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Autore: HarryJo    24/07/2012    16 recensioni
# Ho otto anni, una lettera in mano e il cuore che batte forte. [...]
# Ho tredici anni, l’attestato dell’esame di terza media e una nostra fotografia. [...]
# Ho quattordici anni, sono in vacanza e le onde del mare cullano i miei capelli. [...]
# Ho ancora quattordici anni, un libro in mano e un gran mal di pancia. [...]
# Ho quasi quindici anni, fuori c’è la neve e ho un paio di guanti viola nuovi. [...]
# Ho quindici anni e mezzo, in mano un frappé al cioccolato e una borsa scomoda. [...]
# Non importa dire quanti anni ho quando si tratta di te. [...]
# Ho diciassette anni, aspetto i mesi che mi separano alla maggiore età, non ho più avuto un ragazzo, perché non volevo nessun altro da amare. [...]

Ecco come si vive nella convinzione che (non) mi lascerai.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Erica & Davide, it's a never ending story.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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A tutti coloro che mi hanno spezzato il cuore,
e anche a chi l'ho spezzato io.



Vivere nella convinzione che (non) mi lascerai.

 

 
Ho otto anni, una lettera in mano e il cuore che batte forte.
La consegno tenendo gli occhi rigorosamente a terra e sentendo le mie guance avvampare.
Il ragazzo davanti a me la prende e si mette a leggerla, mentre io comincio a contare le piastrelle del pavimento per resistere all’impulso di fuggire via.
Alla trentaduesima, sento la sua mano afferrare la mia e, alzando lo sguardo, vedo il suo bellissimo sorriso. Per me.
Vorrei che durasse in eterno, ma ogni giorno, quando mi prendi la manina e imbarazzati ci dirigiamo verso il nostro banco, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più ho bisogno di stringere la tua mano. Tu mi prometti che sarà per sempre, che invecchieremo insieme, ma a volte – quando la maestra chiede di dividerci in gruppi per giocare e tu ti allontani un po’ da me – ti sento distante. E allora ti stringo la mano, disperatamente.
 

***

 
Ho tredici anni, l’attestato dell’esame di terza media e una nostra fotografia.
Me l’hai appena data, dicendomi che l’amicizia che abbiamo avuto è stata ciò che di più bello potesse mai capitarti. Mentre parlavi, tenevi lo sguardo fisso a terra, e le guance ti si erano tinte leggermente di rosso.
A guardarti così, capisco quanto tu sia stato importante per me. Dicevo a tutti che eri il mio migliore amico, ma ora so che eri qualcosa di più. E lo sei ancora.
Timidamente avvicini i nostri volti e quasi mi sento mancare un battito, mentre le tue labbra sfiorano le mie, dolcemente. Ti sorrido, ti prendo la mano, e inizia la nostra storia.
Vorrei che durasse in eterno, ma ogni giorno, quando vedo l’estate scivolare via e penso alle strade diverse che prenderemo a settembre, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più ti chiedo di vederci. Ora che ho il cellulare, voglio leggere solo il tuo nome e inebriarmi dei tuoi dolci messaggi. Tu mi prometti che sarà per sempre, che invecchieremo insieme, ma a volte – quando non riusciamo a vederci, quando mi parli del tuo futuro – ti sento distante. E allora ti cerco, disperatamente.
 

***
 

Ho quattordici anni, sono in vacanza e le onde del mare cullano i miei capelli.
Ti ho incontrato per caso ad una festa in città, abbiamo parlato del nostro passato, ci siamo confidati e mi hai regalato un bacino sulla guancia.
Ci teniamo per mano, ci scambiamo qualche bacio, ma nessuno ci definisce. Nessun “ti voglio bene,” nessun “sei importante,” niente carinerie. Siamo solo noi, incapaci di essere, ma pieni di parole sulla nostra vita.
Vorrei che durasse in eterno, ma ogni giorno, quando vedo la vacanza esaurirsi e penso che dovrò tornarmene a casa, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più cerco di parlare e tenerti stretto a me. Ci incontriamo ogni sera, passeggiamo mano nella mano e ci raccontiamo. Tu non mi fai promesse e ogni momento in cui non siamo insieme – quando è giorno, quando ci salutiamo – ti sento distante. E allora tento di parlarti, disperatamente.
 

