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Autore: TheWhiteFool    23/07/2012    0 recensioni
Il fuoco d’artificio risalì nel cielo, talmente in alto che sembrava voler toccare le stelle. Un boato. Andrew alzò il viso verso l’alto, sfidando il vento.
“Azzurro” pensò il ragazzo, mentre il fuoco d’artificio bruciava nella notte, più luminoso di tutte le stelle. Andrew restò immobile, gli occhi spalancati verso l’alto, a guardare un fuoco che aveva il colore dell’acqua.
Con un brivido, si rese conto di volerlo dipingere.
-Hai dei gamberi?-
Andrew sobbalzò, quasi cadendo in acqua per lo spavento. Guardò a destra e a sinistra, cercando la persona che aveva parlato.
- Hey, bipede! Sono qui!-
Andrew guardò davanti a sé. Accecato dall’ esplosione azzurra, dovette sbattere le palpebre prima di mettere a fuoco la ragazza pallida seduta nell’acqua bassa.
- Non sembri molto sveglio- fece la ragazza, squadrandolo da capo a piedi – ma non importa. Allora, questi gamberi?-
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il fuoco d’artificio rosso esplose nel cielo notturno come il fuoco di un drago. Andrew lo guardò, sentendo le risate lontane dei turisti che applaudivano nella piazza del paese.
Volse la schiena alle luci e continuò ad allontanarsi lungo la spiaggia, nel buio. L’acqua di mare gli circondava le caviglie, talmente nera da sembrare pece.  Infilando le mani in tasca, Andrew continuò a camminare, lasciando le case e le risate e le luci dietro di sé.
“Magari se continuo a camminare lungo la costa arriverò fino in Messico” pensò, alzando gli occhi alle stelle “O magari mi perderò nel buio e attraverserò senza volerlo il portale per un altro mondo.”
Un fuoco d’artificiò giallo saettò nel cielo, illuminando la spiaggia come un sole artificiale per un millesimo di secondo.  Andrew sentì una ragazza strillare di gioia dalla piazza del villaggio. Si chiese se fosse Sarah, e se si stesse divertendo.
Michael, il bagnino palestrato di turno, era passato a prenderla quella sera.  Sarah l’aveva accolto indossando un miniabito fucsia striminzito e un sorriso mellifluo.
- Hai visto, fratellino?- gli aveva sussurrato mentre prendeva la borsa – flirt estivi! Il mio oroscopo ci ha azzeccato. Magari lo farà anche il tuo.-
Andrew aveva riso, ma la verità era che aveva provato una fitta di invidia quando Michael aveva salutato Sarah con un bacio sulla guancia (ed anche uno sulla bocca, ma solo quando la mamma se ne fu andata in un’altra stanza).  Andrew sentiva la mancanza di qualcuno che l’abbracciasse come sua sorella aveva abbracciato Michael.  Una ragazza dolce, che riempisse un po’ del suo vuoto.  Da quando suo padre se n’era andato con la nuova donna,  era raro che Andrew passasse un giorno senza sentirsi solo. E freddo.
Il vento cambiò di colpo, investendolo come uno schiaffo gelido. Con un brivido, Andrew  incrociò le braccia al petto. L’aria selvaggia  lo investì scompigliando i ricci biondi e gonfiando la camicia bianca.  L’acqua del mare si gonfiò, risalendoli le caviglie fino al ginocchio, bagnando i pantaloni arrotolati.
Un fischio.  Il fuoco d’artificio risalì nel cielo, talmente in alto che sembrava voler toccare le stelle. Un boato. Andrew alzò il viso verso l’alto, sfidando il vento.
“Azzurro” pensò il ragazzo, mentre il fuoco d’artificio bruciava nella notte,  più luminoso di tutte le stelle. Andrew restò immobile, gli occhi spalancati verso l’alto, a guardare un fuoco che aveva il colore dell’acqua.
Con un brivido, si rese conto di volerlo dipingere.
 -Hai dei gamberi?-
Andrew sobbalzò, quasi cadendo in acqua per lo spavento. Guardò a destra e a sinistra, cercando la persona che aveva parlato.
- Hey, bipede! Sono qui!-
Andrew guardò davanti a sé. Accecato dall’ esplosione azzurra, dovette sbattere le palpebre prima di mettere a fuoco la ragazza pallida seduta nell’acqua bassa.
- Non sembri molto sveglio-  fece la ragazza, squadrandolo da capo a piedi – ma non importa. Allora, questi gamberi?-
- Mi dispiace, ma non ho cibo con me. Probabilmente senti l’odore della frittura che ho mangiato cena- si scusò Andrew impacciato.  La ragazza se ne stava semi distesa, con le gambe e i gomiti completamente immersi nell’acqua scura.  Lunghi capelli bagnati nascondevano la restante porzione di corpo in superficie.
La ragazza  corrucciò le sopracciglia – Stai mentendo.  Il tuo odore di gamberetti si sente fin dagli scogli al largo.  Sono sicura che ne nascondi qualcuno in quelle vele che voi bipedi vi drappeggiate intorno al corpo.-
Andrew guardò la ragazza con occhi sgranati. Aprì la bocca, ma non riuscì a pensare ad una risposta logica da dare ad una sconosciuta che nel cuore della notte gli chiedeva del cibo.
