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Autore: SilverKiria    24/07/2012    1 recensioni
Questo è l'inizio di una storia di mia invenzione incentrata sulle avventure di Luna, una ragazza abitante della regione di Sinnoh, intenta a compiere il suo primo viaggio. Qualcosa che nemmeno lei ancora conosce la distingue fortemente dagli altri e fa di lei la Prescelta destinata a cambiare il destino di Sinnoh!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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CAPITOLO 1
Era una calda giornata di primavera, il vento soffiava leggero tra gli alberi, gli Starly cantavano felici, il sole illuminava quella che sarebbe stata una bella giornata, tutto era tranquillo, finché…
-      MAMMA! E’ ARRIVATO! E’ ARRIVATO! –
L’urlo di gioia aveva spaventato gli Starly, che ora si nascondevano intimiditi nelle chiome degli alberi.
Il giubilo proveniva da una casetta in riva al piccolo laghetto di quel paesino che era Duefoglie, precisamente dalla stanza con le tende viola al secondo piano.
Una ragazza, di circa sedici anni, gioiva felice come non mai, ammirando il panorama dalla finestra aperta in pigiama.
-      Luna, calmati! –
-      Oh mamma! Come faccio a calmarmi? Oggi è il mio compleanno! Finalmente ho sedici anni e posso iniziare il mio viaggio! –
-      Lo so, lo so. – disse la mamma tra il severo e il divertito, ma non inizierai nulla finché non ti vesti e non fai colazione! –
Luna si guardò ed emise un urletto: - Oh no! Farò tardi, me lo sento! E tutti i pokemon andranno via e io non potrò ricevere il mio! –
-      Come fai a fare tardi? Sono le sette e mezza e l’appuntamento col professor Rowan è solo alle dieci! –
Luna sbucò dalla porta del bagno, armata di spazzolino e coi capelli tutti arruffati: - Giusto! Ma voglio essere la prima. Non voglio dover aspettare un altro anno! –
La madre sospirò e disse: - Io vado a prepararti la colazione. –
Luna si vestì in tutta fretta, ma bene attenta a non lasciare nemmeno qualcosa fuori posto: portava degli shorts azzurro cielo, un top bianco con una Pokeball azzurra sul centro, i capelli blu notte sciolti le arrivavano a metà schiena, in testa un basco azzurro.
Si era legata intorno alla vita un marsupio porta Pokeball e lo accarezzò sognante.
Era una ragazza alta circa un metro e settanta, carnagione chiara, occhi blu profondo.
-      Sono pronta. – pensò sorridendo.
Corse a perdifiato le scale, bloccandosi giusto giusto per non scacciare un batuffolo marrone accoccolato sul tappetino alla fine della rampa.
Si chinò e gli alzò un orecchio, grande come quello di un coniglio.
Il Pokemon si sciolse dal suo groviglio e aprì lentamente gli occhi.
Erano marroni.
-      Eevee! –
Il Pokemon saltò in grembo a Luna, coccolandola a più non posso.
Luna lo prese in braccio e si diresse verso la cucina.
Qui altri tre Pokemon, distesi sui divani, la accerchiarono, pretendendo attenzione.
-      Ciao Espeon! Ehi Umbreon. Buongiorno Leafeon! –
-      Su su ragazzi, lasciatela passare – disse la mamma sorridendo, portava in mano un vassoio ed era seguita da altri tre Pokemon: un Vaporeon, un Flareon, un Jolteon e un Glaceon.
Appoggiò il vassoio sopra la tavola da pranzo e sistemò il contenuto: due tazze di the, quattro fette biscottate e un barattolo di marmellata di fragole.
-      Grazie mamma. – disse Luna, appoggiando Eevee a terra e sedendosi.
Le due si misero a fare colazione, ma ben presto Luna si alzò.
-      Io ho finito! E’ meglio che vada. –
