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Autore: badluna    24/07/2012    4 recensioni
OoO Sei più forte di ogni bugia OoO
"Sire?" la tua voce mi chiama alle spalle.
"Si Merlin?"
"Che succede? Siete strano oggi"
"Strano dici?" ti chiedo con un ghigno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Hai delle isole negli occhi

di badluna

 

 

 

 

E ti amo e con le mani dico quello che non so.

 

 

 

 

Odio il mio nome solo senza il tuo ogni fottuto addio

io odio quando ti odi e mi allontani perché

hai delle isole negli occhi e il dolore più profondo

riposa almeno un'ora solo se ti incontro

 

 

 

 

 

Ti guardo spesso, senza che tu te ne accorga, resto affacciato alla finestra della mia camera osservandoti gironzolare per la piazza sottostante e nella cittadella.

Resto ore a guardarti quando sei in punizione alla gogna sentendo ormai quel famigliare malessere allo stomaco. Fingo di dormire quando entri alla mattina, anche se ormai il mio corpo ha una sveglia interna che mi fa abbandonare le braccia di Morfeo poco prima che del tuo arrivo, e proprio come questa mattina rimango disteso sul letto ascoltando i tuoi passi leggeri ma impacciati, il tuo respiro ancora mezzo addormentato e vedo la tua figura andare ad aprire le tende. Chiudo gli occhi e regolarizzo il respiro, ti avvicini al letto e mi scuoti dolcemente.

"Sire è ora di alzarsi" la tua voce mi accarezza le orecchie e come un vero teatrante apro gli occhi fingendo di essermi appena destato.

I tuoi favolosi occhi sono , che aspettano i miei, mi si blocca il respiro vedendoli e con voce arrochita non dal sonno ma da un piacere tutto mio lo chiamo "Merlin".

"Buongiorno Sire" mi rispondi cominciando ad ordinare la stanza.

Resto a guardarti per un altro paio di minuti senza perdermi un solo dettaglio od un tuo movimento.

Sono talmente preso da te che sobbalzo quando ti giri verso di me accigliato con i miei vestiti in mano.

"Sire dovete alzarvi oggi avete l'incontro con vostro padre - che tra l'altro inizia tra poco - e i consueti allenamenti prima degli ultimi preparativi per la festa di questa sera"

"Oh giusto la festa" dico un po' sovrappensiero.

Oggi è il mio compleanno, da giorni il casello è in fermento per i preparativi, ma a me non è importato, avevo altri pensieri in mente. Un tocco leggero sulla spalla attira la mia attenzione, ti sei avvicinato sedendoti accanto a me sul letto con la schiena rivolta alla porta.

"Sire? Non vi sentite bene?"

Mi passo una mano sul volto e mi tocco i capelli cercando di rimettere in funzione il cervello, se mi comporto così ti insospettirai, e dopo chi riesce a fermarti idiota di un ficcanaso?

"Sto bene" rispondo scuotendo la testa.

"È il vostro compleanno, non siete contento? Ci saranno pietanze e bevande tutte per voi, per non parlare delle giovani dame che aspettano solo un vostro gesto" mi prendi in giro, sbruffone? Ma guarda te quest'idiota!

"Sono contento, ma non mene importa molto  di tutta questa cerimonia" dico svogliato.

Spalanchi gli occhi e mi posi una mano sulla fronte "Adesso sono sicuro che voi non state bene. Avete la febbre e state delirando!"

Mi godo il contatto con la sua mano per pochi secondi e sbuffo divertito fingendomi irritato.

"Non dire sciocchezze Merlin, ti ho detto che sto benissimo!"

Un sorriso birichino si forma sul tuo volto e se solo potessi in questo momento me lo mangerei.

"Smettila di sorridere come un idiota o ti mando alla gogna!" ti minaccio alzandomi e andando dietro al paravento per farmi vestire.

"Certo sire" mi rispondi con tono canzonatorio.

 

 

Sei più forte di ogni bugia e se la gente ferisce

è perché tu sei migliore e lo capisce

la tua timidezza non condanna, no no

ma ti eleva da chi odia, chi ferisce e inganna

perché tu hai delle isole negli occhi

e il dolore più profondo riposa almeno un'ora solo se ti incontro

 

 

 

 

La festa è iniziata da qualche ora e gli ospiti sono già quasi tutti senza controllo, guardandomi intorno gli unici sobri sono i servitori, nell'angolo a destra della sala ti noto con indosso quello stupido cappello che ti faccio sempre indossare e mi viene da ridere, ma se mi notassi mentre rido di te mi terresti il muso per settimane.

Torno con lo sguardo sugli altri commensali e mi chiedo se anche io di solito mi ritrovo in quello stato pietoso. Contrariamente alle mie abitudini questa sera ho evitato di bere più di due bicchieri di vino, non ho per niente voglia di ubriacarmi e vedendo lo stato dei presenti capisco molte delle frecciatine che mi lanci i giorni dopo questo tipo di feste.

Mio padre si diverte a raccontare imprese eroiche sulle quali nutro dei dubbi di veridicità.

