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Autore: scythemeister_MakaAlbarn    25/07/2012    10 recensioni
"Coda di cavallo...no. Trecce...aaah, nemmeno per sogno!"
"Maka vuoi una mano?"
"Ma porca miseria Soul, vuoi sparire?!"
TUTTI PRONTI PER LA"GARA DELLE OMBRE"!
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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NASTRI DI PIZZO E CRANI SFONDATI

 
 
 
 
 
“Porca miseria, porca miseria, porca miseria, PORCA MISERIA!!”
 
 
Soul finì di sistemarsi i capelli.
Beh, “sistemarsi” era una parola grossa, dato che erano sempre e rigorosamente scarmigliati e molti ciuffi andavano a coprirgli parzialmente gli occhi cremisi… Ma in fondo facevano parte della sua tenuta da “maschio cool” e lui ci si era ormai abituato.
Si voltò dunque verso l’alto specchio che faceva capolino dietro il suo armadio tappezzato di poster - perlopiù di musicisti jazz - e rimirò l’immagine che vi si rifletteva.
Nella semioscurità dalla sua camera, dovuta alle persiane appena accostate, il ragazzo poté scorgere un volto smagrito ma nonostante ciò piuttosto gradevole…
Sogghignò.
Attraverso le labbra piene s’intravedevano i denti bianchi e appuntiti. Corrugò le sottili sopracciglia assumendo improvvisamente un’espressione scocciata. Molte volte si era chiesto perché la sua dentatura fosse così, come dire…“particolare”. Avrebbe fatto male baciando qualcuno?
“Mah…”- borbottò a quel pensiero…
La carnagione abbronzata lasciava spazio, nella parte alta del viso a due grandi occhi scarlatti i cui riflessi rilucevano maligni nel buio della stanza. Erano perennemente solcati da occhiaie di stanchezza, tremendamente freddi e distaccati.
O almeno lo sarebbero stati per tutti ad eccezione di lei...
Per lei, quegli occhi inquietanti, erano sempre pronti a guizzare in un fremito di gioia, ad esprimere tutto quello che a semplici parole non sarebbe mai stato in grado di dire…per vergogna, per orgoglio.  
Si passò le dita sottili fra i capelli lattei arrossendo un poco.
La cosa non era cool, proprio per niente.
Nonostante ciò si mise a sghignazzare continuando a scrutare la propria figura.
Era tutto agghindato a festa per la grande parata che si sarebbe tenuta quella stessa sera lungo le strade di Death City: la famigerata “Gara delle Ombre”, particolare occasione che si teneva una volta ogni otto anni (per soddisfare i capricc…ehm, il volere del frammento dello Shinigami).
I migliori artigiani della DWMA, accompagnati dalle rispettive armi, erano tenuti a sfilare per le vie della città preceduti da sua eccellenza Shinigami-sama in persona.
L’evento era uno dei più attesi, com’era ovvio che fosse.
La death scythe indossava una giacca grigio scuro a righine sottili. Dalla piega sul petto spuntava il colletto bianco della camicia. Le scarpe erano di vernice nera e molto lucide, i pantaloni neri anch’essi, come pure la cravatta, gli stavano a pennello.
Il suo fisico slanciato e ben allenato aveva un che di armonico di cui Soul andava molto fiero.
Se solo lei l’avesse notato…
Sbuffò abbassando lo sguardo.
“Aaah…così non va. Troppo perfettino e decisamente troppo poco cool!”- biascicò con il solito sorriso sghembo stampato in faccia.
Così dicendo sbottonò la giacca e tolse la cravatta lanciandola sul letto alle proprie spalle. Si ravvivò i capelli e, con la destra, sfilò dall’asola i primi due bottoni della camicia.
“Meglio.”- fece infine infilandosi le mani in tasca.
“MA PORCA MISERIA! DANAZZIONE!! Idioti, cretini, dementi! CREPATE!!”
Un urlo femminile troncò il filo dei suoi pensieri.
“Maka!”- sbraitò il ragazzo allarmato.
Un attimo dopo si era già catapultato fuori dalla sua camera. A lunghe falcate giunse nel luogo dal quale continuavano a volare insulti ed imprecazioni a raffica. Ansimante aprì la porta.
Nel bagno dell’appartamento Albarn-Evans, la piccola scythe meister si spazzolava istericamente i morbidi capelli biondo cenere, le guance gonfie ed purpuree. Le due pozze verdi che si ritrovava al posto degli occhi erano sull’orlo del pianto.
