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Autore: Dors    07/02/2007    0 recensioni
Un gruppo eterogeneo di avventurieri legati da comune odio reciproco, si avventura nei territori delle ombre, territori di morte e dolore. Eppure l'impresa più difficile sarà quella di riuscire ad andare d'accordo
Genere: Commedia, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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fsg Ellen per quanto scrutasse con meticolosamente ogni centimetro di roccia su cui si apprestava a mettere i piedi non lo vide finché non fu a pochi metri : il corpo di Reagan giaceva scompostamente a terra, riverso in una posizione innaturale; la sacerdotessa si inginocchiò avvicinando la torcia al suo volto, questo coperto di graffi e di sangue misto a polvere si contrasse in un'espressione di dolore.

"Tessa...sei tu?" mugugno Reagan, con una mano sfiorò il volto della sua soccorritrice socchiudendo appena gli occhi, Ellen si ritrasse velocemente arrossendo.

"Ah...capelli rossi....Ellen"fece Regan visibilmente deluso.

"Un'altra occasione persa per accorciare la tua miserabile vita."sbottò Ellen riacquistando il suo colorito e la sua scontrosità naturale."E ora cerca di alzarti : dobbiamo raggiungere gli altri prima che si verifichino altre complicazioni"

Reagan si mise a sedere con fatica "Credo di essermi rotto qualcosa" disse "Korgan dammi una mano ad alzarmi"

Il nano fece per andargli incontro, ma Ellen gli fece segno di rimanere al suo posto " Non se ne parla, non possiamo pensare a proteggere noi stessi se dobbiamo tenerti in piedi! Torneremo a prenderti dopo,e tuo padre si inventerà qualcosa per farti camminare. Andiamo Korgan" poi mentre si allontanava seguita a ruota dal nano aggiunse " Non muoverti da li!"

"E dove vuoi che vada?! Se tu non avessi il talento magico di una zucchina sarebbe molto meglio!"protesto Reagan.
Ma la donna era gia sparita nell'oscurità

************
"Tessa, fammi la cortesia di ordinare a quell'elfo di smetterla di puntarmi quella lama alla gola. E' seccante"
La bambina assunse un'espressione corrucciata portandosi le mani ai fianchi, per nulla intimorita dal metallo elfico che premeva contro la sua pelle.Eltair d'altro canto rimaneva immobile temendo quella piccola drow come una minaccia peggiore di un esercito di orchetti.

"Lasciami parlare con lei , Etair e abbassa la guardia, confido che non sia un pericolo per noi" disse con calma Rok "Dunque è per te che Kalidh ha perso la vita..."cominciò.

"Miserabile vita , mago!" puntualizzo Eltair " Gli elfi non hanno mai dimenticato la sua colpa!"

"Si, è una delle numerose pecche della vostra razza, la memoria, oltre all'errata convinzione che tutto quello che vive lontano dalla luce sia necessariamente oscuro. Avete perseguitato la mia gente per millenni fino al punto da trasformare la nostra legittima difesa in malvagità."fece tagliente la drow.

"Non siete servitori del bene"ribattè senza troppa convinzione Eltair"Smettila di blaterare! Queste chiacchiere non ti porteranno da nessuna parte"

"Siamo NEUTRALI difatti. Viviamo in pace sotto la superficie, almeno finché un elfo non ficca il suo naso appuntito nei nostri affari"rispose lei accennando ad un sorriso di scherno. Si fece improvvisamente seria"Solo perchè alcuni drow ti hanno ferito non vuol dire che tutti i drow siano malvagi" disse piano.Quest'ultima affermazione sembrò far vacillare la severità di Eltair più delle altre, come se alludesse a un vecchio ricordo che l'elfo aveva ignorato in tutti questi anni; un ombra di rimpianto e un'antica sofferenza attraverarono il suo sguardo per un istante per poi lasciare spazio alle grigie iridi imperscrutabili.

"Hai la lingua troppo lunga per essere una bambina" si limitò a commentare sperando che nessuno avesse notato quel suo attimo di debolezza.

Rok si avvicinò ai due e rivolgendosi all'elfo disse "Ritrai la spada, amico mio. Hai di fronte una veggente, una piccola veggente drow: la bambina della profezia. Il futuro della nostra terra è nelle sue mani : non è saggio minacciarla."
Fece un respiro profondo"Esistono creature,compagno, in cui c'è più di quello che appare alla vista; esse hanno il potere di scrutare nelle pieghe del tempo; un dono ed una maledizione , poichè la chiaroveggenza conduce si ad una completa comprensione di quello che accadrà, ma annienta nella memoria le cose gia accadute. E' un destino maledetto quello di coloro saranno per sempre senza passato, è come se non fossero mai nati,e ogni mattina dopo un sonno tormentato quando apriranno gli occhi vivranno il loro primo giorno di esistenza, ogni giorno , dannati fino al loro ultimo."

"Se è come dici , come conosce Kalidh? E' morto, dovrebbe appartenere al passato."chiese Tessa visibilmente confusa da tutti quei discorsi.

"Le persone non muoiono mai del tutto finchè quelle ancora in vita ne serbano il ricordo. E' bastato leggere nei nostri pensieri ed emozioni "

La bambina si accoccolò a terra sfregandosi le mani per riscaldarle, d'improvviso appariva terribilmente innocua e fragile.
"Se vi aiuto...se io vi dico quello che accadrà..."cominciò tremante"Voglio che facciate una cosa per me"respirò a fondo poi disse in un sussurro" Dovrete uccidermi. Se il mio destino è davvero la dannazione fino alla mia morte, tanto vale che questa giunga il prima possibile"

Tessa si morse un labbro.Rubare era un conto, pensò, ma uccidere una bambina? come avrebbero potuto fare una cosa del genere? Fu pervasa da una stanchezza innaturale che si diffuse in tutto il corpo misto ad un senso di nausea, desiderò allora di tornare indietro sui suoi passi e le tornò in mente la sua tribù nomade e disorganizzati frammenti di ricordi d'infanzia; le ci volle qualche secondo per capire che quella sensazione era provocata dalla drow che vagliava costantemente la sua mente.
Aprì la bocca per urlarle di fermarsi, ma il controllo che quella creatura esercitava su di lei era troppo forte, vi si arrese rimandando ad un'altra occasione lo scontro.
La piccola drow si lasciò sfuggire un' espressione di trionfo appena percettibile.

"Capisco il motivo della tua richiesta. E farò quello che chiedi. Se lo desideri, quando sarà il momento, io terrò fede al nostro patto"acconsentì Rok.
  
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