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Autore: lost in translation    27/07/2012    1 recensioni
Una breve fanfic sulla relazione tra Mukuro e Tsuna dopo la saga del futuro. Fanfiction tradotta dall'originale inglese sul sito Adultfanfiction.net dell'utente nekofreakz.
Aveva appena fatto un sogno stranissimo di un Mukuro-abbracciatutti con un grembiule rosa.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Tsunayoshi Sawada
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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nasjhdbkiwuw Dopo secoli e secoli, ritorno a tradurre. E' stata piuttosto dura tradurre questa fanfiction. Non è affatto il mio genere, eppure è così assurdamente comica e coccolosa che l'ho preferita ad altre storie che amo. Come al solito, ci tengo a sottolineare che la fanfiction non è mia, ma è una traduzione (fatta male?) dall'originale inglese di nekofreakz, utente iscritto su Adultfanfiction.net. Ancora non mi è chiaro perché l'abbia pubblicata su Adultfanfiction, però...

E' una storia divisa in due parti e non so bene quando pubblicherò la seconda. Avevo intenzione di pubblicare questa traduzione già molto tempo fa, ma una nuova... Chiamiamola "passione" si è introdotta nella mia vita. Ad ogni modo vi basti pensare che la seconda non è affatto un "continuo" della prima parte e che possono essere considerate sia come due storie complementari sia come due storie a sè stanti.

Un piccolo avvertimento: il punto di vista del racconto cambia molto spesso, per cui l'autrice ha messo ad ogni cambio di prospettiva, per esempio, "Tsuna's POV". Ho preferito lasciarlo come in inglese, perché "Punto di vista di Tsuna" era qualcosa di insopportabile.
 
Aaah, ho parlato troppo. Buona lettura 

~


Prima Parte.

Ambientata alla fine della saga di Byakuran.

Tsuna's POV

Freddo...

Tsuna aprì i suoi occhi. Lentamente, aprì i suoi occhi. Il nulla più oscuro accolse il suo sguardo. Non riusciva a vedere le sue mani e i suoi piedi quando guardava in basso. La pressione silenziosa lo schiacciava lentamente. Era insopportabile.

Dove sono?

La verità gravò tutto il suo peso su di lui. Era ritornato nella più profonda prigione acquatica dei Vindice. Sapeva che se avesse guardato in alto avrebbe visto una certa persona di fronte a lui. Si lasciò sfuggire un urlo silenzioso, attutito dall'acqua.

"Mukuro."

XxXxX

Tsuna inspirò a pieni polmoni e schizzò seduto sul letto, sentendo il sudore che rendeva la sua pelle appiccicosa. Il suo cuore sbatteva forte contro il suo petto. Velocemente, ispezionò l'ambiente intorno a lui. Stava ancora nella sua stanza con Reborn, che stava dormendo non molto lontano dal suo letto. Non c'era nessun pericolo. O che altro la sua Intuizione gli suggeriva. Era una notte silenziosa. Non si sentiva nessun suono, nemmeno il canto di un uccello.

Era stato solo un sogno, si disse, non c'è niente di sbagliato. Torna a dormire.

Tsuna sospirò profondamente e tirò le coperte sulla sua faccia. Ma non riusciva più a dormire. Si sentì senza pace. Una marea di pensieri agghiaccianti, alimentati dalla sua fervida immaginazione, si rincorrevano nella sua mente.

Dannazione! Non posso andare a dormire, sbuffò silenziosamente.

Dopo qualche minuto, Tsuna scivolò via dal suo letto e senza fare rumore si cambiò, togliendo il pigiama e indossando dei jeans sbiaditi e una maglietta arancione. Camminò in punta di piedi silenzioso come un gatto, pregando di non svegliare il suo tutore. 

Sto solo andando a controllare una cosa poi torno subito a casa, pensò, afferrando la maniglia della porta con le dita in una stretta forte prima di aprire la porta.

Tsuna non si accorse che Reborn era già sveglio quando uscì fuori dalla stanza e chiuse lentamente la porta dietro di sè.

XxXxX

Quando uscì dalla porta principale della sua casa, Tsuna si sentì leggermente nervoso. Controllò velocemente nella tasca di avere ancora i guanti e le pillole con lui.

Guardò in alto, verso il cielo blu scuro della notte. Uscire fuori a quell'ora era una cosa stupida da fare. Erano solo le cinque e venti del mattino ed eccolo lì, fuori casa, mentre le altre persone dormivano della grossa nelle loro case. Era troppo rischioso. Qualcuno gli avrebbe potuto dare una ripassata, o peggio, dato che sapeva che quella era l'ora un cui loschi figuri si aggiravano nella città per dipingerla di rosso.

Che cosa poteva fare se fosse stato attaccato? Il solo pensiero lo fece mugugnare placidamente. Stava quasi per comportarsi da bravo ragazzo e tornare a letto nella sicurezza della sua stessa casa, quando un pensiero gli attraversò la mente.

Scosse la testa con violenza e si schiaffeggiò con entrambe le mani, pensando. "No, non essere così codardo. Andrà tutto bene."

C'era qualcosa di importante che doveva fare. Tsuna bisbigliò un basso "IIIH!" e corse quanto più veloce le suo gambe lo potevano sopportare verso la base segreta sotterranea dei Vongola.


XxXxX

Tsuna stava respirando in brevi ansimi. Qualche colpo di tosse scappò dalla sua gola. Sentiva le sue vie respiratorie leggermente doloranti. A quanto pareva l'aria fredda e la corsa non erano fatte per andare d'accordo. Ma, non poteva fare altro che correre. Le strade sembravano più spaventose del solito di notte. Aveva incontrato due tizi dall'aria sospetta Mentre stava correndo per raggiungere la base. Per fortuna, non successe niente e quei tizi lo ignorarono, praticamente.

Vongola Nono aveva deciso di designare Tsuna come il prossimo boss della famiglia Vongola solo una settimana dopo che l'incidente di Byakuran fosse concluso. Nonostante questo, gli affari interni erano ancora regolati dal Nono invece che da Tsuna, poiché quest'ultimo era ancora minorenne e doveva prima completare la sua istruzione... come qualsiasi altro studente.

.... Tranne per il fatto che io non sono un qualsiasi altro studente, pensò Tsuna.

Tsuna non contestò la piega che avevano preso le cose. Non aveva mai avuto intenzione di far parte della mafia, quindi voleva posticipare il suo ingresso definitivo al più tardi possibile.

Come Decimo Boss dei Vongola, ovvero il capo della famiglia mafiosa più grande del mondo, la sua posizione richiedeva che lui stabilisse il suo quartier generale in Giappone. Anche se aveva rifiutato alla richiesta, il Nono e Reborn avevano continuato a proseguire il loro piano e la base sotterranea che era stata costruita solo due mesi prima era un esempio di quanto fossero decisi Reborn e il Nono.

Non era quasi mai usata da nessuno, però, tranne che da Giannini che la manteneva in funzione. Il meccanico dei Vongola era migliorato molto dalla prima volta che Tsuna lo incontrò, quando era ancora in apprendistato. Perciò era stato assunto per far parte della base giapponese del Decimo.

