Le Pieghe del Tempo (Past, Present, Future)
[cap. X, part I] [By
Mistress Lay]
[Avventura, azione, romantico] [PG]
[Personaggi: Harry Potter, James Potter, Sirius Black,
Hermione Granger, Ron Weasley, Draco Malfoy, Nuovi personaggi, un po' tutti...]
[Pairing: sorpresa… non più… o no?]
[Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K.
Rowling, i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;]
Torniamo alla pubblicazione di capitoli regolari… ma se le
cose si complicassero ulteriormente in futuro troverete un altro Bonus con
relative domande e risposte.
Enjoy!
CAPITOLO SEDICI
MISTERO SVELATO!
(ovvero: Guai… ancora? >.<)
__°°Pr°°__
Remus rivolse un'occhiata
preoccupata a Ron: - Un guaio grande quanto? -
Ron fece segno con la testa
verso James e Sirius, che, scattati in piedi non appena la porta
dell'infermeria si era aperta facendo entrare il loro migliore amico di un
tempo, erano fermi e immobili a fissare con la bocca aperta e un sorrisino
divertito Remus.
Un sorrisino che si accentuò
ancora di più mentre Remus riconosceva in loro i suoi migliori amici nonostante
gli occhiali di Sirius: nel volto preoccupato e malinconico del professore si
fece largo pian piano un sorriso incerto, un'espressione sorpresa, un rosso
soffuso sulle guance, la parola gli venne meno mentre alzava un dito verso di
loro e li indicava.
Sirius ridacchiò: - Hai visto
un fantasma, Remus? -
Remus boccheggiò qualche
secondo ancora, senza parole, senza dimostrare l'esplosione di felicità che
sentiva dentro. Fino a quando anche James sorrise e chiese in finto tono
oltraggiato: - Ma come, non riconosci i tuoi migliori amici, Mister Lunastorta?
-
Remus abbassò il dito,
sorrise. Gli occhi miele si fecero lucidi per la commozione.
- James... Sirius... -
I due adolescenti lo
abbracciarono in simultanea, strozzandolo quasi mentre lo ricoprivano di un
torrente di parole. Remus li strinse a sè, chianandosi lievemente verso di
loro: - Ma che cosa... com'è possibile che... -
James alzò un pugno: - Un urrà
per le Pieghe del Tempo! -
- Pieghe? Cos... -
Ma la sua domanda rimase del
tutto inascoltata perchè Sirius si era già unito al coro gioioso delle grida di
James mentre Ron e Hermione ridevano divertiti.
Madama Chips spuntò fuori da
un separè, le mani appoggiate sui fianchi e l'espressione minacciosa come
poche.
All'istante, James e Sirius la
smisero di fare urrà e corsero da lei: - Come sta, Harry? -
- SE LA SMETTESTE DI GRIDARE
COME DUE PAZZI MAGARI RIUSCIREI A CURARE IL VOSTRO COMPAGNO! - gridò.
I due si scusarono
immediatamente e James rincarò: - Ma come sta... -
- SIGNOR LUPIN LA PREGO DI
TRASCINARE FUORI DI QUA I SIGNORI PERKINS O CHIAMO SILENTE E VI BANDISCO
DALL'INFERMERIA! -
Remus Lupin mise le sue mani
sulle spalle dei suoi amici: - Su, usciamo un attimo - mentre Madama Chips
rientrava borbottando infuriata.
- E così mi spiegate per filo
e per segno che cos'è successo -
James e Sirius si guardarono
poi, come se si fossero messi d'accordo con Ron, tutti fissarono Hermione,
compreso Lupin.
La ragazza si schiarì la gola,
sedendosi su una delle scomode sedie: - Ohi che mal di testa... -
__°°Ps°°__
Draco Malfoy era molto ma
molto irritato.
Gettò un'occhiata piena di
astio verso Harry Potter che camminava accanto a lui con il capo chino e i
pugni serrati: che diavolo aveva da essere arrabbiato lui? Era soltanto colpa
sua se erano finiti entrambi in punizione dalla Umbridge!
E quella maledetta
professoressa dalla faccia a rana... ma doveva proprio mettere in punizione anche
lui? Che diavolo le era preso? Era soltanto colpa di Potter! Di Potter!
Aveva pensato che, in quanto
uno dei suoi pupilli, gliel'avrebbe fatta passare liscia ma evidentemente non
le era ancora andato giù che Silente non l'avesse avvertita dell'arrivo di tre
nuovi studenti, sentendosi scavalcata nella sua posizione preziosissima di
Inquisitore bla bla bla.
Li aveva sorpresi litigare in
infermeria proprio nel momento in cui litigavano solo loro due, così aveva
pensato bene di togliere punti a Serpeverde e Grifondoro per ogni studente che
non si era presentato alle lezioni del primo pomeriggio per stare al capezzale
di Scipio - a cui furono ugualmente sottratti dei punti -, li aveva spediti
tutti a lezione a aveva invitato entrambi Malfoy e Potter nell'ufficio del
preside per una 'chiacchieratina' dopo averli puniti.
