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Autore: lilypotter91    10/02/2007    6 recensioni
Allora, premetto che questa fic è la continuazione di The bad dream of the Death Day, e la Parte II avrà due o tre capitoli. Questo è incentrato sulla figura di Hermione, ed è piuttosto introspettivo (l'ultima parte di questo primo capitolo è da song-fiction) e non è molto narrativo. E' ambientato dopo la battaglia finale contro Voldemort. Harry ha vinto e i Mangiamorte e Draco hanno perso... Tutto è bene quel che finisce bene, ma non per Hermione...
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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draherm

THE BAD DREAM OF THE DEATH DAY (parte II)

 

Hermione si trovava seduta davanti alla finestra della sua nuova camera, quella stessa che alla Tana aveva condiviso con Ginny per tutte le vacanze passate presso la Famiglia Weasley durante gli anni di scuola ad Hogwarts. Quella stanza le era talmente familiare che, a guardare bene i muri corrosi dal tempo e i pochi mobili che ne occupavano le pareti poteva ancora sentire rieccheggiare la risata argentina di Ginny, quasi come se la stessa camera avesse racchiuso tra le mura porose l'eco di qualcosa che nessuno era in grado di far mai più ritornare, ormai solo un ricordo del passato che lentamente sarebbe sbiadito fino a cadere nell'oblio. Fuori dalla finestra si preparava un temporale, come testimoniavano le nubi che si ergevano minacciose e il rumore di tuoni in lontananza che di tanto in tanto si sentiva. Hermione si alzò per chiudere la finestra, e in quel momento la sua attenzione venne catturata dalla propria immagine riflessa nel vetro che si spostava. Chiunque l'avesse vista non avrebbe potuto che restare abbagliato da quella figura dalla bellezza così perfetta e soave, da quei lineamenti affilati ma nello stesso tempo dolci scolpiti in quella pelle color dell'alabastro, da quelli occhi da cerbiatta e, perché no?, anche da quei capelli ribelli che, anche da raccolti, lasciavano intravedere grazie a delle ciocche lasciate libere l'anima selvaggia da Grifondoro della ragazza. Ma ad Hermione la sua immagine non piaceva affatto. Tutto quello che riusciva a vedere riflesso in quel muro di vetro era solo una ragazza che interpretava da troppo tempo una parte che non le apparteneva. Una ragazza che malgrado la sua essenza Grifondoro non aveva avuto il coraggio di smettere di fingere ed era rimasta intrappolata nella sua unica grande bugia: la sua perfezione. Si chiedeva da sempre perché non riusciva a smettere di ostentare una perfezione così falsa da risultare inevitabilmente credibile, forse perché le piaceva il fatto di essere presa dagli altri come punto di riferimento, come paradigma dal quale prendere esempio, come modello troppo alto per poter essere raggiunto... O forse perché si era sempre sentita la più matura del gruppo, e sapeva che senza la sua figura da saccente so-tutto-io i suoi amici non sarebbero riusciti a fare quello che poi avevano fatto… Si, Harry aveva portato a compimento il suo destino, era riuscito a sconfiggere Voldemort, aveva vendicato i suoi genitori e la profezia si era avverata... Se fosse stata una favola per bambini, a questo punto una voce fuori dalla scena avrebbe pronunciato le classiche parole: "E vissero tutti felici e contenti", perché il Bene aveva trionfato sul Male... Ma chiaramente quella non era una favola e non aveva un lieto fine. Certo, ora Voldemort non avrebbe più dato fastidio a nessuno, ma le conseguenza di quella guerra ingiusta sarebbero rimaste per sempre. Prima tra tutte queste conseguenze era la morte di Ginny. Il ricordo di quel momento era fin troppo vivido nella sua memoria...

- Hermione, spostati - aveva detto Ginny prima di spingerla lontano dal raggio di luce verde che stava per colpirla. Con l'agilità propria di un giocatore di Quidditch era riuscita a far scansare la ragazza, ma non era stata abbastanza abile da evitare di prendere il suo posto.

-Nooo !!!- era tutto quello che era riuscita a dire mentre la sua migliore amica si accasciava a terra con la pesantezza di chi compie il suo ultimo movimento.

La sua lingua di solito così tagliente era rimasta bloccata dalla tragica visuale e poté solo chinarsi sul corpo di Ginny e scoppiare in un pianto rotto e disperato. Era così scossa che non avrebbe potuto di certo combattere, e sarebbe stata di certo uccisa se non fossero arrivati altri Auror ad aiutarla. Hermione non l'avrebbe mai saputo, ma appena la rossa era stata colpita dall'Avada Kedavra, tramite un incantesimo non-verbale Draco aveva innalzato un potente scudo su di loro, per evitare che sua zia Bellatrix approfittasse del dolore della bella Grifondoro. Ed Hermione non aveva mai provato un dolore così grande in tutta la sua vita, nemmeno la morte di Sirius, nemmeno lo smarrimento dovuto all'assassinio di Silente le aveva provocato un tale senso di smarrimento. Era stato allora che la sua maschera, così indurita, così complementare con la pelle del suo viso, si era incrinata dall'interno. Ed era stato allora che aveva davvero creduto che si sarebbe spezzata,lasciando vedere agli altri il suo viso, che in lacrime, sarebbe apparso meno perfetto, ma finalmente vero. E invece no, la sua maschera perfetta e sorridente reggeva ancora, pur presentando una crepa che la divideva esattamente a metà, lasciando filtrare all'interno di essa un piccolo spiraglio di luce, seppur remota. Si era chiesta talmente tante volte cosa sarebbe successo se lei e Draco avessero smesso di recitare. Bellatrix Lestrange non avrebbe mai provato ad aiutare il nipote ad ucciderla, Ginny non si sarebbe sacrificata e non sarebbe successo niente di irreparabile...