Tsuna fissò la porta blindata della base. C'era una tastiera elettronica e un altoparlante alla destra della porta. Tsuna inserì in fretta il codice per entrare sulla tastiera. Quando il codice fu verificato, una piccola lente uscì fuori da un piccolo scomparto vicino alla tastiera.

Tsuna scosse la testa per l'incredulità: Giannini era noto per la sua paranoia per la sicurezza, ma quello era un tantino troppo. Davvero, dobbiamo persino fare la scansione della retina solo per entrare?

Tsuna abbassò gli occhi in modo che si trovassero in corrispondenza della lente come gli era stato detto dall'altoparlante e la scansione ebbe inizio. Quando la sua identità fu confermata, le porte si aprirono silenziosamente e Tsuna fece un passo avanti nel suo territorio.

XxXxX

Tsuna camminò lungo il corridoio vuoto. C'era ancora molto da fare e qua e là si vedevano parti incomplete, ma stranamente, anche nel suo stato incompleto, il posto gli ricordava il quartier generale di dieci anni nel futuro. Sospettò che Reborn avesse a che fare sicuramente con il design della struttura.

Tsuna raggiunse un ascensore ed entrò dentro e spinse il bottone del piano dove si trovava l'ala medica. Iniziò a sentirsi estremamente nervoso più aspettava che l'ascensore arrivasse al piano. Si sentì un'idiota solo per essere andato lì.

Visto? Non è successo niente. Sei solo paranoico!, disse a sé stesso.

Nonostante fosse ancora incompleto, la base era una fortezza impenetrabile, quindi le possibilità che qualcosa di brutto potesse accadere era pari allo zero.

Tranne per—la sua mente sospettosa gli suggerì. Non puoi essere sicuro di questo – finché non lo vedi con i tuoi occhi.

XxXxX

Le porte si aprirono. Camminò finché non raggiunse la porta più distante del corridoio che l'avrebbe condotto all'unico motivo per cui aveva abbandonato la sicurezza della sua stanza per andare alla base sotterranea nel cuore della notte. Tsuna si fermò davanti alla porta, prima di aprirla con circospezione. Non entrò nella stanza, ma diede uno sguardo dalla porta aperta all'uomo dai capelli blu scuro che stava dormendo nel letto bianco della stanza. Sì, quell'uomo era Mukuro Rokudo–  la rovina della sua esistenza.

Se Tsuna non ne fosse certo, avrebbe pensato di essere finito nella stanza sbagliata. Mukuro era irriconoscibile. Era piuttosto snervante guardare questi mentre dormiva con i capelli sciolti e non nella sua solita pettinatura ad ananas. Stava dormendo così pacificamente, così tanto che sembrava quasi innocente. Se qualcuno che non avesse mai conosciuto Mukuro prima, non potrebbe mai credere al fatto che la stessa persone che dormiva beatamente nel letto era chi aveva progettato una guerra in tutto il mondo, trascinando molte persone in un mare di sangue.

Anche se Tsuna era stato l'unico ad insistere per far liberare Mukuro dalla prigione dei Vindice, dopo aver ufficialmente ereditato il titolo di Decimo,  in realtà lui stesso non si fidava di Mukuro. La reazione dei suoi Guardiani non appena prese la sua decisione era semi-ostile. Gokudera rifiutò bruscamente, sicuramente perché temeva che Mukuro avrebbe cercato di impossessarsi di Tsuna. E Yamamoto era d'accordo con lui. L'amante del baseball, che era di solito molto alla mano, si mostrò sospettoso nei confronti di Mukuro: era troppo imprevedibile per fidarsi.

Il Guardiano del Sole, Ryohei Sasagawa, per quanto potesse essere portato a fidarsi di tutti, fu d'accordo nel dire che Mukuro era pericoloso. La sua preoccupazione non era senza fondamento. Mukuro aveva usato più di una volta le sue incredibili doti da illusionista quando affrontò l'Arcobaleno Viper nella battaglia per gli anelli. Non era per niente un principiante. Creò in quell'occasione illusioni talmente reali da ingannare anche i Guardiani. Insomma, non poteva essere preso alla leggera.

Per quanto, però, i suoi Guardiani potessero disapprovare, Tsuna non cambiò mai la sua scelta e continuò a parlare dell'argomento con Reborn, finché non cedette. Ricordava ancora come il suo tutor gli diede il permesso, aggiungendo uno strano avvertimento.


Reborn infatti gli disse: "Va bene, ma sarà solo e soltanto una tua responsabilità. Non venire a piangere dopo, Imbrana-Tsuna!" 

La ragione per cui era stato così pressante nel volere Mukuro fuori da quella prigione era perché Tsuna si sentì pesare il fatto che Mukuro era stato imprigionato una decina d'anni prima di riuscire ad evadere. Nonostante Reborn gli avesse detto una volta di non legarsi a Mukuro, Tsuna non poteva ubbidire al consiglio di Reborn e ignorare l'imprigionamento di Mukuro.

Dieci anni, in solitudine in quella fredda e buia cella sono troppi persino per Mukuro Rokudo, pensò.

Mukuro Rokudo poteva essere folle, ma per Tsuna era comunque una parte della sua famiglia. Era il Guardiano della Nebbia di Tsuna. Aveva salvato la vita di Tsuna e la famiglia Vongola molte volte. Tsuna credeva che Mukuro non fosse del tutto pazzo, nonostante la facciata che si ostinava a mantenere. Credeva che se Mukuro teneva ai suoi subordinati, Ken e Chikusa, tanto da arrendersi ad Vindice pur di farli fuggire al sicuro, allora significava che c'era ancora qualche barlume di umanità in lui.

Tsuna guardò al pallido uomo che giaceva immobile sul letto. Ricordava il giorno in cui Mukuro era stato rilasciato. Lui c'era, accompagnato dal resto dei suoi Guardiani e dalla gang di Kokuyo al completo per scortare Mukuro fuori dalla prigione.

Quando Mukuro uscì dalle enormi porte inquietanti della prigione tra le montagne innevate, il suo odio per la mafia era più forte ed evidente di sempre. Non sembrava fosse riconoscente. Il suo sguardo era pieno di intento omicida. Un sorriso finto si stiracchiava sulle sue labbra reticenti. Il suo odio nei suoi occhi era così intenso che il suo sguardo di ghiaccio era pungente tanto da mandare brividi lungo la schiena. Questo cancellò ogni dubbio sul rancore di Mukuro per quella prigione, portando con sé il ricordo della prigione acquatica e dei Vindice per sempre. 

E di certo non aiutò il fatto che non appena uscito Reborn e suo padre Iemitsu minacciarono Mukuro. La faccia di Tsuna impallidì all'improvviso. Gli ricordarono che il destino della  gang di Kokuyo dipendeva da come Mukuro si sarebbe comportato. Tsuna non era a conoscenza delle misure drastiche che volevano imporre a Mukuro. Era sicuro che Mukuro avrebbe voluto vendicarsi per la sua umiliazione non appena avrebbe riacquisto la sua forza. Tsuna aveva paura che sarebbe stato il primo nella lista delle sue vittime, dato che una volta Mukuro giurò che avrebbe distrutto la Mafia, possedendo lui come prima cosa.

