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Autore: crazy_k    25/07/2012    4 recensioni
In troppi paesi del mondo l'omosessualità è considerata un reato punibile con il carcere, la tortura, la reclusione o addirittura la pena di morte.
L'amore tra due persone dello stesso sesso non può essere concepito.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt Utilizzato: Altrove
Tema Trattato: Omofobia
Note: Scritta per il contest estivo Lo Slash è un Diritto, indetto da Florelle e Il_Genio_del_Male su Facebook.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SOMEWHERE ELSE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oh, perché non ho potuto essere quello che ti sarebbe servito?
Non ho potuto sperare di farti conoscere la vita che sarei stato in grado di farti avere al mio fianco: una vita migliore, forse, se mi fosse stato concesso sognare. Ma secondo questo regime io non ero adatto a te, non ero giusto e per questo, di me non sono rimaste che ossa sbiancate dal sole e il fantasma solitario di un corpo bruciato sul rogo dell’ignoranza.
 
Eravamo stati così attenti. Nascosti nell’ombra, senza vergogna ma terrorizzati dal pensiero di poter essere strappati al nostro abbraccio da un momento all’altro. Consapevoli del peccato al quale eravamo ormai votati, della violenza di amore e dolore e ingiustizia.
Restavamo appartati tra l’oscurità e la luce, troppo stolti per mettere da parte i sentimenti, troppo sicuri della condanna che alla fine si è abbattuta sulla nostra testa.
Ci torturavamo nel silenzio delle nostre case, lasciandoci spezzare lo spirito, regalandoci fugaci incontri clandestini dove annegavamo l‘uno nel corpo dell‘altro in cerca di un conforto che durava il battito di un cuore, il secondo dell‘estasi.
Fino a quando commettemmo un errore. Fino a quando ci divisero.
Fummo portati via.
 
La vista del tuo voltafaccia ha torturato il mio pensiero fino a quando l’ultimo respiro si è estinto, consumato nell‘incredulo dolore dell‘anima straziata. Lo shock che mi ha tolto il raziocinio è stata la consapevolezza che tu, tra tutti, mi avevi infine rinnegato per continuare a vivere. Mi avevi rinnegato quand’io ero stato così orgoglioso di andare incontro a morte certa pur di non tradire il nostro amore. Perché era questo, vero?
So che non l’hai fatto per cattiveria. Eri solo stanco, frustrato e demotivato. Provato da una vita che, seppur ancora giovane, ti ha donato più delusioni, preoccupazioni e dolori che altro.
Com’è potuto essere l’amore così crudele? Nascere così timidamente nel cuore acerbo di due adolescenti e crescere impetuoso, accecante, per poi portarci alla rovina?
 
Mi guardavi con incredulo terrore mentre la corda si stringeva attorno al mio collo: io che non avevo mentito e tu che eri convinto avrei fatto come te, che sarei sceso a compromessi.
Pensai sommariamente a cosa avresti potuto fare ora che eri tornato libero, cosa avresti provato nel vedermi morto per aver creduto in noi.
Sono convinto si siano sentiti tutti così magnanimi quando ci hanno offerto una seconda possibilità. Redenzione, così l’hanno chiamata, infondo eravamo solo ragazzi confusi. Io ho pensato che la nostra non fosse che l’ennesima storia di ali strappate e fagocitate dalla paura, l’ignoranza e la malafede.
 
Così vidi la tua immagine mentre le mie membra si freddavano e l‘anima abbandonava un corpo stanco; affianco alla donna che avevi scelto per rimpiazzarmi, i tuoi occhi non versarono neanche una lacrima ma fui lo stesso in grado di sentire quel piccolo uomo che eri, che così tanto avevo amato, spezzarsi in due.
Ti vidi morire dentro e malgrado tutto spesi una piccola goccia salata per te che andavi incontro a una vita che non avresti voluto.
 
Sarebbe forse il caso di rompere il silenzio*, non credi?
Io ti aspetterò comunque dove l‘amore non pagherà sofferenza. Ti aspetterò per l’eternità, altrove.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
THE END
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
* La frase Sarebbe il caso di “rompere il silenzio” la propone Amnesty in un tempo in cui ancora troppi paesi del mondo concepiscono l’omosessualità come un reato punibile con il carcere, la reclusione o la pena di morte
   
 
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