Lo aveva detto con sadico
piacere, fissando negli occhi Harry che non solo non abbassò lo sguardo ma pure
aveva replicato aspramente.
Quando arrivarono all'entrata i
gargoyle però riferirono alla Umbridge che il preside non era presente, la
professoressa, seppur a malincuore e rossa di rabbia, lasciò andare i due,
senza appellarsi alla vicepreside con la quale aveva litigato meno di tre
quarti d'ora prima.
- Vi voglio nel mio ufficio
alle otto di questa sera - e se n'era andata.
- E' soltanto colpa tua Potter
- accusò Draco non appena la professoressa era sparita alla loro vista,
ripetendo ormai il consueto ritornello.
Harry si voltò velocemente
verso di lui: - Finiscila di ripetere il solito ritornello! Non è soltanto
colpa mia, e lo sai! -
- Signor Malfoy, signor
Potter, qualche problema? - domandò la professoressa McGranitt alle loro
spalle.
- Niente, professoressa -
esclamarono i due in coro. Ma la sfiga solo a loro?
Alle otto di quella sera,
appena dopo cena, Harry si diresse con passo stanco e rassegnato verso
l'ufficio della Umbridge per la consueta dose di dolore e sangue, abbattuto
ulteriormente dalla presenza di Malfoy.
La Umbridge era furibonda per
varie ragioni - l'arrivo di Lily, Rick e Scipio, l'assenza di Silente,
l'articolo sul Cavillo di Harry che aveva scatenato un'infinità di antipatia
anche contro di lei - e Harry era sinceramente preoccupato per il peggio.
Con l'espressione di un
soldato che andava in guerra, bussò alla porta e non appena la voce falsamente
infantile della Umbridge gli diede permesso di entrare, sospirò prima di girare
la maniglia.
L'ufficio era vuoto eccetto la
donna, Malfoy non era ancora arrivato, e nei suoi occhi brillava una luce a dir
poco pericolosa, gli fece cenno di sedersi e con voce melliflua disse: - Signor
Potter, lei sa che cosa dovrà fare. La frase è sempre la stessa -
Harry si sedette mascherando
un grugnito di insoddisfazione e prese in mano la penna proprio mentre un
bussare alla porta fece maggiormente accentuare un sorriso sul volto della
donna mentre cinguettava: - Signor Malfoy, preso, si accomodi, prenda una penna
nera e cominci a scrivere sulla pergamena che le ho preparato 'Non devo alzare
la voce contro la mia professoressa' -
Draco si lasciò cadere sulla
sedia, lanciando un'occhiata di puro odio al ragazzo seduto alla sua sinistra,
prese la penna e alzò lo sguardo sulla professoressa: - Mi scusi, non mi ha
dato l'inchiostro -
- Non servirà -
Draco la guardò un attimo
interdetta prima di chinarsi e cominciare a scrivere e... a sanguinare.
Disgustato, dolorante e sorpreso, alzò lo sguardo sulla professoressa: - Che
cos... -
- Così ricorderà meglio quello
che scrive e farà in modo che non si ripeta nuovamente, signor Malfoy -
- Lei... - per un attimo le
parole gli mancarono da quanto era furioso - Lei è completamente pazza! Che
cos'ha in mente? -
- Signor Malfoy mi aspetto che
lei non fiati e continui a scrivere... -
- Non lo farò mai! -
- Signor Malfoy! -
- Si aspetti mio padre che...
-
- 50 punti in meno per
Serpeverde, signor Malfoy. Continui a scrivere! - sbottò arrabbiata la Umbridge
le cui guance divennero rosse per la furia con cui pronunciò quelle parole e
per l'indubbia minaccia nelle parole di Malfoy - Prenda esempio dal signor
Potter! -
Draco si voltò verso Harry e
lo vide scrivere velocemente 'Non dirò bugie' con il suo sangue mentre le
cicatrici della sua mano si aprivano e richiudevano lasciando vedere il sangue.
Si mordeva il labbro, trattenendo i gemiti di dolore.
- Smettila di scrivere,
Potter! - sbottò - Noi non.. -
- Signor Malfoy, continui a
scrivere o sarò costretta a sospenderla -
- Scrivi, Malfoy - gli
sussurrò Harry - Non farla arrabbiare tirando in ballo tuo padre -
Malfoy lo fissò ribelle per un
attimo poi scorse qualcosa nei suoi occhi oltre alla ribellione latente c'era
anche un'ombra che li oscurava, come un pensiero lontano di qualcosa di triste
e doloroso. Lo vide strizzare gli occhi come se avesse sentito una punta di
dolore più forte delle altre e per un istante si bloccò nell'atto di scrivere e
portò un dito a pigiare la cicatrice.
Cosa? Cosa c'era nella sua
testa che lo impensieriva?
- Signor Malfoy... -
Voleva saperlo, capire
qualcosa. Qualcosa di lui.
E riprese a scrivere, sentì un
dolore intenso mentre la punta imbeveva nel suo sangue ma non si lasciò
sfuggire nemmeno un gemito, fissando Harry con la coda dell'occhio.
