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Autore: LittleMilkshake    26/07/2012    3 recensioni
«Harry, se io me ne andassi ti ricorderesti di me?»
«Ovvio che mi ricorderei di te, Nives. Sei la mia migliore amica»
Un'amicizia forte, una partenza inaspettata e una promessa. Cinque anni sono sufficienti per dimenticare?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Ehi Harry?» la ragazza si girò verso il suo migliore amico, seduto sulla collina di fianco a lei.
«Dimmi Nives» il riccio la guardò inarcando un sopracciglio.
«Se io me ne andassi, tu saresti triste?»
«Che domanda idiota è?»
«Rispondi e basta. Saresti triste?» Nives abbassò lo sguardo.
Harry sbuffò, scompigliandole i lunghi capelli neri «Certo che sarei triste scema. Sei la mia migliore amica»
«E se.. Se andassi via, ti ricorderesti di me?»
«Naturale che mi ricorderei di te, della mia piccola NeNe» Harry sorrise.
Nives abbozzò anche lei un sorriso, per poi guardare l’orizzonte triste.
«Mi dici che succede?» il riccio la scosse per guadagnare la sua attenzione.
«Mio padre..»
«Sta male?»
«No no, sta benissimo. È stato trasferito per lavoro..»
A quelle parole, Harry sbiancò leggermente.
No, la sua migliore amica non poteva abbandonarlo. Non poteva lasciarlo ad Holmes Chapel da solo.
Lei era l’unica persona che rendeva vivibile quello schifo di posto, fatto di persone ignoranti, pregiudizi stupidi, realtà troppo oppressive.
Facevano progetti per andarsene di lì fin da quando erano piccoli, volevano vedere il mondo insieme e vivere un sacco di avventure.
Come Peter Pan e Trilli, loro due non si annoiavano mai!!
Era quello che avrebbero dovuto fare loro. Ma adesso, non era più così.
«E dove dovrete andare? A Londra? A Brighton? In Scozia?»
Il volto di Nives fu rigato da alcune lacrime «No.. In Svezia»
«SVEZIA?? MA SCHERZI??» Harry quasi urlò alla ragazza.
«Harry, non fare così.. Già è uno schifo per me» la mora mise la testa tra le ginocchia, iniziando a singhiozzare.
Il riccio si avvicinò a lei e la strinse tra le braccia, accarezzandole i capelli mentre la ragazza continuava a piangere appoggiata al suo petto.
«Fra quanto ve ne andrete?» le alzò il volto Harry, quando ebbe finito di piangere.
Nives si asciugò le ultime lacrime con il palmo della mano, tirando su con il naso «Fra un mese»
Harry strinse i pugni, cercando di non piangere «Bene, quest’ultimo mese non ci deprimeremo. Ci divertiremo, faremo tutte le cose che volevamo fare insieme, non ti permetterò di versare nemmeno una lacrima. Sarà il mese migliore della tua vita»
Nives tirò sul col naso, abbozzando un sorriso «Va bene Harry»
Il ragazzo le porse la mano e la mora la afferrò, allontanandosi da quella collina insieme a lui.
«Harry?» lo chiamò mentre camminavano.
«Uh?»
«Grazie»
«E di cosa?»
«Di essere il mio migliore amico» Nives si sporse, lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
Harry sorrise, stringendola a sé mentre tornavano a casa, mano nella mano e abbracciati l’uno all’altra.
 
Un mese dopo
Il giorno della partenza era arrivato, ormai non potevano più rimandare l’inevitabile.
Era il momento, dovevano dirsi addio.
Harry se ne stava lì, con lo sguardo triste, guardando la sua migliore amica e i suoi genitori, Karen e Steven, che insieme alla figlia procedevano a tutte le pratiche del check-in.
Era ancora presto, il volo sarebbe partito fra circa un’ora.
I genitori di Harry, Anne e Robin, erano andati con lui in aeroporto. Erano molto amici di Karen e Steven, quindi avevano insistito per poterli salutare.
«Ecco, questa è l’ultima valigia da imbarcare» disse Steven, poggiando il trolley della figlia sul nastro del bancone.
L’addetta controllò il peso della valigia, i documenti della famiglia e la carta di imbarco.
«Perfetto, il vostro volo partirà fra poco più di un’ora signori. Potete accomodarvi nella sala d’attesa, vi informeremo quando cominceremo ad imbarcare» la ragazza sorrise, restituendo a Karen i documenti e le carte di imbarco.
I due ringraziarono e si avviarono al bar insieme ad Anne e Robin, per prendere un caffè e fare due chiacchiere.
«Ehi mamma, io ed Harry possiamo dare un’occhiata in giro?» chiese Nives.
«Va bene tesoro, ma non allontanatevi troppo. Quando ci chiameranno, dovremmo essere pronti»
La ragazza annuì e prendendo Harry per mano, lo trascinò in giro per tutto l’aeroporto di Manchester.
«Nives, mi fai male. Non tirarmi così» protestò il riccio.
La ragazza si fermò, mettendosi a sedere su delle panchine e abbassando lo sguardo.
«Harry, ho preso questi» Nives prese una piccola scatola da dentro lo zaino.
«Che cos’è?» chiese Harry curioso.
«Sono braccialetti dell’amicizia» la ragazza aprì la scatola, estraendo due piccoli cordoncini colorati e intrecciati. Entrambi di un verde e un arancione splendenti.
Ne prese uno e lo legò al braccio destro di Harry «Ogni volta che lo guarderai, ti ricorderai di me. Così, non mi dimenticherai mai»
Le lacrime iniziarono a rigarle il viso. Harry prese l’altro bracciale, legandolo al polso dell’amica «Non servono dei braccialetti, non mi dimenticherò mai di te»
«È una promessa Hazza?»
«È una promessa NeNe»
I due si strinsero forte, le lacrime ormai scendevano copiose su entrambi i loro visi.
Rimasero così per almeno 30 minuti, fin quando una voce metallica non catturò la loro attenzione.
 