Eppure, Tsuna era ancora molto preoccupato per Mukuro, anche se era terrificato dalla sua presenza. Questo sentimento contrastante di preoccupazione e di paura non gli era nuovo; lo provava già da molto tempo. Sin dal loro primo incontro, Tsuna fu in grado di cogliere sprazzi del passato di Mukuro. Era come se ci fosse una strana connessione tra la sua mente e quella di Mukuro. La connessione tra le loro menti pensò che potesse essere il risultato della sua Iper Intuizione.

Stranamente, questo tipo di connessione non si era manifestato con gli altri Guardiani. Sembrava che la connessione mentale che aveva con Mukuro, funzionasse come un radar speciale, anche per questo riusciva a captare la sua presenza quasi immediatamente. Tsuna sentì nel suo subconscio una specie di presentimento, quando Mukuro si unì a loro nella battaglia contro Byakuran e le Real 6 Funeral Wreaths. Fu in grado di confermare che quel presentimento era dovuto alla presenza di Mukuro solo molto più tardi. Per suo immenso sconforto, la connessione riuscì a crescere in modo stabile fino al punto in cui sapeva riconoscere che quello che presentiva era la presenza di Mukuro stesso, se il Guardiano della Nebbia era nelle vicinanze.

XxXxX

Tsuna sospirò. Aveva perso la concezione del tempo stando lì fermo davanti alla porta. Sarebbe dovuto tornare a casa adesso. Tutto sembrava fosse al suo posto. Mukuro era ancora troppo debole, dato che era stato rilasciato dalla prigione solo tre giorni fa, perciò confinarlo nella base era piuttosto facile. Era una buona notizia - Nessuno ancora era morto per mano di Mukuro. Beh... Non è il caso di essere troppo ottimisti però, non è così?

Se un essere umano ordinario fosse stato immobilizzato in una cella acquatica per un anno, ci sarebbero voluti anni affinché riuscisse a riacquisire le capacità motorie. Ma più volte Mukuro aveva dimostrato di superare la normalità e aveva mostrato enormi miglioramenti in soli tre giorni, pur passando la maggior parte del tempo dormendo.

Mukuro è Mukuro, dopotutto, che sia adesso o fra dieci anni.

Tsuna chiuse piano la porta. Non voleva disturbare il sonno di Mukuro. Sbadigliò, sentendosi improvvisamente assonnato.

Era ora di andare a casa, pensò mentre s'incamminava verso l'ascensore.

XxXxX

Tsuna si trovava a pochi passi dall'uscita dalla base, quando sentì una mano che gli afferrava la spalla.

"Hiiiiiii!!", squittì Tsuna ad alta voce.

Stava quasi per scappare per mettere in salvo la vita, quando sentì una voce familiare.

"Decimo, sono io, Giannini", disse l'ometto corto dietro di lui.

Tsuna girò la testa per guardare oltre la spalla, per ritrovarsi dietro di lui il costruttore d'armi. L'uomo indossava una tuta integrale e sembrava fosse allegro per qualche motivo non espresso, nonostante l'ora tarda.

"G—Giannini! Ti prego, non sorprendermi così all'improvviso!", balbettò Tsuna, cercando nel contempo di calmare il suo cuore palpitante.

"Mi dispiace molto, Decimo. Ma perché sei qui? Non sarà successo qualcosa, vero?", chiese Giannini con un'espressione preoccupata.

"Va—Va tutto bene. Dovevo solo controllare una cosa." Tsuna rise nervosamente e continuò, " Ad ogni modo, cosa ci fai tu qui, Giannini?"

"Stavo lavorando al pannello elettrico e ho perso la cognizione del tempo", disse Giannini con un sorriso.

"Otsukaresama, Giannini", disse Tsuna, sorridendo a sua volta.

"Ah, non ti preoccupare, non è niente, Decimo. Piuttosto, hai voglia di un po' di tè? O di una cioccolata calda?", chiese Giannini.

Tsuna esitò un secondo prima di accettare l'invito di Giannini. Una cioccolata calda suonava molto più invitante dell'andare a casa tutto solo in quella fredda notte. Non aveva ancora nevicato a Namimori, ma l'aria stava diventando sempre più gelida ogni giorno che passava. Seguì Giannini, scendendo qualche piano più giù per raggiungere la cucina. Mentre Giannini preparava la cioccolata, Tsuna prese delle tazze pulite dagli scaffali.

XxXxX

Dopo aver parlato del più e del meno davanti alla cioccolata calda, lui e Giannini si augurarono a vicenda la buonanotte e si separarono. L'ometto doveva andare nella sua stanza che si trovava su un piano diverso. Tsuna sarebbe dovuto tornare a casa, ma si ritrovò ad andare di nuovo nell'ala medica.

Solo un'ultima volta, poi torno a casa, si disse.

Quando le porte dell'ascensore si aprirono, trovò la porta socchiusa. Panico strinse il suo cuore in una morsa. Corse verso la porta aperta e diede uno sguardo alla stanza, Mukuro era sparito. Non dovrebbe ancora essere in grado di muoversi!

XxXxX

Mukuro's POV

Mukuro si appoggiò al muro. Le sue gambe tremarono dopo essere state forzate a fare quei pochi passi verso il bagno.

Ok, forse erano molti più che pochi passi, ammise tra sé e sé.

Riuscì a raggiungere il bagno, ma le sue gambe si rifiutarono di continuare quando provò a tornare all'ala medica.

Mukuro si concesse una risata sarcastica; la sua condizione in quel momento era piuttosto ironica. Era stato salvato dalla Mafia, che lui odiava con tutto sé stesso. Ma doveva ammettere di essere un po' sollevato del fatto che era stato salvato dai Vongola. Gli avevano dato l'opportunità di poter sentire di nuovo. Sentire la fatica era sempre meglio del non sentire niente. Anche se poteva possedere qualcuno quando era imprigionato, comunque non poteva sentire niente. Non c'era dolore, né calore, il nulla assoluto.

Anche quella sensazione di impotenza che sentiva in quel momento non poteva sopprimere l'onda di esaltazione dell'essere in grado di camminare di nuovo sui suoi due piedi. Accolse la sensazione di dolore indescrivibile dei suoi muscoli. La sua dolce e iperprotettiva Chrome gli aveva proibito di muoversi da quando era uscito dalla prigione. Il piccolo viaggio verso il bagno era il suo primo tentativo di movimento.

Mukuro rinunciò allo stare in piedi. Non sarebbe servito molto essere testardi quando i suoi muscoli praticamente urlavano per una pausa. Si lasciò scivolare sul pavimento e allungò le gambe. Prima che potesse trovare una posizione confortevole, sentì il rumore di piedi che correvano e a chiunque questi piedi appartenevano, quella persona si stava avvicinando. Era divertito. Chi mai può essere a quest'ora della notte?

Una piccola figura che correva apparve dall'oscurità. I suoi capelli castano dorato erano in disordine e i suoi occhi di ambra liquida trasmettevano profonda preoccupazione. Era Sawada Tsunayoshi.