Il dito aveva pigiato anche
una volta la cicatrice con forza, come per sedare un dolore improvviso, poi
lasciò ricadere la mano sulla scrivania, continuando a scrivere.
- Tutto bene? - gli sussurrò.
Harry gli lanciò uno sguardo
interdetto.
Bussarono alla porta e Draco
ne approfittò per chiedergli nuovamente se stesse bene mentre la Umbridge
faceva entrare una Lily tutta scarmigliata: - La professoressa Cooman la
desidera un attimo alla Torre Nord, credo che non stia molto bene, insul...
chiede di voi - e le rivolse il sorriso più accattivante che riuscì a trovare,
sciogliendo l'espressione scettica della donna.
Harry si voltò verso di lei e
la ragazza gli rivolse un piccolo sorriso di complicità, anche Draco si voltò
in tempo per vedere la Umbridge chiedere alla ragazza di essere condotta dalla
Cooman.
Lily rivolse un sorriso al
padre: - Non ricorderà di voi, è meglio che andiate -
- Perchè la Cooman? - domandò
Harry.
- Scendi giù nell'atrio e lo
scoprirai - e poi raggiunse la Umbridge che la chiamava a gran voce.
Soli, i due ragazzi lasciarono
cadere la piuma e si alzarono.
- Quando mio padre verrà a
saperlo... - mormorò Draco tenendosi la mano sanguinante.
Harry fu tentato di
ingiuriarlo blandendolo di essere un ragazzino viziato che da solo non era in
grado di fare niente ma la cicatrice gli diede un'ulteriore fitta di dolore
mentre una voce nella testa gli diceva 'Lo ha detto Malfoy... era sotto
l'imperius di Malfoy'. La voce di Voldemort?
Non adesso...
- La farà destituire, le
rovinerà la vita... - continuava nel frattempo Draco.
- Essenza di Pulvincolo -
disse Harry semplicemente.
- Come? -
- Metti la mano nell'essenza
di Pulvincolo -
- Perchè? -
- Malfoy, non essere sfinente!
- ribattè irritato Harry.
- Intendo... perchè me lo
dici? -
Harry scrollò le spalle e fece
per uscire dall'ufficio ma Malfoy lo tirò per una spalla, fermandolo per
parlare: - Ti senti in colpa per quello che hai detto su mio padre, Sfregiato?
-
- In colpa? E perchè dovrei?
Ho solo detto la verità! - sbottò l'altro cercando di scostarsi dalla presa di
Malfoy.
- Hai solo detto un mucchio di
bugie, Potter! Ma sai una cosa? Le tue menzogne non rovineranno mai il nome
della mia famiglia perchè nessuno ci crederà! Capito? Nessuno! -
- Tu credi, Malfoy? -
Il dolore alla cicatrice si
fece più intenso e lottò con il desiderio di toccarla per far smettere di
soffrire, non poteva lasciare che Malfoy se ne accorgesse.
'A quanto pare sono stato
informato male' per un attimo credette
di essere stato proprio lui a dirlo in una stanza buia illuminata da un candelabro
ad una persona prostrata ai suoi piedi.
Poi la voce di Malfoy infranse quell'attimo.
- CHI TI CREDI DI ESSERE,
SFREGIATO? -
Riportato con violenza alla
realtà Harry ebbe un attimo di smarrimento e l'uomo prostrato ai suoi piedi si
sovrappose a Malfoy che lo teneva per la collottola.
'Che diavolo stai dicendo, Scipio? Pensi davvero che mi faccia piacere sapere che anche se solo dicessi una parola in più non poter mai nascere? Nè io nè tu?'
Quella frase di Lily... perchè
gli era venuta in mente ora?
Forse perchè era così vicino
al padre di Scipio Malfoy... chissà che cos'aveva contro Draco Malfoy Scipio...
gli era sembrato che i loro rapporti non fossero molto rosei.
Ma d'altronde chi poteva
andare d'accordo con Malfoy?
- STAMMI A SENTIRE, POTTER!
NON FAR FINTA DI NON ASCOLTARMI! - gli gridò ancora contro Draco.
'Padrone, imploro il vostro
perdono'
'Non è colpa tua, Rookwood'
disse Harry e la sua voce era fredda e crudele.
Harry spinse via Draco: -
FINISCILA MALFOY, NON SEI PRECISAMENTE L'EVENTO DELLA STAGIONE! ED E' INUTILE
CHE CONTINUI A GRIDARMI CONTRO! QUINDI, ADDIO E SPERO A NON RIVEDERCI! - fece
per uscire ma sentì una sensazione di freddo. No... la cicatrice no...
Fuggì via, correndo più veloce
che poteva per poi nascondersi dietro un'armatura e accostarsi al muro,
scivolando fino a terra e entrando nuovamente nella mente di Voldemort.
- Lily, dimmi la verità -
Lily sorrise a Scipio mentre
sprimacciava i cuscini dietro la sua schiena: - Certo, dimmi - gli aveva appena
fatto visita trascinando con sè Rick a controvoglia e gli aveva raccontato
dell'ultima novità, ovvero del nuovo professore di divinazione Fiorenzo e
dell'espressione totalmente sconvolta della Umbridge.
