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Autore: MrEvilside    25/07/2012    7 recensioni
In un ipotetico Mondo Perfetto In Cui Loki Fa Parte Dei Vendicatori E Scopa Tony (MPLVST, in amicizia), l'evolversi del rapporto fra Tony e Loki in cinquanta frasi.
Scritta con il set Alpha @ 1frase.
[ IronFrost ]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non ho molto da dire a riguardo, se non che è stata scritta per la meravigliosa community 1frase su LJ (checkatela, ne vale la pena! <3) e che... boh, con 1frase mi escono tutte robe pseudo-fluff (per quanto l'IronFrost possa essere pseudo-fluff °_°). Tutto sommato mi piace, dai <3, altrimenti ora non sarebbe qui, esposta ai vostri occhi malvagi (?), nella speranza che qualcuno mi lasci un commento e mi faccia sapere cosa ne pensa. Dài, sono appena tornata dall'Inghilterra, fatemi questo piacere BD Ciò detto, per chi non lo sapesse i Doombots sono degli automi che Doctor Doom manda in battaglia al proprio posto, per evitare di farsi coinvolgere nei momenti più rischiosi (fanno il lavoro sporco, per farla breve #pattaiDoombots). L'ambientazione è imprecisata, diciamo che si tratta di un ipotetico Mondo Perfetto In Cui Loki Fa Parte Dei Vendicatori (perché gli gira, ovvero perché va a suo vantaggio) E Scopa Tony (MPLVST, abbreviato <3). Questo ipotetico Mondo potrebbe ricomparire spesso - anzi, per la verità potrebbe diventare una serie di one-shot IronFrost. Hm.


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Home
Where home shouldn’t be
 
#10 – Pazzia
Accogliere Loki tra i vendicatori non era una pazzia – qualcosa di molto stupido e altamente sconsigliabile, senza dubbio, ma non peggio di quanto non avessero fatto in passato; per lui, la vera pazzia era stata permettergli di convivere con loro alla Stark Tower, la sua Stark Tower.
 
#42 – Volontà
«Non dipende dalla tua volontà, Stark,» ribatté Fury, scrutandolo in cagnesco con quel suo terrificante unico occhio, quando Tony espresse la sua opinione in merito «tu limitati a fare come ti dico, chiaro?»
 
#14 – Indifferenza
Loki non dava l’impressione di volergli tagliare la gola; in realtà sembrava più indifferente che psicotico come di consueto, mentre Tony, suo malgrado, lo scortava attraverso il corridoio verso quella che sarebbe stata la sua stanza.
 
#46 – Risposta
«Se potessi evitare di ammazzarci tutti nel sonno, lo apprezzeremmo molto» commentò Tony, caustico, nell’allungargli le chiavi della camera; dal momento che il semidio non l’aveva degnato della minima attenzione dacché Fury li aveva lasciati soli, dopo averlo incaricato di mostrare all’ospite la sua nuova dimora, l’uomo quasi sussultò quando Loki, prese le chiavi, replicò a bassa voce: «Ti ringrazio».
 
#38 – Promessa
«Sei sicuro di essere Loki, lo stesso Loki a cui non dispiacerebbe strapparmi le interiora e darle ai cani?» balbettò Tony, sgomento; il semidio parve quasi soppesare le sue parole, come se stesse davvero prendendo in considerazione la possibilità di trucidarlo come suggerito, poi ribatté con freddezza: «Se è questo che ti preoccupa, Stark, ti prometto che non verrò a tormentare il tuo sonno armato di pugnale».
 
#26 – Parole
Quando rispose, la voce dell’uomo vibrava di una risata sonora, ma stillante un’intensa amarezza: «Perdonami se non ti credo, ma tu sei solo parole, Loki, e ognuna di esse è una menzogna».
 
#32 – Ricordi
Conservava ricordi ancora troppo vividi – una finestra che si spaccava sotto il suo peso, edifici distrutti, persone innocenti massacrate con brutalità, un mazzo di carte macchiato di sangue – per poter anche solo tentare di accordargli fiducia.
 