Le sopracciglia di Mukuro ebbero un fremito di irritazione. Di tutte le persone, proprio Sawada Tsunayoshi lo doveva vedere in quello stato.

Tra l'altro, pensava fosse andato a casa già da un pezzo.

Per il nervosismo di Mukuro, il resto dei guardiani con l'eccezione di Hibari Kyoya avevano il compito in coppie di sorvegliare i membri della gang di Kokuyo quando lo venivano a trovare. Questo pomeriggio era il turno di Gokudera e Sawada.

"Mukuro!! St-Stai bene?!", chiese Sawada Tsunayoshi, mentre si piegava verso di lui, lo sguardo pieno di preoccupazione.

"Oya, oya. Che ti viene?" Mukuro cercò di ricoprire la sua faccia con un sorriso finto, "Vongola Decimo è preoccupato per me?"

"Ma è normale!", disse il giovane Boss dei Vongola.

"Eh? E' proprio così?" rispose Mukuro.

Il ragazzo lo stava rimproverando, "Do-Dovresti prenderti più cura di te stesso. Non dovresti nemmeno sforzarti troppo! Oppure starai—"

Mukuro osservò con interesse come il viso del Vongola Decimo perse tutto il suo colore quando si ricordò chi stava esattamente rimproverando.

"—peggio." Sawada Tsunayoshi terminò la frase, debolmente.

E quando il ragazzo arrossì violentemente un secondo dopo, a Mukuro venne voglia di ridere forte. Kufufu, che cosa interessante... E' ancora ingenuo come sempre.

Sawada Tsunayoshi non notò la cosa, troppo impegnato a guardarlo con apprensione, senza pensare che magari Mukuro avrebbe potuto sfruttare la situazione a suo vantaggio.

"Uhm... E' che... Cioè...", disse il Vongola, che sembrava fosse un po' terrorizzato.

"Kufufufu, quindi, cosa ti porta qui?" chiese Mukuro, divertito.

Sawada Tsunayoshi arrossì se possibile ancora di più ed emise un suono strozzato. Suonava come un qualcosa a metà strada tra un grido e un singulto. Mukuro alzò le sopracciglia apposta per farlo sentire più a disagio.

L'altro tossì timidamente prima di tendere la sua mano. "Ehm... Vuoi tornare in camera tua?"

Mukuro non esitò a prendere il braccio del Decimo e osservò come il ragazzo si sforzava per tirarlo su.

"Ehm... Puoi anche— hai capito, no? Appoggiarti alla mia spalla", disse il Vongola, dopo essere riuscito a tirarlo su e a farlo stare in piedi.

"Oh?", disse Mukuro, appoggiando tutto il suo peso sul ragazzo più basso.

"Gah— Sei pesante!" disse il ragazzo, già senza fiato e chiaramente sorpreso.

"Già ti stai pentendo, eh?" disse Mukuro stuzzicandolo.

"No." disse il Vongola ostinatamente.

Il breve cammino verso il suo letto fu interessante quanto si aspettava che fosse. Il Vongola barcollava sotto il suo peso. Era completamente concentrato un passo dopo l'altro. Sarebbe stato molto facile far apparire il suo tridente e marchiare il giovane Vongola, così che avrebbe potuto possederlo.

Ma per la prima volta, Mukuro non se la sentì di farlo. Forse era per il calore del ragazzo. Aveva sentito da qualche parte che il corpo di un bambino era più caldo di quello di un adulto. Il giovane Boss dei Vongola ne era un esempio perfetto, nonostante fosse già un adolescente e non più un bambino.

XxXxX

Prima che Mukuro digerisse l'idea di piacere il calore umano, si trovavano già di fronte al suo letto.

Il giovane Vongola deglutì prima di parlare. "Ehm, ce la fai ad arrivare al letto da solo?"

"Puoi abbassarmi sul letto?", chiese Mukuro dolcemente.

Non appena però il ragazzo lo abbassò sul letto, lui tirò il braccio del Vongola, forte. Il ragazzo inciampò e cacciò un piccolo urlo, cadendo entrambi in modo bizzarro sul letto. In quel momento si trovavano in una posizione bizzarra- il piccolo corpo del Vongola era sopra quello più grande di Mukuro. Il ragazzo era così scandalizzato forse dall'accaduto che il suo corpo si irrigidì completamente. Mukuro strinse le sue bracia attorno alla piccola figura del giovane Vongola e nascose la testa del ragazzo sotto il suo mento.

Mukuro chiuse gli occhi. Non odiava quella cosa. Per essere un ragazzo, il corpo di Tsunayoshi era morbido e caldo. Non era per niente il corpo di un combattente. Era un mistero come aveva fatto Sawada Tsunayoshi a batterlo prima.

Forse ho sentito troppo la mancanza della sensazione del calore passando troppo tempo in quell'acqua gelida, pensò Mukuro quietamente.

Sfortunatamente, il ragazzo cominciò a protestare troppo presto per i suoi gusti e si contorse per uscire da quella morsa, Mukuro provò a tenerlo fermo, non volendo perdere il suo termosifone umano prima che ci rinunciasse di malavoglia. La sensazione dei suoi morbidi ciuffi di capelli che strusciavano sul suo collo e la vista di quelle braccia che si dibattevano disperatamente avevano solo solleticato Mukuro. Non ci poté fare niente quando si permise una risata che risalì sul suo petto.

"Kuhahaha!", Mukuro esplose ridendo e così rallentò la presa sul Vongola.

Sawada Tsunayoshi si rialzò immediatamente e fissò su Mukuro uno sguardo che diceva 'Sei-Completamente-Fuori-Di-Testa?'

Un clamoroso forse brillò luminosamente nella mente di Mukuro.

"Kufufu... Stai al gioco, Sawada Tsunayoshi, prima che cambi idea e decida di farti mio", disse Mukuro con un sorriso.

"Hieeee!", urlò il Vongola e si precipitò fuori dal suo raggio di azione in fretta.

Prima che uscisse dalla stanza, il ragazzo sbatté contro il muro con un sonoro "Ow!" prima di riuscire a trovare la via giusta per uscire dalla porta. Mukuro non riusciva a ricordare quando aveva riso così tanto in vita sua, tanto da fargli male lo stomaco. Sawada Tsunayoshi gli aveva sempre ricordato fortemente di un piccolo animaletto peloso e carino che si spaventava facilmente, piuttosto che il Boss dell'organizzazione mafiosa più grande.

Questo non voleva dire che pensasse che Sawada Tsunayoshi fosse debole. Minimo il contrario. Molto probabilmente era la persona più forte sia in termini di potenza che di intuizione che avesse mai conosciuto. Comunque, come il Vongola continuasse a sfidare l'umana natura aveva da sempre intrigato Mukuro - il Vongola pareva avesse un cuore che diventava sempre più gentile più lui diventava forte. Se il mondo fosse stato pieno di persone come Sawada Tsunayoshi forse non ci sarebbe stato bisogno di spazzare via l'intera razza umana.

