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Autore: fex    11/02/2007    9 recensioni
Non poteva sopportarlo, ma non poteva nemmeno evitarlo. Sospirò. Aveva deciso di scegliere un acquirente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Rent Room

 

Jane MacDougal:

 

“Affittasi appartamenti, monolocali, stanze a poco prezzo. Per maggiori informazioni contattare Jane MacDougal presso la sede centrale del giornale.”

 

Anche questa era fatta, pensò Jane mentre rincasava. Era stanca, ma questo non le impedì di fare, come di consueto, le scale per raggiungere il suo appartamento.

 

Jane entrò in casa e buttò malamente la borsa sulla sedia accanto alla porta, e con passo spiccio si avviò verso la cucina. Aprì il frigorifero con foga prese una bottiglia d’ aranciata, e se la versò in un generoso bicchiere. Ne bevve un sorso e si appoggiò al ripiano cottura; lasciò che il suo sguardo vagasse per la stanza, finché non si soffermò nuovamente sul frigorifero.

C'erano numerosi post-it colorati, che le ricordavano che prima o poi avrebbe dovuto scegliere un'acquirente per almeno uno di quei benedetti appartamenti. Era veramente snervante essere la proprietaria di un intero palazzo. I suoi genitori avevano scelto un regalo impegnativo per il suo diploma.

“Ma li devo tenere per loro.”

Dopotutto gliel'avevano promesso.

Sarebbero tornati.

Una promessa che avrebbero dovuto mantenere più di qualche anno fa.

***

Una cornice volò letteralmente dall'altra parte della stanza. Era sempre così, ogni volta che si ricordava di Loro, prendeva quella fotografia e la lanciava dove capitava, senza curarsi del fatto che i vetri si sarebbero indubbiamente infranti in seguito all’impatto.

Poi lentamente e con gli occhi bassi la andava a raccogliere, la fissava, toglieva i pezzi di vetro rotto e buttava via la cornice sostituendola con una nuova. aveva provato di tutto, per non vederla, l'aveva persino nascosta in un cassetto, ma solo per romperla la tirava fuori.

Era il suo modo di sfogarsi.

Ogni volta che il Loro ricordo si faceva sfocato nella sua mente quella foto le ricordava tutto.

La faceva soffrire. Non poteva sopportarlo, ma non poteva nemmeno evitarlo.

Sospirò.

Aveva deciso di scegliere un acquirente.

Prese il primo post-it che le capitò sotto mano. Asia: oddio, pensò, era quella ragazza dalla voce acuta e petulante che aveva insistito per dirle che era un'ecologista e che le piante facevano bene e che appena sarebbe arrivata avrebbe trasformato il palazzo in una specie di serra.

Decisamente no .

Il primo post-it, di una lunga serie, volò nel cestino. Fu immediatamente seguito da quello di Josh un vecchio economista, mogio, di poche parole. Le avrebbe fatto tristezza vivere nel suo stesso palazzo. Un'estetista, un camionista, un certo Jerry, il suo ex-ragazzo, e un'altra lunga serie di persone che probabilmente non avevano colpe finirono nel cestino. Evidentemente il subconscio della ragazza la portava a pensare che tutti quelli che , loro malgrado, erano finiti nel cestino, non erano sufficientemente degni di entrare in casa sua; o molto semplicemente, il loro nome o il brufolo ,che sfortunatamente gli era spuntato sulla faccia la mattina del loro incontro, non andavano a genio a colei che doveva adottare la decisione finale.

Alla fine solo un nome catturò la sua attenzione: Theodore.

Sinceramente non sapeva nemmeno lei perché ma quel post-it la incuriosì molto.

Non aveva parlato direttamente con lui, ma una sua collega era entrata tutta trafelata dicendole che era arrivata una lettera di un ragazzo che intendeva affittare un appartamento…non aveva lasciato informazioni.

Solo il nome.

Sorrise.

Bene aveva trovato il suo futuro vicino.

Ora rimaneva solo un problema. Come contattarlo?

***

L’elenco telefonico lo escluse, vi avrebbe trovato un’infinità di Theodore…doveva trovare assolutamente un’altra strategia.