ATTENZIONE. I passeggeri in partenza con il volo FR84562, con destinazione Stoccolma, sono pregati di recarsi al gate 21. Tra pochi minuti, inizierà la procedura di imbarco.
 
«È il nostro volo» disse flebile la mora.
Harry si staccò da lei, tirando su con il naso e asciugandosi le lacrime.
Si alzarono da quelle poltroncine e per mano, si avviarono verso il bar dove si trovavano i loro genitori.
«Ehi Nives» disse d’un tratto Harry.
«Dimmi»
«.. No niente, non importa» il ragazzo abbozzò un sorriso, stringendola un’ultima volta.
«Buon viaggio NeNe»
«Grazie Hazza. Ti voglio bene, tantissimo»
Nives abbozzò un sorriso e dopo aver salutato anche Anne e Robin, si avviò verso l’ala dell’aeroporto riservata ai passeggeri in partenza.
Harry seguì con lo sguardo ogni movimento di Nives. L’imbarco, la ragazza che si dirigeva verso l’aereo insieme ai genitori, il suo prendere posto sull’aereo e infine, il decollo.
Ecco, era andata. Se ne era andata, per sempre.
«Non dimenticarmi Nives. Ti voglio bene anche io» le lacrime gli mozzarono il respiro, prima che potesse continuare.
 
Cinque anni dopo
«Abbiamo qui con noi la band più famosa del momento, i One Direction!!»
«E che palle, sto stronzo è sempre in televisione» Nives sbuffò, spegnendo l’apparecchio e alzandosi dal divano.
«Fino a 5 anni fa, quello “stronzo” era il tuo migliore amico» la ammonì sua madre.
«Appunto mamma, “era”. Non ci sentiamo più da ben 2 anni, non credo sia ancora il caso di considerarlo amico mio»
Karen provò a replicare, ma Nives non le diede il tempo, correndo su per le scale in camera sua.
Sbatté la porta, buttandosi sul letto. Vedere il viso di Harry Styles la irritava tremendamente, ormai.
Le aveva promesso che non l’avrebbe dimenticata, che sarebbero rimasti amici. Le ultime parole famose.
Aveva smesso di farsi sentire piano piano, arrivando a contattarla solo per messaggio il giorno del suo compleanno e per Natale.
E dire che erano inseparabili. Ormai, Nives non sopportava nemmeno più di sentire il suo nome o di vedere la sua faccia in TV.
Da quando era diventato famoso insieme a quei 4 fighettini sfigati che nessuno si cagava prima di X Factor, era completamente cambiato e persino lei, la sua migliore amica non lo riconosceva più.
Si guardò il polso, il braccialetto era ancora lì.
“Fanculo Styles, sei solo un fottuto bugiardo” pensò la ragazza, ficcando la testa sotto il cuscino.
Voleva dimenticarlo. Dimenticare la sua faccia, la sua voce, il suo sorriso, i suoi ricci, i suoi occhi.
Non aiutava certo il fatto che la sua cara amica Hope adorasse letteralmente i One Direction e che l’avesse pregata con tutto il cuore di accompagnarla al meet&greet che si sarebbe tenuto a Stoccolma di lì a 2 giorni.
Nives aveva cercato di rifiutare, ma quando Hope voleva qualcosa la otteneva.
Era stata costretta ad accettare, quella rossa malefica aveva mille e uno modi per ricattarla. Come cavolo facesse lo sapeva solo lei.
 