#43 – Facile
«Hai ragione: sarebbe così facile, per me, eliminarvi uno a uno nella vostra stessa dimora,» ammise Loki, con la casualità di chi stia parlando del tempo «ma, credimi, sarebbe ancora più facile liberarmi di nemici molto più minacciosi, con l’aiuto dei vendicatori e dello S.H.I.E.L.D.».
 
#18 – Limite
C’era un limite anche all’assurdità, ma su Asgard dovevano avere altre usanze, oppure era Loki a essere particolarmente folle – non che Tony l’avesse mai messo in dubbio; da una parte, però, era costretto ad ammettere che la proposta di una collaborazione tra lui e i vendicatori contro gli altri supercattivi in circolazione sarebbe stata una linea d’azione molto vantaggiosa per lui e non riusciva a bocciare l’opzione che potesse essere davvero onesto.
 
#02 – Seconda volta
Quella fu la prima volta in cui Loki gli rivolse la parola durante il suo soggiorno presso la Stark Tower; la seconda fu quando, dopo due settimane di permanenza nella torre, Fury decise che il modo migliore per testare la sua sincerità era coinvolgerlo in un combattimento.
 
#03 – Uomo
Tony non aveva mai provato con tanta devastante violenza la sensazione di essere solo un uomo, un mortale, in presenza di un essere superiore, come nel momento in cui la magia di Loki avvolse nei suoi tentacoli verdastri un Doombot e lo strangolò, causandone l’esplosione, come lui avrebbe potuto strizzare una lattina vuota.
 
#35 – Braccia
La prima cosa che vide, una volta che la polvere sollevata dalla distruzione dell’automa si fu diradata, furono le braccia del semidio, protese verso di lui, steso sull’asfalto, immobilizzato dall’armatura, che era stata resa inservibile dai proiettili del Doombot.
 
#12 – Vita
Fu allora – mentre Loki lo aiutava a levarsi in piedi come se, nonostante il Mark VII, non avesse alcun peso – che Tony si rese conto appieno che gli aveva appena salvato la vita.
 
#48 – Insieme
«Insieme, Stark,» disse il semidio, con quella particolare inflessione nella voce gelida che gli conferiva l’autorità di chi stia dando un ordine «non mi servi a niente senza una strategia che combini le nostre forze».
 
#29 – Credere
Tony annuì con decisione, borbottò «Sì, insieme», ancora sconvolto dalla forza di cui Loki aveva appena dato prova, mentre lui stentava a rimanere vivo, e si accorse che gli credeva per davvero, ora.
 
#13 – Noia
Fatta eccezione per Thor, nessuno si lamentava che Loki trascorresse il suo tempo in camera e ne uscisse soltanto quando nessun altro era nei paraggi; al principio anche Tony aveva accettato con sollievo quel compromesso, ma poi era diventato curioso – anche se si ostinava a ripetersi che era stata in buona parte la noia, qualche giorno dopo che il semidio l’aveva salvato, a spingerlo nel corridoio dove si trovava la sua stanza.
 
#23 – Cielo
Quando Loki rispose «Avanti» al suo bussare e Tony aprì la porta, lo trovò seduto sul davanzale della finestra che occupava una parete quasi per intero, intento a rimirare il cielo al di là del vetro.
 
#24 – Nero
Le luci erano spente, ma Tony comprese davvero quanto fosse fitta la cappa di nero che lo circondava solo nell’istante in cui il semidio si volse a guardarlo e trafisse l’oscurità con i suoi occhi verdeazzurri.
 
#09 – Notte
«È notte, Stark,» commentò Loki, valutandolo con cura con quel suo sguardo affilato «ritieni sia il momento adatto per venire a farmi visita?»
 
#07 – Attesa
«Mi annoiavo» replicò prontamente Tony – troppo prontamente, come chi si sforzi di auto convincersi «e, se avessi aspettato che fossi tu a fare amicizia, avrei dovuto rischiare la vita qualche altra volta solo per scambiare due parole».
 
