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Autore: La ragazza dall amore blu    26/07/2012    1 recensioni
Arrogante, cinico, narcisista e dispotico il piccolo Mary, ormai raggiunta la pubertà, dà sempre più sfogo alla sua nauseante perfidia alimentata da un odio senza origine.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Così rispose lento ed educato quando toccò a lui dare una risposta alla domanda postagli dalla professoressa, colei che gli diede le prime istruzioni da non dimenticare  per i prossimi cinque anni: era il suo primo giorno alle superiori.  Aveva l’aria di uno sicuro di sé, in grado di poter affrontare  qualsiasi ostacolo incrociasse di fronte al suo sentiero.  Sembrava quasi immortale nell’eccedere in bravura … ma non del tutto.  Era basso, ma quale  marmocchio  inesperto a quell’età non  lo è stato?!?!                                           
Aveva la parte posteriore del cranio schiacciata. Il piccolo Mary non era come tutti gli altri ragazzi. Era palese che si nutriva degli elogi e delle lodi  di approvazione degli insegnanti e il dolce erano le glorificazioni da parte dei compagni: infatti era molto magro. Era ancora un piccolo ragazzino egoista, immaturo e non cosciente della vita. Così facendo, aveva calpestato il suo orgoglio, la parte triste di questa storia è che non se ne rendeva conto. Viveva ancora nel mondo rosa. Nonostante il suo carattere scadente al pari del suo aspetto fisico, aveva anche una fidanzatina. Ella stava con lui solo perché i suoi amici l’avevano pregata, così lei d’animo buono per pietà si era fidanzata col piccolo Mary, che da sempre ne era stato perdutamente innamorato, nonché  affascinato, tanto da giurare amore eterno. Mary a scuola se la cavava, però era troppo pesante e possedeva una mentalità alquanto chiusa. Era un po’ angosciante con gli insegnanti: non c’era giorno che  non si avvicinava alla cattedra per offrire loro un indimenticabile confessionale.
La sua fidanzatina invece era praticamente un genio, dotata di un’intelligenza incredibile, era di gran lunga al di sopra della norma.
Mary portava l’apparecchio, lo portava da così tanto tempo, che perfino nelle foto in cui era ancora in fasce era stato immortalato con l’apparecchio. Il naso era adunco, tanto che quando si girava colpiva tutto quello gli stava intorno. La sua fidanzatina invece era bionda e la sua pelle lattea e morbida, tuttavia piena di microscopici crateri sul punto di esplodere. Inizialmente era riuscita a tollerarlo, ma il problema si pose, quando lui insistette per baciarla. Lei non voleva per via dell’orrore che il suo apparecchio le provocava e perché in fondo in fondo al cuor non si comanda. Così lo lasciò dietro l’angolo della scuola. Il povero piccolo Mary ci rimase molto male, tanto che avvicinò l’amichetta della sua fidanzatina cercando di farsi dire le motivazioni e tutto ciò che la fidanzatina le aveva detto. L’amichetta prese in simpatia il povero piccolo Mary, così decise di aiutarlo in qualche modo, ma la fidanzatina non intendeva assolutamente continuare più a frequentarlo in quel senso e d’altronde come biasimarla. Così l’amichetta cercò di confortare il piccolo Mary che credeva la fidanzatina il suo Vero Amore. Allora l’amichetta  gli disse di non abbattersi tanto, poiché evidentemente era destino e che non erano anime gemelle. L’amichetta inoltre sapeva leggere molto bene le mani come le zingare; allora un giorno chiese al piccolo Mary di farle vedere la mano sinistra, il piccolo Mary ubbidì, ma la faccia dell’amichetta non fu nè sorridente nè felice: lesse che non si sarebbe mai sposato.
Ciò voleva forse significare che il piccolo Mary era privo d’anima gemella?
Forse perché privo lui stesso d’anima?
Mmmmmh, nessuno seppe dirlo.
Il piccolo Mary aveva delle ideologie particolari, come del resto la sua ex fidanzatina e l’amichetta della fidanzatina, e per questo e per il suo essere pesante veniva deriso dalla classe.
L’amichetta questo non lo trovava giusto e infatti lo difendeva sempre, poiché credeva che qualsiasi pensiero o ideologia va accettata, come deve’essere accettato qualsiasi essere. Se io rinnego l’intelletto e il pensiero di qualcuno, è come se rinnegassi o ignorassi l’esistenza di quella persona.
Cogito ergo sum.
Col passare del tempo lui non cambiò, ma la classe sì: si era formato un gruppo snob. In modo del tutto fantastico, infatti non si sa come ci sia riuscito, il piccolo Mary riuscì ad entrare in questo gruppo assumendo il comportamento tipo di un ragazzo omosessuale amico delle fanciulline di poco. Così incominciò a disprezzare  e ad insultare psicologicamente l’amichetta, che lo aveva sempre difeso ed aiutato, e a far scartare dal gruppo l’ex fidanzatina.  Il piccolo Mary non era riuscito a crearsi dei valori, così per farsi accettare aveva assorbito l’etica (se così la si può chiamare) comune che tutti gli emarginati cercano di assumere per farsi accettare. Ossia lo si poteva definire inanimato, un essere che non reagiva al proprio pensiero. Ma d’altra parte non si poteva neanche dire che l’ex fidanzatina (Bianca) e l’amichetta (Acqua) fossero illuminate: la loro insegnante di italiano non le considerava affatto.  Quella era una donna terribile: il suo aspetto e il suo comportamento delineavano fortissimamente quelli di una baldracca. Tutti si chiedevano come fosse riuscita ad insegnare in un liceo classico con la profondissima ignoranza che si ritrovava. Ed in più si permetteva di giudicare le menti e le morali di chiunque, affermandosi indiscutibile e pura.  Tra l’altro le due ragazzine si completavano, infatti una era dotata di un’intelligenza incredibile, nonché affascinante, invece l’altra di un animo nobile e arte del parlare. Si capivano. E si condividevano. Ma nessuno le aveva ancora scoperte per questo venivano costantemente sottovalutate.
Ma il piccolo Mary doveva stare attento. 

Il mondo gira, le cose cambiano e le situazioni si rivoluzionano.

  
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