Dopo aver passato un’intero pomeriggio a prepararsi, finalmente l’ora del concerto era arrivata.
Avevo piastrato i miei lunghi capelli biondi, indossavo un vestito poco più corto delle ginocchia, di pelle nera, e un giacchetto corto sopra,per coprire le spalle e le braccia,a mio parere oramai troppo grandi. Dopo la riabilitazione non mi ero più sentita in quel modo, o meglio, questo era quello che credevano tutti. La gente pensa che sei come un’auto, entri,ti aggiustano,e quando esci sei come nuova,senza difetti. Funzioni bene, bè, più guardavo la mia amica,più mi accorgevo che i pensieri che avevo,erano tutt’altro da perfetta diciannovenne,sana e felice.
Passai il lucidalabbra, e dopo aver messo il mascara e le scarpe,mi definii pronta.
Guardai Selena che aveva optato per un abbigliamento decisamente più appariscente. Vestitino rosa confetto,e capelli legati in uno chignone, era già con le chiavi dell’auto in mano,pronta a dirigersi in centro.
‘Faremo grandi cose stasera’ disse sorridendomi.
Era davvero bellissima,per un attimo tornai indietro di 9 mesi, quando tutto quello che riuscivo a fare era invidiare il suo aspetto, e il suo essere così.. magra. Sorrisi, e la seguii fuori casa.
Arrivammo in perfetto orario, Central Park era completamente sommerso da persone e riuscire a raggiungere il palco era impossibile. Mi guardai intorno in cerca di Mark,ma l’unica cosa che riuscivo a vedere erano tantissime ragazze con cartelloni e fasce, che invocavano Enrique Iglesias come loro unico Dio, stava per venirmi una crisi.
Mi girai e subito vidi che Selena aveva trovato Mark,e stava allegramente flirtando,tentando di ottenere un fottuto posto in prima fila. Mi scocciai solo a guardarli,ero stanca, sarei voluta tornare a casa. Mi allontanai,dirigendomi nello studio che avevano montato,dovevo andare in bagno,e Iglesias o meno, quello era più importante. Imboccai un corridoio lungo ed illuminato, cercando una porta che tenesse la scritta ‘Toilette’ ma oltre che ‘Può accedere solo il personale specializzato’ non trovai nulla. D’un tratto mi squillò il cellulare, frugai nella mia borsa per cercarlo ma nel momento in cui lo trovai smise di far rumore. Alzai lo sguardo e mi ritrovai faccia a faccia con quello per cui ero andata fin lì. Enrique Iglesias, dio non lo facevo così bello.
Rimase immobile, a fissarmi con le mani nelle tasche dei suoi jeans e un addetto intento a fissargli il microfono.
Sorridere fu l’unica cosa che riuscii a fare.
‘So cosa stai per dire, ‘tu non dovresti essere qui’ dissi.
Rise di gusto e mi guardò ‘Non credo che sia poi una tale sfortuna, ma seriamente, è riservato’
‘Stavo solo cercando un bagno, hai la minima idea della gente che c’è qua fuori pronta a strapparsi i capelli per sentirti ansimare sul microfono?’ dissi ironica alzando gli occhi al cielo.
‘Qualcosa mi dice che non sei di certo qui per tua spontanea volontà’ disse guardandomi negli occhi per poi sorridere.
‘Non ti facevo così sveglio’ risposi compiaciuta.
‘Lo so, è una qualità che non mostro nelle mie interivste’ fece un cenno al tecnico del microfono, di andarsene,e così fece.
‘Comunque non è una presentazione equa, sai già chi sono’ disse.
‘ah è arrivato il momento in cui ti dico come mi chiamo,così potrai citarmi nel testo di una tua canzone come ‘il colpo di fulmine’?’ dissi ridendo. ‘Piacere, io sono Demi’ sorrisi, un po’ imbarazzata. Di certo non era quello che mi aspettavo, e di certo non mi aspettavo che fosse così.. diverso.
‘Bel nome’ mi fece l’occhiolino. ‘Il bagno è dritto e poi a destra, se ti servisse ancora’
‘Grazie’ risposi, e feci per andare,poi mi bloccai,e voltandomi lo fermai con la voce. ‘So che sei Iglesias e di certo non fai favori ai comuni mortali ma, la mia amica ha il desiderio segreto di sposarti e vorrebbe vedere il concerto più di ogni altra cosa, ti dispiacerebbe concedergli questo onore?’
Aggrottò la fronte e mi guardò, sorrise. ‘ad una condizione’
‘sentiamo’ risposi impassibile.
‘Lasciami il tuo numero, e le darò un posto in prima fila.’
Risi di gusto, e tornai a guardarlo. ‘Credimi,dopo averla vista il mio numero sarà l’ultima cosa che vorrai.’
‘Non ci giurerei’ rispose serio. ‘Vai, ti aspetto e andiamo insieme dalla tua amica.’ Disse.
Andai in bagno, e uscendo lo ritrovai dove lo avevo lasciato, era strana come cosa.
Era un bellissimo ragazzo, molto simpatico, e addirittura mi azzarderei dire che sembrava quasi dolce. Ma non mi sbilanciavo,era tutto troppo surreale, non poteva accadere davvero.
Senza dire nulla iniziò a camminare vicino a me sin fuori lo stend, quando vidi Selena e Mark baciarsi sotto un albero più in là, sorrisi e mi voltai verso Enrique. ‘Credo che il tuo favore non mi serva più,è in grado di procurarsi ciò che vuole anche da sola.’ Risi
‘sorrise e mi guardò, eravamo lontani dalle grida delle fans che aspettavano impazientite di vederlo sul palco. ‘Questo numero?’
Allibita lo guardai: ‘ ti interessa davvero? ‘
‘Credevi che stessi scherzando?’ disse guardandomi ‘mi piacerebbe uscire anche solo in amicizia, non mi lascio scappare determinate opportunità, io’ sorrise.
Lo guardai, per un attimo sembrò davvero sincero. Tirai fuori una penna e gli presi la mano scrivendogli sul palmo il mio numero. ‘Direi che per oggi ho finito’ sorrisi e mettendo la penna in borsa feci per allontanarmi quando sentì la sua voce pronunciare il mio nome.
‘Dovresti restare sai?’ disse, prima di allontanarsi e dirigersi sul palco.
Mi allontanai anche da Selena, ancora attaccata alle labbra dell’amico, e mi sedetti sotto un’albero, poggiai la testa al tronco e chiusi gli occhi, non era il caso buttarsi nella mischia del concerto, avrei potuto benissimo seguirlo da qui.