26/07/2012
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Anata no
tame ni ~ 波(Nami)Se ne stava seduto sulla polena fissando l’orizzonte.
L’espressione seria mentre il vento gli scomponeva le ciocche nere. Il cappello di paglia saldamente ancorato alla testa nonostante tutto.
- Sono giorni che se ne sta lì – sussurrò Usopp sospirando. Nel cuore un uragano di tristezza e paura.
Il cuoco alla sua destra soffiò un po’ di fumo assieme alla rabbia, al nodo di lava che gli si era formato alla gola.
Poteva capire perfettamente costa stesse provando Rufy. O forse no.
- Sanji... perché l’ha fatto? – la voce del cecchino era debole e inondata di amarezza. Il dolore gli scorreva caldo nelle vene quasi fosse capace di bruciare la sua stessa linfa vitale. Faceva male.
Ma Sanji non rispose.
Si limitò a camminare verso prua, a fermarsi dinanzi alla sagoma del suo capitano e respirare tabacco e nicotina a pieni polmoni
- Rufy... – non si mosse. Fermo ed immobile, come una statua di gesso che solo l’irruenza del vento pareva render viva.
Il cuoco restò li pochi minuti e poi si voltò per andare via
- Neh, Sanji – si arrestò senza però tornare sui suoi passi.
Altro silenzio nell’ aria.
- E’ stata una stupida – il biondo ciccò a terra la sigaretta schiacciandola con la pesante suola.
Quei giorni gli stavano prosciugando l’ultima goccia di fedeltà.
- L’ha fatto perché ti amava – Si avviò verso la cucina conscio del fatto che alle sue spalle una maschera di lacrime, copriva il viso del suo capitano.
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