La ragazza sbuffò, poi allungò una mano fuori dall’acqua e la tese verso di lui – Coraggio, fuori i gamberi- disse afferrandogli il polso e tirandolo verso di sé. Prima che potesse capirci qualcosa, la ragazza prese a tastargli le tasche dei pantaloni – Non essere timido, bipede. Non voglio mangiare te. Mica sono un kraken!-
- Ferma!-  Andrew saltò indietro, rosso in faccia. Si svuotò convulsamente le tasche davanti a lei, mostrandole il contenuto: una banconota  appallottolata da dieci dollari  e un temperino che credeva di avere perso da tempo – Non ho nessun gambero, va bene? Smettila di comportarti come una strafatta!-
La ragazza  guardò con espressione imbronciata il misero contenuto delle sue tasche, poi spostò lo sguardo sul suo volto. Aveva il viso a forma di cuore e le ciglia più lunghe che Andrew avesse mai visto. Dubitava che Sarah sarebbe riuscita ad averle di quella lunghezza anche usando un flacone intero di mascara.
- Ti prego-  mormorò la ragazza, sbattendo le ciglia che andarono a solleticarle gli zigomi – ho tanta fame, e tu non hai niente da darmi da mangiare. Non potresti andare in città a comprarmi qualche gamberetto?-  strinse le labbra per soffocare un singhiozzo – solo qualcuno!-
Andrew spalancò gli occhi davanti  alla lacrima che scendeva lungo la guancia della ragazza – cazzo, ma stai piangendo?-
- Sì! – la ragazza affondò il viso fra le mani, le spalle scosse da singhiozzi – il bipede vuole lasciarmi morire di fame!-
- No che non voglio!- fece Andrew, orripilato. Le si avvicinò titubante e le sfiorò la spalla bagnata – Senti, ora vado in paese e ti compro qualcosa, ok? Tu però non piang…-  guardò ad occhi spalancati la schiena della ragazza. Di notte e con tutti quei capelli, solo da quella distanza riuscì a capire che non aveva il pezzo sopra del costume.
- Ma davvero!- la ragazza rialzò il viso dalle mani e lo guardò con un sorriso radioso. Aveva i denti un po’ a punta.
- Che bipede gentile ho trovato. Fai in fretta, eh? E non metterci nessuna delle salsine che piacciono tanto a quelli della tua razza.-
- Uhm, ok- Andrew le lasciò andare la spalla e si avviò a passi pesanti verso il paese. Mentre camminava sulla sabbia, si chiese se quella ragazza fosse completamente matta . Il suo comportamento era più strano di Sarah, ed Andrew sospettava che a Sarah mancasse qualche rotella da quando il loro padre se ne era andato. Sua sorella era sempre stata un po’ strana, ma prima non avrebbe perso tempo con oroscopi e danze del ventre karmiche.
Però la ragazza sulla spiaggia… Andrew rabbrividì. Quante storie aveva fatto per i gamberetti, e poi era… era… in topless, ecco. Coperta solo dai capelli e dall’acqua. Andrew non sapeva se fosse nuda anche sotto (sentì le guance andargli a fuoco al solo pensiero),  ma se fosse stato così, avrebbe significato una sola cosa. Una ragazza morta di fame, nuda su una spiaggia di notte, che parlava come una squilibrata di Criminal Minds.  Forse uno zio maniaco la teneva segregata in una cantina, e lei era riuscita a fuggire perché era diventata così magra da passare fra le sbarre…
Qualcosa lo colpì in faccia.
Andrew barcollò, sbattendo gli occhi.  All’inizio, vide solo un’enorme camicia hawaiana gialla a fiori fucsia. Poi alzò lo sguardo, e alla fine della camicia incontrò gli occhi dell’uomo più alto che avesse mai visto.
- Attento a dove cammini, biondino-  ringhiò l’uomo con un forte accento del Texas – non vorrai finire in brutti guai, spero.-
- Ci sono già dentro, in realtà. È una serata folle…- fece Andrew massaggiandosi il naso.  Ma dall’espressione feroce che il texano assunse, capì che la sua risposta non gli era andata molto a genio.
- Ehm… devo andare!  Ho una commissione importante da fare. Piacere di averla conosciuta!- mormorò Andrew impacciato. Si allontanò dall’uomo del Texas, correndo verso i chioschi illuminati da lanterne di carta.
C’erano così tanti turisti che Andrew faceva fatica a muoversi, ma alla fine riuscì a raggiungere una bancarella che vendeva pesce fritto. Una vecchietta sorridente lo guardò da dietro il bancone.
- Un cartone di gamberi fritti, per favore. Senza salsa.-
Aspettò che la vecchietta mettesse a friggere il pesce spostando il peso da un piede all’altro. Dal balcone di qualche casa fluivano le note di una canzone.  Andrew la riconobbe come la melodia cantata da una sirena nell’ultimo film dei Pirati dei Caraibi. My jolly sailor bold.
- Ecco qua- la vecchietta gli passò il cartone di pesce – fanno due e cinquanta.-
Andrew pagò e prese il cartone fra le mani.  Profumava di frittura fresca. Si leccò le labbra.
Mise il resto in tasca e salutò l’anziana venditrice. Con il cartone di gamberetti in braccio, corse verso la spiaggia.
 
   
 
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