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Autore: Eden891    23/07/2012    2 recensioni
Finn è una ragazza diversa dalle altre. E' cresciuta in un piccolissimo paese della Louisiana e per tutta la sua vita è stata presa in giro dai coetanei per via del suo nome, del colore dei suoi capelli, e dei lineamenti del suo viso che ricordano tanto quelli di un elfo,non a caso il suo nome, Finn, significa "regina delle fate" in una lingua ormai andata perduta...ora però Finn può lasciarsi tutto alle spalle, perchè si è trasferita...ce la farà a ricominciare e a trovare l'amore?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Stavo seguendo Nathaniel per tutti i corridoi, possibili ed immaginabili, di quella scuola.
Avevamo già fatto tre rampe di scale e svoltato in almeno 6 corridoi diversi...ma dove cavolo era l'ufficio della preside?in Afghanistan?
Mentre camminavo,però, i miei pensieri tornavano sempre al ragazzo dai capelli rossi, che mi aveva evitato un volo di sola andata verso il pavimento.
Castiel,era quello il suo nome e gli si addiceva davvero:affascinante, misterioso,e senza dubbio molto interessante...Ferma tutto Finn...ma che diavolo ti metti a pensare? dissi a me stessa.
Si, quel ragazzo era sul serio molto affascinante, ma non potevo essere davvero colpita da lui...non lo conoscevo nemmeno...eppure...eppure non potevo fare a meno di pensarlo.
"Eccoci Finn,questo è l'ufficio della preside" disse Nathaniel riportandomi alla realtà,poi aggiunse:
"Mi dispiace per la scena alla quale hai assistito,ma Cas a volte sa essere davvero cocciuto ed insopportabile"
"Non andate molto d'accordo vero?" dissi io:
"No,ma che vuoi farci?! Lui è un'egoista presuntuoso e se non vuoi guai ti conviene stargli alla larga".
Non ci voleva certo Nostradamus per capire che Nathaniel e Castiel non si potevano vedere,ma per scatenare un tale odio ci voleva molto più di una semplice incompatibilità di caratteri...nemmeno io,che io avevo subìto da Pàmela le pene dell'inferno,la odiavo in modo tanto intenso.
Comunque non erano affari miei,ed anche se ero davvero curiosa (lo sono di natura),decisi di sorvolare perchè avevo altre e ben più importanti gatte da pelare.
Entrai nell'ufficio accompagnata da Nathaniel che mi presentò alla preside e mi consegnò l'orario e una piantina della scuola:
"Dunque signorina Daniels..."iniziò la preside: "Due o tre appunti prima che lei si diriga alla sua classe. Primo, il fatto che il liceo si chiami Dolce Amoris non significa che sia consentito pomiciare o lanciarsi in aperte manifestazioni di oscenità pubblica..."mentre lo diceva, Nathaniel, in un angolo dell'ufficio, rideva sotto i baffi ed io pensai che forse, veramente qualcuno si era -Lanciato in aperte manifestazioni di oscenità-come le aveva definite tanto eloquentemente la preside: "Secondo..."proseguì imperterrita lei: "anche se vi è un cortile all'esterno,gradirei non trovare mozziconi di sigaretta sparsi per i giardini,e terzo punto,nel mio liceo se ci si assenta da una lezione per più di tre volte senza presentare una giustificazione più che valida, si ripete automaticamente l'anno...Sono stata abbastanza chiara signorina Daniels?"
io rimasi a fissarla per un pò,visibilmente scioccata.
Da quella donnina di un metro e cinquanta circa, piccolina e dall'aria gentile,era appena uscita una voce rigida e piena d'autorità che esigeva obbedienza e rispetto e non me lo sarei mai aspettata...pensai seriamente che avrei passato seri guai se avessi trasgredito alle regole così le dissi che era tutto chiaro e che avevo afferrato il concetto anche fin troppo bene.
quando uscii da li mi sentii decisamente sollevata: "cavoli...è un' Hitler in miniatura!" esclamai:
"Bè nemmeno Hitler era poi così alto sai?" disse Nathaniel:
"Comunque la tua classe è la 3 C, quella cerchiata in rosso, per arrivarci devi solo salire la rampa di scale che porta al secondo piano...non puoi sbagliare..." e mi sorrise.
solo allora notai che sembrava per davvero un principe delle fiabe, e non solo per l'aspetto,ma anche per i suoi modi gentili e garbati: "Grazie mille Nathaniel..." dissi io: "Chiamami pure Nath...è più corto e suona meglio..." io arrossii involontariamente...mi capita spesso se sono imbarazzata.
