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Autore: furetchen90    27/07/2012    0 recensioni
Leggetela e godete.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Semplicemente Myke

Il
gong è rintoccato.
I due contendenti s’appropinquano al centro del ring.
La folla tutta esulta.
Gli annunciatori e conduttori preannunciano, con le loro parole falconeggiate con vigore, un grande incontro.
Si sente schiamazzare dagli spalti il nome del beniamino del pubblico, il successore spirituale del guerriero nativo delle terre di Xochipilli e Quetzacoalt: Falco di Tuono.
Falco di Tuono riceve gli applausi e si mostra lacertoso e possente in tutta la sua siluetta. E' la serata decisiva, in cui verrà messo in gioco la sua umanità e e non il suo onore di lottatore.
A tanto sono arrivato, in breve tempo?
Io, che ero il meno portentoso degli allievi del maestro?
Io, che sono stato espulso dal pugilato per la mia brutalità e per la mia scorrettezza, delle quali ancora oggi soffro?
Io, colui che venne scelto tra i tanti come suo successore,
se fosse deceduto durante l'incontro contro Re Marduk?

Falco di Tuono sapeva di dover vendicare, prima o poi, in qualche maniera, il suo maestro, ma non si aspettava di venire sfidato da Re Marduk solo una settimana dopo l'effettivo incidente durante l'incontro tra il Re e l'originale Falco di Tuono.
Quanta presunzione, quanta arroganza, quanta ira nelle parole di Re Marduk, durante l'annuncio della sfida:
“Mi è stato riferito da una mia conoscenza fidata che Falco di Tuono è ancora vivo. Non è vivo colui che impersonava il guerriero indiano, no, quello l'ho mandato nel posto in cui si meritava di stare, l'obitorio! Io so che è ancora vivo lo spirito di Falco di Tuono, attraverso quella maschera dannata! Tu, possessore attuale di quella maschera! Se sei abbastanza uomo da sfidarmi, allora accetta la mia sfida: ti voglio sul ring di Sabato, innanzi tutta la folla, a testimoniare chi è degno di possedere la maschera di Falco di Tuono, quello vero!”
Myke, l'altra metà di Falco di Tuono, quando è esterno al ring non si angustia di dover inalberare le proprie doti, umilmente e caritatevolmente, per rendersi utile agli umili ed ai cionci.
Quando c’è bisogno di una riparazione ai tubi idrici, quando si guasta una lampadina, quando la stufa non è più efficace come un tempo, il Super della palazzina prontamente interviene e con il sorriso smerigliato soddisfa le esigenze di tutti quanti, chiedendo in cambio niente.
E’ stato abituato sin dall’infanzia, attraverso le letture della Sacra Bibbia, le tradizioni, le favole di Esopo e l’esempio dei suoi genitori, semplici contadini devotissimi al protestantesimo e a Lenin, all’aretè.
I primi risultati degli insegnamenti subito si sbugiardarono quando era pressappoco più alto della bassa mortella piantata nella zolletta di terreno regalatagli per il quarto compleanno.
Scalpitava, il biribissi, ad ogni opportunità in cui si sarebbe potuto allumare nella figura dell’adiuvante eroe nibelungico di cui leggeva nelle raccolte di novelle avventurose, sapendo di quelle ricompense ricevute dopo le buone azioni, piccole e grandi.
Inizialmente si dedicava alle faccende più telefonate, come tergere i piatti lavati dalla mamma dopo ogni scopripignatte, oppure assettare i libri nella piccola libreria della casa e spolverare i reggilibri con il piumino, annaffiare la piantina regalatagli e curarla con affetto, leggere una storiella al fratellino di appena un anno chetarlo e acciocchirlo e molto altro.
Alcuni di questi servizi, da principio, risultavano in acciarpature, mentre altri erano perfettamente eseguiti, ma un eroe, si sa, deve emendare i suoi difetti, quindi Myke, con più insistenza, chiedeva di essere presente per aiutare in casa.
Crescendo, poco a poco le fatiche si acetavano, ma lui non demordeva, per non deludere i suoi genitori. Sono passati, ormai, molti anni da quella volta in cui, comprendendo dell’indigenza familiare, per non pesare sulle spalle dei genitori decise, dopo lunghe nottate di riflessione, di abbandonare la sua dimora.

Oggi, da adulto, tutti quei valori lo hanno reso un onesto cittadino americano, apprezzato e rispettato e lui stesso è contento per la sua posizione.
Di ritorno dal lavoro, su cui ci soffermeremo successivamente, nonostante la spossatezza fisica e mentale, ogni volta, non ha potuto non chaperonare la signora Mallory offrendosi, come suo solito, di aiutarla, portandole le buste della spesa sino al suo appartamento al quarto piano della palazzina numero 55 di Dropsey Avenue, nel Bronx, oppure sbrigare altre faccende per lei.
Per la signora Mallory salire le scale è un assenzio, data la condropatia permanente alla giuntura tra l’apice della fibula e il condilo laterale, figuriamoci allora come possa incrementare il mordicamento lesivo quando prende in mano quelle pesanti buste, con dentro il mangiare di tre mesi per lei, da conservare nel congelatore.
Presente nell'appartamento della signora Mallory, dopo l'aiuto conferito, la sua vicina, la decaduta contessa Leaf, con cui entrambi si intrattengono discutendo del più e del meno e spilluzzando il tè delle cinque – la signora Mallory è di origini britanniche.
Myke è un caso particolare: è un uomo buono, è cresciuto in un ambiente sereno, ma dal giorno in cui si trasferì nel Bronx a causa di forza maggiore, affronta tutti i giorni, eccetto le persone senili e confidenziali, buona parte della gente sulla strada, sia giovane che matura, la così detta feccia e, malauguratamente, è costretto a difendersi come meglio può.
Molte volte ha rischiato di far male ad altre persone, stanco dei loro insulti insensati e della loro cafonaggine, ma ha preferito assimilare il tutto e sfogare sul ring, negli incontri di pugilato, dei cui tifosi era beniamino.

Non ci si lasci irretire, comunque, dalla bontà d’animo di Myke, perché egli, nonostante il suo dabbene, è lungi dal poter essere considerato uno sfessato, ed infatti, la sua risposta per Re Marduk fu chiarissima e concisa: “Sfida accettata”.
Una lunga premessa, è vero, ma bisogna capire a fondo chi c'è dietro Falco di Tuono, quel guerriero prode che, dopo aver accusato tanti colpi dal Re formidabile e rimuginato sul proprio ego, sul suo passato, come se stesse per giungere la sua ora, finalmente sfoggia, a sorpresa di tutti, la sua anima nascosta, non quella del Falco di Tuono, ma di Dirty Bull che è sempre stato prima di considerare le regole del combattimento libero.
Contro le regole della boxe, da cui è stato espulso perché troppo brutale per davvero, ma non contro quelle della lotta libera, dove la gente vuole vedere sangue, scatta contro il Re e gli afferra la testa con le proprie mani, sbatte la sua contro il suo naso con quanta più violenza possibile, facendoglielo sanguinare copiosamente e stordendoli, quindi gli schiaccia il piede con il proprio sfoggiando un possente pondo e gli spacca la mascella con il proprio gomito, dandosi la spinta con il corpo, vincendo l'incontro all'istante e guadagnandosi l'esultanza del pubblico sanguinario per l'inattesa scorrettezza, ultimo spiraglio del Dirty Bull che fu.
Il premio tanto ambito in mano, finalmente: la maschera di Falco di Tuono.

Se la signora Mallory sapesse...

  
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