Gli unici momenti in cui Harry Potter non era in lite con quel gioiellino del suo nuovo pc era quando quell'orrendo mostro ronzante era spento.
Aveva comprato un portatile Apple da George Weasley, che se n'era disfatto non appena i suoi risparmi gli avevano consentito di comprarsi un ipad, ma quel coso non voleva proprio saperne di funzionare come ci si aspetterebbe da un gingillo così costoso e tecnologico.
Deciso a finire quella sfiancante lotta - in cui ovviamente il suo MacBook aveva sempre la meglio - un piovoso mattino di fine luglio si costrinse a chiamare un tecnico.
L'unico nelle vicinanze, giurava internet, era il negozio di computer di Bellatrix Lestrange, quella strega che abitava ad appena due case di distanza dalla sua.
Per quanto l'idea di avere quella stramba tizia che sembrava fuggita dal manicomio criminale in giro per casa lo mettesse a disagio, si costrinse a comporre il numero sul cellulare con lo stesso abbattimento morale di un condannato a morte.
Al telefono rispose la squillante voce di una segretaria - Luna Qualcosa, non aveva capito il cognome - che gli promise "un rapido ed efficente servizio" e che "un tecnico sarebbe stato a casa sua in meno di quindici minuti".
Harry riagganciò abbastanza soddisfatto, anche se il pensiero di miss Lestrange con le dita sui tasti del suo nuovo e splendente pc - per quanto complicato e bastardo fosse - gli metteva i brividi.
Probabilmente dopo avrebbe dovuto farlo disinfettare.
Ridacchiò del pensiero e, non appena si accinse ad accendersi una sigaretta, il campanello trillò.
Dlin dlon, la strega con le sue pozioni magiche sta per fare una fattura al tuo pc, che ti esploderà in faccia appena toccherai il tasto di accensione.
Sulla porta, però, non lo attendeva miss Lestrange.
"Salve, lei è il signor Potter, vero? Quello del MacBook capriccioso"
Quello che gli tendeva la mano sulla porta era un ragazzo biondo, di circa la sua età, abbastanza elegante da sembrare un manager piuttosto che un tecnico.
Harry lo fece accomodare, mentre fuori la pioggia si intensificava.
"Lei è?"
Il ragazzo biondo sorrise, arrotolandosi con nonchalance le maniche della camicia bianca fino ai gomiti.
Harry notò che su un'avambraccio aveva un'inquietante tatuaggio che richiamava alla mente le bande criminali americane.
"Draco Malfoy. Mi spiace ma mia zia, miss Lestrange, è impegnata e così ha mandato me al suo posto. Spero che per lei non sia un problema"
"Oh, no, al contrario!"
Mentalmente, Harry tirò un sospiro di sollievo.
Evvai, niente malocchio al mio pc!
Fece accomodare Draco Malfoy al tavolo della cucina, dove il portatile - ancora aperto su Google Maps, a segnalare con un puntino il negozio di computer - ronzava placidamente.
"L'ho comprato due settimane fa e già si impalla spesso su internet...", borbottò.
Il tecnico sorrise.
"Mi lasci da solo con lui per un po'...conosco metodi di persuasione dei pc che non falliscono mai"
Gli fece l'occhiolino ed Harry pensò che fosse suonato esattamente come sua zia.
Ma glielo perdonò subito perchè, alzandosi dalla sedia, il ragazzo gli mostrò un culo niente male.
Sodo e rotondo, fasciato in un paio di aderenti jeans neri fimati.
Harry deglutì.
"Vuole una...ehm...tazza di caffè?"
"Oh, si grazie e...dammi del tu, per favore"
Di nuovo quel fottuto occhiolino.
Harry versò il caffè appena fatto in due mugs colorati, poi sparì in salotto con la faccia dello stesso colore di un peperoncino piccante.


"Wow, funziona!"
Harry guardava con i lucciconi agli occhi il suo pc volteggiare per la rete ad una  velocità che si adattava perfettamente ad un MacBook nuovo.
Cioè, usato ma nuovo.
"Il vecchio proprietario te l'ha lasciato ingombro di roba inutile, ecco perchè funzionava così male"
Harry sbuffò.
"Mai fidarsi di George Weasley!"
Draco rise.
"Ehm...quanto ti devo, allora?"
"Quaranta sterline e una cena al giapponese", rispose il biondo passandosi una mano tra i capelli perfettamente lisci malgrado l'umidità.
Harry credette di non aver capito bene o, in alternativa, di soffrire di allucinazioni uditive.
"Scusa?"
"Hai capito benissimo"
Il ragazzo tirò fuori due spiegazzate banconote da venti dal vecchio portafogli appoggiato sul tavolino del salotto e le porse a Draco Malfoy.
"Quaranta sterline"
"E per la cena?"
"Sabato?", azzardò il moro mordendosi il labbro inferiore.
"Perfetto, passo a prenderti alle otto e mezza"
Prima che Harry potesse aggiungere altro, Draco Malfoy era già sparito dentro il furgone nero del Bellatrix Lestrange TechShop.
Scosse la testa.
Adesso doveva cercare qualcosa di decente da mettere sabato, magari comprandolo da internet visto che il suo pc funzionava così bene.


Angolino Cimitero:
Innanzitutto buonasera -o buonanotte?- a tutti :D
Chiedo umilmente scusa a qualunque informatico/smanettone/persona che si intende di computers per le cazzate immani scritte in questa fanfiction, chiedo clemenza e, se volete, una recensioncina.
Dedicata a Lord Phate, con tanto amore.
xoxoBM