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Autore: pinkchampagne    25/07/2012    0 recensioni
mentre tu continui a parlare di te stesso,non immagini neanche quante creature stiano perdendo la vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente zia Annie mi sveglia,come suo solito, con una fischiettata accompagnata da un 'piccola mia,svegliati! La colazione è già in tavola. Sbrigati o farai tardi!'.
Alzandomi dal letto passo per lo specchio della mia camera: i miei capelli erano tutti arruffati e di un rosso molto più acceso del solito,la mia faccia molto sveglia (in senso ironico) mi accompagnava verso la porta del bagno,dove avrei fatto tutto il possibile per rendere il mio viso molto più accettabile.
Terminati i bisogni e altro,mi precipito giù in cucina dove mi aspettava la solita tazza piena di latte,accompagnata da una vasta scatola di cereali,i miei preferiti.
Dopo la colazione corro in camera a levarmi il pigiama e a prepararmi la cartella,tutto questo lo faccio in silenzio,non mi accorgo nemmeno di essere in ritardo,ma a ricordarmelo ci pensa la zia 'Ariella,sono le 7 e 40,ti conviene sbrigarti o questa volta non ti fanno entrare in classe!'. Presa dal panico mi dirigo verso la porta di casa,saluto zia ed esco con la cartella in mano e con un passo felino inizio a correre verso il viale della scuola.
Sono le 7 e 55,la campanella suona ed io,sempre con il solito passo,mi dirigo in classe,dove mi sarebbero aspettate 6 ore di noia mortale,ma durante la lezione non pensavo a quello che l'insegnante diceva,pensavo più che altro al misterioso ragazzo che ieri era apparso in casa mia. Chissà da dove viene,in che scuola andrà,quanti anni avrà.
Non posso dire di conoscere questo Philip,ma qualcosa di lui mi ha stregata,mi colpisce il suo fascino,il suo modo di parlare e il suo atteggiamento.
Le sei ore di noia volano come acqua buttata al vento,la ricreazione è suonata tre ore fa,ma il mio sguardo era assente e non mi ero nemmeno accorta che Melissa e Sarah non si erano presentate a scuola
Le lezioni sono finite e David si avvicina a me un po' incuriosito 'stamattina in classe ti ho vista un po'...persa,ecco,persa nei tuoi pensieri. Qualcosa ti turba,Ariel?' mi pareva preoccupato,ma lo tranquillizzo con un dolce sorriso,dicendogli 'David,no,stai tranquillo! Sono solo un po' stanca,ieri ho studiato fino a tardi e..' il mio sguardo si distoglie dall'innocente viso di David e si concentra su una sagoma familiare,quella che ieri pomeriggio si è inoltrata nella mia casa.
Era Philip,riconoscerei il suo sorriso tra mille. I miei occhi si illuminano e David mi guarda più incuriosito di prima 'Ariel..' mi richiama 'ariella,vuoi dirmi che ti prende?' il suo tono era come crudele 'David,scusa,devo..devo andare,a domani!'.
Inizio a correre verso Philip,il quale sentendo il rumore dei passi si volta verso di me 'Ariel,ciao!' sorride e si passa una mano sulla testa. Non so che dire,forse un ciao potrebbe servire 'ciao,philip' rispondo con voce timida,abbassando lo sguardo,diventando più rossa del colore dei miei capelli,mentre lui si avvicina lentamente a me 'Ariel' mi alza il viso 'ti dispiace se oggi vengo a prendermi la giacca che ho lasciato da te? Sai,non vorrei piovesse come ieri..' mi guarda accennando un piccolo sorriso.
'Si,si,si,vieni pure' tentenno,dando un senso di riservatezza 'vieni quando vuoi,io dovrei rimanere in casa tutto il giorno...Philip,ma che ci fai qui?' gli domando,naufragando nella sua privacy.
'Sempre il solito interrogatorio,quando la smetterai di investigare sul mio conto,eh,piccola?' sorride maliziosamente,prendendomi sotto braccio e camminando lungo il corridoio 'sono qui per attivare l'iscrizione per l'anno prossimo e per conoscere il preside' continua a tenermi sotto braccio arrivando fino all'uscita 'ora devo andare,è stato un piacere ritrovarti. A più tardi!'.
Lo saluto con la manina come una stupida,con gli occhi pieni di gioia ed il cuore che batte il più forte possibile. Cosa mi sta succedendo?
Cammino lentamente verso casa e ripenso alle sue parole,alla storia dell'adozione e dall'improvvisa visita a scuola,non so,ma c'è qualcosa di strano: il ragazzo misterioso colpisce ancora.
Arrivo a casa,zia aveva già preparato il pranzo. Un pranzo veloce,molto veloce,più veloce del solito. Zia Annie aveva l'aria di essere un po' stanca e con una voce molto smorta mi disse 'Ariel,vado a riposare,oggi non mi sento molto bene' mi preoccupa. Non le è mai successo così. Noi sirene,o ex sirene,abbiamo una difesa immunitaria incredibile e non ci ammaliamo mai,ma credo che la zia sia l'eccezione.
Lavo i piatti in modo da portare via lo sporco e poi accendo il computer per controllare su facebook se qualcuno mi avesse scritto o altro.
Ho una richiesta di amicizia e un messaggio. Strano,di solito nessuno mi scrive,anche perché su questo social network ci passo ben poco tempo.
La richiesta di amicizia era di Philip Russo e il messaggio anche.
I battiti del cuore sono velocissimi e inarrestabili,le mani mi tremano e il sorriso regna sul mio volto. 