***

 
Ho ancora quattordici anni, un libro in mano e un gran mal di pancia.
Ti avvicini e mi stringi a te, dicendo di stare tranquilla, che presto passerà. Le tue mani forti mi scaldano e mi permettono di tranquillizzarmi, mentre i nostri volti, piano, si incontrano.
Programmiamo la nostra vita: ci sposeremo appena avrò diciotto anni, andremo ad abitare lontano da qui, ma intanto nascondiamoci, la nostra storia non sarebbe ben vista.
Mi sento felice, quando ci sei tu, perché mi conosci come nessun altro e hai cullato ogni mia lacrima.
Vorrei che durasse in eterno, ma ogni volta che ripenso ai nostri otto anni di differenza e quando si avvicina la tua partenza per andare a lavorare all’estero, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più cerco di costruire progetti per il futuro. Tu mi prometti che sarà per sempre, che invecchieremo insieme, ma a volte – quando vai a lavoro, quando ci nascondiamo dal mondo – ti sento distante. E allora progetto, disperatamente.
 

***

 
Ho quasi quindici anni, fuori c’è la neve e ho un paio di guanti viola nuovi.
Me li hai regalati tu, dicendo che le mie mani sono sempre fredde e vuoi provare a scaldarmi in qualche modo; ti ho chiesto se era un regalo di compleanno anticipato, mi hai risposto che invece era il primo regalo della nostra storia.
Ti ho desiderato a lungo, e stringere le braccia attorno al tuo collo dalla gioia è un piccolo sogno che comincia a diventare realtà. Sei la prima persona che in tutta la mia vita dice di amarmi e io credo di poter spiccare il volo e attraversare i cieli più alti.
Vorrei che durasse in eterno, ma ogni volta che tu parli di matematica avanzata o non ascolti i miei discorsi sui libri, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più ti chiedo di scaldare le mie mani. Tu mi prometti che sarà per sempre, che invecchieremo insieme, ma a volte – quando non puoi vedermi perché studi matematica, quando la scuola ti fa gli elogi perché rappresenterai l’Italia in Argentina – ti sento distante. E allora mi scaldo, disperatamente.

 
***

 
Ho quindici anni e mezzo, in mano un frappé al cioccolato e una borsa scomoda.
Camminiamo fianco a fianco cercando di conoscerci: svuotiamo la nostra vita tra una risata e l’altra, perdendoci nelle vie di Treviso.
Ci sediamo in una panchina, cercando di ricordare come siamo arrivati fin lì, ma poi mi sfiori con un bacio la guancia ed io mi sento mancare. Ti conosco da appena una settimana eppure il mio cuore non si è mai sentito così libero.
Dopo tanti dolori passati negli ultimi mesi – e ultimi giorni – sei arrivato tu. E allora non mi importa di quanto poco di conosco, ti bacio, ti stringo, ti chiedo di non andartene mai.
Vorrei che durasse in eterno, ma ogni volta che tu vai ad un campo scout o che mi parli di una ragazza che non conosco, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più ti chiedo sicurezze. Tu mi prometti che sarà per sempre, che la mia bellezza ci terrà uniti, ma a volte – quando non mi rispondi, quando mi ignori e mi prendi in giro – ti sento distante. E allora chiedo sicurezze, disperatamente.
 

***

 
Non importa dire quanti anni ho quando si tratta di te. Diciamo che sei stato nel mio cuore contemporaneamente ad alcuni ragazzi qui sopra, e non mi va di collocarti: tu hai resistito al tempo.
Forse perché non siamo mai stati insieme, perché i tuoi baci non significavano amore, perché i tuoi “ti amo,” non chiedevano qualcosa di più, perché siamo migliori amici ed è l’unica cosa che possiamo mai avere l’uno dall’altra. Perché siamo le uniche due persone che si conoscono così bene da non dover parlare, perché prima di tutto c’è la nostra amicizia. E abbiamo sempre pensato a lei, non al nostro amore. Così tu l’hai lasciato scappare, io l’ho lasciato devastare le pareti del mio cuore.
Avrei voluto che la nostra storia nascesse e durasse in eterno, ma non è nemmeno mai nata, e anche quando solo ripenso alla nostra amicizia, vivo nella convinzione che mi lascerai. E più ho paura di perderti, più ti stringo la mano, ti cerco, tento di parlarti, progetto, mi scaldo, chiedo sicurezze e ti amo. Tu mi prometti che sarà per sempre, che invecchieremo insieme  e saremo vicini di casa, ma a volte – quando parli troppo bene di altre, quando mi nascondi qualcosa - ti sento distante. E allora ti stringo la mano, ti cerco, ti parlo, progetto, mi scaldo, ti chiedo sicurezze. E allora ti amo, disperatamente.
 

