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Autore: Bloody_Breeze    23/07/2012    13 recensioni
DAL CAP.7:
la principessa abbassò lo sguardo -dei pirati hanno ucciso mia madre… tu sei un pirata… tu conosci il nome di mia madre… - sta volta anche il pirata spalancò gli occhi -ehi… cosa stai insinuando Amu?-
DAL CAP.8:
- sei davvero bravo a danzare, io invece non tanto- Ikuto la fece girare di nuovo e poi rispose - hai ragione, sei davvero una frana principessa - Amu lo guardò accigliata -e tu sei terribilmente crudele-
DAL CAP.11:
- Midori… riesci a sentirlo anche da qui?- chiese incuriosita la bionda - Certo. Per me è come un richiamo. Lui, l’oceano, mi chiama, mi sussurra,mi culla, mi parla e per me, non c’è voce più bella.- detto ciò, si alzò, andò fuori il balcone ed iniziò a cantare una strana melodia...
Le acque del mare si alzarono e la pioggia cominciò a cadere incessante, i tuoni squarciarono il cielo, il vento aumentò d’intensità ed una luce abbagliante ricoprì ogni cosa. Poi si fece più piccola fino a scomparire del tutto in un unico punto; appena la luce scomparve del tutto, al suo posto, sulle acque del mare, comparve una figura fatta completamente d’acqua. Assomigliava tanto ad una… sirena.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Principessa E Il Pirata

 

Prologo

 



<< si… credo proprio di potercela fare! >> la principessa rise soddisfatta.

<< principessa, principessa!! Dove va?! Torni immediatamente qui! Sua maestà altrimenti si arrabbierà! . . . Principessa!! >>  la dama di compagnia nonché tata della principessina correva disperata verso la bambina che a sua volta rispondeva ridendo << tanto non mi prendi! E poi, vattene!! >>


La corsa durò una decina di minuti, la principessa però, ad un tratto si fermò, era rimasta immobile a quella vista. La tata la raggiunse, le poggiò una mano sulla spalla e la guardò con segno di rimprovero << Principessa, sa bene che non deve uscire fuori dal palazzo… soprattutto correndo ma… èh… >> la tata guardò la principessa – che sembrava non ascoltare- quest’ultima era rimasta immobile e guardava, osservava quell’enorme estensione che dava – apparentemente- sull’azzurro << …l‘oceano… >>


La tata strabuzzò gli occhi, non si era accorta che correndo correndo erano arrivate oltre le mura che circondavano il palazzo ed erano arrivate sulla spiaggia. Poi, la tata guardò la principessa con uno sguardo misto a rabbia e pena.

La principessa era la prima volta in 7 anni che vedeva il mare. Il padre, per qualche motivo non voleva assolutamente che la figlia lo vedesse, ma non le aveva mai detto il motivo.

La tata poi, le prese bruscamente un braccio e le disse arrabbiata << principessa Amu, sa bene che non deve uscire fuori dalle mura. Sua padre, il re, non vuole assolutamente. Che sia l’ultima volta! … ora andiamo! >>. Ad Amu iniziarono ad  uscire delle lacrime ed iniziò a dimenarsi dalla stretta della tata << tata! Lasciami! Tu non hai il diritto di dirmi cosa fare! Sono io la principessa! Lasciami ho detto! Io…>> la frase venne interrotta da un sonoro ceffone che lasciò Amu a bocca aperta. << so bene qual è il mio ruolo principessa. Io sono l’addetta alla sua educazione e suo padre, inoltre, mi ha detto che se era necessario potevo anche permettermi di darle un ceffone. Ora basta capricci e andiamo! Si scordi assolutamente di ciò che ha visto e non provi a tornare mai più qui siamo intesi? >>

La principessina abbassò il volto tristemente ed annuì. Così, s’incamminarono nel palazzo, ad un tratto però si fermò e strinse i pugnetti. La stretta della tata però si fece risentire e quindi tornò a camminare, poi però un sorrisetto malefico si dipinse sul suo volto – che teneva ancora basso – “ questa non sarà l’ultima volta, ne sono più che certa”.