- Ma certo - esclamò sorridendo
Prese il cellulare dalla borsa e face una rapida chiamata al suo ufficio. Dall'altro capo del telefono rispose la voce di una donna, che farfugliando qualche parola cercò di impostare la voce nel miglior modo che le riuscì.
- Pronto? -Si limitò a dire.
- Ciao Theresa, sono Jane, volevo dirti che ho finalmente deciso che affitterò un appartamento. -
- Cosa? Wow! Dici davvero? Insomma era ora - la voce era agitata, euforica. Poi la ragazza si schiarì la voce -A chi? -
- Penso che affitterò ad un certo Theodore non-so-che. - disse vagamente - Dopo un' "accurata"
ricerca ho optato per questo tale. -

Qualsiasi persona che conoscesse un minimo Jane avrebbe capito che per “accurata ricerca” s’intendeva:  “ho fatto la conta ed è venuto fuori lui” o “mi è capitato in mano il suo post-it”
- Bene, sono contenta che tu abbia finalmente deciso di affittare gli appartamenti. -

Lei e Theresa si conoscevano ormai da parecchi anni, ovvero da quando Jane
aveva iniziato a la lavorare per il giornale. Si erano conosciute meglio quando aveva cominciato a mettere annunci per affittare le case del suo palazzo. Spesso le due ragazze ridevano al solo pensiero dei loro primi incontri, inizialmente, infatti, non vi era molto feeling fra le due, anzi probabilmente non esisteva nemmeno, ma col tempo erano diventate buone amiche.

Non tanto però da conoscere i segreti che Jane nascondeva.

-Theresa, scusa ma sto divagando un po' troppo - disse Jane frettolosamente - ti ho telefonato appunto per chiederti alcune cose su questo certo Theodore. -
-Che?- Rispose lei alquanto turbata.
-Non fraintendermi, devi sapere che il mio futuro vicino, non ha lasciato altro che un nome, il suo suppongo, e nient'altro, nessun numero di telefono, recapito e altre fonti dalle quali poterlo rintracciare. -
- Capisco. - disse pensierosa.

- E’ stata Grace a darmi il nome - aggiunse Jane

- Beh provo a chiederlo a lei, o comunque qui alla sede del giornale ci sarà facile rintracciarlo, se abita i città, sai con tutti quei macchinari moderni che ci ritroviamo. Se insisti posso provare a cercarlo -
- Insisto. - Disse lei ironicamente.
- Nessun problema, basta che mi dici ciò che devo riferirgli. - il rumore di tasti indicò che probabilmente Theresa si era già messa alla ricerca, del ragazzo misterioso.
- Oh, se lo trovi subito, basta che tu gli dica di trovarsi sotto il mio palazzo fra..- Ci pensò un
attimo, poi aggiunse:- Fra due ore direi. -
- Perfetto, nessun problema! -
-Grazie mille, ci vediamo domani in ufficio?-
-Certo. -

Poi agganciò.

***

Era stato più facile del previsto, non aveva creduto certo che una telefonata avrebbe risolto la questione…

Certo, gli appartamenti che gestiva erano molto belli, e non la stupiva che vi fossero tante domande di alloggio.

Si trovavano nelle zone “alte” di Londra, ma quello era solo un piccolo dettaglio. Tende gialle alle finestre, facevano filtrare una luce che rendeva l’ambiente caldo ed accogliente; vi erano due terrazze, una che dava sul giardino interno del palazzo, mentre l’altra affacciava verso la strada, e da essa si riusciva ad intravedere Buckingham Palace con il suo sontuoso giardino rigoglioso.

Certo, questo era nulla in confronto al bovindo, che apriva i suoi lati nuovamente al giardino interno, quello di Jane era incorniciato dall’edera che in quella stagione era particolarmente fiorente, e il profumo inconfondibile di quella pianta, si mescolava divinamente assieme al dolce odore del thè, che Jane sorseggiava abitualmente accomodata sui cuscini rossi che aveva adagiato attorno alla poltrona del bovindo.

