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Autore: Aven90    24/07/2012    4 recensioni
Prefazione. Che titolo cretino. Questo è quello che state pensando, vero? Beh, ma io non avevo intenzione di scrivere un giallo serio, e quindi va bene anche questo. Ma non troppe battute, ci sono anche le parti serie.
NB: Contiene parolacce. Vietato ai minori di 18. 18 secoli. Se hai meno di 1800 anni non puoi leggere questa storia, quindi vai subito al comune per falsificare la carta d’identità, marsch. Ogni riferimento a cose, persone, animali, personaggi fantastici non di mia proprietà è puramente casuale e comunque non teso ad offendere.
Genere: Parodia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Christian compose il numero di sua sorella Brenda, mentre Robert invece di fare domande pertinenti stava perlopiù mettendo paura a Stein.

Brenda rispose in mezzo al casino “Pronto?”

“Brenda, sono io”

“Ah, Chris. Come vanno le indagini?”

“Forse ci siamo. Ho bisogno che tu chiami Robert e gli dici che sei stata guarita dal dottor Stein, che ho bisogno di vedere confermata una cosa”

Brenda disse “SILEEENZIO! Va bene, Chris, sono contenta che posso collaborare alle indagini, Robert non mi ha lasciato nemmeno toccare i documenti”

“Beh, è ovvio, non ci si può fidare di nessuno”

“Tamara, togli quel dinosauro dal culo di tuo fratello! Va bene, Chris, ora lo chiamo”

“Sì, per favore”

Dovette aspettare qualche minuto e Robert, mentre stava dicendo “Non ti credo, sai? Secondo me, tu ci nascondi qualcosa, non hai nemmeno un alib… uh? Pronto, Brenda?”

Brenda disse “Finalmente sono guarita”

“Ma che stai dicendo? Eri forse malata?”

“Sì, al ginocchio, di quando Bernard mi ha spinto e sono sbattuta male contro lo spigolo del muro”

“Aaaah sì, che ti ho portato al pronto soccorso! Beh, e sei guarita?”

“Proprio così! E posso ringraziare solo il dottor Stein per questo”

Robert rimase impassibile “Ho capito. Beh, adesso sto lavorando, quindi ci sentiamo magari più tardi”

“Ciaooo!”, e chiuse.

Poi Robert si rivolse a Stein “La tua posizione si aggrava di minuto in minuto, sai?”

Stein disse “Ma non mi sembra che tu mi abbai fatto domande sugli omicidi, abbiamo parlato solo di cianuro”

Robert ridacchiò “Sei fortunato. Adesso ho un impegno, però mi piacerebbe riprendere la chiacchierata domani. Ho finito, commissario”

Whiskers chiese “Sei sicuro? Eri sembrato così deciso di finire oggi”

Robert lo tranquillizzò “Lo so, purtroppo mi ha chiamato Brenda e quindi devo vedere che ha”

Whiskers disse “Comprendo. Attento a non diventare il cognato di uno spaventapasseri”

Robert scoppiò in una risata forzata e uscì dal commissariato.

Christian disse ai presenti “Forse ho scoperto chi è il colpevole, e ho un piano per catturarlo”

Anthony lo minacciò “Bada a te”

Christian gli disse “Stavolta sono sicuro... al 90%. Fatevi trovare al mio monolocale stanotte entro le tre, se vedete Ester con negroni siete pregati di sbatterli fuori”

Whiskers chiese “Sei sicuro che Robert non si arrabbierà se la trattiamo male?”

Christian liquidò l’obiezione “Aaah cazzate. Adesso devo controllare una cosa”, e, uscito anche lui, chiese a Stein il nome dell’uomo che soffriva di tumore al pancreas.

“Facile! Nathan Palacy, sta proprio qui dietro!”

“Grazie tante. Liberatelo, su, è innocente”

Whiskers disse “E l’interrogatorio di Robert?”

Christian guardò il commissario “Chi è il capo fra io e Robert?”

Whiskers dovette riconoscere l’autorità di Jackson su Robert e rilasciò il dottore, tanto lui non aveva elementi per cui trattenerlo, visto che deteneva cianuro legalmente.

Poi andò da Nathan Palacy e vide che stava piangendo quando aprì.

Così chiese “Ma come? Non eri guarito?”

Nathan disse “Beh, è vero, ma mio cugino è morto proprio stamattina! Quel bastardo di Stein non è riuscito a curarlo e gli ha dato la medicina sbagliata! Io manco sapevo che era malato, so soltanto che Stein è un malato corrotto”

Jackson sbiancò e disse “… Bene. Purtroppo mi ha dato una grossa mano a risolvere il caso”

Nathan riemerse dal suo fazzoletto “Perché purtroppo?”

Christian fece “Eeeeh…”, e ormai dovresti averlo capito pure tu chi è il colpevole. Il fatto era che Robert stava uccidendo, e proprio sotto al suo naso. Infatti, se fosse rimasto impassibile alla telefonata di Brenda, sarebbero caduti i suoi sospetti.

Così tutto era pronto e stranamente sgombro di poster, al monolocale di Christian.

Christian disse al nulla “Bé, buonanotte”

Whiskers disse dal suo angolino “Sei un pazzo, che parli da solo?”