'Chissà che cosa mi avrà scritto' ripenso fra me e me,in attesa del caricamento del messaggio: 
"Ariel,finalmente ti ho trovato. So che siamo solo a pochi passi e che ci siamo visti poco fa,ma volevo un po' parlare con te,mi sembri una ragazza con la testa sulle spalle e credo diventeremo ottimi amici. Che ne dici di vederci oggi alle 15,al parchetto dietro casa tua? Spero accetterai,ti aspetto su una delle panchine.
ps: ricordati la giacca."
Non ci posso credere,ho ottenuto un appuntamento da un ragazzo che mi interessa. Appuntamento,se si può chiamare così,o una semplice chiaccherata tra amici.
Forse è il termine giusto per persone che si conoscono (per modo di dire) da solo due giorni.
Corro in camera mia presa dall'ansia del quasi appuntamento e inizio a mettere in disordine il mio piccolo armadio,cercando qualcosa di decente da indossare la giornata stessa.
Ho trovato: siccome fa caldo,un paio di pantaloncini corti color jeans a vita alta e una canotta nera da mettere dentro ad essi,sarebbero perfetti.
Il look non è dei migliori,ma voglio risultare comoda e sicura di me.
Si sono fatte le 15 e,come sempre in ritardo,lascio un biglietto a zia sul frigo ed esco di casa,prendendo la giacca e le chiavi.
Non corro oltrepassata la porta,mi avvio verso l'immenso giardino costellato di panchine color cioccolato al latte e lui era lì,lo intravvedo la sua solita sagoma non troppo minuta e lo raggiungo,camminando a testa in giù. 
Sono una ragazza molto timida,anche se non sembra,faccio di tutto per non essere al centro dell'attenzione con persone che non conosco. Odio essere notata per i miei capelli rossi color corallo e per il mio fisico quasi perfetto. E' una delle caratteristiche di noi sirene avere un fisico quasi perfetto accompagnato da capelli lunghi,lunghi e folti.
Siamo faccia a faccia 'sei bellissima,Ariel' sorride accarezzandomi i capelli. Arrossisco e rispondo 'si,anche tu,come sempr...' non termino la frase.
'L'ho detto davvero?' ripenso tra me e me socchiudendo gli occhi.
Lui ride con aria riservata e quasi sotto i baffi 'non c'è niente da ridere' lo guardo rendendomi conto di aver detto una sciocchezza.
'No,piccola,è che sei impacciata,ma simpatica' impacciata,ha detto,boh,forse,ma è lui che mi fa sto effetto.
'Dai,sediamoci qui,ti voglio parlare un po'..' mi fa cenno di sedermi accanto a lui e con un gesto svelto allunga la mano dietro le mie spalle.
Che gesto affrettato.
Lo guardo con aria storta,lui capisce e si ripone alla stessa posizione di partenza 'sai quando hai un segreto che vorresti urlarlo ai quattro mari,ma ti è stato proibito parecchi anni fa?' abbassa lo sguardo verso il verde del prato.
Ripenso a questa frase più volte,ma non realizzo nulla 'sì...più o meno...ma perché questa domanda?' cerco di capire.
'Perché io con questo segreto mi sento in trappola. Come se qui non mi sentissi a mio agio,con persone quasi estranee. Scusa,Ariel per questo discorso,ma davvero,mi sembri una ragazza che sappia ascoltare e dare buoni consigli..'.
La sua voce si rattristisce,emanandomi un senso di dolore 'Philp,se è proibito da dire o confidare a qualcuno,non credi sia meglio scriverlo da qualche parte? Anche io ho un segreto molto raro e siccome sono nella tua stessa situazione,ho comprato una specie di diario,dove l'ho riportato più volte e ti fa anche riflettere.
Forse è un segreto importante o mortale,o altro,ma se non puoi dirlo,scrivilo,fidati di me,io faccio così.' Gli sorrido,alzandogli lentamente lo sguardo e guardandolo fisso negli occhi 'fidati,Philip. Fidati e ti sentirai meglio'. A queste parole Philip sorride e si avvicina lentamente al mio viso,sfiorandomi i capelli con il palmo della mano.
Il mio cuore batte sempre di più,i miei occhi sembrano lampioni che si accendono per illuminare la notte e il mio senso di orientamento piano piano svanisce.
Ora siamo solo noi due,in mezzo al nulla.
'Grazie Ariel,non so proprio come avrei fatto senza di te' mi schiocca un bacio sulla guancia destra,arrossisco e inizio a ridere inutilmente 'non devi ringraziarmi,tu hai un problema e io ti aiuto. E' questo che si fa tra amici,no?' lo guardo e lui annuisce sorridendo 'sei davvero fantastica,ma ora devo andare' si avvia verso il viale che lo avrebbe portato verso casa,quando realizzo di avere ancora con me la sua giacca e allora corro verso lui 'Philip,la giacca' lo guardo,dandogli un piccolo colpo sulla spalla, 'sei un angelo' mi sorride sfiorandomi la mano.
Lo vedo allontanarsi e pian piano svanire nel nulla. Io rimango lì,come una scema,nell'attesa di qualcuno che mi prendesse in braccio e mi riportasse a casa.
Mi siedo sulla stessa panchina e rifletto. Ripenso a quello che mi ha svelato ed è strano,ma siamo nella stessa identica situazione.
Bè,non proprio,il mio segreto forse è un po' più terribile. Se sono sicura al cento per cento che lui sia il vero amore,potrei riferigli questo segreto che mi appartiene da anni,che io sono una sirena,che vengo dagli abissi,che sono nipote del re Coral,ma non credo capirebbe.
Vivrò nel vuoto più totale se non mi lancio in qualche avventura. 
Ma prima di svelare il segreto,dovrei baciarlo.
Bè,credo di avere tutta una vita davanti per riflettere sulle mie decisioni e sulla mia vita,ma ora pensiamo a ritornare a casa,sono le 17 e zia sarà un po' preoccupata.





 
  
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