#28 – Posto
Nonostante si fosse presentato da lui davvero solo perché Steve era fuori città, impegnato in una missione, e lui non poteva divertirsi a nascondergli le mutande, il semidio lo esaminò con estrema attenzione prima di ammiccare verso il posto accanto a lui, senza parlare.
 
#17 – Minuto
Di norma Tony non era in grado di rimanere in silenzio per più di dieci secondi, ma tacere insieme a Loki era diverso, piacevole, in un certo senso, diverso dai soliti scambi di battute circa l’obiettivo di conquista della Terra del semidio e il proposito di fermarlo dei vendicatori – in realtà, però, era trascorso soltanto un minuto dall’ultima volta che aveva parlato, quando osservò: «Non trovi sia un tantino da complessati non rivolgere nemmeno la parola ai tuoi nuovi alleati?»
 
#41 – Rivelazione
Con il tempo, Tony scoprì che Loki non era molto loquace, per quanto abile potesse essere con l’arte oratoria; tendeva a esprimersi per mezzo di silenzi e sguardi che, giorno dopo giorno, gli sembrava sempre più semplice riconoscere, ma sempre più difficile interpretare.
 
#45 – Fuoco
Di conseguenza, quando una notte il semidio afferrò due lembi della sua maglietta, lo trasse a sé e lo baciò, Tony non era sicuro di avere capito bene, ma non aveva importanza – niente aveva più importanza del fuoco che lo consumava dentro, mentre le mani di Loki erano gelide.
 
#19 – Cuore
Gli chiese perché, il semidio gli rifilò un’occhiata dal significato incomprensibile da sotto le palpebre socchiuse, fece aderire il palmo al reattore arc e distese le dita per riuscire a comprenderlo interamente in una sola mano, poi la sua voce giunse esalata a fior di labbra da qualche parte nelle profondità del nulla più desertico: «Tu dovresti saperlo, Stark: dopotutto non hai cuore, solo una macchina che ti tiene in vita».
 
#39 – Speranza
Finalmente Tony comprese perché quell’affermazione lo turbasse a tal punto: mancava del più insignificante brandello di speranza.
 
#44 – Terrore
Era ben consapevole di parlare spesso a sproposito, ma non se ne era mai preoccupato troppo; quando però commentò «Così parlò colui che aveva tentato di fare fuori il fratello e conquistare il mondo» e Loki scattò come un serpente infuriato per fulminarlo con lo sguardo, per la prima volta temette di essersi spinto troppo oltre.
 
#40 – Buco
«Non sai nulla di me; non osare pretendere il contrario» sibilò il semidio in tono minaccioso, ma nei suoi occhi si rifletteva non un buco, bensì una voragine di tenebre, e Tony non poté trattenersi dall’insistere: «Allora perché non mi spieghi?»
 
#20 – Fede
Non quella notte, non la notte successiva, non quella dopo ancora; Tony trascorse ognuna di esse nella sua camera, nel suo letto, sotto le sue lenzuola, ma non una volta Loki accennò a voler rispondere a quella domanda – era lui, adesso, a non avere fede.
 
#34 – Peggio
«Ehi, anche io ho avuto i miei problemi familiari: mio padre beveva troppo e io non andavo abbastanza bene per lui, cosa ha fatto il tuo?» fu Tony a riesumare l’argomento, in uno slancio di sincerità dal profondo del suo animo masochista; stranamente, il semidio scelse di non ucciderlo, ma di ribattere in tono controllato, senza una sola punta della rabbia della prima volta che avevano affrontato quella conversazione: «Peggio, se vuoi perdonarmi l’immodestia: ha raccolto un mostro e l’ha cresciuto nella dimora degli dei, convincendolo di essere uno di loro».
 
#01 – Anima
Fece una pausa: «Ma il mostro era destinato a venire alla luce, prima o dopo, e così è stato – sono destinato a uccidere Thor, tutto qui» e c’era così tanta anima in quella voce che Tony si domandò come nessuno se ne fosse mai reso conto, prima.
 