Capitava spesso che la ragazza camminasse per la casa, ammirando gli elementi che rendevano quel palazzo tanto grazioso. Jane era ancora immersa profondamente nei suoi pensieri, passi sommessi ed una luce soffusa, l’avevano fatta entrare a capofitto nella sua mente, mentre entrava in camera sua, l’occhio balenò rapido verso lo specchio girevole che aveva posizionato a lato del letto.

-Oh-mio-Dio-. – Sillabò lei.

Il maglione era tutto stropicciato, tanto che era diventato difficile scoprire da quale parte metterlo.

-Non avrei mai dovuto lasciarlo dove capitava ieri sera. – Sospirò.

La gonna era storta, e la lampo, che un tempo si trovava allineata al suo volto, ora gridava pietà lungo i suoi fianchi. Questo era nulla comparato con le calze nere smagliate e le scarpe totalmente deteriorate dal tempo.

-Fortunatamente ho detto di presentarsi fra due ore…- Disse lei.

-Devo assolutamente darmi una sistemata!-

Si sfilò i caldi vestiti di malavoglia, e si recò in bagno. Aprì l’acqua della doccia e con una mano ne sentiva la temperatura.

“Perfetto.” Pensò, prima di farsi spazio e di intrufolarsi nella doccia.

***

Lo scroscio dell’acqua la fece rilassare, e senza accorgersene, in maniera automatica, si mise lo Shampoo. Appena ebbe finito, esso fu seguito da una generosa quantità di balsamo, e , infine, il corpo fu avvolto da un bagno schiuma alla vaniglia.

“Il profumo sembra buono”. Pensò Jane, mentre passava le mani colme di liquido denso sul ventre.

Le fu molto difficile, auto convincersi ad uscire dal tepore di quel cubicolo , ma, appena diede una piccola occhiata all’orologio, si rese conto che il tempo le bastava appena, anche senza che lei ciondolasse ancora molto sotto i vapori della doccia.

Uscì finalmente da quella che definì ,successivamente, un’ ipnosi ben gradita, poi ,con addosso solo un asciugamano verde, si avviò verso la sua camera da letto.

Aprì l’armadio e, ancora gocciolante, iniziò a compiere un’ardua selezione di capi d’abbigliamento.

Estrasse una camicetta rossa a pois verdi.

-Jane, spiegami quando hai comprato questa…- Disse, con tono di rimprovero a se stessa.

La camicetta fu seguita da un tailleur rosso fuoco, da un paio di pantaloni viola prugna, da una t-shirt gialla che portava, alla fine delle maniche un vistoso frou-frou ottocentesco.

-Possibile che il mio guardaroba vanti di capi che assomigliano più che altro ad indumenti provenienti da una carovana da circo?- Disse lei, con un aria terribilmente atterrita.

Sbirciò nuovamente nell’armadio. Una sobria gonna nera ed una camicia bianca senza frou-frou ne pizzi in eccesso, troneggiavano fra la montagna di capi che aveva gettato a terra.

-Siete la mia salvezza!- Disse, poi con un’abile mossa, adagiò i capi prescelti sul letto.

Diede un’ occhiata agli stivali, la punta ormai era bianca, a differenza del resto della scarpa che era nera. Inizialmente quegli stivali, erano di vernice, mentre ora sembravano essere reduci da un tornado distruttivo.

-Questo non è un problema fortunatamente. – Disse Jane, prima di avvicinarsi ad essi. Li prese entrambi con una mano, poi li richiuse in una scatola dell’armadio.

Si era accorta già da tempo che ormai non potevano più essere usati, così, prontamente, ne aveva comprato un nuovo paio.

Appena gli abiti furono sistemati, Jane si recò in bagno per asciugarsi i capelli fradici.

Le ci vollero venti minuti, ma una volta finito, ottenne soffici ricci, che le cadevano morbidamente lungo le spalle.

Si vestì, e sopra la camicia, indossò un maglione rosso che si intonava magnificamente con il colore dei capelli di lei, iniziò a sistemarsi i vestiti, e stirò le numerose pieghe del maglione con le mani, poi si diede un’ultima occhiata.

