Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Melitot Proud Eye    11/02/2007    7 recensioni
La notte declina e, mentre un nuovo abitante varca la soglia di casa Cross, Kaname Kuran ricorda. Di nuovo solo.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Rose recise'
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Nota dell’autrice: ahh… eccone un’altra! In questo periodo sono proprio instancabile XD ma sarà perché si tratta della mia unica valvola di sfogo. Vedrete che, non appena avrò un po’ più tempo per le mani, inizierò mill’altre cose e voi potrete dire addio a tutte queste novità…

<3

Comunque… oggi niente Yuuki e niente Zero *svenimento generale* in primo piano *ah beh, allora*

Il grande protagonista è Kaname. Ho deciso di immergermi nel personaggio più incomprensibile che io abbia mai incontrato, quindi, anche se non mi sono sbilanciata troppo, non garantisco dei risultati ;-P

Comunque non l’ho brutalmente trucidato, ecco XD Ichiru, al contrario, dovrebbe stare attento… >:)


Dedico questa flashfic a tutte le fans di Kanametti, in particolare alle "vampirelle" dell'SMO ^^ Padme, Elkal... credo che voi ne sappiate qualcosa XD

Spero che vi piaccia. I commenti sono sempre bene accetti!

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I prigionieri


by Melitot Proud Eye









"La solitudine, unendosi alle anime semplici, le complica."

Victor Hugo






Nevica. Una cortina fitta, densa, ma non sferzante ricopre il bosco, in una marcia fredda e dolente. Come le dita morse dal gelo, come il fiato che sale ― perdendosi ― verso la grigia volta celeste, la notte si muove senza rumore.

Si accendono alcune luci nella casa: suoni di passi, suoni di voci, suoni di primi approcci.

E, fuori, sul fianco della collina, Kaname Kuran ricorda.

Ricorda un’altra notte, scesa sei anni prima, mentre nevicava in modo non molto diverso da adesso; la notte in cui, tempestivo assassino, ha salvato la vita a una bambina, “Yuuki Cross”. Una cosetta piccola, intirizzita e indifesa.

Soprattutto davanti a uno spettacolo come quello.

Poi un’orfana accolta in casa dal direttore. E, dopo ancora, l’unica oasi di pace per un ingabbiato come lui.

Allora chiude gli occhi e ascolta pacificamente il proprio respiro, indifferente al ghiaccio.

Vuole vederla. Vuole parlarle e assicurarsi che stia bene.

Gli basterebbe anche avvicinarsi a una finestra, per controllare da lontano. Lo ha fatto tante volte.

Vorrebbe sentirsi meno solo, anche soltanto per un attimo.

Ma sa che stasera non deve.

Non può, perché nel loro cerchio è entrato un nuovo prigioniero ― una figuretta pallida e amara, guidata con cura dal direttore lungo il sentiero cosparso di sale, e dotata ormai, per osservare il mondo, di occhi che hanno visto la morte.

Si somigliano, lui e Zero Kiryu.

Si somigliano molto, più di quanto desidererebbe, ma anche più di quanto possa ignorare; poiché la prigionia è un mostro bifronte che Kaname conosce bene. Può essere fisica, può essere mentale… e loro possiedono entrambe.

Oscure catene ai loro piedi; un pugnale per sempre conficcato nel petto. La parola che si rifiuta di uscire.

Fratelli nella sventura, dunque?

Spezza un ramo di pino.

Ah no, questo no. Questo mai.

Perché oggi Kiryu riceve lei.

Oggi quel ragazzo prende il posto che Kaname ha sognato per tanti, tanti anni ― un letto e una sedia e una parola sincera nella casa senza inferriate, senza occhi che scrutano dalle tele dei quadri, senza traccia d’atmosfera formale. Potrà muoversi e respirare e magari anche addormentarsi accanto a Yuuki, tranquillo, davanti a uno schermo spento… due bambini non dimenticati, ma custoditi in silenzio dalle premure di un padre.

In questo momento, Kaname sa di far torto a un altro prigioniero. Certo questi è ancora sveglio, stanco ma in vigile attesa del suo ritorno, preoccupato che il nonno o qualcun altro li scopra.

Sì, sa benissimo di avere un amico fidato, fedele e fratello che lo aspetta.

Ma stanotte vuole solo essere invidioso.

Scruta ancora le finestre, rigate dal gelo.

Sarebbe davvero una disgrazia morire giovani, dopo aver tanto ricevuto? Non crede. No.

E, alzandosi per far ritorno a una casa molto meno desiderata, nel cogliere oltre le tende illuminate due sagome familiari, già vicine, si chiede se un po’ del calore di quella famiglia filtrerà ancora a lui.

Ancora una volta, ancora per poco.

Prima della grande parata dei prigionieri.






Finis







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Disclaimer: i personaggi di Vampire Knight appartengono alla somma Hino Matsuri e agli altri (eventuali) detenenti diritto; io, da fan adorante, mi sono limitata a prenderli in prestito per un po' <3 Insomma, Matsuri! Ci vuoi dire sì o no cosa diavolo trama Kaname >_<

   
 
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