Libri > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: Rox the Fox    26/07/2012    0 recensioni
Gwynplaine, l'Uomo che Ride, costernato dalla stupidità umana, tenta di convincere i nobili ad avere più compassione per chi è meno fortunato. Eppure, per colpa del suo riso eterno ed involontario, le sue parole sono futili. E la sua sofferenza è fin troppa.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Che dolore!Che atrocità!
La mia anima è squarciata dalle folle risa insensate, ma comprensibili, di coloro che mi circondano. Feccia!Animali!Siete questo, nobili!Perché siete tanto felici?Vi basta guardarmi in faccia, non è così?Voi non mi capite, voi non potete capire!Voi siete ciechi, voi siete sordi!
Credetemi, la donna che io amo con ardente rispetto è cieca, ma non lo è. Lei ama, lei comprende, lei è.
Voi no, signori miei!Voi cosa rappresentate?Pensateci un attimo, vi prego. Di cosa è fatta la vostra felicità?Della fame altrui, della sete dei poveri, del dolore di una madre malata e di un figlio sofferente. La vostra futile felicità!Cosa ve ne fate?Qual è il senso di tutto ciò?
Vi prego, illuminatemi, perché io, stolto, non riesco a comprendere. Sono nobile per nascita, ma son cresciuto tra i bisognosi e, credetemi, per comprendere le disgrazie reali, bisogna esserci dentro. Vi sto chiedendo di ascoltarmi! >>
Le sue parole furono gettate al vento. Quegli sciocchi nobili ridevano, ridevano senza sosta. Sembravano voler morire ridendo. E lui sapeva perché. Il problema era il suo viso, la sua bocca, il suo ghigno perpetuo. Era davvero una sua colpa?
No, certo che no.
Lo stavano insultando, si stavano facendo beffa di lui, delle sue parole, delle sue intenzioni, delle sue idee. Era inammissibile. Per un attimo ciò che Gwynplaine vide davanti a sé non fu la schiera di nobili sghignazzanti e sprezzanti, ma un gregge di pecore, un insieme di maiali, degli inutili insetti.
Fu questo che i suoi occhi videro e per un attimo a lui stesso venne da ridere.
Ridere.
Lo sapeva. Lui in realtà non aveva mai riso. Al massimo, sorriso. Sorriso per Dea, per i suoi bei capelli castani, le sue dolci labbra, la sua pelle di porcellana ed i suoi occhi luminosi, per quanto il suo sguardo potesse essere assente.
Dopotutto il suo sorriso era falso. L’uomo che ride in realtà non aveva mai riso. E non avendolo mai fatto, alla fine era stato costretto. Gli erano state negate le espressioni di dolore, le risate sincere, la gioia della bellezza. Era come una punizione divina, anche se in realtà non lo era.
 
La tortura della risata, annegata nel dolore.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Rox the Fox