-Può andare. – Disse, poi uscì dalla stanza.

***

-Ormai sarà qui a momenti. - Disse Jane, dopo aver dato una rapida occhiata al suo fine orologio da polso.
Corse giù dalle scale, fondandosi verso il portone d'entrata.

Non c'era.

Beh, si disse per consolarsi, avrà trovato un po’ di traffico, dopotutto è normale no?

Non arrivava.

***

I'm Standing on a bridge
I'm waitin in the dark
I thought that you'd be here by now
Theres nothing but the rain
No footsteps on the ground
I'm listening but theres no sound

(Avril Lavigne - I’m with you)

***

Attese per oltre tre quarti d'ora. Il freddo era pungente, e Jane continuava a sfregarsi le mani, e a passarsele freneticamente sulle braccia, tentando, per quanto le era possibile, di tenersi al caldo.
- Dovevo portarmi il giaccone. - sibilò - Pensavo che la cosa si sarebbe risolta in
breve. -

Dopo altri interminabili minuti cominciò a darsi della stupida. Non poteva nemmeno entrare nell’atrio del palazzo, perché il portone di legno si sarebbe chiuso e, se questo Theodore fosse arrivato e non l’avesse vista sarebbe sicuramente andato via.

***

Era calata le sera, si erano accesi i lampioni e la luce chiara emessa de quelle lampadine alte, aveva reso l’ombra di lei delineata chiaramente sul suolo.

D’improvviso sentì alcuni passi sempre più vicini, non alzò lo sguardo, vedeva solamente le gambe scure di una persona avvicinarsi sempre più a lei.

-Sono qui per l’annuncio sul giornale.Tu sei Jane non è vero? – Disse secco il ragazzo.

Lei aveva il capo chinato, appena alzò lo sguardo,più di un ricordo le tempestò la mente.

-Theodore? Theodore Nott?-

Lui sbiancò.

-Granger?!-

Non veniva chiamata così da tempo…

-Cosa ci fai tu qui…?-

********************************************************************************

Salve, questa è la nostra prima RRS unita ad un AU, speriamo che vi piaccia, e ci impegneremo davvero tanto perché la nostra scrittura vi aggradi. L’idea è di uno solo, ma poi tutti assieme abbiamo deciso di rielaborare la situazione a modo nostro. ^___^ Speriamo davvero tanto che la nostra storia vi sia piaciuta, e speriamo che ci seguiate anche nei successivi capitoli! Concludendo… grazie ancora per aver letto questo capitolo.

Un bacione.

Matuz_Fex

Nota_di_fex: non trovate che la parte in cui dico (scrivo, mi faccio troppi viaggi mentali..T__T): “ma col tempo erano diventate buone amiche…non tanto però da conoscere i segreti che Jane nascondeva…”; non sa molto di Dhesperate Housewives? XD.

Beh…detto ciò vi saluto, e spero che la storia vi sia piaciuta, e sappiate che continua…Perciò ci auguriamo di trovarvi numerosi al prossimo capitolo! =D.

 

P.S.: Se trovate degli errori di ortografia, o sintassi, ditecelo, perché ho una fifa blu, anche se ho ricontrollato la storia centinaia di volte, l’ ho anche stampata, per fare qualche piccola correzione durante le ore di scuola, continuo a temere di aver commesso degli strafalcioni colossali. T__T Il fatto è che scrivere una storia in due è un macello totale, e-mail a tutt’andare, messaggi, insomma, l’assemblaggio di parti scritte in qua e in la!!XD

Un bacio (è il secondo di oggi…^__^°)

Matuz_Fex

P.P.S.: Rincuoratevi, Draco arriverà presto!Tutti noi lo attendiamo calorosamente! Non è così? J

 

P.P.P.S.: scusateci se le prime righe sono in grassetto, ma abbiamo dei problemi con il programma dell' html e nonostante le minacce che gli abbiamo fatto, sembra non volerne sapere di rendere le prime righe...normali...XD 

 

Un bacio (adesso basta però! XD)

Matuz_Fex

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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