"comunque..."aggiunse lui: "posso farti una domanda personale senza che ti offendi?" io mi irrigidii, perchè pensavo di aver capito dove voleva andare a parare,ma aveva due occhi talmente gentili ed innocenti che mi convinsi che la sua doveva essere semplice curiosità,così gli dissi di chiedermi pure quello che voleva sapere: "ecco..ehm... il tuo nome...non è molto comune...direi che è unico...potrei sapere da dove viene?" ci avrei giurato: "Lo so che è strano...ma a mia madre piaceva da morire e così me lo ritrovo...non c'è nient'altro da dire..."non volevo essere così sgarbata,ma proprio non me la sentivo di dire a Nathaniel che il mio nome significava "Regina delle fate"in una lingua ormai morta,soprattutto con i miei occhi e i miei lineamenti...tutti quelli che mi conoscono dicono che ricordano quelli di un elfo dei boschi,e non è una bella cosa se, nel tuo paese, l'elfo è considerato portatore di sventura.
Avevo paura che le umiliazioni del passato tornassero a tormentarmi,così decisi di tenere quel segreto per me...Finn avrebbe significato solo Finn e basta:
"Ok capito..." mi disse Nathaniel: "Bè allora ci vediamo in giro" "certo,contaci" risposi io, e mi avviai verso la mia classe.
arrivata di fronte alla porta della 3 C,bussai leggermente e una voce femminile cantò: "Avantiiiiiiiii".
Io entrai e mi ritrovai in una classe di circa trenta persone che stavano intonando -Oh happy day_ ...era decisamente la lezione di musica.
La professoressa, una spilungona di un metro e ottanta minimo con lunghi capelli biondi e un sorriso da capogiro,mi si avvicinò ondeggiando i fianchi come fosse una top model...scommetto che i ragazzi della mia classe,erano su di giri all'idea di fare lezione con lei.
"Ciao,tu devi essere Finn Daniels,la nuova studentessa..io sono la professoressa Cooman, Ashley Cooman,docente di musica..." si, pensai, in effetti Ashley, è proprio il nome che avrei scelto per una come lei, che sembrava tanto Barbie in aula:
"Puoi accomodarti nel banco laggiù accanto alla signorina Jinx"
mi indicò una ragazza in mezzo all'aula,piccolina, minuta con i capelli corti tinti di un bellissimo violetto e gli occhi bassi,come se si vergognasse del fatto che la professoressa l'avesse nominata.
Mentre mi dirigevo al mio posto osservai un pò i miei compagni: Per la maggior parte erano abbastanza nella norma, ma alcuni spiccavano.
Accanto alla finestra,per esempio, c'era un ragazzo dai capelli così chiari da sembrare bianchi,gli occhi bicolore molto belli e vestito con abiti di un'epoca antica. Quando venne chiamato dalla professoressa per fare un assolo,scoprii che ssi chiamava Lysandre e che aveva una voce stupenda.
Un'altro ragazzo molto più anonimo sedeva in prima fila,la faccia da secchione confermava la sua posizione in classe,praticamente di fronte alla cattedra,e divorava avido un pacchetto di biscotti.
dietro di me invece c'erano due ragazze:una dai tratti orientali che si passava lo smalto sulle unghie,mentre l'altra con un taccuino in mano  e un registratore sul banco che mi guardava incuriosita.
Accanto a me invece c'erano sulla destra la ragazza dai capelli violetti e sulla sinistra una ragazza che come mi sedetti mi fece un gran sorriso e mi fu subito simpatica: "ciao..io sono Iris...benvenuta! se hai bisogno di qualunque cosa..." disse la ragazza dai capelli rossi: "Io sono Finn tanto piacere!" poi mi voltai verso l'altra mia vicina di banco e riconobbi subito i sinto mi  di una malattia che avevo anche io: La timidezza.