Nonostante tutto, quella che gli si presentò d’innanzi, fu per Soul una visione da mozzare il fiato.
Il corpo esile e minuto della ragazzina era avvolto in un meraviglioso abito color panna.
Lo scollo era a cuore e la gonna, lunghissima, decorata sul fondo da splendidi ricami a spirale.
Sotto si poteva scorgere il vaporoso sottogonna bianco.
Stava seduta di fronte alla grande specchiera. Il vecchio sgabello foderato di velluto rosso strideva ad ogni suo movimento.
I bianchi piedini nudi si agitavano e battevano con forza sul pavimento.
Accidenti, quanto era carina…
Soul si ridestò battendo un paio di volte le palpebre e scuotendo la testa.
Si avvicinò alla partner con il solito passo claudicante e le poggiò le mani sulle spalle.
Lei piegò il collo all’indietro per poterlo guardare.
“Ehi, con chi ce l’hai nanerottola?”
Maka gonfiò ancora di più le guance inarcando le sopracciglia.
“Con loro!”- borbottò infilandosi entrambe le mani nei capelli lisci.
“Oooh…capisco!”- ridacchiò la falce facendo qualche passo indietro.
“Ma è normale voler uccidere i propri capelli?”- aggiunse infine senza riuscire a trattenere una sonora risata.
La ragazza sporse il labbro inferiore con fare offeso -“Uffa Soul. Non so come pettinarmi! E da mezz’ora che provo e riprovo ma niente… E tra venti minuti dobbiamo andare se non vogliamo arrivare in ritardo alla parata.”
Soul pensò che se ne avesse avuto il tempo, Maka gli avrebbe spaccato la faccia. Ringraziò mentalmente che fosse invece tanto “indaffarata”…
Nei cinque minuti che seguirono, rimase imbambolato a guardarla mentre si faceva una treccia laterale, la scioglieva tra i brontolìì e riacconciava le lunghe ciocche in uno chignon alto per poi disfare anche quello.
“Soul…”- ringhio in preda allo sconforto –“Tu che mi consigli?”
Il ragazzo, preso in contropiede, sorrise sorpreso.
“Vuoi che ti dia una mano?”-bofonchiò sornione. 
“Voglio che mi dia un parere!!”- fece lei con gli occhi lucidi.
L’arma avvicinò paurosamente le labbra al suo orecchio. Erano tremendamente vicini e Maka avvampò all’istante. Strizzò le palpebre senza sapere cosa stesse per succederle.
Poi ad un tratto…
“Io dico che se continui a pacioccarti i capelli così ti si sporcheranno e dovrai rilavarteli, cosa che non abbiamo il tempo di fare….”- sbraitò Soul sfilandole di mano la spazzola –“Se vuoi provo io!”
La poverina sgranò gli occhioni. Nello specchio il suo viso era fucsia per l’imbarazzo mentre il partner la scrutava divertito dall’alto.
“Matisembrailcasodifareilcretinoinquestomodoesoprattuttoinquestomomento?!”- sbraitò senza prendere fiato con il cuore a mille.
Da sotto il vestito tirò fuori tutte e tre le trilogie del Mondo Emerso che, per un’oscura ragione, erano rilegate in un unico gigantesco tomo. Fece per sollevarlo ma si bloccò sotto lo sguardo terrorizzato e sbalordito del partner.
“No, poi non ho più il tempo di rianimarti.”- sibilò infuriata.
“Forza! Cosa mi vuoi fare?”- chiese dunque scocciata girandosi un poco.
Il ragazzo aveva bisogno di riprendersi dal terrore pazzesco appena provato.
 “Oh, non te lo dico! Chiudi gli occhi…”- disse infine dopo qualche secondo.
 “Col cavolo, mio caro! Se poi non va bene, non mi resterà il tempo per farmi un’altra pettinatura!”-mugugnò la ragazzina con disapprovazione.
Soul inspirò profondamente.
“In questo caso…”- ghignò trasformando l’avambraccio sinistro in falce e balzandole a fianco –“Mi vedo costretto. CHIUDI GLI OCCHI O TI RAPO A ZERO! Tutto chiaro, senza-tette?!”
La piccola meister rimase sgomenta, i capelli chiari che le rimbalzavano sulle spalle sottili.
Chiuse gli occhi con un ringhio represso.
Soul cominciò ad armeggiare sulla sua testa.
Sentiva le sue dita sottili e leggere passarle fra i capelli. La spazzola li accarezzava dolcemente. Non aveva idea di cosa il compagno le stesse facendo, ma era comunque contenta di quello strano momento di confidenza.
Sentì il viso accaldato.
Le piaceva tanto stare con Soul…
Intanto il ragazzo, occupato a dividere equamente le ciocche, si beava del profumo dolce di quei capelli così morbidi e setosi al tatto.