#05 – Preghiera
Un’anima che pregava per un po’ d’attenzione, per essere ascoltata, anche solo una volta, un’anima a cui nessuno dava importanza, un’anima che avrebbe potuto essere la sua, se non avesse incontrato Pepper, Rhodey e i vendicatori.
 
#33 – Morte
«Mostramelo» fu la sua unica replica, asciutta, impersonale; Loki divenne di pietra, poi di colpo il suo volto perse colore e altrettanto velocemente lo riacquistò, un’intensa sfumatura blu notte su cui spiccava un intricato arabesco di disegni di una tinta più scura – e gli occhi, occhi scarlatti che sembravano gli occhi della morte, ma che in realtà erano quelli del semidio, di Loki, e Tony lo sapeva.
 
#30 – Lontano
Ma forse era il semidio a non saperlo, perché il suo sguardo appariva distante, lontano miglia, pianeti, galassie, dimensioni, così lontano che Tony provò l’urgenza improvvisa di baciarlo e riportarlo lì con lui.
 
#16 – Stelle
La pelle di Loki aveva la consistenza della coda di ghiaccio delle stelle comete: Tony aveva l’impressione che una miriade di minuscoli aghi si stessero conficcando nel suo corpo, mentre lo afferrava per le braccia e lo trascinava lungo disteso sotto di sé, tormentando la sua bocca congelata con i denti e la lingua – aveva anche il sapore delle stelle; se mai ne avesse assaggiata una, era certo che avrebbe avuto quella consistenza.
 
#27 – Uccidere
Ripresosi dallo stupore iniziale, il semidio interruppe il bacio e strattonò il colletto della sua camicia come se non riuscisse a credere che non si era sbriciolato a contatto con lui – «Avresti potuto morire, Stark: non sapevo se il tocco di uno jotun mezzosangue sarebbe stato in grado di uccidere un uomo».
 
#36 – Elettricità
«Ora lo sai, giusto?» Tony, per una volta, non aveva alcun interesse a indulgere in una discussione; ai frammenti di ghiaccio si erano aggiunte delle scariche elettriche che lo facevano rabbrividire e offuscavano la sua capacità di ragionamento – in quella particolare circostanza, baciare Loki era di gran lunga preferibile al parlargli, e Tony Stark faceva sempre quello che preferiva.
 
#22 – Pioggia
Dopo il primo istante di smarrimento, il semidio gli strappò di dosso la camicia e fece scorrere le mani sul suo petto muscoloso, ai lati del reattore arc – e non era proprio come essere toccato dal ghiaccio, pensò Tony; più come essere accarezzato dalla pioggia, una pioggia estremamente seducente che lo faceva gemere e ansimare.
 
#15 – Letto
Il letto scricchiolava sotto il loro peso e Loki aveva la pelle blu, ma ciò che davvero aveva importanza era l’armonia con cui si muovevano i loro corpi, quasi fossero stati creati complementari – poi Tony quasi attentò alla sua vita con la bottiglia del lubrificante e il semidio alzò gli occhi al cielo e minacciò di non concludere niente, ma quell’istante di perfetta euritmia andava oltre tutto il resto.
 
#21 – Estate
Era estate quando Thor bussò alla sua porta con Mjolnir alla cintura e un’espressione truce, e Tony lo fece entrare soltanto perché buttarsi dalla finestra del cinquantaquattresimo piano sarebbe stato stupido.
 
#11 – Fidanzamento
«Devi prenderti le tue responsabilità, Uomo di Ferro» annunciò il semidio, abbracciandolo da capo a piedi con un’occhiata estremamente seria, e Tony considerò che sembrava il fratello premuroso di una fanciulla che vada a offrire al promesso sposo la mano della parente – una considerazione quanto mai inquietante, notò subito dopo.
 
