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Autore: helly    27/07/2012    6 recensioni
Continuava a ripensare a quella casa in fiamme, indistruttibile, imponente, temeraria; pensava al perché quella casa non era riuscita a bruciare velocemente quanto le altre, e l'unica risposta che s'era riuscita a dare era che, forse, quella casa, doveva avere qualcuno per cui combattere, qualcuno da difendere. E lei? Per cosa doveva combattere? Chi doveva difendere? Qual'era il suo buon motivo per non arrendersi?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ok, è tardi e non c'è molto da dire. Amo questi due, in ogni forma, in ogni lugo, in ogni che. M'ispirano una cifra e non potevo non cedere al richiamo della musa, quindi ecco cosa n'è uscito. Interpretatela come volete. Vedetela come Amore, come la vedo io, o amore fraterno, se proprio volete, vedetela come meglio credete, ma fatevi rapire dal loro feeling così bistrattato. 
Adesso vi saluto, augurandovi buonanotte, spero di non aver fatto molti errori, ho ricontrollato fino all'ultimo, ma a quest'ora qualcosa può scappare! Concedetemelo!

Grazie mille in anticipo a chi leggerà, e chi deciderà di lasciarmi una piccola opinione.


helly


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Stand.
 Il suo buon motivo...    

l






Il silenzio regnava come unico sovrano di ciò che neanche poteva essere definita una battaglia.

Non c'erano stati combattimenti; solo fiamme, terrore, e poi il nulla.
Era durato meno di un'attimo quel gioco.
Padroni di tutto e niente, 17, con un sottile ghigno disegnato sulle labbra, si godeva il dolce sapore della distruzione, mentre il volto di 18 s'era colorato d'una strana luce dorata. Le sue iridi profonde si specchiavano nell'immenso delle fiamme, e le sue gote erano rosse per la troppa vicinanza a quella casa che non sembrava volersi piegare alla loro forza, continuando a bruciare, ormai da ore.
17 se n'era accorto. L' aveva vista fissare quel fuoco in maniera così attenta, che neanche lui riusciva a comprendere cosa potesse trovare in esso.
Con una mossa scaltra, l'aveva afferrata per un polso, portandola con sé su una collinetta non lontana, ma stavolta, diversamente dalle altre, lei non si era opposta. L'aveva lasciato fare...
Sulla collina risuonavano i docili canti delle cicale, e piccole luci s'intravedevano tra i folti cespugli; dovevano essere lucciole quelle.
Adesso che il suo volto era accarezzato solo dai riflessi argentei della luna, che le su iridi erano fisse sulle stelle, e le sue gote non erano più rosse, ma colorate del loro solito candore, s'era messa a pensare.
Aveva pensato così tanto, che si era dimenticata anche della notte e del sonno.
Continuava a ripensare a quella casa in fiamme, indistruttibile, imponente, temeraria; pensava al perché non era riuscita a bruciare velocemente quanto le altre, e l'unica risposta che s'era riuscita a dare era che, forse, quella casa, doveva avere qualcuno per cui combattere, qualcuno da difendere. E lei? Per cosa doveva combattere? Chi doveva difendere? Qual'era il suo buon motivo per non arrendersi?

«Perché non vieni a dormire...» una voce calda echeggiò da non molto lontano, facendola voltare di scatto, rapendo tutta la sua attenzione. 18 sorrise; l' aveva trovata, la risposta. Era lui il suon buon motivo per non mollare.
«Adesso arrivo!» sibilò, avvicinandosi a 17, e stendendosi di fianco a lui poco dopo.
La mattina successiva, s'era svegliata per prima. Delle urla di felicità avevano disturbato il suo sonno. S'affaccio sulla punta più alta di una roccia lì vicina, notando che le urla provenivano proprio dal giardino di quella casa. Due bambini, erano sopravvissuti, e giocavano felici. Allora era vero, quella casa aveva avuto il suo buon motivo per non cedere.
Deglutì di colpo. Ucciderli o non ucciderli? Adesso era quella la domanda.
Scosse la testa, e poi rivolse uno sguardo a 17, pensando che c'era qualcosa di più importante da fare che uccidere due anime innocenti. Si chinò su di lui, osservandolo per poco, prima d'essere nuovamente sorpresa: «Buongiorno!» farfugliò lui, con le labbra ancora secche per la nottata trascorsa, e lei gli sorrise di nuovo, specchiando gli occhi in quelli del suo buon motivo.

 












   
 
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