Non aveva mai pettinato Maka; lei non glielo avrebbe mai lasciato fare né, tanto meno, lui avrebbe mai trovato il coraggio di chiederglielo…ma quella era una situazione “d’emergenza”!
Ora avrebbe voluto continuare ad accarezzarli all’infinito.
La scythe meister alzò la mano sentendo tirare leggermente.
“Soul…”- pronunciò socchiudendo un occhio -“A che punto sei?”
Il ragazzo fu più veloce di lei e le premette un palmo sul viso infantile.
“Ah-ah, non si sbircia! Non ci provare nemmeno!”- esclamò in tono di sfida.
Lei ripose la mano in grembo.
“Ooookay…”- sospirò.
Soul osservò ancora una volta la sua espressione corrucciata nella specchiera. La vide mutare lentamente in un sorriso dolcissimo.
Il volto delicato della meister, nella maggior parte delle situazioni austero e arcigno, era terribilmente bello quando si distendeva.
Gli si sciolse il cuore ma si trattenne dall’abbracciarla.
Sbuffò e diede gli ultimi colpi di spazzola. Aveva fatto un buon lavoro!
“Fatto, apri pure.”- disse compiaciuto.
Maka obbedì e rimase spiazzata nel vedere il suo riflesso.
Due buffe codine le ricadevano sulle spalle andando ad abboccolarsi solo verso il fondo. Erano trattenute rispettivamente da un meraviglioso nastro bianco in pizzo ricamato.
“Ma Soul…queste…”- cominciò voltandosi.
“Quelle ti stanno meglio. Le altre pettinature non ti si addicono…”- concluse lui portandosi una mano fra i capelli.
“Oh, tu dici…?”- distolse lo sguardo -“Ma i nastri dove li hai trovati? Non ricordavo di averne un paio simile.”
La death scythe avvampò vistosamente.
“L-li ho comprati l-l’altro giorno in quel negozio che fa angolo vicino alla scuola… P-Pensavo che ti potessero piacere.”- balbettò con qualche difficoltà fissandosi la punta delle scarpe.
Maka tornò a guardarsi mordicchiandosi il labbro, quasi compiaciuta del fatto di essere riuscita a mettere a disagio il famoso Soul Eater Evans…
D’altra parte sapeva che soltanto lei ci sarebbe potuta riuscire.
Era però consapevole che Soul le facesse esattamente lo stesso effetto.
“Grazie, sono splendidi.”- sussurrò infine a fatica alzandosi e lisciando la gonna con le mani.
Fece per uscire dal bagno, ma un braccio le cinse le spalle attirandola a sé ed un paio di labbra umide si poggiarono sulle sue. Si ritrovò schiacciata tra la parete e Soul, gli occhi spalancati.
Lui, immobile, la stringeva lasciando che il suo fiato caldo lo pervadesse.
La meister sentiva sulla schiena il freddo delle piastrelle dure e lisce. Non le importava.
Chiuse gli occhi a rispose al bacio.
Mancavano ancora dieci minuti all’inizio della festa.
Intrecciò le dita tra i capelli lattei della sua falce e lo lasciò fare con piacere. Era così bello e caldo…
Si staccarono di tanto quel che bastava per riprendere fiato. 
“Maka…” “Soul…”- sussurrarono nello stesso istante.
Sorrisero facendo sfiorare tra loro i nasi. Soul le portò la destra al volto percorrendo con il pollice i contorni delle labbra piene di lei. Non gli sembrava che i denti appuntiti le dessero fastidio…
“Sei davvero cool…adatta ad uno come me…”- proferì.
Maka, non sapendo se ritenersi offesa o compiaciuta, decise di zittirlo tuffandosi ancora nella sua bocca mentre si aggrappava al suo collo con foga.
“Io non ho voglia di andare alla parata… Restiamo qui?”- domandò Soul quando si risepararono accaldati.
Vide i due pozzi verdi fissarlo liquidi e poi…più niente. Nero. Dolore. Un dolore atroce alla testa.
“Gaaah…male allucinante…”- farfugliò prima di svenire in un lago di sangue che, miracolosamente, non imbrattò i suoi bei vestiti.
Maka sollevò il tomo fumante del Mondo Emerso, che si era appena schiantato sul cranio del partner e scuotè la testa facendo volare le belle codine infiocchettate.
Lo prese per la collottola della camicia e, dopo aver indossato in volata un paio di ballerine bianche, se lo trascinò giù per le scale di peso.
“E lasciare che un così bel vestito venga sprecato?”- aggiunse rossa in viso uscendo in cortile –“Non se ne parla!”
 
