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Autore: Keya_Loves_Grifis    25/07/2012    0 recensioni
"Eravamo nel sedile posteriore della mia auto, l'avevo convinto a sedersi dietro dicendo che era più comodo. Giocava col mio cellulare, era tutto preso da quel gioco, ero così vicino."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Natsuo: "Ero in macchina con Sly.. Giocavo col suo cellulare. Sly prese le sigarette e me ne avvicinò una alla bocca. La stavo per afferrare coi denti quando vidi che la traiettoria era sbagliata. Infatti l'aveva appena spostata più indietro. Feci per riprenderla ma trovai il viso di Sly molto vicino ad essa, e molto vicino al mio. Buttò le sigarette da una parte e prima che potessi accorgermene mi afferrò sotto le cosce e per la schiena e mi ritrovai seduto sulle sue gambe. Mi sentivo a dir poco inferiore a lui, anche essendo alto 1.75, ero comunque meno massiccio e pesavo davvero poco. Ero davvero leggero da sollevare a suo piacimento. Sly era molto più grosso di me, nonostante mi superasse solo di 5 cm d'altezza, aveva i muscoli delle braccia e del petto enormi, e anche il resto del fisico mi pareva piazzato. In confronto a lui ero piccolo. E questo mi rodeva. Ma forse non più di tanto. Dopo avermi preso in braccio, fu una cosa velocissima. Non ebbi il tempo ne di guardarlo in faccia ne di chiedergli che accidenti stava facendo che subito mi prese per la nuca e mi infilò la sua lingua in gola. Non riuscivo a fare niente, ero completamente bloccato dalle sue braccia che si avvolgevano attorno al mio collo e alle mie spalle. Non volevo ricambiare quel bacio, ma il suo viso non voleva scollarsi, tantomeno le sue labbra, tant'é che avrei rischiato di farmi tirar via il labbro inferiore se avessi fatto qualche scatto. Mi teneva nella sua morsa, e ad un tratto, allentando la presa portò la sua mano sinistra nella mia guancia, tenendomela e accarsezzandola, prolungandosi dietro il mio orecchio. Era una sensazione strana, non volevo ammettere che mi stava piacendo, e non volevo assolutamente fare la figura del sottomesso, sopratutto con me stesso. Quella mano scendeva nel petto, sentivo che tastava ogni mio singolo muscolo, mentre mi baciava. Ero confuso. Pian piano si dilungava fino ad accarezzarmi le cosce e delicatamente me le apriva. Non sono una ragazza. E non volevo esserlo, ma mi lasciai toccare e sfregare, sprofondando in una specie di piacere e umiliazione. Purtroppo mi piaceva e continuai anch'io a baciarlo. Ero eccitato, e pensavo continuamente alla figuraccia che stavo facendo: io, un uomo, assuefatto da un altro uomo, per di più il mio migliore amico. Sempre più delicatamente e più lentamente mi baciava, fino a darmi piccoli baci a stampo sulle labbra, per poi spostarsi sul collo. Infine mi abbracciò. Mi stringeva fortissimo. Lasciò la presa, mi guardò per un attimo negli occhi, evitando il più possibile il contatto visivo prolungato. Sembrava imbarazzato, e forse un minimo lo era. Ero ancora sulle sue gambe, e disse ''forse é meglio andare, é tardi''. In effetti erano gia le tre di notte e il giorno dopo avevamo entrambi da fare. L'unica cosa che riuscii a dirgli fu un ''ok'' che sapeva di dolce. Per quanto mi sia potuto sembrare assurdo, non riuscivo a parlargli sgarbatamente, non capivo cosa mi prendesse. Arrivati davanti a casa mia, mi tolsi la cintura e lui si sporse verso di me, tenendomi un'altra volta la nuca e avvicinando le sue labbra alle mie. Mi baciò di nuovo. Baciava in un modo incredibilmente perfetto, era meglio di qualunque altra ragazza con cui ero stato. Era un uomo, un maschio, un ragazzo, non volevo assolutamente che mi vedesse come una femmina. Pensavo e desideravo solo questo. ''Sly, vedimi come un ragazzo''. Il mio desiderio era il non sottomettermi a lui. ''Buona notte Natsuo'' mi disse con gli occhi che sorridevano. Quegli occhi verdi, il colore dell'acqua di mare limpida, vitrea.. Quegli occhi erano gli unici che sapevano competere con i miei, che erano di ghiaccio."
