26/07/2012
4 recensioniVerso la luce
L'invito riguardante la mostra che si sarebbe tenuta quella mattina nel Regno dei gioielli era stata spedita a tutti i sovrani di Wonder, e aveva fatto il giro del villaggio stesso. La notizia aveva mandato in fumo il cervello di Rein, l'idea di avere davanti una fila di gioielli e abiti regali e a pochi passi il suo adorato Bright, l'aveva sottomessa, e a questo punto il protocollo e tutte le sue regole poteva anche andare a farsi benedire!
Fine, non nutriva la stessa passione della sorella, anzi a dire la verità avrebbe anche evitato una simile giornata trascorsa davanti ad abiti e preziosità varie, però avrebbe costretto l'intera famiglia a rinunciare e questo si chiama egoismo. Scrollò le spalle, convinta che avrebbe trovato un passatempo alternativo a tutto questo e il pensiero cadde subito su un ragazzo a lei conosciuto. Shade. Sapeva che anche solo pensando il suo nome le sue guance sarebbero avvampate, e il suo corpo sarebbe esploso come un vulcano. E infondo le sue predizioni non si sbagliavano, mai.
Eh già. Era ancora innamorata di lui, follemente, ma riusciva a mascherare i suoi sentimenti -aldilà delle paffute guance che cambiavano colore alla vista del ragazzo-. Purtroppo non aveva ancora trovato il coraggio necessario per dichiararsi, sperava comunque che un giorno lontano sarebbe stato lui a bussare alla sua porta e a fare il primo passo, ma Fine non aveva idea dei sentimenti di Shade, forse lui la considerava solo un amica. Che amara parola, anche solo pensarla risultava riluttante e a Fine sarebbe crollato il mondo addosso se Shade un giorno avesse chiesto la mano di una ragazza che non era lei, non riusciva nemmeno ad immaginarlo. O forse non voleva.
Non le era mai piaciuta questa sua debolezza per un ragazzo. Lui riusciva a mandarle in stand-by l'intero organismo, e questo era il lato di lei stessa che spesso malediva. Stupida ragazzina innamorata!
Ad interrompere la sua serie di pensieri, prima che potesse cominciare a gesticolare come faceva spesso sua sorella, fu il comandante della mongolfiera, che atterrò al suolo, alzando una folata di sabbia e avvisandoli del loro arrivo. Le porte della mongolfiera si aprirono e Fine si mordicchiò il labbro per l'ansia. In quel momento si stava facendo mille e più domande su come avrebbe affrontato la situazione, ma quando le porte si appoggiarono al terreno rigoglioso, permettendo così la visuale, la prima persona che la ragazzina dai capelli rossi ebbe davanti a lei fu la figura di Altezza imbandita di un abito vistoso e ampio, che spinse Rein ad alzare un sopracciglio, probabilmente quel piccolo gesto racchiudeva una serie di pensieri molto poco amichevoli.
«Benvenuti!». Bright, che accanto al vestito di sua sorella appariva quasi invisibile e Fine lo notò solo grazie alla sua esclamazione cordiale. Nonostante tutto il ragazzo aveva mantenuto lo stesso carattere principesco di cui Rein si era pazzamente innamorata.
«Ti ringrazio, principe Bright» Tolouse ricambiò il sorriso e Bright lasciò passare l'intera famiglia, senza tralasciare l'occhiata fugace che lanciò a Fine, seguita da un sorriso compiaciuto. La principessa non si era accorta di nulla.
Dentro era anche peggio di come se lo immaginava Fine. La folla era talmente fitta da oscurare ogni visuale e la principessa si sentiva un uccellino in gabbia, di sicuro non avrebbe trascorso la giornata tra spintoni e pestate di piedi -già ricevute tre in dieci minuti-, sarebbe impazzita, poco ma sicuro. Il problema era che la Regina, ovvero la madre di Altezza e Bright, amava mettersi in mostra con feste di questo tipo, ne organizzava una ogni mese e ormai per la famiglia di Fine era regolare la cosa, alcuni invece avevano già smesso da tempo di prenderne parte e Fine non poteva biasimarli. Che cosa ci trovano di bello nell'osservare abiti e gioielli?
Prima di dirigersi in terrazza, senza rimpianti, cercò con lo sguardo una certa persona che non era partecipe quel giorno, non erano presenti neanche Milky e la Regina Maria. Fine sperò vivamente che tutto ciò fosse dovuto solo ad un contrattempo e non che da quel momento anche la famiglia di Shade non sarebbe più stata partecipe della festa, d'altronde era la sua unica opportunità per incontrarlo, lei si sarebbe limitata ad osservarlo, era sempre stato così: guardare ma non toccare. Piano piano ci stava facendo l'abitudine.
«Sempre appresso a Shade, tu?». Fine sobbalzò appena realizzò il senso della domanda posta, era ovvia, il mittente ne conosceva già la risposta e Fine non si lasciò sfuggire quella nota di fastidio che aveva tradito in pieno il sarcasmo del ragazzo dai capelli dorati.
«Bright» sorrise dopo attimi di silenzio. Non lo desiderava, Fine avrebbe voluto che al suo fianco, in quel momento, ci fosse un'altra persona e Bright lo sapeva, però continuava ad insistere.
