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Autore: Black Fullmoon    26/07/2012    6 recensioni
Durante un temporale, Ace si accorge che Rufy si è nascosto da qualche parte. Quando lo trova, si vede costretto a spiegare al suo fratellino che i temporali sono perfettamente innocui.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rufy! Ehi Rufy! – l'ultima parte della frase di Ace venne coperta da un tuono. Il moro non avrebbe mai creduto che Rufy fosse in grado di sparire persino dentro casa, invece era così. Lo cercava da circa venti minuti.

Andiamo Rufy, vieni fuori! – sbuffò Ace. Entrò in camera loro e si mise a cercarlo a tentoni. Il temporale fuori rendeva così buio che anche solo distinguere le varie camere era difficile. Nel suo letto Rufy non era. Ace provò a guardare sotto all'unico armadio, ma non era nemmeno lì. E anche dentro non era. Ace si guardò intorno. Un lampo rischiarò due secondi la camera. E il ragazzo notò il rigonfiamento sul proprio letto. Sospirando, si diresse verso di esso e ci tirò un pugno. Un mugolio sotto le coperte gli fece capire che il fratellino era proprio lì.

Beccato. Scemetto, sono venti minuti che ti cerco. Che ci fai nel mio letto? – chiese Ace tirando su le coperte in maniera che la testa di Rufy sbucasse fuori. Il ragazzino sembrava spaventato.

A-Ace... – balbettò Rufy. Un nuovo tuono scosse la casa. Rufy si rannicchiò con la testa tra le braccia.

Rufy, alla tua età ancora hai paura del temporale? – sospirò Ace tirando un pugno secco al minore. Rufy lanciò un gemito.

S-sì! – Ace si girò verso la finestra. Vedeva a stento le gocce d'acqua, ma sentiva benissimo il rumore che facevano contro al vetro. Di tanto in tanto, un lampo illuminava il bosco, seguito poco dopo da un tuono. Ad ogni tuono Rufy si rannicchiava di più su se stesso con un brivido. Ace gli mollò un altro pugno.

Fuori dal mio letto! Se te la fai sotto, fattela nelle tue coperte! – esclamò il più grande. Rufy lo fissò con gli occhi lucidi e si diresse verso il suo letto. Quando un lampo illuminò la stanza, Rufy fece un salto indietro dalla fifa. Poi corse nel suo letto e si mise lì raggomitolato a palla. Ace lo fissò. Cos'aveva di così spaventoso il temporale? Un pochino si sentiva in colpa per essere stato così duro con Rufy, così Ace si diresse verso suo fratello.

Baka, qual'è il problema? –

M-mi fa paura il tuono! –

Ma dai, è solo un po' di rumore! –

Mi fa paura! Sembra che sia uno stomaco gigante che brontola perchè ha fame e sembra mi voglia mangiare! – piagnucolò Rufy. Ace fissò la sagoma scura per qualche secondo. Uno stomaco gigante... Ace scoppiò in una risata sonora.

Cosa c'è? –

Ahahah solo tu potevi pensare una cosa simile! – urlò Ace piegato in due dal ridere. Ne aveva sentite tante da quel piccoletto, ma questa le batteva tutte.

Piantala! E se mi mangia davvero? –

Non ti mangia! Le nuvole non possono mangiarti! – disse Ace tirando l'ennesimo pugno al fratellino.

Non è vero! Io ho fatto un sogno che c'erano i tuoni e le nuvole mi correvano dietro con le bocche aperte! –

Rufy... i sogni sono sogni. Non sono veri, sono solo cose finte che tu ti immagini – gli fece presente Ace.

Ma se non sono veri... Allora se il mio sogno è diventare il Re dei Pirati, vuol dire che non ci riuscirò? – chiese Rufy coi lacrimoni. Ace sorrise. Certo che il suo fratellino era proprio strano.

I sogni finti sono quelli che fai la notte quando dormi. Quelli come diventare un pirata non sono finti – spiegò il più grande.

Davvero? – un nuovo tuono risuonò fuori. Questo era più forte di prima. Rufy si mise la testa sotto al cuscino.

Hai ancora paura? – chiese Ace.

Tanta! – Ace sospirò. Poi prese il cuscino che c'era sul suo letto e lo tirò sulla schiena di Rufy con forza. Vedendo che non reagiva, Ace si mise lì ed iniziò a fargli il solletico sui fianchi. Sentì il fratellino che rideva.

Basta! Smettila! – rise Rufy.

Ehi Rufy! Ascolta qua! – disse Ace. Rufy si girò verso la sagoma del fratello.

Per far diventare veri i sogni veri bisogna impegnarsi però! E se tu vuoi diventare il Re dei Pirati... beh, il Re dei Pirati dovrà essere coraggioso, no? Mica una femminuccia piagnona che se la fa sotto dalla paura. Quindi invece di piangere perchè ci sono i tuoni, esci da quel letto e reagisci! – disse Ace mollandò un pugno al fratellino. Rufy sbattè le palpebre un paio di volte. Poi sfoderò uno dei suoi sorrisi mega. Un lampo illuminò di nuovo la stanza, facendo quasi brillare i denti nel buio.

Preparati! Stavolta non ho pietà! – gridò Rufy iniziando a fare il solletico al fratello.












Salve gente! Spero che qualcuno abbia gradito questo piccolo momento di tenerezza tra i nostri due fratelli. L'altra sera c'era un acquazzone micidiale e così mi è venuta quest'idea su Ace e Rufy. Bye!

  
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