- Stai sparendo? - a quelle
parole Lily sobbalzò internamente per poi scuotere la testa - Ma che dici... -
Rick balzò a sedere dalla
sedia su cui era seduto: - COSA? -
- No, Scipio, ti stai
sbagliando... -
Ma Scipio non demorse: - Ho
avuto una 'visione', Lily. Ero nella nostra Hogwarts e c'era Aragosta, sua
sorella, Sianna e Stephen, stavano parlando fra di loro e poi avevano salutato
qualcuno dietro di me. Appena mi sono girato ho visto... ho visto... -
ricordava chi aveva visto. Un ragazzo della sua età molto bello e dal viso triste.
Indossava la divisa di Serpeverde, aveva i suoi stessi capelli biondissimi, una
frangia obliqua e gli occhi verdi. Gli stessi di Lily.
- Che hai visto? - domandò
Lily cercando di nascondere il tremore delle sue mani. Stava nuovamente
sentendo quella sensazione di freddo che si impossessava di lei ogni volta che
prendeva a 'sparire'.
- Un ragazzo. Aveva i capelli
biondissimi e gli occhi verdi - concluse con voce atona Scipio.
- Che cosa significa? Lily?
Lily! – Rick guardò alternativamente Scipio e Lily, senza capire quale strana
piece si stesse svolgendo di fronte ai suoi occhi. Si sentiva tanto terzo
incomodo, fuori posto.
Che cosa estendevano dire con
quelle frasi strane?
Che cosa stava succedendo?
Lily si umettò le labbra, non
rispose.
- Sai che sta succedendo,
Weasley? - domandò freddamente Scipio con quella cadenza strascicata che era
molto Malfoy - Che il tempo è cambiato. Draco Malfoy e Harry Potter hanno un
figlio e io e Lily siamo scomparsi. Non è così, Potter? -
Lily ansimò mentre il freddo
la faceva rabbrividire.
Rick era pietrificato.
Lily? Scomparendo? No, perchè?
La sua migliore amica... la
ragazza di cui si era malgrado innamorato...
Non riusciva a credere che la
sua migliore amica, colei che conosceva dalla più tenera età, stesse cominciando
a sparire: poteva essere che si sarebbe poco a poco dimenticato completamente
di lei?
No… non voglio…
E dire che
- Fammi vedere la mano -
ordinò stentoreamente Scipio, indicando la mano che Lily teneva della tasca
della divisa - Fammi vedere la mano -
- Cos... no! Perchè dovrei? -
Rick le tirò fuori la mano con
forza... era la sua mano, non aveva ancora cominciato a scomparire.
- Visto?! - sbottò Lily - E
ora smettetela non sto affatto... -
- Sta cambiando qualcosa Lily,
qualcosa tra Harry Potter e Draco Malfoy - disse seriamente Scipio.
Draco si bloccò dietro al
separè alla menzione del suo nome.
Si era infuriato alla fuga di
Potter e aveva deciso di finire il loro discorsetto andando a cercarlo
nell'infermeria, credendo che fosse andato a trovare il suo amico Parker.
Bè, lui non c'era ma in
compenso c'erano tutti e tre i ragazzi nuovi appena venuti: Parker ancora nel
lettino bianco e i due Grifondoro, quello che sembrava essere famigliare, e la
bella ragazza che andava così d'accordo con Potter e che li aveva salvati dalla
punizione della Umbridge.
Che cosa voleva dire quella
frase? E... un attimo, la ragazza non si chiamava Helene?
- Ti sei fatto influenzare
dalla faccenda, Scipio - cercò di minimizzare Lily.
- INFLUENZARE? - Scipio scattò
in piedi, vestito con il pigiama dell'infermeria - LILY, STIAMO PER SCOMPARIRE!
PUFF, COME SE NON FOSSIMO MAI NATI! LO CHIAMI INFLUENZARE QUESTO?! TI RENDI
CONTO?! -
- Abbassa la voce, Scip -
- Per una volta ha ragione -
intervenne Rick con voce dura e ferita - Dobbiamo tornare a casa, Lily. Il più
presto possibile - poi, come preso da un improvviso pensiero, si rivolse a
Scipio - Scusa, ma tu che c'entri? -
- Ti avevo detto che venendo
qui avremmo cambiato il nostro tempo! - continuò Scipio. Rick attribuiva la
scomparsa di Lily a qualcosa che doveva essere accaduto tra suo padre e sua
madre Hermione ma non riusciva a capire che cosa sarebbe successo a Scipio.
O almeno, cosa di diverso.
- Intendi dire che succederà
qualcosa anche a Malfoy? - domandò Rick.
Draco sussultò da dietro il
separè.
- E poi... scusa ma che
c'entra la persona che hai visto a Hogwarts con... -
Lily lo zittì con un gesto: -
Vi basti sapere che va tutto bene -
- No, che non va bene! -
sbottò ancora Scipio. Rick li guardò, confuso.
Certo, Rick non sapeva della
relazione tra Harry e Draco... e non doveva saperlo.