 
 
 
 
ANGOLO A ME:
 
 
“Mmmmhpffhnnnfffhhnnnffpphmm… (TRADUZIONE: lasciami idiota deficiente! Togli immediatamente la tua lurida mano dalla mia bocca altrimenti giuro che ti ammazzo1 MOLLAMIII!) ”
“E-ehm…”- rooosso rosso – “Dunque, ci tengo a precisare che quei nastri erano in saldo. Sennò col cavolo che glieli compravo, chiaro? E poi…” – SGNAC – “AHIA! Ma sei scema?!”
“Muahahahah…crepa.”- dopo averlo morso a sangue gli tira una gomitata nello stomaco.
Ooookay… Ora che Soul è comodamente sdraiato sulla fredda superficie del pavimento…buahahah…possiamo continuare.!
Allora, che ne pensate? Ho provato a seguire tutti i preziosi consigli che mi avete dato…ed eccomi tornata a rovinarvi la giornata!!
Ringrazio infinitamente quelli che hanno recensito, inserito tra i preferiti o solo semplicemente degnato di una veloce lettura la mia precedente storia. Spero che avrete voglia di “testare” anche questa!
Tra l’altro, l’ho scritta di getto dopo aver fatto questo scarabocchio qui…
Image and video hosting by TinyPic(spero che si veda l’immagine…please please)
…ascoltando a ripetizione “Ao No Kaori” di Yui Makino.
Non so se sia venuta proprio bene, quindi ditemelo voi!!
“A presto!”
“Gaaah…”

scythemeister_MakaAlbarn  

  
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