DA QUEL GIORNO PASSARONO 10 ANNI…
 

Capitolo 1. Il Mio Unico E Vero Amore

 

<< guardie! Trovatela subito! È scappata di nuovo! >> il re era infuriato. La figlia scappava sempre per vedere l’oceano. Poi, quando la trovavano, la figlia lo guardava arrabbiata e triste e se ne andava in camera sua…

La principessa si era arrampicata su un albero che era situato vicino il mare e guardava intensamente quest’ultimo “ perché? Mi pongo sempre questa domanda ormai… perché mio padre mi vuole togliere questo? Lui, l’oceano. Così forte, bello ma allo stesso tempo pauroso e affascinante. Perché mi fa questo? Che padre idiota che ho… almeno la motivazione, voglio sapere almeno quella! . . . ho, no…”.

Le guardie l’avevano trovata di nuovo << principessa, scendete immediatamente, suo padre è arrabbiato! La prego, altrimenti se la prenderà con noi. Era vero quello che le guardie dicevano. A volte capitava che non riuscissero a trovarla subito ed il re, si vendicava sui soldati che aveva mandato a cercare la figlia. “ meglio che scenda subito, mi dispiacerebbe per loro altrimenti”. I soldati, appena la principessa scese dall’albero, emisero un sospiro di sollievo e tornarono a palazzo.

Appena varcata la porta del castello il re strillò contro la giovane figlia << AMU! ANCORA CONTINUI AD USCIRE FUORI SENZA PERMESSO! TI HO DETTO CHE NON POTRAI MAI USCIRE A VEDERE L’OCEANO, MAI! SE TI RIBECCO UN’ALTRA VOLTA NON LA PASSERAI LISCIA, CHIARO? >> la principessa inizialmente chiuse gli occhi spaventata, poi però al “MAI” li riaprì furibonda ed urlò a sua volta contro il padre << E’ NO PADRE! ADESSO MI SONO STANCATA DI TE E DI QUELLO CHE DICI! NON MI HAI MAI DATO UNA MOTIVAZIONE VALIDA PER LA QUALE IO NON DOVREI ANDARE A VEDERE L’OCEANO! PERCHE’ PADRE? RISPONDETEMI! MI SONO STANCATA! DITEMI PERCHE’ NON VOLETE COSI’ TANTO CHE IO VADA! PERCHE’???!!! >> il re spalancò gli occhi sentendo la figli che gli si rivolgeva in quel modo e vedendola anche così arrabbiata. Poi si fece serio, le andò vicino e le diede uno schiaffo << fila in camera tua Amu >> la ragazza però sostenne lo sguardo del padre e gli rispose << no. Questa volta voglio delle risposte padre. >> un altro schiaffo << in camera tua Amu >> << dimmi la motivazione e andrò in camera >> un altro ancora << Amu, non farmi ripetere le stesse cose… FILA IN CAMERA TUA!!!! >> << NO! ‘STA VOLTA NO! MI DEVI RISPONDERE PADRE! VOGLIO DELLE RISPOSTE! PER FAVORE, DIMMI ALMENO IL PERCHE’! MI ODI COSI’ TANTO EH! >> il padre stava preparando un altro schiaffo, ma alla parola odiare, si fermò e guardò “addolorato” la figlia, poi andò a sedersi sul suo trono << perché non fai come tutte le altre principesse che obbediscono e non si ribellano? Perché vuoi sapere così tanto il motivo? >> Amu si avvicinò al padre << perché è da quando sono piccola che mi vuoi tenere in questa prigione di vetro papà. Io voglio vivere delle avventure, voglio stare in acqua, distendermi su di essa ed assaporarne la tranquillità che essa dona. Voglio sapere perché non vuoi assolutamente che io vada… >> la figlia guardò duramente il padre che, osservando lo sguardo risoluto e deciso della figlia, cedette e sospirò << va bene Amu, hai vinto. Ti dirò la motivazione: ti ricordi quando da piccola ti raccontavo dei pirati e della loro pericolosità e cattiveria? >> la principessa annuì tremando. Ricordava bene di quando il padre le raccontava storie sui pirati, ed era sempre spaventata a morte da essi. << bene, devi sapere che il mare è la loro casa e non si è mai al sicuro tra le sue acque. Amu… tua madre è stata rapita e uccisa da dei pirati mentre faceva un bagno in mare… >> la principessa spalancò gli occhi ed iniziò a scendergli una lacrima << che cosa… >> disse a bassa voce << ora capisci perché io non voglio che tu stia vicina all’acuqa? Io non ti odio figlia mia, ti voglio bene, proprio per questo mi preoccupo e non voglio che tu vada… comprendi ora la mia motivazione? Dai, ora vai in camera tua >>.