- Ragazzi, non ci capisco più
nulla! - esclamò - Ma ora non è questo l'importante! Dobbiamo tornare a casa il
più presto possibile o... -
Scipio e Lily si scambiarono
un'occhiata preoccupata finchè la ragazza non abbassò lo sguardo, colpevole, e
annuì distrattamente.
Chissà... forse sarebbe stato
meglio che io non fossi mai nata...
Ma Scipio non c'entra nulla...
- Non appena ti sarai rimesso,
Scipio, noi... -
- Sto benissimo! - ribattè
secco Scipio - Andiamo da Silente, ci sarà uno stramaledetto modo per fare in
modo di tornare nel nostro tempo, no? -
Draco Malfoy si scostò dal
paravento.
Aveva bisogno di un respiro
d'aria. E doveva parlare a Potter. Subito.
__°°Pr°°__
James e Sirius osservarono
l'espressione del loro migliore amico, scrutando ansiosamente ogni emozione che
gli passava sugli occhi o ogni volta che tentava di obiettare alla spiegazione
succinta e sintetica di Hermione - ovvero un torrente inarrestabile di parole
in un linguaggio tecnico che sia Ron che i due Malandrini avevano ascoltato per
due secondi e poi erano passati ai successivi dieci minuti in altre attività.
Ron aveva preso a sbadigliare e giocherellare con la bacchetta mentre i due
ragazzi del passato cercavano di godersi lo spettacolo di un Lunastorta
sconvolto -.
Remus li deluse in tutto e per
tutto.
Certo, fu stupito dalla
successione degli eventi ma non tanto stupito quanto invece i Malandrini si
aspettavano.
- Credi che abbia capito tutto
quello che gli ha detto Hermione o pensi che annuisca solo per riflesso? -
domandò James passandosi una mano tra i capelli corvini - Annoierebbe persino
la McGranitt una spiegazione del genere... -
- Stiamo parlando di
Lunastorta, James! - esclamò vivacemente Sirius - Secondo te non mastica le
stesse parole dei suoi simili? -
James ghignò: - Hai una strana
espressione, Felpato... - gli passò un braccio attorno alle spalle, chinandosi
verso il suo orecchio per sussurrargli - E... dimmi, quell'espressione che hai
sul volto non si traduce in linguaggio umano 'Oh, com'è sexy il mio Lunastorta
quando fa l'intellettuale?' - scimmiottò con voce frivola James godendosi
appieno il rossore apparso sulle guance del suo migliore amico.
Sirius respinse la vicinanza
di James, rosso in viso, replicando: - Ma che ti viene in mente?! E'
Lunastorta! -
- Questo conferma la mia
teoria, non la confuta! - schioccò le labbra soddisfatto James - James 1,
Sirius 0! -
Sirius non fece in tempo a
ribattere a tono quando Remus si rivolse loro, sorridendo ad entrambi con i
lucciconi agli occhi: - Pieghe del tempo, eh? - accentuò il suo sorriso - Sono
felice che voi siate qui... mi... siete mancati molto -
- Chi è la fortunata,
Lunastorta? - domandò maliziosamente James.
Sirius gli diede una gomitata
alle costole ma il rossore apparso sulle guance dell'ex professore lo fece
desistere dal tappare la bocca a James, curioso, aspettò la risposta
dell'altro.
- Come... -
- Allora è vero! - James
scoppiò a ridere, il che fece svegliare Ron dal suo sonnecchia mento - L'ho
tirato a indovinare! - poi, sussurrando disse a Sirius - James 2, Sirius 0! -
- La finisci, Jam? -
- Chi è professor Lupin? -
domandò a sua volta curioso Ron.
Hermione gli scoccò un'occhiata
nervosa: - Non credo che... –
- No, no – intervenne Sirius
curioso – Dai, avanti… Diccelo Lunastorta! – Era ovvio che Lunastorta si
fosse fatto una vita, era logico… non doveva sentirsi così. Non
doveva sentirsi deluso o qualcosa del genere. Non doveva avere il rimpianto di
non aver fatto niente, dopotutto che altro avrebbe potuto ottenere se non
un’amicizia spezzata?
Due paia di grida arrabbiate
si sollevarono al di là del separè, turbando la scena creatasi tra i
Grifondoro.
- SEI STATO TU AD AGGRAPPARTI
A ME! NON IL CONTRARIO! -
- MI SONO AGGRAPPATO A TE
PERCHE' MI HAI SPINTO GIU' DALLE SCALE! -
James e gli altri corsero
verso la fonte del litigio e trovarono Harry Potter seduto sul suo lettino che
gridava contro Draco Malfoy, seduto anche lui nel lettino accanto al
Grifondoro: entrambi, a giudicare da come si gridavano contro, stavano
perfettamente, forse un po' irritabili ma stavano bene. A parte il braccio di
Harry fissato al collo con una benda e la gamba sollevata di Malfoy.