Kufufufu, perché si sarà già estinta da un pezzo, pensò divertito.

XxXxX

Tsuna's POV

Tre giorni prima Tsuna era andato a trovare Mukuro. Invece di essere ringraziato, era stato minacciato. Quel giorno era tornato a casa da scuola solo per trovare Mukuro che stava nella sua cucina, chiacchierando allegramente con sua madre!

"Tsu-kun! Perché non mi hai mai parlato di questo tuo amico così gentile?", chiese sua madre.

"Hiii! Mukuro! Co— Cosa stai facendo qui?!", strillò Tsuna e puntando al ragazzo con i capelli ad ananas, che in quel momento indossava anche un grembiule rosa. 

"Kufufufu, Sawada Tsunayoshi", disse Mukuro, ridendo, senza aggiungere altro.

"Ara— Tsu-kun! Mukuro-kun mi sta aiutando a preparare la cena per stasera", disse sua madre sorridendo.

Tsuna rimase a bocca aperta davanti a sua madre. I suoi occhi uscirono fuori dalle orbite per l'incredulità. Mamma, cosa ti passa per la testa?!

Tsuna era sicuro che Mukuro non avrebbe mai tollerato di essere chiamato in quel modo così familiare. Deglutì e si girò verso Mukuro. Il sorriso sul viso di Mukuro divenne più largo, per quanto fosse possibile.

Waaaah! Che paura~~!! Tsuna gridò disperato fra sé e sé.

"Perché voi due ragazzi non andate di sopra? La cena sarà pronta fra poco. E grazie mille per il tuo aiuto Mukuro-kun. Mi raccomando, rimani per la cena, ok?" disse sua madre tutta contenta.

"Naturalmente, Sawada-san", disse Mukuro educatamente.

"Oh, così mi fai sentire vecchia", rise frivola sua madre. "Chiamami Nana semplicemente!"

"Va bene, Nana-san", disse Mukuro con un sorriso.

La bocca di Tsuna si allargò a dismisura. Sua madre rise di nuovo e Mukuro non le stava facendo del male. Non era sicuro del perché sua madre aveva iniziato a comportarsi come le ragazze della sua scuola. Aveva come la sensazione che non sarebbe stato contento se avesse saputo la risposta.

XxXxX

E queste furono le premesse che portarono lui e Mukuro a stare soli in camera sua.

"Kufufu, è una stanza piccola", commentò Mukuro.

Scusatemi se è così piccola allora!, pensò Tsuna di malumore quando si sedette.

Nessuno parlava. Era un silenzio insopportabilmente strano, perlomeno per lui, perché l'altro era seduto sul suo letto, sembrando completamente a suo agio.

Non ho idea di cosa dirgli! Tsuna guardò Mukuro guardingo. Ma poi, perché è venuto a casa mia?! Può essere che voglia prendersi la sua rivincita su di me così presto?!

"Eeehm, oggi ha fatto freddo, eh?", disse Tsuna.

"E' vero, Sawada Tsunayoshi", rispose Mukuro, uccidendo di proposito il tentativo di Tsuna di intavolare una conversazione.

Uuuh-- La situazione stava diventando sempre più inquietante ogni secondo che passava.

Reborn, dove sei?! Tsuna mormorò. Lambo, I-pin, Fuuta, Bianchi! Chiunque! Venite ad aiutarmi-- !!

Il silenzio lo stava uccidendo. Poteva persino sentire l'orologio ticchettare.

"Ti— Ti porto qualcosa da bere, cosa vuoi?", chiese Tsuna balzando in piedi. "Va bene l'Ocha?"

La mano di Tsuna era sulla maniglia quando una mano apparve dietro di lui e lo tirò verso il corpo del suo rapitore, bloccando la sua fuga in maniera efficace.

Eh...? Cos--? Tsuna si bloccò del tutto. Quando è venuto dietro di me così velocemente?

La risata profonda di Mukuro solleticò il suo orecchio. "Kufufufu, come hai detto-- Fa freddo. Riscaldami, Tsunayoshi-kun."

EEEEH?! Cosa... Cosa ha appena detto?! Gli occhi di Tsuna si allargarono più che poterono quando capì il messaggio fin troppo chiaro di quelle parole.

Un Mukuro affettuoso era qualcosa di troppo grande per essere accettata e quindi a Tsuna non rimase che svenire, che era la cosa più logica.

XxXxX

Tsuna aprì gli occhi. Si ritrovò in camera sua. Oh, dio ti ringrazio! Era solo un sogno!

Aveva appena fatto un sogno stranissimo di un Mukuro-abbracciatutti con un grembiule rosa. Una faccia però ostruiva la sua visione del soffitto. Tsuna urlò come la più spaventata delle ragazze quando vide chi era.

"Oya oya, mi hai ferito, Tsunayoshi-kun", disse la fonte di ogni suo peggiore incubo, Rokudo Mukuro.

Un calcio pesante atterrò sulla faccia di Tsuna. "Ahia! Che ho fatto per meritarmi questo?! Reborn!"

"Perché sei inutile", disse il suo tutor.

Tsuna voleva piangere di gioia. Era così sollevato che Reborn era tornato. Essere colpiti da un calcio volante appena sveglio era sempre meglio che trovarsi da soli con l'inquietante Mukuro.

"Allora, io tolgo il disturbo, Tsunayoshi-kun, Arcobaleno", disse Mukuro, lasciando la stanza.

XxXxX

"Stupido Tsuna, ti avevo detto di non abbassare la guardia quando stai insieme a Mukuro!", disse Reborn, qualche attimo dopo che Mukuro aveva lasciato la stanza.

"Non ho potuto farci niente! Mukuro si stava comportando in maniera strana oggi!", tentò di protestare Tsuna.

Tsuna disse a quel punto quello che era successo tre giorni prima e quel giorno. Il suo tutor sembrò pensieroso dopo aver sentito il suo racconto.

"Può darsi che le cose volgeranno per il meglio, dopo tutto", disse Reborn con un sorriso misterioso.

"Cheee?! E cosa significa questo?" disse Tsuna.

"Niente che ti interessi. I tuoi compiti ti stanno aspettando", disse Reborn, calciandolo di nuovo.

Quindi Reborn continuò a tormentarlo. I lamenti di Tsuna potevano essere sentiti per tutto il quartiere.

XxXxX

Con il passare del tempo, Tsuna si stava convincendo del fatto che gli alieni esistessero e che avevano rapito il VERO Mukuro. Perché il VERO Mukuro non avrebbe mai fatto qualcosa come abbracciare qualcuno. Il FINTO Mukuro aveva una abilità sorprendente a riuscire a sapere gli esatti momenti in cui Tsuna si sarebbe trovato da solo. Quando lo trovava, tentava di catturarlo in un abbraccio stritolante, manco fosse un enorme peluche o che altro.

Ma questo non era niente. In un qualche modo, Mukuro aveva preso possesso anche dei suoi sogni. Tsuna diede la colpa alla recente 'abitudine' di Mukuro. Se Mukuro non avesse continuato a tentare di abbracciare Tsuna, quest'ultimo non avrebbe mai fatto quel tipo di sogni.

