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Autore: Giady_910    27/07/2012    0 recensioni
Bene, questa storia l'ho scritto per per partecipare a "Una ficcy... al prompt" del forum Contest Mania
Mi scuso, ma sugli Avvertimenti non trovo "one-shot"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Mamma! Mamma! Mi racconti di quando tu e papà vi siete conosciuti? >> chiese la bambina già sotto le coperte.

<< Ma tesoro, te l'ho già raccontata mille volte >> disse la madre sedendosi accanto a lei.

<< Per favore mamma >>

<< Va bene, ma dopo si dorme! >> si interruppe e poi riprese << è stato sedici anni fa. Quando io avevo appena vent'anni. A quel tempo facevo la barista in un piccolo bar in centro. Quel giorno fuori pioveva a dirotto e le persone si rintanavano nei bar, ed è stato allora che lo incontrai. . .

 

<< Salve signore, cosa posso servirle? >> chiese Angela al signore.

<< Signore non proprio, comunque un caffè macchiato per favore >> disse il ragazzo intento ad asciugarsi.

<< Arriva subito >> preparò il caffè macchiato e glielo porse << Ecco a lei >>

<< Grazie mille >> fece un sorso e fissò la ragazza per qualche istante << Ho l'impressione di averla già vista >>

<< Mi dispiace ma io penso di non conoscerla >>

<< Si! Ora ricordo! Tu non sei Angela? >> chiese lui.

<< Si, io mio nome è quello >> disse lei perplessa.

<< Io sono Matteo, non ti ricordi più di me? Da piccoli giocavamo sempre sulla collina vicino all'ospedale >>

<< No, tu sei Matteo!? Non ti vedevo più da dieci anni, dove sei stato? >> disse lei sorridendo.

<< Ero dai miei nonni in Sicilia, sono andato via così di fretta che non ho potuto salutarti >>

<< Non preoccuparti, ho ricevuto la tua lettera di scuse >>

Per tutto il pomeriggio rimasero a parlare del passato e non appena Angela finì il suo turno, Matteo l'ha invitò per il giorno dopo ad andare con lui in una scuderia dove, a volte, si occupa dei cavalli. Lei accettò l'invito e si misero d'accordo per l'ora, dopo di che se ne andarono a casa.

Angela abitava a pochi metri bar suo posto di lavoro in una casetta circondata da un giardino. Lei amava molto gli animali, infatti aveva due cani: un pastore tedesco di nome Laky e un Chihuahua tutto bianco di nome Mina; e tre gatti; uno tutto nero cn due occhi gialli, uno tutto bianco con due occhi azzurri e il terzo rosso con due occhietti marroncini.

Appena entrò in casa i due cani le corsero incontro facendole le feste.

<< Sono tornata! >> urlò Angela chiudendo la porta.

<< Oh sei arrivata. Come mai così tardi? >> disse una voce maschile provenire dalla cucina.

<< Mi sono fermata a parlare con un mio vecchio amico >> disse Angela andando in cucina.

<< Guarda che sono geloso >> disse il ragazzo girandosi verso di lei.

<< Non preoccuparti, tu sei l'unico >> disse baciandolo.

<< Ben tornata tesoro >>

Angela andò a farsi una doccia mentre il suo ragazzo preparò la tavola e la cena.

Finito la cena Angela andò dritta a letto.

Il mattino seguente si svegliò col sole che le illuminava il viso. Fece colazione e poi si mise a fare le faccende di casa quando d'un tratto le squillo in telefonino. Lo prese e rispose.

<< Pronto? >>

<< Ciao, sono Matteo >>

<< Ehi ciao >>

<< Sto per arrivare a casa tua, sei pronta vero? >>

<< Oh no! Me ne ero dimenticata! Corro subito a prepararmi! >> riattaccò e si preparò in fretta e fuga. Si mise le prime cose che trovò: pantaloncini corti in jeans, canottiera azzurra e un paio di scarpe da tennis. I capelli li legò con un elastico bianco. Preparò la borsa col necessario ed uscì chiudendo la porta e lasciando un bigliettino sul tavolino in entrata con scritto: “ sono fuori con un amico, torno verso sera. ”

<< Eccoti >> disse Matteo appoggiato alla macchina color rosso.

<< Scusa il ritardo, allora andiamo >>

Lui la fissò per qualche istante e sorrise << Sali pure in macchina >>

Salirono in macchina e partirono. Dopo una mezz'ora arrivarono. Il posto era ampio, c'erano recinzioni ovunque e si vedevano cavalli di colori differenti.

Ad Angela le si illuminarono gli occhi dalla bellezza di quei cavalli e appena scesa dalla macchina si diresse verso le scuderie. Appena entrata si sentiva un odore misto tra paglia e l'odore tipico del pelo dei cavalli; non era sgradevole, anzi.

<< Ti piace? >>

<< è stupendo >> disse Angela guardandosi attorno.