- Harry! - Hermione corse
immediatamente da Harry, saltandogli in collo e coinvolgendolo in un caloroso
abbraccio sollevato - Come stai? - chiese ansiosamente - Nulla di rotto? -
Harry ricambiò l'abbraccio con
il braccio sinistro: - Va tutto bene, Herm -
Draco sbuffò con aria
superiore: - Che scena romantica, Sfregiato... aspetta che mi prendo un
fazzoletto. Sono semplicemente disgustato -
- Attento a come parli, Malfoy
- intervenne Ron.
- Altrimenti mi fai la bua,
Weasel? Prestandomi il tuo mantello pieno di pidocchi? -
- BRUTT... -
- Calmatevi, ragazzi - Remus
si fece avanti.
- Remus! - esclamò sorpreso
Harry - Che cosa ci fai qui? -
- Rimpatriata! - rispose
allegramente James, andando da lui - Come va? Tutto di un pezzo o ne hai perso
qualcuno per strada? -
Per un attimo un'ombra passò
sugli occhi di Harry chiedendosi se Remus Lupin avesse o meno capito che quei
due James e Sirius erano i suoi vecchi amici... sperò di no, non per un motivo
egoistico di possesso ma piuttosto perchè non soffrisse come lui in quel momento.
I Malandrini... un gruppo molto unito, legato da affetto reciproco, Remus che
era così malinconicamente solo, sopratutto dopo la morte di Sirius, non doveva
soffrire quando i due ragazzi se ne sarebbero andati via.
Ma tutte le sue speranze
vennero vanificate da Hermione che gli sussurrò all'orecchio, ancora
abbracciata a lui: - Lo sanno -
Il cuore di Harry cominciò a
battere forte, impaurito: e così anche Remus lo sapeva... come aveva preso la
notizia? Come si era sentito?
Bene, sembrava...
- Hai intenzione di
spupazzarti Potty ancora a lungo, Mezzosangue? - la voce strascicata di Malfoy
interruppe i pensieri di Harry - Siete uno spettacolo vomitevole -
Hermione si scostò dal collo
di Harry, rossa in viso dall'imbarazzo, balbettò un poco convincente: - Scusa...
io... -
- Ti darebbe fastidio, Malfoy?
- domandò Sirius - Perchè se fosse così... - abbracciò stretto Harry,
strofinando il mento sui capelli del ragazzo - Me lo spupazzo io! -
James gli diede uno spintone:
- Finiscila Sir! Harry è una mia esclusiva, vai a cercare tartufi! -
- Dovresti limarti le corna,
Jamie, amico mio! - ghignò Sirius, tirando nella sua direzione Harry - Harry
qui ha bisogno di un vero uomo! Non uno con attributi supplementari come
te! -
Ron e Remus scoppiarono a ridere
mentre Hermione, ancora imbarazzata, abbozzò un sorriso divertito, Harry,
invece, si unì alla risata, appoggiandosi contro James, trovando confortevole
il calore del padre: - Mi spiace Sirius, ma il mio cuore appartiene a James! -
- Hai sentito? Smamma, sacco
di pulci! -
- Harry! Per te posso fare
l'amante! Non sono mica geloso... e potremmo dare una spiegazione agli... attributi
supplementari di James! - Sirius gli strizzò l'occhio. Tutti scoppiarono a
ridere.
Draco Malfoy sopportò la scena
- come aveva sopportato stoicamente la mezzosangue abbracciare Harry e come
aveva sopportato ancor più stoicamente i due cugini Perkins abbracciare il
Grifondoro e contenderselo scambiandosi battute cariche di doppi sensi - con
espressione austera e severa ma poi si risolse ad eclissarsi in bagno,
borbottando contro la stupidità dei Grifondoro.
E contro la stretta al petto che sentiva...
- Bè, se n'è andato! Sono
stato un genio con la mia idea... eh? - ghignò Sirius, si chinò su James e gli
sussurrò con malcelata soddisfazione - Sirius rimonta! - poi si rivolse al
figlioccio, scompigliandogli i capelli - Davvero preferisci Ramoso a me? -
- Figurati! L'ho fatto solo
per salvare le apparenze! - Harry gli strizzò l'occhio, complice.
- Adoro il mio figlioccio! -
- Ma come sei cresciuto,
Harry? - James si finse scandalizzato - Papà ti ordina di comportarti con più
rispetto! -
- James 2 Sirius 2! -
cantilenò Sirius guadagnandosi un cuscino in faccia dal suo migliore amico.
- A parte tutto questo, Harry,
come va? - domandò Remus sorridendo.
- Braccio destro fratturato.
Stasera devo rimanere in infermeria -
-
Malfoy? - domandò Ron.
- Ardori per il giovane
Malfoy, Ron? - James inarcò un sopracciglio.
- Piuttosto morto! -
- Meno male! - sospirò
estremamente sollevato James - Tu con Lucius Junior! Se non mi avessi risposto
così avrei detto a Art di annegarti appena nato! - Un'ombra gli oscurò gli
occhi al ricordo che non avrebbe ricordato nulla. Nemmeno quella chiacchierata.
Nemmeno suo figlio che rideva con la schiena appoggiata al suo petto.
Mio figlio...