Il giorno tanto aspettato da Hope e tanto odiato da Nives non tardò ad arrivare. Il meet&greet si sarebbe tenuto alle 16 all’Ericsson Globe e Hope aveva intenzione di essere lì già alle 14 e 30, in modo da essere tra le prime a incontrare i suoi idoli.
Tradotto, doppia seccatura per Nives.
Le ragazze arrivarono al luogo prestabilito e si misero in fila davanti all’entrata ad aspettare.
Hope, tutta felice, chiacchierava con altre cosiddette “Directioner”, mentre la mora non vedeva l’ora di poter tornare a casa a torturare la bambolina voodoo di Styles.
Dopo circa un oretta che erano lì, una macchina nera si fermò davanti all’entrata.
Tutte le ragazze iniziarono ad urlare, riconoscendo l’auto sulla quale viaggiava la band.
Le urla aumentarono quando tutti e 5 i componenti scesero.
Ormai Nives li conosceva tutti, Hope le aveva fatto una testa come un mappamondo.
Il primo a scendere fu Niall Horan, l’irlandese.
Poi fu il turno di Louis Tomlinson, quello “simpatico”. Tradotto, l’immaturo.
Scesero poi Zayn Malik, il musulmano e Liam Payne, quello con un rene solo.
Ed infine, eccolo. Harry Styles, lo stronzo puttaniere.
Avesse avuto un machete, Nives avrebbe scavalcato le guardie del corpo solo per darglielo in testa.
I ragazzi si girarono tutti a salutare le fan, Harry compreso.
E per un attimo, solo per un attimo, i suoi occhi incrociarono quelli di Nives e il cuore della ragazza fece un tuffo.
Dopo pochi minuti, tutta la fila di fan che erano fuori venne fatta accomodare all’interno dell’Ericsson Globe.
Fortunatamente, Hope era la prima e lei e Nives se ne sarebbero potute andare subito.
Hope si precipitò a incontrare i suoi idoli, mentre la mora se ne stava in disparte stufa di quella situazione.
«Ehm scusa..» Harry si avvicinò ad Hope.
«Sì? Dimmi»
«Quella ragazza laggiù.. È tua amica, vero?» il riccio indicò Nives, seduta in fondo che guardava fuori da una finestra.
«Sì, è amica mia. Perché vuoi saperlo, Harry?» chiese Hope curiosa.
«Ascolta, vorrei che mi facessi un piccolo favore..» Harry sorrise, spiegando alla ragazza la sua idea.
Pochi minuti dopo, Hope tornò da Nives «Allora, possiamo andarcene?»
«Ehm.. A dire il vero no»
«Come sarebbe a dire no? Li hai incontrati, hai il loro autografo, che altro ci facciamo qua?»
«Ho partecipato ad una piccola estrazione ed ho vinto dei loro gadget. Per ritirarli, però, devo aspettare che il meet&greet sia finito»
«Ommamma santissima. Va bene, va bene. Aspetteremo» Nives sbuffò, sedendosi di nuovo a guardare fuori.
Dopo un’ora e mezza che a Nives sembrò un’eternità, l’evento finì e tutte le fan se ne andarono. Le ragazze si avviarono allora dietro le quinte.
«Vado a prendere la mia vincita, aspettami qui» Hope sorrise e si allontanò, lasciando l’amica lì da sola.
Nives si guardò intorno, ingannando il tempo mentre aspettava che Hope tornasse.
«Ciao NeNe» una voce attirò la sua attenzione. Lui.
Si voltò, Harry era lì in piedi che la guardava.
«Vedo che almeno la memoria non l’hai persa. E non chiamarmi NeNe» rispose acida.
«Ma è il tuo nome..»
«No, il mio nome è Nives. Anche se non credo tu ti ricordi ancora il mio nome dopo 2 anni, Harry»
Il riccio si avvicinò «Come potrei dimenticare il nome della mia migliore amica?»
«Migliore amica? MIGLIORE AMICA? NO DICO, SEI SERIO STYLES?» iniziò ad urlare la mora.
«SEI SPARITO PER 2 FOTTUTISSIMI ANNI. MAI UNA TELEFONATA, SOLO UN MESSAGGIO PER IL MIO COMPLEANNO E PER NATALE. TI SEI SCORDATO DI ME, FOTTUTO STRONZO» le urla erano ora intervallate dai singhiozzi.
«Io non mi sono dimenticato di te Nives, non mi dimenticherei mai di te»
«Hazza, finiscila di prendermi per il culo. Ti sei dimenticato di me, adesso hai questi 4 sfigati dei tuoi amici e migliaia di ragazzine urlanti che sanno persino quante volte vai in bagno»
Il riccio le prese un braccio, attirandola a sé e stringendola.
«Lasciami Styles» protestò la ragazza.
«Non ci penso nemmeno, mi sei mancata troppo perché ora io ti lasci»
