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Autore: _nichlillian    25/07/2012    5 recensioni
L'idea per questa storia mi è venuta all'improvviso e parla di un'ipotetica visita di Remus a Alice e Frank Paciock, è una One-Shot e spero che vi piaccia.
Dal testo:
Remus immaginò che, in qualche loro strano modo, Alice e Frank si amassero ancora. [...]
Forse non ne erano pienamente consapevoli, ma una parte di loro rimaneva inevitabilmente legata all’altro.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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AL SAN MUNGO

 

Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
[Giuseppe Ungaretti]


 

Remus Lupin era fermo davanti a quella porta bianca da circa un quarto d’ora, incapace di aprirla.
Un anziano Medimago di passaggio, con dei profondi occhi neri e la testa stempiata, si fermò e gli si avvicinò, notando quanto fosse turbato. Gli chiese se avesse qualche problema.
« Il mio problema è la realtà » fu la laconica risposta di Remus.
Dopo aver visto il loro figlio, Neville, si era deciso.
Non li andava a trovare da oltre dodici anni e di questo si vergognava molto.
Ma non ce l’aveva fatta.
Alice e Frank lo avevano accompagnato nei suoi anni a Hogwarts e anche dopo, con l’Ordine della Fenice. Lo avevano accettato, senza giudicarlo in alcun modo e lui li aveva persi all’improvviso. Aveva perso loro così come aveva perso anche gli altri.
Dopo la loro tortura li era andati a trovare solo una volta, quell’unica volta. Li aveva visti così smarriti, così diversi ed era crollato. Era stato troppo per lui, tutto in una volta.
Non ce l’aveva fatta.
Vedere l’allegra e spensierata Alice e il suo intrepido Frank ridotti in quel modo l’aveva distrutto.
Ma Neville. Neville era uguale a loro. L’unico suo problema era la forte insicurezza che nutriva nei confronti di sé stesso; ma un giorno avrebbe fatto qualcosa di grande, ne era sicuro.
Il Medimago gli posò una mano sulla spalla, consapevole della sua lotta interiore.
« Purtroppo la realtà va affrontata » disse, e si allontanò alla chiamata di una donna, lasciando Remus da solo.
Quest’ultimo allora prese un respiro profondo e aprì la porta.
Furono la prima cosa che vide. Erano sempre gli stessi; invecchiati, naturalmente, ma sempre loro. Solo che si comportavano in un modo strano, quasi un po’ infantile, e non davano segno di aver notato l’entrata di Remus.
Alice era seduta sul letto bianco a gambe incrociate, i grandi occhi marroni concentrati sulla sua collezione di cartine di caramelle e mentre le osservava attentamente una ad una emetteva dei mormorii indistinti.
Frank, invece, camminava avanti e indietro per la stanza guardandosi le scarpe, anche lui stava mormorando qualcosa e ogni tanto lanciava a sua moglie un’occhiata e si metteva inspiegabilmente a ridere felice.
Remus immaginò che, in qualche loro strano modo, Alice e Frank si amassero ancora. Non si ricordavano niente di loro e faticavano a comprendere il mondo a loro circostante, ma si amavano.
Forse non ne erano pienamente consapevoli, ma una parte di loro rimaneva inevitabilmente legata all’altro.
« Alice, Frank » li chiamò. Loro si voltarono a guardarlo incuriositi, probabilmente non avevano risposto al richiamo, ma semplicemente si erano girati perché avevano sentito un rumore. Nonostante avesse la loro attenzione Remus rimase in silenzio.
Così i signori Paciock ripresero le loro attività.
Remus si incamminò, continuando ad essere nuovamente ignorato, e si sedette su una sedia nell’angolo, cercando le parole giuste.
« Alice, Frank. Sono Remus … R-ricordate? » riprovò, e loro di nuovo lo fissarono. « Mi … Mi dispiace >> disse con la voce che tremava per l’emozione. « Sarei dovuto venire prima, sono stato un pessimo amico » continuò a parlare nonostante non fosse sicuro che loro stessero capendo qualcosa.
« Sono tornato a Hogwarts » proseguì. « La nostra vecchia scuola, ricordate? Come insegnante però, sono ritornato per insegnare. Difesa contro le Arti Oscure, mi è sempre piaciuta quella materia, ed è bello trasmettere la mia passione a quei ragazzi. Silente è stato molto gentile ad offrirmi il lavoro nonostante il mio … problema. Avete presente, vero? » loro non risposero, ma ora anche Frank si era seduto sul letto ed entrambi stavano di fronte a lui e lo guardavano interessati.
« Sapete chi c’è come studente? Neville, vostro figlio » si fermò e vide un barlume di consapevolezza nei loro occhi. « Già, Neville. È un bravo ragazzo, vi somiglia molto. Nei particolari e anche nel carattere. È molto coraggioso, anche se lui ancora non lo sa; ma non per niente è finito a Grifondoro. È molto insicuro, ma sono certo che lo sia perché gli mancate. Quando capirà farà grandi cose, esattamente come voi »
Si fermò di nuovo e restò in silenzio per un po’. « Anche a me mancate molto, a tutti noi.
« Sapete chi altro c’è? Harry, Harry Potter. Il figlio di James e Lily. Lily, Alice ricordi? Era la tua migliore amica … Comunque Harry lo avete visto quando era piccolo, ricordate? Somiglia molto a suo padre, tranne gli occhi. Ha gli occhi verde smeraldo di Lily. È fantastico, ha sfidato Voi-Sapete-Chi un’altra volta durante il suo primo anno. È capace di grandi cose.
« I vostri figli, i vostri figli sono meravigliosi. Sono sicuro che ne sareste fieri, sia voi che James e Lily » fece un’altra piccola pausa per vedere una qualche loro reazione, ma loro lo guardavano rapiti.
Remus si fece più serio. « Voi-Sapete-Chi tornerà. O almeno è quello che dice Silente. Spero vivamente che si sbagli, nonostante tutte le sue supposizioni spesso si rivelino esatte. Ma questi ragazzi non meritano di passare quello che abbiamo passato noi ai nostri tempi » abbassò la testa e la prese tra le mani.
« Anche noi non lo meritavamo. Nessuno lo meriterebbe … » Alzò la testa e puntò il suo sguardo su di loro.
« Mi mancate tanto, mi sento molto solo. Ricominciare a vivere senza di voi è stato difficile, ma comunque credo di avercela fatta. Tornerò a trovarvi, e la prossima volta vi racconterò più storie sul vostro Neville » disse.
Si alzò, pronto per andarsene. Ma anche Alice e Frank si alzarono, Alice gli si avvicinò e gli diede una carezza sulla guancia mentre Frank gli diede un colpetto affettuoso sulla spalla, entrambi sorridevano. Per un momento a Remus sembrarono ritornati quelli di prima, ma poi loro ricominciarono le attività che avevo abbandonato in precedenza.
Comunque Remus si sentiva meglio e si ripromise che sarebbe tornato. Mentre ripercorreva i corridoi del San Mungo sorrideva, e pensò che avrebbe fatto di tutto per aiutare Harry e Neville. Lo doveva ai suoi amici.

 

Angolo autrice


Se siete arrivati fino a qui, bhè sappiate che vi ringrazio molto. Questa One-Shot l'ho scritta in un momento in cui ero un po' giù di morale. Non so se possa piacere, ma era da una vita che non pubblicavo qualcosa e mi sono lanciata.
Che dire? Spero che la appreziate, perché è un'idea che mi è venuta così, dal nulla.
Ok, non sono brava con gli "angolo autrice".
Grazie per aver letto


_nichlillian

 



 

  
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