La principessa entrò in camera sua con la testa bassa e con le lacrime che le scendevano a dirotto “ mamma…” pensò solo prima di gettarsi a capofitto sul cuscino e piangere disperatamente urlando e sfogandosi. Poi, ad un tratto, dopo essersi calmata ed essersi ripresa dall’iniziale shock alzò il viso e si ricordò di un regalo che le aveva fatto la madre quando era piccola. Si alzò di scatto e frugò in un cassetto del comodino. Ad un tratto la sua mano si tagliò con qualcosa e la ragazze notò che si era tagliata proprio contro la scatolina che cercava. Si asciugò in fretta le lacrime e il suo volto, prima corrucciato e triste, lasciò il posto ad un bellissimo sorriso << eccolo >>.

Dopo essersi messa comoda sul letto con la scatolina tra le mani, lentamente l’aprì. Da quando la madre le aveva regalato la scatolina, non l’aveva mai aperta. Non sapeva perché non aveva voluto farlo però sentiva che era giusto così.
Quando aprì la scatolina spalancò gli occhi << wow >> dentro la scatola si trovava una bellissima collana con un lucchetto d’oro dove sopra un diamante incastonato a forma di quadrifoglio… era davvero bellissimo. Poi lo prese tra le mani, lo guardò bene ed indossò la collana << grazie mamma >>, ad un tratto il suo sguardo si posò casualmente di nuovo sulla scatolina e notò che da sotto il cuscinetto dove era appoggiata la collana, sbucava il pezzo di un foglio. Quindi alzò il cuscinetto e vide che il foglietto non era altro che un pezzetto di una lettera. Prese in mano quest’ultima e lesse:
 

Cara Amu,
ora ormai sarai grande e, sono sicura, dato che ti conosco bene perché sei mia figlia, che il mio regalo non l’hai aperto subito, ma volevi conservarlo.
Se ora stai leggendo questa lettera, significa che hai aperto la scatolina e significa anche che qualcosa ti turba. Significa anche che io non ci sarò più… so che ti sembrerà strano ma prima o poi, anche se non te lo scrivo in questa lettera, scoprirai come so che la mia ora è giunta, ma non ti rattristare bambina mia, io sarò sempre vicino a te e veglierò su di te sempre perché sono tua mamma e perché ti voglio bene.
Ti voglio regalare questo lucchetto, chiamato Humpty Lock, perché so che ti porterà tanta fortuna, tanta quanta ne ha portata a me prima di morire, ma so già che a te ne porterà ancora di più perché sei speciale.
Ora devo andare, ma devo dirti ancora un’altra cosa: tu sei una bambina forte, lo sei sempre stata e se a volta ti senti giù devi saperti risollevare e se a volte ti capita di avere dubbi o incertezze nella tua vita non ti devi preoccupare, capita a tutti nella vita, ma prima o poi saprai risolvere tutto. Sappi anche che, quando giungerà il momento tuo padre ti dirà che non devi andare in mare perché è pericoloso, lui l’ha sempre odiato, invece io l’ho sempre amato, lui, il mio unico e vero amore, l’oceano. E se tu riuscirai a vederlo capirai il motivo per cui io lo amo tanto tesoro mio…
 tanto,precedentemente era mio ed io ora lo lascio a te, mia adorata figlia.
Ricorda di  seguire sempre i tuoi sogni, anche se essi saranno ostacolati, tu, sono sicura che riuscirai a realizzarli.
Ti voglio bene bambina mia, non dimenticarlo mai.
Con amore,
tua madre.

 
Ad Amu scese una lacrima lungo il viso, poi guardò l’Humpty Lock e gli diede un bacio sopra, lo strinse forte e disse << grazie mamma, davvero, grazie di tutto, ti voglio bene anche io >>.

Dopo aver riposto la lettera sotto il cuscinetto, aprì la finestra ed uscì al balcone. Guardò la luna, il cielo, le stelle e sorrise dolcemente. Poi andò a dormire, dimenticando però la finestra aperta.


NEL FRATTEMPO…


<< capitano, è ora, dobbiamo andare a prenderla… >>
Il capitano sorrise e guardò la luna con i suoi grandi occhi cobalto, poi sorrise malizioso << arrivo… è ora >>. Guardò la sua Dumpty Key ed andò verso gli altri compagni…

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

eccomi di nuovo qui con una nuova fan fiction sulla coppia AMUTO <3
spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Mi raccomando fatemi sapere se vi piace e recensite, accetto tutti i tipi di critiche (anche negative ovviamente u.u)
a presto!

Xxx
mikytkd

  
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