Un
amico è così
“Harry, non sei solo. Ricordalo
sempre.” Hermione abbozzò un lieve sorriso, diede un bacio leggero sulla
guancia dell’amico e uscì dal dormitorio dei ragazzi Grifondoro del quinto anno. Ron l’attendeva seduto su una poltrona in
sala comune. “Cosa ti ha detto?” chiese ansioso all’amica. Hermione scosse la
testa sconsolata. Ron abbassò il capo avvilito. “Forse dovrei provare a
parlargli di nuovo.” Suggerì il ragazzo. “No, Ron. Ha bisogno di sapere che noi
ci siamo anche se questo momento deve affrontarlo da solo. Deve capire che la
morte di Sirius non è avvenuta per colpa sua.” “Ma non può continuare così!!”
esclamò Ron esasperato. “Sono tre giorni ormai che non esce dal dormitorio. Adesso
salgo e…” Ron si diresse con
decisione verso le scale del dormitorio ma Hermione gli si parò davanti
sbarrandogli la strada. “Ron, no. Fermati! Lui sa che può contare su di noi. Siamo
i suoi migliori amici.” La ragazza lo guardò dolcemente e fu questo forse, più
del tono deciso di lei, che convinse Ron a risistemarsi sulla poltrona che
aveva abbandonato precipitosamente. Hermione gli si sedette accanto sul
bracciolo e poggiò la testa sulla sua spalla. I due rimasero in silenzio per
lungo tempo. La sala comune, vuota a parte loro, era silenziosa, rotta solo dal
loro respiro cadenzato. Si sentivano così lontani da Harry nonostante l’amico fosse solo al piano di
sopra. Spesso il dolore può portare una persona cara lontano da coloro che gli
vogliono bene. Sarebbe servito del tempo.
È facile allontanarsi
sai
Se come te anche lui ha i suoi guai
Ma quando avrai bisogno sarà qui
Un amico è così
Harry nel dormitorio
piangeva silenziosamente. Non riusciva a darsi pace per la morte di Sirius. Era
solo colpa sua. Da quando erano riusciti per miracolo a fuggire dall’ufficio
Misteri i suoi due amici avevano cercato di stargli il più vicino possibile. Lui
non aveva fatto altro che fuggirli. Si stava nascondendo. Si sentiva un codardo. Non aveva
il coraggio di guardare in faccia la realtà. Lui aveva trascinato i suoi amici
alla ricerca di Sirius credendolo in pericolo. Li aveva esposti al rischio più
grande. Avrebbero potuto morire tutti per mano di Voldemort e dei suoi mangiamorte.
Invece
era morto lui, il suo padrino. Sirius, così come i genitori di Harry, ora non c’era
più. Per colpa sua. Harry si sentiva vuoto, solo. Era una persona orribile. Dove
c’era lui qualcuno finiva sempre per rimetterci. Non riusciva a capire come
fosse possibile che avesse ancora degli amici.
Non chiederà né il come
né il perché
Ti ascolterà e si batterà per te
E poi tranquillo ti sorriderà
Un amico è così
Hermione prima di uscire dal dormitorio gli aveva sorriso. Ron lo aveva sostenuto moralmente in quei giorni e non solo. Aveva cercato in ogni modo di farlo ridere cercando di distoglierlo da quei pensieri cupi. Tutti gli erano sempre stati vicini. Harry aveva degli amici fantastici e lui sentiva di non meritarseli.
Poi improvvisamente
si ricordò la frase di Hermione: “Harry,
non sei solo. Ricordalo sempre”. No, lui non era solo. Ma in quel momento
si sentiva lontano da tutti. Quel dolore che provava lo sentiva lui, non loro. Era solo suo. Non poteva condividerlo con loro. Egoista. Oltre
ad essere codardo ora era anche egoista. Voleva tenersi il dolore tutto per sé.
Era l’unico sentimento che gli era rimasto. Il dolore per la perdita di Sirius
gli apparteneva come il legame profondo che aveva con il suo padrino. Conosceva
il motivo. Sirius era l’uomo che l’aveva tenuto legato ancora ai suoi genitori.
Era stato il migliore amico di suo padre. Ora anche lui non c’era più. Un altro
pezzo del suo passato era stato distrutto dalla malvagità di Voldemort e dei
suoi seguaci.
Decise che non avrebbe
più desistito . Non avrebbe più tollerato altro. Non avrebbe più permesso a
Voldemort di distruggere la sua vita. “Harry,
non sei solo. Ricordalo sempre”. La frase di Hermione gli ronzava ancora in
testa. “Ha ragione Hermione. Devo reagire. Ho ancora i miei amici.”
Se un amico è con te non ti perderai
In strade sbagliate percorse da chi
Non ha nella vita un amico così
Harry scese dal letto. Si
asciugò le lacrime con la manica del maglione e si avvicinò alla porta del
dormitorio. Con discrezione la aprì e gettò un’occhiata alla sala comune. Vide i
suoi due amici seduti vicini. Sembravano farsi forza a vicenda. Entrambi avevano
cercato di consolarlo e gli erano sempre stati vicini nonostante lui in quei
giorni li avesse sempre respinti. Eppure loro erano rimasti.
Con uno sguardo solo capirai
Un amico è così
Per sempre al tuo fianco lo troverai
Vicino a te mai stanco perché
Un amico è la cosa più bella che c'è
Angolo Mirty_92
Ciao a tutti. Sono ritornata con
questa fic in un momento di tenerezza
che a volte può far solo che bene…..
Dedicata a tutte quelle persone che hanno
degli amici veri.