Sapendo come doveva sentirsi, feci io il primo passo offrendole la mano: "Io sono Finn...piacere di conoscerti..."Lei mi guardò titubante ma poi sorrise e mi strinse la mano: "io sono Violet...piacere mio..."
Approfittammo dell'ora di musica per parlare un pò di noi e conoscerci.
Scoprii che Violet adorava disegnare e che le sarebbe piaciuto diventare una stilista di moda,mentre Iris adorava le piante e si era iscritta al club di giardinaggio per imparare,su di loro, il più possibile.
la conversazione andò avanti tranquilla finché Iris non disse una cosa che mi fece bloccare di colpo: "Finn è gaelico giusto? significa regina delle fate non è così?" Come faceva Iris a saperlo?
All'inizio mi agitai parecchio e divenni bianca come un lenzuolo,così bianca che Iris e Violet si spaventarono e chiesero alla professoressa se potevano accompagnarmi in infermeria.
Una volta li mi calmai abbastanza per spiegare alle ragazze il perchè del mio comportamento...una persona normale di solito non sbianca solo perchè qualcuno sa il significato del tuo nome,e se volevo davvero che rimanesse un segreto dovevo assicurarmi che Iris e Violet diventassero mie amiche e per assicurarmi la loro fiducià potevo solo essere sincera nei loro confronti.
Una volta terminato il racconto Iris mi disse: "mi spiace...non sapevo..." 
"dai non è colpa tua..."
"comunque..." intervenne Violet: "non c'è nulla di cui vergognarsi nel tuo nome...certo è strano ma è anche molto bello...nel tuo paese devono essere davvero dei rozzi bifolchi! Però se tu vuoi mantenere il segreto,lo terremo nascosto,ma non potrai sempre evitare il problema Finn"
Aveva ragione ma in quel momento preferivo tenerlo nascosto.
Chiesi ad Iris come sapeva l'origine del mio nome e lei mi disse di un fiore molto raro che cresceva in irlanda che si chiamava così.
Mentre parlavamo tornando in classe, urtai accidentalmente la spalla a qualcuno: "Scusami..." dissi
"ma che sei scema? questa maglietta costa più di casa tua!"
A parlare era stata una ragazza alta, bionda molto bella.
Sembrava la regina della scuola e ne aveva anche tutte le arie,tirapiedi comprese,una di loro era la ragazza orientale seduta dietro di me...in quel momento mi sembrò di avere di fronte la fontocopia di Pàmela: "Calmati ti ho chiesto scusa...e comunque non è nemmeno gran ché come maglietta".
Se fosse stata Pàmela non avrei mai risposto così,ma avevo cambiato città proprio per cambiare vita e nessuno mi avrebbe più messo i piedi in testa.
Lei era in indignatissima,dietro di me sentivo Violet ed Iris tremare: "Chi sei tu si può sapere?"
A quel punto sbucò la ragazza con il registratore: "Si chiama Finn,Ambra...viene dalla Luisiana e si è trasferita qui da poco..." E quella chi era la reporter del diavolo?
"ah è così...grazie Peggy..."disse Ambra: "Niente di personale cara..Ambra mi paga il giornalino scolastico..." disse Peggy per giustificasi dopo aver ricevuto una mia occhiata gelida.
Ambra mi fissò ancora un pò poi disse: "non credere che sia finita...pagherai caro il tuo insulto gratuito..." e se ne andò.
Quindi in un solo giorno di scuola, mi ero quasi accoppata in corridoio,ero stata salvata da un bellissimo teppista,ero quasi incappata in una rissa tra il suddetto teppista e il segretario/principe della scuola,mi ero fatta due nuove amiche e mi ero inimicata la più popolare della scuola...chissà che avrei combinato domani!
 
 
 
Nota dell'autore: 
Questo capitolo è un pò più lungo del primo,ma se avessi saltato qualcosa, la storia non avrebbe molto senso...aspetto di sapere che ne pensate =)
  
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