- Malfoy ha una frattura alla
caviglia. Rimarrà anche lui qui per la notte... - rispose Harry alla domanda di
Ron.
- Cercherete di non litigare?
-
- Remus, ma per chi li hai
presi! - affermò con veemenza Sirius - DEVONO litigare! Non sarebbe GIUSTO se
non lo facessero! -
L'ex professore scosse la
testa: - Immaginavo una risposta del genere... comunque, visto che ti aspetta
una notte molto dolorosa è meglio che ti lasciamo. Intanto io vado da Silente e
voi non dovreste essere a lezione? -
Ron e i due Malandrini
sbuffarono contemporaneamente: - Nooo... Harry ha bisogno di un sostegno
psicologico... -
Hermione prese per un braccio
Ron: - Filiamo a lezione! Siamo dalla Sprite! James, Sirius, non mi commuovete
con quelle espressioni! Filate immediatamente fuori dall'infermeria! -
- Ti veniamo a trovare dopo,
Harry! - assicurarono i tre ragazzi prima di uscire dall'infermeria trascinati
da Hermione.
Una volta soli, Remus si
sedette sul letto accanto a Harry: - Allora... come stai? Non intendo in
seguito alla caduta... -
Harry sospirò, appoggiando la
schiena ai cuscini dietro di sè: - Sono felice che siano qui. Ho conosciuto mio
padre, Remus, e Sirius da giovane... mi sento così felice quando sono con loro che
mi sento quasi sopraffatto... però... però ho paura. Quando se ne andranno sarò
di nuovo solo... tutto questo sogno meraviglioso finirà e tornerò ad essere
orfano, senza la presenza di papà e Sirius accanto. Questo... questo è
crudele... crudele... - raccolse le gambe al petto, sentendo un nodo
alla gola.
Remus gli mise una mano sulla
spalla: - Lo so, ti capisco. Non immalinconirti su questa faccenda, trai da
questi pochi momenti con loro tutto quello che puoi. Non torneranno, Harry, ma
potrai vivere per sempre con il loro ricordo. Non per soffrire ma per andare
avanti. E non sei solo, hai amici che ti vogliono bene... non soffrire per
James e Sirius. Queste 'Pieghe del tempo' ti hanno dato una possibilità, non
sprecarla o soverchiarla con il dolore, sii felice con loro, almeno per questo
breve periodo -
Harry annuì, non fidandosi
della sua voce, ringraziando l'ex professore con un ulteriore cenno del capo.
Remus gli sorrise,
rassicurante: - Dimmi, come sei caduto dalle scale? -
- Malfoy mi ha offeso e... gli
sono saltato addosso - rispose Harry scrollando le spalle e gemendo per il
dolore al braccio destro - Malfoy era proprio sull'orlo delle scale e quando
gli sono andato contro ci siamo sbilanciati... -
- E siete caduti -
- Già... - Harry fissò Remus qualche
secondo prima di confessare quello che era da molto che teneva nascosto dentro
di sè - Remus... io... voglio dire... c'è qualcosa che non va... -
- Che intendi dire? -
- Sai il giorno in cui ho
incontrato per la prima volta papà e Sirius? Ebbene... ero sparito per alcune
ore... io... mi ricordo di aver trovato una botola da qualche parte, credo a
Magnolia Crescent e di aver fatto qualcosa, ma non mi ricordo cosa... - spiegò
confusamente Harry.
Ricordava di aver percorso la
strada per tornare dagli zii, ricordava una strana 'botola' in un vicoletto
laterale, ricordava di aver letto qualcosa e mentre si sentiva 'risucchiato'
una voce lo chiamava in lontananza, inoltre si era ritrovato misteriosamente a
Magnolia Crescent, nella strada principale e poi aveva incontrato il suo
padrino in forma di animagus.
Che cos'era successo?
- E poi... stanno succedendo
molte cose strane... - continuò il Grifondoro - Quest'estate ho ricevuto alcune
strane lettere... di qualcuno che sapeva che ero 'sparito' per quelle poche ore
e che si preoccupava di me... e poi ho delle 'visioni'... - fissò intensamente
il viso dell'ex professore e la sua espressione attenta e sconcertata - Non
sono pazzo, remus, non ho le allucinazioni... -
- Ne hai parlato con Silente?
-
- Non riguarda Voldemort! -
- ne sei sicuro? Ultimamente
sembra essere molto attivo... -
- Come? -
Remus agitò una mano per dire
che non era importante: - Non sai chi sia il mittente delle lettere? -
- Si firma Refert. Che razza
di nome è? -
- Forse è un acronimo. Una copertura...
puoi essere più preciso nel descrivere questa 'botola'? - Remus aggrottò le
sopracciglia. Chissà che cosa stava succedendo... certamente l'apparizione di
Sirius e James era collegata con le strane situazioni che erano capitate a
Harry.
Ma come?
- perchè ha proprio usato il
verbo 'risucchiare'? -
Harry meditò qualche istante e
poi scrollò il capo: - Bè... mi sembrava appropriato, ecco -
- Che tipo di visioni hai?