Sir Leon sta bevendo il suo ennesimo bicchiere di vino ascoltando composto le baggianate strascicate dagli altri cavalieri; raramente l'ho visto fuori dai gangheri o non in possesso delle proprie facoltà, lui è sempre così calmo in un modo che non saprei nemmeno definire.

Morgana sta ballando con il buffone di corte, se mio padre non fosse troppo ubriaco per accorgersene scommetto che starebbe dando di matto per la scena insolita.

La musica e gli schiamazzi mi sembrano all'improvviso troppo così esco sul terrazzo. L'aria notturna mi scompiglia i capelli e mi accarezza il viso, la Camelot davanti a me è addormentata ad eccezione delle guardie e delle fiaccole che creano un gioco di luci ipnotizzante.

"Sire?" la tua voce mi chiama alle spalle.

"Si Merlin?"

"Che succede? Siete strano oggi"

"Strano dici?" ti chiedo con un ghigno.

"Sì, siete sempre perso nei vostri pensieri e già questo è preoccupante visto lo scompenso di Umori che ave…”

"Merlin!" dico avvertendoti di non continuare la frase "COF...dicevo, siete pensieroso, mi avete preso in giro si e no due volte. E poi avete quello sguardo"

"Quale sguardo?" ti chiedo confuso.

"Lo sguardo che avete sempre quando qualcosa vi cruccia, ma essendo troppo orgoglioso non ne parlate"

Mi stupisco delle tue parole, non pensavo che mi conoscessi così bene, nemmeno mio padre si è accorto che oggi non è giornata.

Beh, credo che Sir Leon lo abbia capito, ma lui è Sir Leon!

"Non so di che cosa tu stia parlando" ti dico con voce seccata, sarebbe inutile dire la verità perché, anche concesso che riesca a smettere di vaneggiare davanti al tuo sguardo ed a comporre un discorso di senso compiuto, finirei inevitabilmente per allontanarti.

"Ecco appunto!" dal tono capisco che ti stai infervorando "È proprio di questo che parlo, siete così cocciuto che anche quando vi si viene a chiedere espressamente cosa vi prende voi fingete e-" a metà della ramanzina ti vedo barcollare e rischiare di cadere, goffo come sei sarai inciampato nei tuoi stessi piedi!

Con un gesto fluido ti prendo per la vita, evitando di farti cadere come un sacco di patate e ti stringo inconsapevolmente addosso.

Lo stupido cappello che indossi, nello slancio, scivola dal tuo capo e cade dal balcone mentre i nostri occhi lo seguono.

"Sei il solito idiota" ti dico aspettandomi di sentirti sbraitare di nuovo contro la mia testardaggine ed il mio cervello bacato.

Spalanco gli occhi quando invece di urlare, come immaginavo, ti rilassi e sospiri tra le mie braccia.

"Che testardo" sussurri ed io non posso fare a meno di sorridere.

Restiamo così -in questa sottospecie di abbraccio- per alcuni minuti prima che io abbia la forza di interrompere quel dolce silenzio.

"Merlin" inizio ma vengo subito interrotto.

"Lo sapete vero che io per voi ci sono? In qualunque momento o situazione, per qualunque cosa. Sempre!"

Sospiro vorrei crederci, ma come posso se so che il giorno in cui sarò così incosciente da dirti la verità tu scapperai?

"Merlin" cerco di trovare le parole per dire qualcosa di giusto, di vero. Ma mi ritrovo a ripetere solo il suo nome, per la trentesima volta quel giorno.

Ti giri del tutto verso di me e mi posi due dita sulle labbra avvicinando il tuo viso al mio, e rimani , così, guardandomi negli occhi mentre ricambio lo sguardo.

"Sempre!" mi ripeti.

Con lo sguardo puntato nei tuoi occhi, le tue dita posate sulle labbra ed il cuore che mi scoppia capisco quello che il mio corpo sa ma che il cervello non recepiva.

E da quel momento gli credo.

 

 

Io non mento non importa cosa dicono

nel silenzio guardo le anime che passano

e di queste anime tu sei la più speciale

perché sorridi anche inseguita dal dolore

e ti amo anche se soffri e poi pretendi non si veda

quando vorresti che il sorriso tuo invertisse

 

 

 

 

 

E tu mi ami, trama sintetica di una giornata storica.

 

 

 

Angolo di Bad:

 

La prima volta che ho sentito questa canzone devo ammettere che non mi è piaciuta...poi dopo la 30° volta che la sentivo (in ufficio abbiamo la radio e la continuavano a riprodurre) ha cominciato a piacermi, ed a insinuarmi l'idea di una fanfic con essa.

Ed eccoci qui xD

Il titolo della storia è ovviamente preso dalla canzone ispiratrice, il titolo del capitolo invece deriva dall'isola di Peter Pan, una volta finita la storia ho pensato che negli sguardi di Merlin e di Artù ci fosse un isola tutta loro: Un isola che non c'è!

Un gigantesco GRAZIE alla mia beta Dolce Kisa che mi ha aiutata tantissimo con questa Fanfic.

  
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