E' qualcosa che capita a chiunque... Essere confusi, quando si è giovani, vero? Tsuna ripeteva questo pensiero come un mantra, perché era sicuro di piacere Kyoko-chan.

Reborn, poi, non aiutava per niente. Quando Tsuna si lamentava con Reborn, il suo tutor lo ignorava e l'unica risposta che riusciva ad ottenere era il proverbio 'Quello che non ti uccide, ti rende più forte'.

Si sentiva così disperato.

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Come Reborn aveva detto, quell'anno il Natale sarebbe stato diverso. La sua Famiglia era stata invitata ad una grande festa di Natale in Italia. Tsuna doveva andarci, perché aveva promesso di essere un bravo boss quando Mukuro era uscito. Fu davvero dispiaciuto quando Kyoko, Ryohei e Haru rifiutarono l'invito, ma erano già impegnati in una vacanza con la loro famiglia. Ma anche Mukuro e la gang di Kokuyo erano stati invitati.

Mukuro era stato... Tranquillo. Accettava di fare i lavori per la Famiglia Vongola senza causare nessun problema e Tsuna pensò che fosse davvero strano. Tsuna stava diventando sempre più nervoso. Non pensava che Mukuro avrebbe potuto subire un così drastico cambiamento, anche se era il FINTO Mukuro. Questo calmo e pacifico periodo servì solo a terrorizzare Tsuna al solo pensiero del piano terrorizzante che Mukuro stava progettando.

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Mukuro's POV

Dopo averci pensato su per molto tempo, Mukuro aveva capito che sentiva una sorta di affetto per Sawada Tsunayoshi. Pensò che fosse adorabile. Aveva sempre amato tormentare Tsunayoshi, anche solo per vedere la reazione che avrebbe avuto. Anche, se doveva ammettere, si sentiva piuttosto ferito dal fatto che Tsunayoshi rifiutasse le sue avances ultimamente. Il ragazzo tentava sempre di scappare ogni volta che lo vedeva. Mukuro aveva sperato che la loro vacanza di Natale in Italia lo avrebbe aiutato con il suo caso disperato.

Il fatto che non riusciva mai a stare da solo con Tsunayoshi da quando erano arrivati lo irritò non poco. Gli altri Guardiani ronzavano sempre intorno al giovane Vongola. Inoltre pareva che questa stretta sorveglianza fosse stata tutta opera del Guardiano della Tempesta, Gokudera Hayato, che aveva sempre nutrito per lui forti sospetti.

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Il giorno dopo, Mukuro era molto più che irritato. Digrignò i denti e da lui, cosa del tutto sconosciuta alla sua natura, si levava un'aura di intento omicida che praticamente urlava 'MUORI-MUORI-MUORI!!'. Molte persone erano fuggite, mettendo tra loro e Mukuro una distanza di almeno tre metri. Con la coda dell'occhio vide un Ken che di dibatteva tra le braccia di Chikusa, che lo stava portando via, il quale era evidentemente più intelligente del primo.

La ragione del suo umore oscuro era il suo 'Tsunayoshi-kun' che in quel preciso momento si lasciava ammaliare da una tizia sconosciuta e cosa ancora peggiore non era la prima femmina che si era permessa di farlo. Mukuro non apprezzava che quello che considerava fosse 'suo' era toccato anche da altre persone.

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Tsuna's POV

Ma che viene a tutti quanti?! Tsuna si sentì subito a disagio, perché improvvisamente tutti erano diventati così suscettibili.

La festa di Natale era enorme come si aspettava che fosse. Tutti i boss delle Alleanze con la Famiglia Vongola avevano partecipato a questa festa. Tsuna non era sicuro di riuscire a ricordarsi tutti i nomi delle persone che gli erano state presentate. Le cose andavano ancora bene fino a che la musica non iniziò. Allora sembrò che ci fosse l'inferno in terra.

Tsuna fu costretto a ballare con le figlie dei boss delle Alleanze, che lo toccavano, che lo stringevano, alcune persino provavano a baciarlo. Era persino peggio di quello che aveva fatto il suo Guardiano della Nebbia. Perlomeno, lui si era limitato a tentare di abbracciarlo.

E i suoi abbracci sono piuttosto piacevoli. Tsuna emise un suono soffocato e scosse la testa, cercando di allontanare quell'assurdo pensiero dalla sua testa. No, no, non ho appena pensato quello che ho pensato!

Il cuore di Tsuna sprofondò quando individuò un altra coppia di madre-figlia delle Alleanze, che si muovevano decise verso di lui. Prima che potessero raggiungerlo, si sentì picchiettare due volte sulla spalla.

"Boss, non mi avevi promesso un ballo?", gli chiese l'altro Guardiano della Nebbia.

S-Salvo--!! Tsuna annuì velocemente, sollevato.

"Grazie, Chrome", disse Tsuna con gratitudine, mentre ballavano insieme.

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Chrome's POV

A dirla tutta, Chrome aveva salvato il Decimo Boss dei Vongola più per l'interesse di Mukuro-sama, che per quello del Boss. Mukuro-sama sembrava stesse sul punto di esplodere da un momento all'altro. Tra l'altro, a lei piaceva il suo Boss, quindi se Mukuro-sama e il Boss potevano essere felici insieme, perché non aiutarli? E poi, il Boss non poteva trovare nessuno meglio di Mukuro-sama.

Quando la musica finì, Chrome trascinò il suo boss verso una porta secondaria che portava al giardino.

"Non fa caldo dentro, Boss? Perché non mi accompagni fuori per prendere un po' d'aria fresca?" chiese Chrome ad alta voce.

Chrome sperò di averlo detto abbastanza forte da essere sentita da tutti. Il suo Boss sembrava un po' confuso, ma per fortuna non le fece nessuna domanda e la seguì da dietro. Camminarono per un po', fino a raggiungere una serra.

"Boss, la prego, stia dentro. Penso che merita un po' di riposo dalla festa", disse Chrome, aprendo la porta della serra e ficcandoci dentro il suo Boss.

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Tsuna's POV

"Eh? Ehm— Aspetta Chrome!", disse Tsuna alla ragazza.

Ma Chrome non rispose. Probabilmente non l'aveva sentito. Forse... Tsuna comunque le era davvero riconoscente per averlo salvato ben due volte. Era preparato psicologicamente ad incontrare terrificanti Mafiosi, ma non si era preparato per affrontare terrificanti Mafiose che lo volevano molestare.

Tsuna sospirò e si appoggiò alla porta chiusa dietro di lui. Aveva esplorato la villa italiana dopo il suo arrivo del giorno prima. La serra gli piaceva particolarmente ed era diventata il suo posto preferito dall'inizio. L'interno era artisticamente disposto in modo da sembrare una giungla. A Tsuna ricordava un libro che leggeva quando era piccolo.

Si sedette su una delle panchine. Era davvero calmo laggiù. Sembrava un mondo a parte dalla festa che si stava svolgendo pochi metri più in là. Chiuse gli occhi e inspirò dentro l'odore dei fiori e delle foglie.