«Ti va di fare due passi, fuori di qui?» domandò porgendole la mano, la ragazzina fissò quel palmo, avrebbe dato oro per scoprire cosa passasse per quella testolina bionda, a lei non dispiaceva la compagnia del ragazzo, ma come aveva già detto: non era lui quello che desiderava. Nonostante tutto le avrebbe fatto bene uscire qualche minuto da quella mandria di persone, così accettò, porgendogli la mano timidamente. E insieme raggiunsero il giardino, decorato di fiori bianchi e rossi.
«Noto con piacere che la festa è di tuo gradimento» ironizzò Bright passeggiando lungo un viale impreziosito di fiori.
Fine lo osservò sorridendo, le piaceva la sua compagnia, era un bravo ragazzo e lei non aveva mai perso occasione per consultarlo nel momento del bisogno, anche quando non lo avrebbe mai messo in mezzo in questioni che non lo riguardavano e che lo avrebbero messo nei guai, lui aveva sempre insistito per dargli una mano. E lei si sentiva onorata di avere al suo fianco un amico come lui ed era cosciente che Bright, però, la osservasse sotto un'altra luce, una luce che non era mai riuscita ad accendere con Shade.
Si limitò ad un lieve cenno con la testa, mostrando che in quel momento le sue orecchie erano concentrate sulle sue parole. Fine avrebbe desiderato con tutta se stessa ricambiare i sentimenti del ragazzo appieno, ma sapeva che il cuore non si comandava e il suo era già stato sigillato.
«Fine» la chiamò di nuovo abbassando la voce e facendosi improvvisamente serio, la ragazzina non potè fare a meno di esserne incuriosita, anche se il suo viso incupito le trasmetteva una certa ansia «dimmi: soffri molto?»
Fine sbattè più volte le palpebre «come?» domandò con un filo di voce in cui traspariva una chiara perplessità
«Soffri molto per Shade?» riformulò la domanda in modo più esplicito e comprensibile, che lo spinse ad abbassare più del dovuto lo sguardo a terra. Fine notò i pugni serrati e la mascella rigida, non era piacevole tutto questo. No.
«Che posso dirti?» Fine si strinse nelle spalle, osservandolo con spensieratezza, questo suo comportamento risultava agli occhi di Bright falso e ipocrita, per poi rilassarsi e rivolgere lo sguardo al cielo. Bright voleva la verità e lei gliela avrebbe data «non sono ricambiata e questo fa male, però non ti devi preoccupare»
Il biondo rischiò quasi di affondar ele unghie nella carne per la forza che ci mise nello stringere i pugni,e facendo diventare così le nocche bianche. Non lo sopportava, non riusciva a sopportare il pensiero che Fine si adattasse alla sofferenza, Shade la stava distruggendo con lentezza, senza nemmeno accorgersene, e lui? Cosa poteva fare? Si sentiva completamente inutile davanti alla figura di Fine che piangeva silenziosamente. Dentro di lei stava piangendo, ma nonostante tutto sorrideva. Bright non potè che sentirsi uno stupido davanti a quel sorriso falso, aveva sempre sperato di farla felice e di guardarla vivere la sua vita, se Fine era felice lo era anche lui, anche se lei avrebbe scelto un altro uomo. In ogni caso lui l'avrebbe sempre amata in silenzio.
«Ti amo!» confessò tutto d'un fiato, ritrovandosi due rubini ristretti davanti al viso, Fine lo guardava come se avesse appena detto di essere un alieno «prima che tu possa scivolarmi di nuovo dalle dita io ci tengo a fartelo sapere. Ti amo, Fine, ti ho sempre amata e continuerò a farlo, non permetterò di vederti infelice, il tuo sorriso è nato per risplendere il pianeta, quindi se c'è qualcosa che posso fare...»
Non seppe mai dove trovò la forza per guardarla in viso, e nonostante il suo stupore rimaneva comunque la ragazza più bella che avesse mai visto. Fine, dal canto suo si sentiva come se gli fosse appena stato dato un calcio in pancia, era...spiazzata. Lo sapeva, conosceva i sentimenti di Bright, ma non si sarebbe mai aspettata che lui gli avesse confessato tutto questo, lei conosceva il Bright timido che si limitava a guardare. E dopo questo si sentiva spazzatura, lei aveva sempre guardato oltre il bel ragazzo dai capelli dorati, aveva sempre visto Shade e non si era mai curata dei sentimenti di Bright, si rese conto che infondo infondo erano simili... soffrivano in silenzio.
Fine si avvicinò al volto di Bright, mostrando una smorfia, che spaventò il ragazzo, tanto da farlo ritrarre «F-fine, scusami i-io...»
«Grazie». Bright si zittì di colpo, ora era lui quello spiazzato. La ragazzina si fece sempre più vicina e oltrepassò la bocca, dirigendosi sulla sua guancia destra, dove stampò un bacio dolce, trasmettendogli tutta la sua gratitudine.
Ora anche lei cominciava a guardarlo sotto un'altra luce.
N/A ♥
Popolo di EFP! No, ma veramente, sto perdendo colpi a scrivere. Boh, mi sento... inesperta.
Allora? Non ve lo aspettavate vero? (Io si! nd.Sara). Ehm, ehm... allora io amo al Redmoon ma la Redjewel non mi dispiace e poi diciamocelo: Bright darebbe la vita per Fine, o no? A differenza di qualcun'altro... (cos'è questa? Una frecciatina nd.Shade)
Ok, ora vado, ditemi come vi è sembrata
Baci da Alice