#47 – Chiaro
Solo qualche secondo più tardi realizzò che ciò che a lui sembrava per Thor era semplicemente chiaro, come la pelle di Loki contro la sua, bronzea – doveva smettere di immaginarlo nudo qualsiasi cosa facesse, in particolare quando era con suo fratello, si rimproverò mentre ad alta voce si giustificava inorridito: «Non sapevo che i semidei rimanessero incinti, lo giuro!»
 
#25 – Medico
A quelle parole Thor si bloccò, confuso, e lo fissò come se fosse lui ad avere bisogno di un medico – uno molto, molto bravo – e non il contrario, poi affermò in tono diplomatico: «Non capisco di cosa tu stia parlando, Tony Stark: io mi riferivo alla tua palese intenzione di sposare mio fratello».
 
#08 – Migliore amico
Se anche l’avesse voluto, sarebbe stato troppo stupefatto per ribattere alcunché, ma per fortuna in quell’istante Loki fece il suo ingresso nella stanza, le braccia incrociate al petto e lo sguardo infuriato, e comunicò a voce bassa e vibrante la sua ferma intenzione di appendere Thor a un muro per le palle – non lo disse esattamente così, ma il significato era ovvio –, senza mancare di specificare che il Dio del Tuono non era e non sarebbe mai stato suo fratello – più un migliore amico, si ritrovò a pensare Tony, senza particolare logica nella consequenzialità delle riflessioni, il migliore amico che anche lui avrebbe voluto.
 
#49 – Mente
«Su Asgard, frequentarsi come stiamo facendo prevede l’intenzione di celebrare un matrimonio» gli spiegò Loki, più tardi, quando furono soli, ma a Tony non importava più, perché all’improvviso si era reso conto di essere invidioso dell’affetto con cui Thor trattava il fratello, nonostante tutto ciò che aveva fatto, e Loki, per quanto astuto e scaltro, non era capace di aprire la mente e vedere la propria fortuna, ma solo di guardare a se stesso come a un mostro disprezzabile ed elemosinare odio, mentre avrebbe potuto avere tutto l’amore del mondo.
 
#37 – Cellule
Ed era assurdo e frustrante che un uomo intelligente come il semidio non volesse accorgersi di avere quel che invece lui – l’eroe, colui che se lo sarebbe meritato davvero, almeno in teoria – riusciva a racimolare solo a prezzo di grande fatica, e lo faceva sentire piccolo e debole e inutile perché pareva scritto nelle sue cellule che lui, Anthony Stark, non avrebbe mai potuto appoggiarsi a nessuno come Loki avrebbe sempre, sempre potuto fare con Thor.
 
#31 – Barca
Come una barca alla deriva, Tony era talmente trascinato dalla corrente dei suoi pensieri contrastanti che si rese conto che il semidio stava tentando di attirare la sua attenzione solo quando questi lo afferrò per la manica e lo scosse con deliberata violenza – «Gradirei essere ascoltato se ti degno di rivolgerti la parola, Stark».
 
#50 – Strada
«Sei uno stupido,» ribatté a denti stretti, domandandosi per l’ennesima volta come potesse, Loki, non capire di avere la strada spianata verso l’amore altrui, quando lui non aveva che terra bruciata intorno a sé «come fai a non vedere quanto sei fortunato?»
 
#04 – Denaro
Se aveva creduto di coglierlo alla sprovvista, fu in realtà Loki a prendere in contropiede lui, serrando le dita sul bavero della sua camicia per strattonarlo a una manciata di respiri dal suo viso –  «E tu, allora, sei convinto che io sia qui per i tuoi soldi, come tutti gli altri?»
 
#06 – Padrone
E forse erano stupidi entrambi, perché soltanto in quel momento Tony si accorse che, a differenza di chiunque altro, era vero che il semidio non se n’era ancora andato; anche se l’avrebbe definito più un padrone che un migliore amico, pensò che poteva andare bene anche così, dopotutto – e poi si divertiva troppo quando Loki lasciava per errore i giornali straripanti di foto che li ritraevano in pose equivocabili sulla scrivania di Fury.
  
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