Lucinda disse “Non dica pazzo al mio amore”

Mary “No, è un pazzo invece, perché se la fa con i spaventapasseri”

Christian rispose “Grazie, commissario”, e riposò.

Alle tre e mezza, un’ombra entrò dalla porta di servizio grazie a una forcina, si avvicinò a Christian apparentemente allupìato e disse “Addio, Christian. Mi dispiace dover coinvolgere anche te, ma spero che capirai. Buona notte.”, e avvicinò la pillola alle labbra, e al momento del tocco Christian si svegliò e gli urlò “TI DICHIARO IN ARRESTO, ROBERT DICKINSON!”

Robert cadde a terra dalla sorpresa, e vide Anthony, Whiskers, Lucinda e Mary sbucare da tutte le parti con la pistola puntata.

“Ma c-che succede? Che ci f-fate tutti qui?”

Lo sguardo di Christian era un incrocio tra piacere e rabbia “Mio caro Robert, stanotte ho capito chi è l’assassino delle pillole”

Robert comprese “E c-cioè… io? Ma mi conosci?”

Christian prese la capsula che stava per entrare nella bocca del detective e gliela mostrò “E questa come la spieghi?”

Robert sbiancò.

Anthony disse “Ti conviene confessare. Lo sai che Betsy (la sua pistola) vuole cantare”

Whiskers disse “È stato il tuo accanimento contro Stein che ti ha fatto attummuliare”

Robert sospirò e disse “È vero. Sì, sono io il killer delle pillole, che ha ucciso tutte quelle persone e che ho cercato fino all’ultimo di farvi sviare. Ma dovete capirmi: mia madre… mia madre è morta per colpa di quel bastardo, e dovevo fargliela pagare! Volevo che tutti i parenti dei pazienti invece guariti dovevano provare quello che provavo io e screditarlo, per avere la mia vendetta! Chissà, magari si sarebbe suicidato”

Ma Christian lo fece sbattere davanti la realtà “Ma non avevi capito che c’era gente che aveva capito il tuo piano, tipo io”

Robert lo guardò divertito “Tu… buffo, no? Tu che non hai mai risolto un caso da solo, mi incastri. Tu che sei solo uno spaventapasseri non mi rappresentavi un pericolo. E forse adesso Stein si troverebbe dietro le sbarre, se non mi avessi teso quella trappola di Brenda”

Christian gli disse “Avresti dovuto capirlo che Brenda non guarirà mai da quella gamba, perché non si cura”

Robert disse “Già”, e le manette scattarono per lui.

E così tutto si risolse: il mattino seguente Robert venne messo al pubblico ludibrio durante un secondo processo per direttissima.

“La Corte riconosce l’imputato…

,…

“Ouuuuu! U me paninu!”

“È che volevo creare un po’ si suspence!”

“Ma che cazzo vuol dire?”

“E va bene: COLPEVOLE! Che possa marcire a vita nelle segreteee!”

I secondini portarono Robert nelle segret… ehm, nelle carceri della grande città, laddove tradizionalmente dovevi stare attento se ti cadevano le saponette delle docce comuni.

Paula si congratulò col commissario “Commissario, non abbiamo mai dubitato che…”

Whiskers la mandò affanculo, giustamente, e andò direttamente a sorbirsi la lode del sovrintendente Donington.

“Devo riconoscere che mi sono sbagliato sul suo conto, Whiskers”

“Grazie, signore, ma il merito è di Christian Jackson, signore”

“Ah, non è più uno spaventapasseri?”

“Aaha, no signore”

“Bene! È Così che vi voglio: collaborativi. Perché la vita nella grande città sarà dura”

“COSA? Vuol dire…”

“Sì. Devo essere pazzo, ma sì. La reintegro come commissario alla metropoli”

Whiskers naturalmente festeggiò tutta la notte con Anthony, Christian e la sua squadra, risparmiandovi cosa successe esattamente.

Qualche giorno dopo, Brenda ottenne il divorzio da quell’assente di Lucius e si fece una nuova vita con il gemello di Gilbert, il quale adesso fu costretto a concedere il monolocale a Christian, con grande scorno di Ester.

“Uffaaaa, papi! Mi avevi promesso che…”

“Eh, cosa vuoi che ti dica: alle donne non puoi mai dire di no, ma a tua figlia sì. Perciò tanto per cominciare, niente più paghetta. Hai fatto cose orribili a mio cognato, lo capisci?”

Ester gridò vendetta per un po’, ma alla fine capì che dovette cedere quando venne impalata a testa in giù da Bernard e Tamara.

In quanto a Christian, beh, per un po’ si concesse una vacanza assieme a Lucinda alle Bahamas, poi la invitò nel suo monolocale per un provino.

E come al solito le mie storie finiscono con l’happy ending: non allarmatevi se questo capitolo è un po’ più corto degli altri, anche perché se mi fossi perso in chiacchiere su quanto accadde da quel giorno in poi al povero Robert, il quale è stato sconfitto soprattutto dalla sua cecità, non finirei più questo romanzo.

Beh, buonanotte, e non accettare caramelle dagli sconosciuti…

 

The End! Adesso la parola a voi! Smontatemi il finale!

   
 
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