Sono premonizioni? Eventi passati? -
- Non so... sono strane -
Harry tentò di spiegarle a Remus esattamente come le aveva vissute ma la
sensazione di fondo di confusione rimase. Che cosa stava succedendo? Che cosa
c'entrava Sirius e il professor Lex?
Che confusione...
Lo scattare di una serratura e
qualche passo zoppicante fecero intendere ai due Grifondoro che Draco Malfoy
stava tornando. Remus annuì distrattamente mentre rispondeva al ragazzo: -
Harry, forse è meglio parlarne con Silente... -
- No! -
- Harry... lui potrebbe sapere
qualcosa. Forse è collegato con le Pieghe... senti, ne riparliamo dopo, ok? -
Harry annuì senza essere
troppo convinto.
__°°Ps°°__
Harry Potter stava salendo le
scale per la torre grifondoro, spossato dagli avvenimenti che si erano
succeduti così velocemente negli ultimi giorni, desiderava solamente sdraiarsi
sul letto e dormire senza sognare di maledizioni Cruciatus, viaggi temporali e
mille altre cose…
Sapeva che sarebbe dovuto
andare a trovare Scipio ma dopotutto era in infermeria e di certo di lì non si
muoveva… poi magari nella sala comune avrebbe trovato Lily e ci avrebbe fatto
quattro chiacchiere. Aveva proprio bisogno di parlare con qualcuno che potesse
ascoltarlo e non solo giudicarlo e sua figlia lo metteva straordinariamente a
suo agio, come se conoscesse ogni suo dolore interiore.
Stava ormai raggiungendo il
ritratto della Signora Grassa quando scorse Draco Malfoy appoggiato al muro di
fronte all’imboccatura della rampa delle scale, braccia conserte ed espressione
furiosa. Gli occhi color metallo fuso lanciavano occhiate caustiche tutto
attorno a sé, irritato, la solita espressione arrogante calzava a pennello con
la sua postura discinta e Harry si sentì momentaneamente spaesato dalla sua
presenza. Chissà perché poi, dopotutto non era una novità che Malfoy fosse un
totale bastardo arrogante…
Lo era sempre stato, perché
questa volta aveva il sapore della novità?
Forse era perché aveva tutta
l’aria di averlo aspettato e che si aspettasse qualcosa…?
O forse era semplice
suggestione suggerita dalla stanchezza di Harry e dal dolore sordo alla testa…
- Lontanino dalla Sala Grande,
Malfoy? Sai che è ora di cena? -
Malfoy non raccolse la
provocazione, strano a dirsi ed Harry ne rimase stupito: aveva sentito che
c’era qualcosa di diverso in Malfoy quando erano nell’ufficio della Umbridge a
scontare la punizione ma…
Malfoy si scostò dalla parete
e gli arrivò vicino, fissandolo con espressione furiosa.
Ma che vuole ora?
- Non ho voglia di sentire le
tue spacconate, Malfoy, lasciami in pace -
Malfoy non si scostò né la sua
espressione cambiò di una virgola. Non si ammorbidì, si indurì.
E poi lo disse.
Quella frase che fermò il
cuore di Harry bruscamente.
- Lo sapevi che la nuova
arrivata si chiamava Lily? -
Come aveva fatto…?
- Io so tutto -
Fine sedicesimo capitolo
Continua…
Mistress Lay
Notes: Mono mi ha fatto notare
un mio errore madornale nel capitolo precedente! >.< Oh my, come sono
svanita, sarà colpa della vecchiaia che avanza?! O.o L’errore era nella data
del Presente… *Miss si va a seppellire da qualche parte*
Mimi88, ragazza interrotta,
Saphira (me lo auguro anche per me!
XD), James_Prongs, Moony*, Toruchan, fairy81, Kira, Captain, Stè_Wormy, ysal
pax, Narsil (mi spiace! XD), NamiTheNavigator, Mary Cry (non preoccuparti,
è del tutto normale! ^^),
laguna anakinskywalker_19@hotmail.com, ziz, Angelstorm,
mono (benvenuta e grazie… Fai bene ad essere pignola,
soprattutto per quanto riguarda questa fic: è difficile seguirla, è vero e
molti l’hanno abbandonata perché così complicata, fai benissimo a farmi notare
i miei errori. Ho spostato la storia ai giorni nostri perché la trovavo più
semplice dal mio punto di vista, anche perché non ero del tutto certa su alcune
date.
Intanto grazie di avermi fatto
notare il mio errore madornale perché è semplicemente imperdonabile! >.<
Mi ero fatta trarre in inganno dal Vero Presente, cioè il nostro, adattandomi
alla fic. Mea culpa! *Miss ha appena finito di scavarsi il fosso*
Per il 1978, le tue obiezioni
sono giuste ma all’epoca della stesura del primo capitolo non avevo messo in
conto la vera nascita di Harry, dovvero pochi anni dopo, ma l’avevo spostata di
una ventina di anni buona. Per qualsiasi cosa, io sono qui, non farti remori a
farmi notare i miei errori, sono io che ti devo ringraziare… a presto, spero! XD bax bax!)
Commentate!
*Miss*