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Mukuro's POV

Mukuro era a tanto così dal pugnalare l'ennesima donna che aveva osato toccare il suo Tsunayoshi-kun. Per fortuna, Chrome si diresse verso Tsunayoshi e lo tirò via, per ballare insieme. Era però molto sorpreso quando Chrome praticamente urlò dicendo che voleva uscire per prendere una boccata d'aria con il Vongola.

"Oya, oya." Mukuro ridacchiò.

Se quello non era un palese segno diretto a lui, avrebbe cambiato il suo taglio di capelli. Si circondò con un'illusione e uscì senza essere notato. Incontrò la sua dolce Chrome a metà del sentiero che portava alla serra.

"Boss è nella serra, Mukuro-sama", disse Chrome.

"Kufufu, ottimo lavoro", Mukuro accarezzò la testa della sua adorabile subordinata. "Grazie, Nagi."

Chrome arrossì graziosamente. Mukuro le regalò un sorriso e poi si allontanò.

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Mukuro trovò il suo Sawada Tsunayoshi seduto sulla panchina con la testa leggermente piegata all'indietro e le palpebre chiuse. Era quasi peccaminoso disturbare una scena così paradisiaca. Ma Mukuro non era mai stato una persona in grado di resistere alla tentazione di un peccato. Allungò un dito per accarezzare quella morbida guancia.

Quegli occhi si aprirono di scatto, pieni di terrore, e Mukuro poteva vedere chiaramente il suo corpo tremare. Lo feriva un po' vedere quanto Tsunayoshi avesse paura di lui; d'altro canto la sua insania godeva nel vedere la paura riflessa in quegli occhi d'ambra.

"M-Mukuro...", salutò Tsunayoshi debolmente.

Mukuro lo tirò in un abbraccio. Poteva sentire l'altro ragazzo sciogliersi nel suo abbraccio nel momento stesso in cui i loro corpi vennero a contatto.

Kufufufu, anche se non l'ha ancora capito, lui è già mio, pensò possessivamente, affondando il naso nei soffici capelli del ragazzo.

"Tsunayoshi-kun", sussurrò Mukuro nell'orecchio del più piccolo.

Si sentì compiaciuto , quando il ragazzo tremò di nuovo al suono nella sua voce, questa volta non di paura.

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Tsuna's POV

Gyah! Perché Mukuro è qui?!

Tsuna era perfettamente cosciente del fatto che in quel momento era la perfetta personificazione di un topolino davanti ad un serpente, ma sospirò quasi di piacere, quando Mukuro lo abbracciò all'improvviso.

No-Non va bene, non va affatto bene! Lo devo fermare! E invece il suo corpo lo tradì, rilassandosi contro il petto di Mukuro.

Tsuna tremò quando Mukuro pronunciò il suo nome dolcemente nel suo orecchio. Hiiee! Dovrei spingerlo via adesso!

Alcune immagini non-del-tutto innocenti dei suoi sogni invasero la sua mente. Non percorrerò la strada del non-ritorno solo per un sogno! Tsuna cercò di rompere la presa di Mukuro.

Non funzionò, quindi si alzò all'improvviso, facendo allentare la presa di Mukuro. Tsuna camminò velocemente verso la porta, solo per sbattere contro il petto di Mukuro.

Non di nuovo, perché è così veloce?! Tsuna pensò,  mentre Mukuro si avvicinò per abbracciarlo più forte.

Ed ecco che si ritrovarono faccia a faccia con poco più di tre centimetri tra le loro facce. Tsuna spinse via Mukuro, ma senza successo. Se una terza persona li stesse guardando, avrebbe potuto affermare che stessero inscenando una strana danza. Se avesse mosso un piede avanti, Mukuro faceva un passo indietro e viceversa. Prima che Tsuna si rendesse conto per quanto tempo effettivamente erano rimasti a ballare quella specie di waltzer, si ritrovò bloccato contro la porta della serra.

"Mukuro, perché continui ad abbracciarmi?", chiese Tsuna, dirigendo il suo sguardo verso quello di ametista.

"Perché è normale tra amici abbracciarsi", rispose Mukuro.

"Effettivamente... UN CORNO! A che gioco stai giocando?!" Tsuna gli lanciò uno sguardo furioso.

"Kufufufu, cosa ti fa pensare che io stia giocando?", Mukuro aggirò abilmente la domanda.

La possibilità che Mukuro lo stesse prendendo in giro era del 99,999%. Non era un segreto che Mukuro aveva sempre considerato gli umani come dei giocattoli e niente di più. Sapendo ciò, Tsuna non si sentiva affatto al sicuro.

"Tu—", Tsuna non ebbe mai più l'opportunità di finire la frase, perché nello stesso momento in cui stava parlando la porta dietro di lui sbatté con forza dietro la sua testa.

Le sue labbra collisero dolorosamente contro quelle di Mukuro. Come sottofondo c'era Lambo che si lamentava di quanto Tsuna fosse antipatico, che si era nascosto lì e non gli aveva dato più torte. A Tsuna non poteva importare meno dei lamenti di Lambo. La sua testa, oltre che per il colpo, girava terribilmente dalla consapevolezza di aver appena baciato Mukuro. Non voleva farne un a questione di stato ma quello era il suo primo bacio. Per sbaglio oppure no, era comunque il suo primo bacio ed era stato preso da Mukuro! Voleva conservarlo per una ragione migliore e non per una porta.

Tsuna era già in lacrime quando si separarono. Spinse via Mukuro, a sua volta in stato di shock, e fuggì letteralmente dalla serra più veloce che poteva. Gokudera lo trovò prima di Yamamoto. Entrambi lo stavano cercando da quando avevano visto Chrome ritornare da sola. Gokudera era furioso di aver trovato Tsuna così sconvolto. Non  smetteva di sbraitare sul fatto di voler uccidere chiunque avesse fatto piangere il Decimo.

Tsuna indietreggiò. Ne aveva avuto abbastanza quella notte per riuscire a trovare un senso a quello che provava. Non aveva davvero voglia di ascoltare lo sfogo particolarmente fastidioso. Notando il disagio di Tsuna, Yamamoto fece segno a Gokudera di zittirsi. Suggerì l'idea di portare Tsuna nella sua stanza per prima cosa. Tsuna guardò Yamamoto con uno sguardo riconoscente. Gli era davvero grato quando più tardi lo aiutarono a trovare una scusa per il Nono e Reborn.

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Tsuna sentiva i suoi occhi pesanti e gonfi. L'ultima volta che aveva pianto così tanto era quando stava alle elementari. Sapeva di essere un ragazzo e che i non sarebbe dovuto essere così turbato per una cosa come il suo primo bacio, ma non lo poteva ignorare. Il suo sogno era di dare il suo romantico primo bacio a Kyoko-chan. Il suo sogno ormai era rovinato.

Tsuna tirò su le coperte sopra la sua testa e singhiozzò nel suo cuscino. Era tra i suoi pensieri quando avvertì il letto abbassarsi per il peso di un'altra persona.

"Sei ancora sconvolto?", chiese Mukuro.

"......"

"Oya, oya. Che cosa significa questo? Sei arrabbiato con me?", chiese Mukuro.