 

 

Ma ora era tardi per piangere e pensare non avrebbe cambiato le cose, come non avrebbe cancellato il dolore e lo squallore che Hermione avvertiva dentro di sè... Draco sarebbe stato giustiziato da un Dissennatore l'indomani, e lei avrebbe sposato Ron, che dopo la guerra si era deciso a chiederle di sposarlo dichiarandole il suo amore.

Hermione sognava il giorno in cui l'uomo che amava le avrebbe chiesto di sposarla sin da quando era una bambina. L'aveva immaginato tante di quelle volte che aveva perso il conto, quel suo bel principe azzurro che chiedeva la sua mano una notte d'estate in riva al mare mentre il cielo era illuminato da centinaia e centinaia di fuochi d'artificio che rompevano l'oscurità della notte. Aveva immaginato tante di quelle volte di guardare negli occhi quel principe senza volto, di sorridergli illuminata dalla luce della luna e di gettargli le braccia al collo per regalargli un bacio appassionato in stile film babbani anni 40.

Ma mai si sarebbe immaginata di ricevere la sua proposta di matrimonio mentre era in un letto del San Mungo, e che al posto della profumo di aria di mare ci sarebbe stato l'odore sterile e freddo che poteva esistere solo negli ospedali. Quando Ron le aveva chiesto di sposarlo lei non aveva sorriso, non l'aveva abbracciato, non l'aveva baciato. Semplicemente aveva chinato la testa in gesto di assenso, scura in volto e con la morte nel cuore, mentre il rosso accanto a lei esplodeva in affermazioni di giubilo. Lui aveva interpretato la tristezza della ragazza come un trauma dovuto alla morte di Ginny, e le era stato vicino consolandola, e non dando a vedere quanto la scomparsa di sua sorella pesasse anche a lui... Hermione sapeva che in realtà Ron era ancora più scosso di quanto non lo fosse lei, e gli dava atto che a modo suo l'amava e cercava di proteggerla, come una fragile bambolina di porcellana. Ma nessuno poteva proteggerla dall'orrore che provava di sé stessa, perché a nessuno era stato mai permesso di vedere cosa si celava dietro alla sua maschera, maschera che le celava l'anima come una prigione dorata.

Perfect by nature

icon of self indulgence

just what we all need

more lies about a world

Tutti la conoscevano come la grande Hermione Granger, la ragazza perfetta sotto ogni punto di vista, intelligente, bellissima, coraggiosa, colta, sempre pronta ad ascoltare tutto e tutti, quella che aveva sempre la risposta a qualsiasi problema, come un angelo venuto in terra per guidare noi poveri mortali che ci affanniamo a distruggerci l'un l'altro. Il suo coraggio? Probabilmente il cappello parlante aveva fatto un errore di valutazione. Hermione non credeva potesse esistere una persona al mondo più insicura di lei. Avrebbe voluto gettare al vento la propria maschera, smettere di recitare e vivere senza dover pensare alle conseguenze di ogni sua più piccola azione. Ma lei era Hermione Granger, l’icona su cui tutti si basavano, e aveva un ruolo da seguire, anche se questo ruolo era solo una facciata fragile come il vetro. E doveva andare avanti ben sapendo che Hermione Granger non esisteva…

...Never was and never will be.
Have you no shame, don't you see me?
You know you've got everybody fooled.

Ogni tanto se lo domandava. Si domandava chi fosse, si chiedeva se avesse dovuto provare una qualche vergogna per quello stato di assoluta indifferenza che ormai aveva raggiunto per smettere di soffrire. Vergogna perché non esisteva. Vergogna perché aveva ingannato tutti. Ma da troppo tempo si giustificava nel dire che erano gli altri che vedevano in lei cioè che volevano vedere. Era uno Specchio delle Brame vivente. Se le avessero chiesto chi fosse avrebbe potuto rispondere: "Io sono solo colei che mi si crede"

Look, here she comes now.
Bow down and stare in wonder.
Oh, how we love you.
No flaws when your pretending.
But now I know she

Lei era davvero colei che gli altri volevano lei fosse. Una statua divina da venerare e contemplare. Un idolo ai piedi del quale pregare per ottenere una grazia. Ma aveva paura. Tanta paura che tutti si accorgessero che una volta rotto l’involucro al suo interno non rimaneva che il vuoto.

...Never was and never will be.
You don't know how you've betrayed me
and somehow you've got everybody fooled.

Paura che tutti l’additassero come una sporca mezzosangue ingannatrice. Paura che il suo tradimento venisse scoperto. Paura di venire marchiata a vita come la donna di un mangiamorte. Ma lo era stata davvero o era solo un’altra delle sue bugie?

Without the mask, where will you hide?
Can't find yourself lost in the lie.

Cosa avrebbe fatto senza la protezione della sua maschera? Cosa avrebbe fatto quando, assuefatta dalle sue bugie, non avrebbe più potuto nascondersi dietro ad uno specchio? Cosa avrebbe fatto quando si sarebbe resa conto che la sua stessa anima non era nient’altro che una grossa e bellissima bugia?

I know the truth now.
I know who you are
and I don't love you anymore.

E soprattutto temeva il giorno in cui Ron ed Harry avrebbero scoperto la sua vera natura. Avrebbero smesso di amarla e considerarla. "So la verità, ora, so chi sei. E non ti amo più…

It never was and never will be
you don't know how you've betrayed me
somehow you've got everybody fooled

Perché la tua perfezione non è mai esistita e mai esisterà. Tu non sai come mi hai tradito."

Si avete ragione. E lo sapete perché? Perché io non sono reale. Sono solo l’inganno di tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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