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Autore: WhiteMeteorProdigy    26/07/2012    2 recensioni
Hitomiko gli aveva consegnato il foglietto con su scritto l’indirizzo della casa dei suoi genitori, scrutandolo attentamente da dietro le lenti trasparenti dei suoi occhiali, forse non credendo che fosse una buona idea, per il ragazzo dai capelli verdi, tornare in quell’abitazione.
Ma era stato irremovibile: lui aveva preso quella decisione dopo averci riflettuto un sacco di tempo, e di certo lei non avrebbe mai potuto mettersi contro un ormai adulto Midorikawa Ryuuji. L’unica cosa che aveva potuto fare era stata quello di chiedergli che qualcuno lo accompagnasse.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jordan/Ryuuji
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Inazuma Eleven

Personaggi: Midorikawa Ryuuji, Miura Hiromu

Coppia: //

Titolo: Grazie

Rating: Verde

Parole: 1027 parole

--

Grazie

Hitomiko gli aveva consegnato il foglietto con su scritto l’indirizzo della casa dei suoi genitori, scrutandolo attentamente da dietro le lenti trasparenti dei suoi occhiali, forse non credendo che fosse una buona idea, per il ragazzo dai capelli verdi, tornare in quell’abitazione.

Ma era stato irremovibile: lui aveva preso quella decisione dopo averci riflettuto un sacco di tempo, e di certo lei non avrebbe mai potuto mettersi contro un ormai adulto Midorikawa Ryuuji. L’unica cosa che aveva potuto fare era stata quello di chiedergli che qualcuno lo accompagnasse.

E Miura Hiromu, che ai tempi dell’Aliea veniva chiamato Diam, era stato scelto per questo compito.

“Io ancora non capisco perché hai voluto portare me invece del capo.”sussurrò proprio lui, non appena l’autobus li scaricò davanti ad un piccolo edificio ormai semi-distrutto, logorato dal tempo.”Andrà su tutte le furie non appena lo saprà. Sai com’è fatto.”

“Hiroto aveva un sacco di lavoro da fare…avrebbe accettato volentieri, di sicuro, ma…non voglio che lui trascuri i suoi doveri per colpa mia.”

Diam sorrise, notando con gioia che, nonostante fossero passati tanti anni, il suo migliore amico non era cambiato di una virgola: forse sarebbe rimasto per sempre quel tenero, innocente bambino che lo aveva salutato con una mano la prima volta che lo aveva visto, semplicemente troppo timido per rivolgergli la parola.

“Entriamo.”disse Ryuuji, pochi passi più avanti di lui, spingendo con convinzione il cancello di ferro arrugginito e camminando nel piccolo giardino non curato da più di 10 anni.

Non c’era da stupirsi che Reize –come veniva chiamato ai tempi dell’Aliea- si ricordasse del posto in cui era nato: infatti, lui non era stato abbandonato al Sun Garden dai suoi genitori, cosa purtroppo non rara in quell’orfanotrofio, ma erano stati i suoi nonni.

Vigliacchi. Ecco come li definiva Hiromu ogni volta che ci ripensava, folle di rabbia.

Si erano liberati del loro nipote solo perché lui ricordava loro il figlio che avevano perso, insieme alla moglie, in quel un tremendo incidente stradale. Avrebbero potuto dare a Ryuuji un futuro migliore, e invece…!

“Miura-kun? Dovrei essere io quello teso, non tu.”

Quando l’ex attaccante della Gemini Storm tornò con la mente al presente, si trovò davanti la figura di un Midorikawa Ryuuji sorridente, che era riuscito in qualche modo a forzare la porta e ad entrare nell’abitazione abbandonata.“…Hai ragione.”

“Rilassati, dai.”lo pregò l’altro, muovendo i primi passi sul pavimento ancora in decenti condizioni di quella che era stata casa sua. Che nostalgia: era tutto esattamente come nei suoi ricordi, o quasi. Il tempo sembrava essersi fermato, in quell’abitazione.”Quanti ricordi…”

Hiromu non poteva neppure immaginare quale passato stesse rivivendo il suo amico, per questo stava in silenzio ad osservare l’intonaco scrostato e le pareti macchiate dall’umido, aspettando che Ryuuji finisse quel suo viaggio nei ricordi o si decidesse a raccontargli qualcosa.

Non accadde nulla di tutto questo. Il ragazzo dai capelli verdi sembrò ricordarsi d’un tratto di una cosa importante, e lasciò l’ingresso della casa per sparire in una delle stanze che si intravedevano dal corridoio. Ne uscii poco dopo con un pallone in mano, rovinato e più volte rattoppato.

“Menomale…questo c’è ancora…”sussurrò, mentre gli occhi gli diventavano lucidi.”Questo pallone è molto importante per me. Sapevo che doveva essere qui da qualche parte…”

“…Perché importante?”gli domandò il castano, nascondendo la sua curiosità dietro la sua maschera di impassibilità.