<< Io devo cambiarmi e iniziare a lavorare ad uno steccato che si è rotto, tu se vuoi fai pure un giro. Ho già spiegato agli altri che non sei un estranea, per qui stai tranquilla >>

<< Va bene, grazie mille >>

Lui se ne andò e lei vece un giro per la scuderia.

I cavalli l'affascinavano parecchio, e per questo aveva una gran voglia di poterne cavalcare uno. Ad un certo punto intravide, in un recinto all'aperto, un cavallo nero con dei cerchi bianchi su entrambi gli occhi. “Che bel cavallo” pensò, e si avvicinò al recinto.

<< Quel cavallo è arrivato ieri >> disse Matteo sbucando dal nulla << Non lo hanno ancora montato >>

<< Voglio provarci io >>

<< Cosa?! Ma non sei esperta >> disse agitandosi.

<< Lo so, ma lo vorrei fare >>

<< E va bene >> Matteo entrò nel recinto e prese il cavallo. Lo sellò e fece cenno ad Angela di avvicinarsi. Angela ebbe qualche esitazione, ma si decise e salì sul cavallo.

<< Che bella sensazione >>

<< Bene, adesso stringi le redini e fallo partire con dei calci lievi e se vuoi fermarlo tira verso di te le redini >>

<< Va bene >>

Fece come dice e parli al passo. Aveva un po' paura, credeva di cadere ma invece no. Prese fiducia e provò a farlo andare al trotto.

<< Non farlo andare più veloce, altrimenti non si ferma più >>

<< Va bene >> tornò indietro e si fermò, e scese da cavallo.

<< è stato bellissimo! >> disse sorridendo.

Matteo lasciò il cavallo libero mentre Angela tornò alle scuderie.

<< è lei Angela? >> chiese un suo amico.

<< Si, è lei. >>

<< è davvero carina, e quando hai intenzione di dirglielo? >>

<< Quando troverò il momento opportuno >>

Matteo continuò ad osservarla da lontano; ogni suo sorriso, ogni suo gesto, ogni suo movimento, lo facevano sentire in pace col mondo. Ed era deciso più che mai e rivelarle i suoi veri sentimenti.

Per ben 3 mesi continuarono ad andare alla scuderia, e ormai Angela era diventata brava a cavalcare. Matteo, giorno dopo giorno, sentiva aumentare il sentimento d'amore verso Angela, ma non trovava mai il momento giusto, quando una sera restarono alla scuderia per una festa.

Matteo andò a prendere Angela a casa quando vide una macchina uscire dal garage e andarsene.

<< Ma chi era? >>

<< Ehi! Eccoti! >> disse Angelica correndogli incontro. Indossava un vestitino blu e dei tacchi color azzurro chiaro e bianche. I capelli sciolti e lisci. Matteo rimase incantato e non pronunciò parola.

<< Ehi? Matteo? >>

<< Ah, scusa. Sei bellissima >>

<< Grazie >> disse arrossendo << Anche tu stai davvero bene così, il nero ti dona >>

<< Grazie >>

Salirono in macchina ed andarono alla festa. Cenarono e ballarono fino a notte fonda e quando tutti erano abbastanza stremati, cominciarono a suonare musica tranquilla e rilassante.

Angela si sedette in una panchina e Matteo la raggiunse.

<< Ti sei divertita sta sera? >>

<< Certo, è stato bello >>

<< Senti, ho visto una macchina lasciare la tua casa oggi, chi era? >>

<< Era...il mio ex ragazzo >>

<< T-Tu avevi un ragazzo?! >> disse spalancando gli occhi.

<< Si, l'ho lasciato 3 settimane fa e oggi era venuto a prendere le ultime cose >>

<< Perchè non me l'hai mai detto? >>

<< Non lo so..dovevo essere sicura di una cosa >>

<< Non me l'hai mai detto. Che stupido! Sono uno stupido! >> si alzò per andarsene via ma Angela gli afferrò la manica della giacca.

<< Ti prego, non andare via >> disse abbassando lo sguardo.

<< Perchè?! Mi sento uno stupido, tutto questo tempo, e non mi hai detto niente.. >>

<< Scusa >>

<< Comunque, come mai lo hai lasciato? >>

<< P-Per te >>

Matteo rimase immobile. Non riusciva a credere che alle parole che aveva appena sentito. Il cuore gli cominciò a battere forte e sentì una valanga di gioia investirlo in pieno. Angela invece era diventata tutta rossa e tenne sempre lo sguardo abbassato per non far notare il suo rossore.

<< Ripetilo >> disse Matteo girandosi verso di lei << Ripetilo ancora >>

<< L'ho lasciato...per te >> disse Angela alzando lo sguardo. Si guardarono dritti negli occhi: un azzurro che fissa un verde e vice versa. Matteo appoggiò una mano sul suo viso e avvicinandosi piano piano, le diede un bacio.

 

<< ... E fu così che tua madre e tuo padre si conobbero >> concluse e si girò verso la figlia ormai nel mondo dei sogni.

  
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