 
Sly: "Eravamo nel sedile posteriore della mia auto, l'avevo convinto a sedersi dietro dicendo che era più comodo. Giocava col mio cellulare, era tutto preso da quel gioco, ero così vicino. Ma non sapevo che fare. Sentivo il suo profumo. Avevo il cuore a mille, ogni mio movimento, pur sembrando deciso e sicuro, era in realtà debole e pieno di insicurezza. Natsuo era il mio migliore amico, avevo passato intere giornate al suo fianco cercando di distrarlo dai suoi soliti problemi. Avevo voglia di accarezzare quei capelli biondi che teneva raccolti in una coda, i suoi occhi riflettevano la luce del mio cellulare, e nonostante fosse buio riuscivo a vederne la loro chiarezza. Gli offrii una sigaretta ma prima che la mettesse in bocca la spostai. Forse per attirare la sua attenzione, non so neanch'io con certezza perché l'ho fatto, ma fatto sta che mi ritrovai il suo viso di fronte. Mai visto un volto così bello. Lineamenti perfetti e delicati ma che non lo facevano assolutamente sembrare una femmina. Uno sguardo intenso e freddissimo, ciglia lunghissime, bionde, e le labbra piccole ma carnose. Come ho gia detto, non pareva una ragazza e per questo, quello che ho fatto in seguito poteva essere strano, strano anche per me, sopratutto per me che ero da mesi in balia di questo desiderio. Mi piaceva, non ci potevo far nulla, ero attratto, volevo sentire quelle labbra toccare le mie ed ero assolutamente sobrio purtroppo. Gettai le sigarette dietro il sedile, feci volare il mio cellulare, presi Natsuo sotto le cosce e lo portai sulle mie gambe. Prima che potesse dire o fare qualcosa lo baciai. La mia presa era abbastanza stretta, non volevo fargli male, sentivo le sue mani che premevano contro il mio petto, come un gattino che vuole scappare dalle braccia del suo padrone. Ma il padrone questa volta era lui. Per me LUI era il mio padrone, volevo rendermi suo servo, volevo che continuasse a contare su di me, e ciò che stavo facendo era una dimostrazione del mio affetto. Non vedevo altro che lui, mi dicevo che gli uomini non mi piacevano, eppure lui mi piaceva, ma nessuna ragazza poteva competere con lui. L'ammirazione che avevo per quel ragazzo era incredibile. La mia presa iniziò ad allentarsi, e lo accarezzavo. Non volevo metterlo in ridicolo, pensai pure questo, e il fatto che non si dimenasse più di tanto mi faceva venire dei dubbi, ma non volevo sperarci e in realtà non volevo neanche che fosse anch'egli come me. Il mio masochismo era a livelli impressionanti, volevo che mi trattasse come un cane, ma senza odiarmi. In quella situazione però, dall'esterno sembrava che lo sottomettessi. Non ci volevo pensare, quindi continuai ad accarezzarlo e sfiorarlo. La mia presa era salda e ogni mia carezza sembrava decisa, non ci tenevo a sembrare dolce, ne risentiva il mio orgoglio da uomo. Avrei voluto sbatterlo nel sedile e stargli sopra ad osservarlo, mentre non aveva nessuna via di fuga. Ancora questo senso di sadismo mi rimbombava in mente, ma dovevo controllarmi. Era il mio migliore amico, non potevo rischiare di rovinare ogni cosa. Mollai la presa, diminuii i baci e lo liberai. Natsuo era fermo che mi guardava in faccia. Non  avevo più il coraggio di guardarlo negli occhi, pensai che mi avrebbe preso a pugni... incrociai per un attimo il suo sguardo e subito mi voltai verso sinistra. Non so, forse ero arrossito ma era troppo buio perchè se ne accorgesse. Lo riaccompagnai a casa, era tardi. Natsuo non sembrava arrabbiato, pareva pensieroso, ma tranquillo. Non sapevo cosa pensare. Arrivati a casa sua gli diedi un altro bacio. Quel ragazzo era una calamita per me, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, volevo essere suo. Se ne andò  senza dire una parola... Sentivo freddo."
  
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