«Ti ho detto di lasciarmi Harry» la sua voce era sempre meno decisa.
«NeNe, perché non la smetti di combattere e ti arrendi? Lo vuoi anche tu» le bisbigliò il ragazzo.
E piano piano, Nives fece come le era stato detto e si arrese.
Si arrese e si strinse forte ad Harry, iniziando a piangere forte.
«Nives, io non ti ho mai dimenticata, nemmeno per un istante» Harry alzò il polso.
Era ancora lì, non lo aveva mai tolto.
«È.. È il nostro braccialetto?» chiese Nives, quando si furono staccati e poté vedere il polso del riccio.
«No, è una carota intrecciata a una zucchina. Certo che è il nostro braccialetto scema»
Nives lo guardò, aggrottando un sopracciglio.
«Quando sei partita, mi sentivo uno schifo. Ero solo, completamente. Non avevo più nessuno con me. Ma, ogni volta che guardavo questo braccialetto, il tuo viso sorridente mi compariva davanti gli occhi e la tristezza passava.
Due anni fa, poi, ho fatto i provini di X Factor. Ho cantato per te “Isn’t she lovely?”, mi mancavi tremendamente. Poi ho conosciuto i ragazzi ed è iniziata la nostra avventura come band.
Ho pensato che fosse il momento giusto per voltare pagina, per andare avanti. La fama mi avrebbe fatto notare da molte ragazze e forse, sarei riuscito a dimenticarti.
Ma non ci sono riuscito, eri sempre nei miei pensieri. Così, ho cercato di rompere i rapporti.
Poi oggi ti ho vista qui e non ce l’ho fatta più. Ho chiesto ad Hope di inventarsi una scusa per farti restare, in modo che potessi parlarti.
Non riesco a dimenticarti Nives, non riesco a non provare ciò che provo per te»
«Harry io.. Io non capisco..»
Il riccio le prese il viso tra le mani, dandole un dolce bacio sulle labbra.
«Nives, io sono innamorato di te da così tanto tempo, che ormai non so nemmeno più com’era la mia vita prima che tu ci fossi»
«Cosa?» la mora arrossì leggermente e Hazza, sorridendo, ne approfittò per rubarle un altro bacio, stavolta molto più passionale del primo.
Nives si abbandonò a quel bacio e chiudendo gli occhi, iniziò a far viaggiare le sue mani tra i capelli di Harry, che la stringeva forte a sé.
«Ora capisco cosa mi dava davvero fastidio» disse la ragazza quando quel contatto fu interrotto.
«Non mi dava fastidio il fatto di vedere la tua faccia, mi dava fastidio il fatto di vederti sempre con delle ragazze intorno. E ora, si spiegano tante cose, come il tonfo che fa il mio cuore ogni volta che incrocio i tuoi occhi verdi»
«NeNe, ti amo» sorrise Hazza abbracciandola e carezzandole i capelli.
La ragazza sorrise, abbracciandolo a sua volta.
«Ehi Hazza?»
«Uh?»
«Ricordi quella volta in aeroporto a Manchester, che stavi per dirmi qualcosa poi ti sei zittito?»
«Sì, ricordo»
«Che cosa volevi dirmi quella volta?»
Il riccio sorrise, incrociando i suoi occhi «Volevo chiederti.. Tu ci credi nella persona perfetta? Nel grande amore?»
«Sai, se me lo avessi chiesto a Manchester ti avrei detto di no. Adesso invece, credo proprio di crederci davvero»
Nives sorrise e si avvicinò ad Harry, ristabilendo quel contatto tra le loro labbra mentre lo stringeva a sé, sempre più forte.
Perché a volte, il vero amore è proprio accanto a te. Devi solo imparare a guardare bene e sapere dove cercare.


Eccomi tornata da voi ^^
Stavolta, il protagonista è Hazza!! Sennò, sembra che mi fossilizzi solo su Zayn ^^
Allora, una piccola precisazione è d'obbligo..

Nives odia completamente i One Direction, quindi possiamo definirla una Hater..
Ho cercato di mettermi nei panni di una hater per descrivere al meglio l'incontro con i ragazzi
per questo motivo, per Nives sono "l'irlandese, l'immaturo, il musulmano, quello con un rene solo e il puttaniere"
Ovviamente, pensiero non condiviso dalla sottoscritta u.u
E con questo, ho finito di scassarvi le scatole ^^ Spero che vi piaccia questa OS =)
Aspetto di conoscere i vostri commenti ^^
With so much love,
_Alex_

  
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