La mamma la fermò con una mano.
-      Luna, capisco la tua impazienza, ma dovrai attendere ancora un secondo.-
Detto questo la madre tornò in cucina, lasciando Luna a guardare fremente l’orologio.
Quando tornò portava un piccolo pacchettino bianco legato con un fiocchetto azzurro.
Lo porse a Luna e questa eccitata esclamò: - Mamma, non dovevi! –
Lo aprì felice e quando vide il contenuto trattenne il fiato.
-      Mamma! E’…è bellissimo.-
Estrasse l’orologio azzurro e lo sostituì a quello analogico che aveva al polso.
-      E’ l’ultimo modello, il Pokegear 2000. Così mi potrai chiamare quando vorrai. Ho già memorizzato alcuni numeri. Beh, credo ti servirà.-
-      Grazie mamma, è stupendo.-
La mamma si soffiò il naso e, con gli occhi lucidi, le porse lo zaino azzurro cielo che era appoggiato al divano.
-      Credo sia ora che tu vada, ho capito che non posso più trattenerti.
-      Mamma.-
Le due si abbracciarono per lunghi minuti, poi Luna prese lo zaino, salutò i Pokemon che tristi le venivano attorno e, con un ultimo sorriso, si uscì di casa, dirigendosi verso la prima tappa: Sabbiafine.
Camminava felice, pensando a tutto ciò che l’avrebbe attesa.
Normalmente i bambini ricevevano il loro primo Pokemon all’età di undici anni, ma Luna sin da piccola soffriva di problemi di salute, motivo per il quale dovette rimandare il viaggio, anno dopo anno.
Stava quasi per arrendersi a trascorrere una vita a casa, quando arrivò la salvezza.
Suo fratello era partito come tutti per il suo viaggio a undici anni, ma più che alle lotte si diede alla ricerca, in special modo alla ricerca di una cura per la sua sorellina.
Quando quel pomeriggio di otto mesi prima arrivò con l’elicottero del Professor Rowan a casa sua, tutto trafelato, annunciando di avere la soluzione, Luna non poteva crederci.
Teneva in mano una piuma dalle sfumature rosa-argentee.
Era una piuma del leggendario Pokemon Cresselia.
Cresselia era un Pokemon Leggendario e per cui molto difficile da trovare, ma sin dai tempi antichi si narrava che una sua piuma possedesse effetti curativi eccezionali.
Misero la piuma in una boccetta d’acqua.
La piuma perse colore, che passò lentamente all’acqua, colorandola di rosa, argento e blu.
Appena Luna bevve l’antidoto, si sentì subito meglio.
Ancora ora non sapeva come ringraziare suo fratello John.
Ora John aveva vent’anni lavorava al laboratorio del Prof.Rowan, anche se era sempre in trasferta in terre lontane per ricerche importanti.
-      Forse lo incontrerò! – disse tra se e se.
Sabbiafine distava circa mezzora di cammino, ma Luna non si annoiava di certo: camminava con passo allegro, osservando tutto ciò che le capitava intorno.
Allegri Combee passavano di fiore in fiore, Starly canticchiavano felici.
Alla sua sinistra c’erano i prati calmi e gentili di Duefoglie, alla destra il bosco, al quale camminava appresso.
Il sentiero che stava percorrendo era coperto da terra molto sottile, qua e là qualche sassolino.
Camminava da dieci minuti, quando il cammino girò a destra.
Un grosso cartello indicava l’apertura del bosco e portava incise in grosse lettere PER DI QUA SABBIAFINE.
-      Ci siamo! Ora comincia il mio viaggio. –
Così si avviò euforica dentro il bosco, immaginando quali splendide ed eccitanti avventure avrebbe vissuto.
Mentre rimuginava su quale Pokemon avrebbe scelto fra gli Starter proposti, non si immaginava di certo che qualcuno, nascosto tra le foglie, la osservasse, attento.
 
 
 
 

  
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