***

 
Ho diciassette anni, aspetto i mesi che mi separano alla maggiore età, non ho più avuto un ragazzo, perché non volevo nessun altro da amare. Non volevo nemmeno essere amata, non sapevo come si faceva.
E poi ho incontrato te. Sei arrivato in una sera, per caso, per sbaglio. Mi hai insegnato a guardare le stelle, le costellazioni; io ti ascoltavo ammaliata e finalmente, dopo tanto tempo, sorridevo. Tu ridevi con me, facevi delle battute pessime, vivevamo finalmente – entrambi.
Ti ho chiesto di salvarmi dalla mia stessa vita e l’hai fatto sotto i fuochi d’artificio. Ora dici di amarmi e io, dopo esser stata incapace per due anni a farmi amare, ho paura.
Temo il tuo amore, temo il mio; non sono all’altezza, mi ripeto. Dico: sarà come tutti gli altri, ma non sarà così. Anche tu hai avuto i tuoi problemi da affrontare e hai trovato in me la salvezza. Per te sono importante, lo leggo nei tuoi occhi quando mi guardano, nelle tue mani quando mi stringono, nelle tue labbra quando mi cercano, nelle tue parole che mi scrivi, nelle canzoni che mi canti.
Vorresti che durasse in eterno, e ogni volta che mi chiedi di vederti, che ti interessi alla mia vita, vivo nella convinzione che non mi lascerai. E più ne sono convinta, più ho paura di questo. Tu mi prometti che sarà per sempre, che invecchieremo insieme e in ogni istante che passa – quando dormo, mangio, riposo, piango o rido – ti sento vicino. So che non mi lascerai. E allora ho paura di deluderti, del tuo amore, di sbagliare, di non meritarti, di essere felice. Paura, disperatamente.
 
 
 
 
{ Spazio HarryJo.
Dopo un secolo – lo so, sopprimetemi! – pubblico qualcosa.
Come molti di voi sapranno – chi mi ha come amica in feisbuc almeno – da due settimane esatte oggi ho un ragazzo. Che mi adora, che ha bisogno di me, che mi ama da tantissimo. Ed è chiaramente lui l’ultimo di cui parlo – certo, sì, potete dirmi parole per le mie insicurezze e le mie paure che ho anche quando non c’è motivo.
Allora, perché questa storia finisce dentro alla mia serie? Perché a parte che il penultimo di cui parlo è lui, ci ho pensato e trovo che questa storia faccia ancora un po’ parte di Erica & Davide: it’s a never ending story. Dopotutto, se ho tanta paura di amare ed essere amata, mi ritengo in diritto di dare parte della colpa a lui.
Se ci saranno storie – e penso proprio di sì - su di me e Giacomo (♥) inserirò una serie anche per noi due.
Strano che io ricominci a vivere, vero?
Pare che esista veramente una cura, Dottor Carucci (per chi vuole capire il riferimento, qui).
Beh, che altro posso dire?
Cercherò di scrivere più spesso – lo so che lo prometto sempre e non lo faccio mai… ma ci provo, eh – aggiungerò nei prossimi giorni una poesia nuova a Fragmenta (ne ho un sacco sul pc, devo sfoltirle) e sto scrivendo ben due one-shot che saranno pubblicate prima della fine del mondo, giuro.
Voglio ringraziare chiunque ha tanta pazienza con me di leggermi e recensirmi: non avete idea di quanto piacere mi facciano le vostre recensioni. Nei momenti di sconforto le rileggo sempre.
GRAZIE di cuore ad ognuno di voi, e scusatemi se non sono così presente come dovrei. Se c’è un modo di ringraziarvi come si deve ditemelo, perché ci tengo.
GRAZIE a chi mi ha aspettato ma soprattutto sopportato seguendo la mia serie. Non la chiudo per ora – vorrei spiegare come si sono effettivamente concluse le cose… - però veramente per me siete state tutte meravigliose e utilissime nei vostri consigli.
Spero tanto di leggere ancora le vostre bellissime parole per me.
Oddio, chiudo, sto scrivendo troppo!
Vi ricordo che sono il mio contatto msn è olly.94.hp@live.it e mi trovate su
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GRAZIE, a presto,

Erica 
   
 
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