Midorikawa Ryuuji diede un ultimo sguardo alla palla, sorridendo beatamente.”Vedi, Miura-kun…è una cosa che è successa tanto tempo fa, molto prima che i miei rimanessero vittime di quell’incidente stradale…”

--

Quel bambino era stato lasciato solo davanti a quella porta piuttosto malandata e piena di polvere. Il sole brillava del rosso intenso tipico del tramonto, e faceva risplendere come gemme le due piccole lacrime che scendevano sulle guance del piccolo.

“Loro hanno ragione…sono un buono a nulla…”

In quell’istante apparve dal nulla un altro bambino, dai corti capelli castani e gli occhi puri. Dovevano avere più o meno la stessa età...ma non si erano mai incontrati prima.

In mano l’ultimo arrivato teneva un pallone da calcio, lo stesso che il primo bambino aveva buttato malamente in un cespuglio che stava al lato del campo, poco più lontano.

“Ti piace il calcio?”gli chiese, criptico, e l’altro gli fece timidamente cenno di sì con la testa.”Allora promettimi che non ti arrenderai. Continua a giocare.”

“Te lo prometto.”replicò il primo bambino, asciugandosi le ultime lacrime.

Fino a sera, rimasero a giocare insieme, su quel campo.

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“Se ho continuato a giocare a calcio, è stato grazie a quel bambino.”terminò di raccontare Ryuuji, sospirando.”Mi sono sempre impegnato a fondo, per lui. Volevo renderlo orgoglioso di me.”

Hiromu rimase impassibile ad ascoltare il racconto del suo migliore amico, accennando un debole sorriso. Era una bella storia…

“Sfortunatamente non mi ricordo il suo nome...è un vero peccato.”aggiunse il verde, adesso dirigendosi verso l’ingresso: la gita nel passato era finita, a quanto pare.”Avrei tanto voluto dirgli grazie per avermi dato il coraggio necessario di non arrendermi...”

“Sono sicuro che lui è fiero di te.”replicò in maniera criptica Hiromu, ficcandosi entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni.”Dopotutto, sei stato un rappresentante del Giappone nel primo FFI…”

”Già! Chissà, magari lui è più vicino di quanto penso…”sorrise Ryuuji, guardando distrattamente il suo orologio.”E’ tardi. Meglio tornare indietro in fretta, o Hiroto ci sgriderà per bene!”

Hiromu si precipitò prima nel giardino e poi in strada, osservando il suo amico che richiudeva tutte le porte che aveva aperto, stringendo in mano quel vecchio pallone come se fosse la cosa più importante del mondo. Un altro sorriso, più dolce di quello precedente, spuntò sul suo viso rilassato non appena Ryuuji lo raggiunse, entrambi pronti a prendere il pullman per tornare a lavoro.

“E’ la prima volta che ti vedo sorridere così dolcemente.”commentò il verde.

“Stavo solo pensando ad una cosa…”replicò l’altro, rimanendo vago. Ryuuji si strinse nelle spalle, non volendo indagare oltre, e spostò il suo sguardo sul loro autobus.

Non sentì, suo malgrado, che il suo amico aveva sussurrato una frase, proprio nel momento in cui le porte del pullman si erano aperte con un rumore tale da sovrastare la voce bassa di Hiromu.

“Sì…il tuo amico è decisamente più vicino di quanto pensi.”

...

-White parla senza coerenza (cit.):

Buongiorno a tutti. E' un pò che non ci si sente, eh? -nessuno ha sentito la mancanza delle mie fic-

E' la prima volta che scrivo una No Pairing -e si è visto-, e soprattutto è la prima volta che scrivo di Midorikawa. Non so perchè, ma non appena mi è venuta in mente quest'idea ho voluto trattare di lui (e Diam, perchè Diam vale).

L'ho riscritta un sacco di volte, e ancora non mi soddisfa pienamente. Pazienza, è andata così. Ormai non dico neppure quanto questi due siano OOC, perchè chi ha letto qualcosa di mio sa che i miei protagonisti devono esserlo necessariamente.

Spero che Hino e le fan di pistacchietto mi perdonino, se mi sono presa la libertà di modificare la storia di Midorikawa. E' diventata ancora più inverosimile, ma ne avevo bisogno per introdurre il flashback. xDDD

Ok, adesso passiamo alle cose serie. Il motivo per il quale ho scritto questa one-shot è per dire grazie ad una persona che mi ha sempre incoraggiato a scrivere e a migliorarmi. Molto probabilmente questo messaggio non le arriverà, anche perchè sono anni che non ci sentiamo più, ma ci tenevo comunque a ringraziare quella ragazza fantastica che avrei tanto voluto conoscere di persona. 

Bene, per oggi ho finito. Ringrazio tanto quelli che hanno letto e, forse, recensiranno.

~WhiteMeteorProdigy

  
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