"Lasciami solo", borbottò Tsuna sotto le coperte. "E' tutta colpa tua."

Non era vero, naturalmente, ma Tsuna non si sentiva generoso quel giorno. Dal momento che non poteva avercela con Lambo per il solo fatto di essere Lambo, allora se la sarebbe presa con Mukuro.

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Mukuro's POV

Fosse stato per lui, la stupida mucca-broccoli avrebbe potuto bruciare all'inferno in quel momento. Mukuro non poteva bruciare lo stupido moccioso, perché sapeva che Tsunayoshi si sarebbe arrabbiato con lui quando l'avrebbe scoperto. Non potrebbe mai fare nulla che turbasse il suo Tsunayoshi-kun.

In verità, Mukuro rimase altrettanto turbato dal vedere il giovane Vongola piangere. Non pensava che Tsunayoshi potesse diventare così  irritato per un semplice bacio. Beh, non che la sua di vita amorosa fosse tutto questo gran d'affare, anzi era piuttosto inesistente. Pianificare la distruzione del mondo non era un lavoro facile, dopo tutto. Non avrebbe mai pensato che un bacio fosse di così grande importanza, ma le lacrime di Tsuna lo avevano convinto che era una questione importante o almeno lo era per il suo Tsunayoshi.

"Sì, è tutta colpa mia", disse Mukuro, avvolgendo il suo braccio sinistro sulle coperte. "Mi permetti di riparare al mio errore?"

Una testa dai capelli castani disordinati fece capolino dalle coperte.

"No-Non so come tu possa riparare a questo genere di errori", disse Tsunayoshi senza mezzi termini.

"Magari potrei baciarti come si deve, così avrai un vero primo bacio", rispose Mukuro, sorridendo.

Tsunayoshi tirò immediatamente su le coperte per coprire la parte bassa del suo viso.

"Hiiee"" Co-Cosa ti fa pensare che te lo permetta?!" rispose Tsunayoshi, terrificato.

"Kufufufu... Perché anche per me era il mio primo bacio?", disse Mukuro.

"Davvero?", sussurrò Tsunayoshi.

"Davvero", disse Mukuro sinceramente.

Tsunayoshi aggrottò le sopracciglia e rimase a pensare per un minuto intero, prima di chiedere: "Perché vorresti fare una cosa del genere?"

"Kufufu— Perché mi piaci, Sawada Tsunayoshi", rispose Mukuro.

Ed era vero. Mukuro non aveva mai pensato a queste cose prima d'ora. Dopo quel bacio accidentale, aveva capito di nutrire profondi sentimenti per quel ragazzo dagli occhi d'ambra. Questo sentimento era diverso da qualunque altro abbia avuto prima verso gli altri. Ed era per questo che era così infastidito da tutte quelle donne che si affaccendavano attorno al suo Tsunayoshi nella sala da ballo.

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Tsuna's POV

"Eeeee! Ti— Ti piaccio?!" squittì Tsuna.

Davvero Mukuro, che disprezza tutti gli umani, aveva appena detto che gli piaceva? L'unica possibile spiegazione a questo era-

"Sei un alieno!" disse Tsuna convinto.

Mukuro sembrava molto divertito, "Te l'assicuro, non sono un alieno."

"Qualunque alieno potrebbe dire la stessa cosa", insistette Tsuna.

"Tsunayoshi-kun, non discuteremo sul fatto che io sia un alieno oppure no!" disse Mukuro minacciosamente.

"Ma sono un ragazzo!", disse Tsuna, con una vena di leggera isteria nella voce.

"E allora? Cosa ti ha fatto pensare che io non lo sappia?", disse Mukuro.

Tsuna rimase a bocca spalancate, mentre Mukuro tolse via la coperta. Quando l'altro ragazzo cullò il suo viso tra le sue mani, Tsuna iniziò ad agitarsi. Stava davvero permettendo ad un altro ragazzo di baciarlo?! Che cosa ne era stato del suo sogno con Kyoko-chan?!

"Eee— Aspetta, aspetta, time out... Non mi importa più, dimentichiamoci de-", Tsuna venne interrotto.

Le labbra di Mukuro erano sulle sue. Gli occhi di Tsuna di allargarono. Si sentì preso alla sprovvista dalla sensazione delle labbra morbide e soffici di Mukuro che si muovevano sulle sue. Erano così in contrasto con la personalità fredda e dura del loro proprietario. Aveva notato che gli occhi di Mukuro erano chiusi mentre muoveva le sue labbra dolcemente, quasi esitando. Forse non mentiva quando diceva che era anche per lui il suo primo bacio.

Tsuna chiuse gli occhi e rispose in modo altrettanto timido al bacio. Le loro labbra si fondevano ancora e ancora, senza fretta, in una lenta danza. Il loro bacio fu interrotto da un forte rumore e la porta si spalancò. Una massa di corpi non meglio definita cadde rovinosamente sul pavimento ai piedi del suo letto con un tonfo capace di creare un terremoto. Schiacciati sul pavimento c'erano tutti i membri della sua famiglia, tranne Hibari Kyoya, che si era rifiutato completamente di venire in Italia. Sicuramente, fino a qualche attimo fa stavano origliando dalla porta.

E dio solo sapeva da quanto tempo erano rimasti! Tsuna desiderò ardentemente che il pavimento si fosse aperto e che l'avrebbe inghiottito.

Nel frattempo, Mukuro si era già alzato e stava ridendo minacciosamente, impugnando il suo tridente nella sua mano. Tsuna deglutì.

Non va per niente bene! Si aggrappò velocemente a Mukuro con tutte le sue forze, sperando che fossero sufficienti per fermare il più grande.

"Scappate!" Tsuna urlò ai suoi "spettatori", ignari dell'incombente pericolo.

Ognuno di loro si affrettò fuori la porta. Naturalmente, Reborn era fuggito ancora prima che Tsuna avesse potuto dire qualcosa, mentre un arrabbiato Gokudera era trascinato via dalla stanza da Yamamoto.

"Bastardo, come hai osato toccare il Decimo?!", urlò il Guardiano della Tempesta mentre era trascinato attraverso l'ingresso rotto.

Tsuna stava sudando freddo. Gokudera poteva essere davvero... Lento, delle volte. Per fortuna, Yamamoto era lì per aiutarlo a evitare un bagno di sangue.

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Alla fine, Tsuna fu lasciato solo a subire l'ira di Mukuro. Era ingiusto. Mukuro gli aveva fatto promettere un sacco di cose come uscire per un appuntamento con lui. Ma non si lamentò molto, perché in realtà gli era piaciuto un po' il secondo bacio che si erano scambiati. Era stato molto piacevole. Poteva ancora sentire la sensazione delle sue labbra.

E anche se Tsuna non poteva dire con tutta sincerità che gli piaceva Mukuro, era sicuro che sentiva qualcosa per lui, se i sogni che aveva fatto su di lui fossero da prendere come suggerimento. Inoltre, non sembrava che Reborn disapprovasse la cosa, quindi decise di dare un'altra possibilità a qualunque cosa fosse successa quel giorno.


   
 
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