forza con cui persegue il suo fine, la dedizione verso Emma, la speranza di liberare Storybrooke affiancata a quella di una nuova vita, magari con la madre che avrebbe dovuto essere la sua, la fantasia e la fede senza confini. La storia è coerente in ogni sua parola: tanto negli accenni ai personaggi nella fan fiction secondari quanto nei luoghi e nelle tempistiche degli avvenimenti.
Lo stile è fluido, fresco e veramente gradevole: avvince il lettore catapultandolo in un universo che conosce, in situazioni note che può osservare da occhi differenti, da un punto di vista originale e carico di sentimento com’è quello di Hanry.
Nel complesso una storia veramente bella, una di quelle che sei felice di aver letto.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc