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Autore: MissCherie    23/07/2012    7 recensioni
Lei lo odiava con tutto il suo cuore, lo aveva amato ... Lui la stuzzicava in tutti i modi possibili , ma l'avrebbe amata .. Da una scommessa era nato l'inimmaginabile, da un bacio era scoppiato il desiderio. Due vecchi amici, divisi dall'odio, ma che con il passare dei giorni valicheranno ,in un Estate focosa , il filo di quello che noi chiamiamo Amore ... 
“Perché quello era un bacio rubato dal passato, un bacio privato dei ricordi perché troppo perfetto, un bacio rubato perché aveva completamente ammaliato il mio cuore […] In quell’estate, avevo imparato ad amare proprio lui, il ragazzo che odiavo con tutto il cuore, ma che era diventato il centro di ogni mio pensiero … "
 
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15
 

Ognuna di noi, fin da quando era bambina, aveva sempre avuto il sogno di essere una principessa. Ci guardavamo attorno e ci sentivamo bellissime, soprattutto quando pensavamo di incontrare il nostro principe azzurro. Biondo, occhi azzurri, un sorriso dolce e rassicurante e soprattutto bellissimo. Mi ricordavo ancora quando mia nonna mi regalava dei bellissimi vestiti e mi ripeteva che ero la sua principessa, la sua bellissima principessa. Mettevo la coroncina di plastica e correvo per casa sentendomi libera di poter assaporare per una volta il sogno di essere qualcuno, sognavo che il mio principe mi avrebbe fermata e offerto un tè freddo. Ma erano soltanto i sogni di una piccola bambina. Eppure il mio principe lo avevo trovato, in passato. Mi aveva salvata dalle critiche dei miei burberi compagnetti di classe, mi aveva curato le ferite con dolci baci, mi aveva offerto un Estathè al limone e mi aveva fatta ballare sotto le stelle di una notte calda. Da quel preciso momento, avevo capito di aver trovato il mio principe anche se non aveva i capelli biondi ma castani, anche se non aveva gli occhi azzurri come il cielo, ma color cioccolata. Ero arrivata alla conclusione che ognuna di noi aveva un proprio principe, forse diverso o con gli occhiali, ma comunque un principe che ci faceva stare bene, innamorare, ci cullava , leniva le nostre ferite e ci amava come se eravamo le uniche per loro. E in quel momento, entrata dentro il pub dalle mille luci, sorrisi sentendo quella bellissima e romantica canzone. Kiss the Rain. Vedevo coppie che ballavano sorridendosi, ragazze che sembravano principesse con quegli abiti lunghi e le maschere a coprire i loro volti. I ragazzi le tenevano strette a loro con gli smoking neri e un tenero papillon. Camminavo in mezzo a quelle persone e sorridevo perché mi sentivo, come da bambina, una principessa avvolta in quel bellissimo abito rosa pallido, una principessa mascherata che non aspettava altro che il suo bellissimo principe azzurro. Camminavo e sentivo gli sguardi dei ragazzi sfiorarmi il corpo, le labbra, ma soltanto di uno sguardo mi importava. E in quel momento non c’era … Mi sedetti su una delle tante poltroncine rosse e aspettai il suo arrivo. 2 minuti … 4 minuti … 8 minuti … Nulla. Sospirai affranta, ma improvvisamente una mano maschile e affusolata comparve nel mio campo visivo e, alzando gli occhi, vidi un ragazzo che mi sorrideva. Biondo, occhi verdi e un bellissimo sorriso che gli compariva da sotto la maschera nera.

<< Mi permetti un ballo, principessa? >> mi disse con una voce calda e tremendamente sensuale. Gli sorrisi annuendo e mi alzai, tenendo stretta nella mano la sua. Ci inoltrammo nella calca di gente e poco dopo sentii le sue mani poggiarsi sui miei fianchi  stretti da quel vestito. I suoi occhi mi perforavano l’anima, cercando di leggervi dentro, di capire chi ero. Gli sorrisi ancora e avvolsi il suo collo con le mie braccia avvicinando ancora di più il suo volto coperto al mio.

<< Sei bellissima … >> mi sussurrò dolcemente all’orecchio ed arrossii come una scolaretta. Ci muovevamo lentamente, dondolandoci su quelle note lente e sensuali che mi provocavano sinuosi brividi caldi. Chiusi gli occhi per un attimo pensando al suo calore, al suo respiro sul mio collo, alle sue mani che mi stringevano … ma quando li riaprii lo vidi. Il mio principe era arrivato e continuava a guardarsi intorno con la sua solita aria da superiore e le labbra sensualmente imbronciate. Non portava una maschera, la teneva tra le mani stringendola delicatamente. Era così bello … sentivo le guance scaldarsi a mano a mano che i miei occhi squadravano il suo corpo avvolto da uno smoking grigio perlato. Il mio cuore batteva velocemente al pensiero che lui stesse cercando me, la sua principessa. Ma i miei propositi si sgretolarono non appena al suo fianco apparve Rebecca in tutta la sua bellezza. Portava un vestito verde acqua che si stringeva al seno e scendeva come seta sulle sue gambe lunghe. Era bellissima così come lo era lui mentre le sorrideva, era radiosa così come lo era lui mentre la stringeva a sé, era felice così come lo era lui mentre la baciava dolcemente.

<< Tutto bene? >> mi chiese il mio cavaliere guardandomi con i suoi bellissimi occhi color del cielo. Se star bene voleva dire sentirsi morire dentro, sentire il cuore rompersi in mille pezzi, sentire tutti i desideri dissolversi … allora si, stavo bene. Annuì riportando la mia attenzione su quel bel ragazzo, ma la mia mente era da tutta altra parte, la mia mente stava ancora rivivendo quel momento e sembrava non lasciarlo andare …

<< Come mai, un ragazzo come te, ha deciso di ballare con la sottoscritta? >> chiesi cercando di fare conversazione.

<< Un ragazzo come me? >> mi chiese ingenuamente sorridendomi di sbieco. Ridacchiai.

<< Beh, si … Bello e gentile. Io non sono così. Gentile forse si >> dissi sorridendogli lievemente e il ragazzo scosse la testa stringendomi più contro il suo corpo massiccio.

<< Sei bella, principessa sconosciuta, anzi bellissima … >> mi sussurrò e sentii il suo alito fresco sulle mie labbra chiuse. Arrossii delicatamente e sussurrai un debole “grazie” al mio cavaliere sconosciuto. Lo guardai attentamente e mi diedi della perfetta stupida. Avrei voluto conoscerlo, sentirlo ridere e magari baciarlo … però in un’altra vita, non in questo presente. Era un bellissimo ragazzo e forse sarebbe stato perfetto per me, ma nessuno cercava la perfezione. Io neppure, se mi ero innamorata di un perfetto bambino, babbuino e stronzo di un ragazzo. Ognuna di noi ragazze veniva sempre attirata dal ragazzo misterioso, quello arrogante e bastardo e alla fine finivamo per innamorarcene. Io non ero mai stata interessata ai soliti ragazzi dolci che ti portavano rose e cioccolatini, no. Io preferivo un ragazzo che era un migliore amico, un confidente, un principe ladro che però mi faceva sentire la più bella e irrimediabilmente sua con la sua possessiva gelosia. Dopotutto, però, continuai a ballare con quel ragazzo conoscendolo nel profondo e ridendo quando adoperava qualche stupida battutina. Si chiamava Luca e aveva diciannove anni. Lavorava come meccanico nell’officina di suo padre e aveva appena comprato una macchina tutta per sé con i suoi risparmi. Avevo capito che Luca era uno di quei ragazzi che cercava in tutti i modi di far avverare i suoi sogni, anche se si sforzava per farli avvenire. Era dolce, bello, gentile, premuroso e anche molto simpatico. In pratica un ragazzo da sposare, a detta di mio padre.

<< Vieni, ti faccio conoscere i miei amici >> dissi sorridendogli e prendendo la sua mano nella mia mentre lo conducevo verso le poltroncine dove i miei amici sedevano ridendo. Deglutì rendendomi conto che Federico non era lì e una strana sensazione si insinuò nella mia testa, ma la scacciai quando sentii la voce di Veronica perforarmi i timpani.

<< Oh – oh! Charlie non ci presenti il tuo amico? >> disse marcando sull’ultima parola ed io la trafissi con lo sguardo.

<< Certo, lui è Luca. Luca lei è Veronica, e le altre due sono Alessia e Giulia >> dissi io sospirando e il ragazzo si presentò cordialmente alle mie amiche. Vidi Luca indugiare parecchio a guardare mia cugina e sorrisi immaginando subito quanto quei due potevano andare d’amore e d’accordo. Lei schietta e  altezzosa  e lui dolce e gentile come un gattino. Oh si. Sentii, improvvisamente, Veronica prendermi per mano e portarmi verso il bagno delle donne. Forse si doveva rifare il trucco … Ma appena la porta si chiuse dietro di noi ed io mi ritrovai catapultata in una stanzetta bianca e con le luci simili a quelle dell’ospedale, capii che ero in trappola.

<< Hai parlato con Federico? Gli hai detto che sei innamorata di lui? Avete scop … >>.

<< Veronica! >> urlai quasi interrompendola di botto.

<< Che c’è? >> mi chiese ingenuamente mentre si metteva a sedere sul lavandino e continuava a guardarmi aspettando una mia risposta. Scossi la testa ridacchiando nervosamente mentre continuava a guardarla incredula.

<< Non abbiamo fatto nulla, Dio! Non ci ho parlato e no, non abbiamo … copulato! >> sbottai arrossendo di botto mentre immaginavo me e Federico in quella situazione. Io che ansimavo sotto di lui, lui che mi stringeva, mi baciava e si muoveva ansante sopra il mio corpo … Sudati … accaldati … eccitati … NO! Basta Charlotte!

<< Oh, tesoro! Quanto sei all’antica! >> disse alzando gli occhi al cielo la mia migliore amica ed io sbuffai.

<< Comunque, cosa hai intenzione di fare? >>.

<< Non ne ho la più pallida idea … >> dissi sospirando mentre mi accasciavo al suolo con la schiena a contatto del muro. Mi presi la testa tra le mani e chiusi gli occhi.

<< Lo hai visto, vero? Ti è presa la paura e … >>.

<< Non c’entra niente la paura, cazzo! E’ venuto con lei! L’ha baciata davanti ai miei occhi! Come posso dirgli che sono innamorata di lui se … >> sospirai << … sta con un’altra? >> dissi con la voce incrinata mentre sentivo un’altra lacrima solitaria scendere sulla mia guancia accaldata. Veronica scese dal lavandino e mi abbracciò, piegandosi sulle sue stesse ginocchia. Affondai la testa sul suo collo mentre le mie braccia la stringevano forte contro di me. Ero stufa di quella situazione, stufa di esser messa da parte, stufa di essere una codarda che non riusciva a prendersi quello che voleva, che amava …

<< Ti ha vista lui? >> mi chiese d’un tratto Veronica ed io scossi la testa asciugandomi con il dorso della mano un’altra lacrima fuggitiva.

<< Allora, tesoro, ho un piano >> mi disse sorridendomi e sapevo che quando diceva così, c’era da avere paura ….

 

****************

 
Ok. Ce la posso fare. Ok. Si. Guardati, Charlie. Sei bellissima e con quella maschera non ti riconoscerà.

Chiusi gli occhi sospirando lievemente davanti allo specchio del bagno. Quella sarebbe stata la mia ultima occasione e dovevo essere pronta ad affrontarla, a correre il rischio. Se mi avrebbe rifiutata almeno avrei avuto il piacere di dire che si, ci avevo provato!, alla fine almeno mi sarei sentita  più libera e avrei potuto incominciare una nuova vita, forse con un altro ragazzo al mio fianco e avrei ricordato Federico come un passato bellissimo.

Ok, adesso esci di lì e ci parli.

Fosse una cosa facile! Sentivo le gambe che tremavano al solo pensiero dei suoi occhi che mi guardavano stupiti e poi le sue labbra che si aprivano in una fragorosa risata. Come in passato … Dio, che situazione.

Vai e non voltarti indietro, Charlie!

Strinsi la maniglia del bagno tra le mani e dopo un ultimo respiro, uscì fuori sentendo subito la musica invadermi e il calore dei corpi sudati sfiorarmi la pelle. Camminavo tra la folla disinvolta, ma con il cuore che batteva all’impazzata. Camminavo leggera, ma con il respiro pesante. E lo vidi e questa volta indossava la maschera. Ma lo avrei riconosciuto anche da lontano. Con quel sorriso, con quei capelli scompigliati, le spalle grandi e i fianchi stretti in quel abito grigio perlato. Ballava con lei stringendola tra le braccia muscolose mentre parlavano di chissà cosa. Feci un grosso respiro e mi avvicinai lentamente tanto che quando arrivai ad una spanna dalla sua spalla, sentii il suo profumo invadermi le narici. Così uomo, così fresco e inebriante che per ore e ore avrei voluto sentire sulla mia pelle, dopo aver fatto l’amore. Rebecca mi aveva guardata infastidita, ma io guardavo lui che contraccambiava lo sguardo sorridendomi lievemente. Si abbassò a dire una cosa alla sua ragazza e poco dopo sentii le sue braccia avvolgermi la vita stretta e mi sentii a casa. Dannatamente bene. Alzai lo sguardo e incontrai il suo, così fuso e che mi guardava intensamente. Temetti che mi aveva riconosciuta, eppure speravo di no o il piano di Veronica sarebbe andato in fumo, in un brodo di giuggiole. Sentivo i suoi muscoli sotto le mie mani e avrei tanto voluto sentire il suo calore, carezzarlo dolcemente e baciarlo lì dove batteva il suo cuore. Ma ancora non potevo …

<< Come mai, una bella ragazza come te, ha voluto ballare con me? >> mi chiese sussurrando quelle parole sulla pelle sensibile del mio collo e trattenni nella gola un ansito. Il suo respiro era come un toccasana per me, una dolce melodia che mi cullava in quella specie di limbo dove eravamo soltanto io e lui. Non sapevo cosa rispondergli. Volevo ballare con lui per stringerlo un’ultima volta prima della mia confessione, un’ultima volta prima che mi rifiutasse e non mi guardasse più come in passato.

<< Lei è la tua ragazza? >> chiesi io chiudendo gli occhi quando la sua mano carezzò dolcemente la mia schiena. Sembrava come se conoscesse i miei punti deboli.

<< Uhm … si e no >> mi rispose sorridendo sulla pelle del mio collo ed io fremetti nelle sue mani. In quel preciso momento partii una canzone, una bellissima canzone.
Favola.

“ Ora vi racconto una storia che
Farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento che tutti
Chiamavano AMORE “

<< Cosa vuol dire? >> chiesi ingenuamente carezzando delicatamente la base del suo collo e lo sentii sospirare.

<< Lei crede di essere la mia ragazza, ma in realtà io penso ad un’altra … >> sussurrò e si spostò dal mio collo arrivando a guardarmi dritto negli occhi, di nuovo. Erano
così … intensi.

Prese un sentiero che portava
Alla cascata dove l’aria era pura
Come il cuore di quella fanciulla
Che cantava e se ne stava tra i conigli
I pappagalli verdi e gialli come i petali
Di quei fiori che portava tra i capelli … “

<< Lei è bellissima. Una principessa. Quando la guardo, vedo tutto quello che voglio avere. L’ho baciata e sogno che quel momento possa ripetersi di nuovo. Eppure ho paura che lei mi abbia dimenticato, ma io mi sono innamorato adesso e non voglio lasciarla scappare … >> disse dolcemente e mi sfiorò la guancia con il dorso della mano. Sentivo il cuore che batteva all’impazzata, correva, era impazzito!, un cavallo che guaiva eccitato da quella rivelazione. Gli occhi cominciavano ad  inumidirsi, le guance ad imporporarsi e le gambe a tremare debolmente.

<< Mi lascerai entrare nel tuo cuore, Charlotte? >> e si avvicinò di più al mio volto soffiandomi quelle parole direttamente sulle labbra leggermente dischiuse per la sorpresa. Lui … aveva capito che ero io e aveva continuato con quella messa in scena. Feci scorrere decisa le mie mani dalle sue spalle fino a intrecciarsi dietro il suo collo. Il mio piccolo naso sfiorò il suo dolcemente e sorrisi sulla sua guancia sentendolo ridacchiare.

<< Sempre … >> dissi decisa e vidi i suoi occhi perdersi nei miei prima che le sue labbra si posassero sulle mie debolmente, come se si aspettasse un rifiuto da un momento all’altro, ma no … non glielo avrei dato. Non più. Succhiò il mio labbro inferiore e si staccò, guardandomi negli occhi.

<< Questo è il bacio che ti avrei voluto dare in passato … >> mi disse sussurrando  quelle parole direttamente sulle mie labbra schiuse. Gli sorrisi dolcemente, con amore prima che colmasse le distanze e posasse le sue labbra sulle mie. Era felicità, voglia di aversi, desiderio, amore. Dischiusi le labbra accogliendo la sua lingua e mi persi in quel limbo di passione che solo lui riusciva a darmi. Ci baciavamo, ci volevamo, ci amavano in quel bacio rubato dal passato. Si, perché quello era un bacio rubato dal passato,un bacio privato dei ricordi perché troppo perfetto, un bacio rubato perché aveva completamente ammaliato il mio cuore, un’altra volta …

“ Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella”

 
Nessuna di noi riusciva a trovare un ragazzo perfetto, no. Ma nelle imperfezioni riuscivamo ad amare anche i ragazzi più bastardi, perché il bello dell’amore era che non c’erano limiti … Era infinito e strano, maledettamente strano … Io quel ragazzo lo avevo trovato e in quella notte lo avrei amato con tutta me stessa, gli avrei donato il mio cuore e il mio corpo.

<< Andiamo via >> un sussurro che ci aveva fatto scappare a gambe levate da quella festa, ma che ci avrebbe portati ad amarci completamente …

 

****************

Angolo Autrice!

Buonasera a tutte lettrici! Ecco la dichiarazione, per poco non mi commuovevo anche io >.<  Ho forse concluso il capitolo sulla parte più bella? Nah! :P Tutto verrà scritto nel prossimo capitolo che spero di scrivere in fretta.  Vi ricordo che per chi volesse tenersi aggiornato con gli spoiler o gli aggiornamenti ho creato un profilo Facebook dove a mano a mano inserirò foto e quant’altro :http://www.facebook.com/misscherie.efp.9
Un bacione e alla prossima!

P.S : una minuscola recensione per sapere cosa ne sapete? : )
MissCherie.
 

  
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