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Autore: I n o r i    27/07/2012    4 recensioni
Primissima fic che scrivo su questo fandom, ambientata durante il periodo in cui Sakura e i Code breaker vivevano tutti insieme a Villa Shibuya.
Vabbé, è una cavolata scritta in un momento di noia, non aspettatevi niente di eccezionale.
Pairing: Ogami/Sakura, ma è soltanto un'accenno.
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si gira più volte da una parte all'altra del letto, incapace di trovare una posizione comoda e nella quale riesca ad addormentarsi. È stanca, ma i suoi occhi non vogliono saperne di restare chiusi per un tempo più lungo di venti secondi.

Non vede l'ora che arrivi l'indomani, Sakura. È sicura che Ogami sarà felicissimo della festa a sorpresa che ha intenzione di preparargli.

Una volta gli chiese quale fosse il giorno del suo compleanno, ma lui rispose che non era importante saperlo, e che, in fin dei conti, ad una persona che non esiste non serve contare i propri anni.

Sakura si aspettava una risposta del genere, perciò non rimase delusa, e decise di scegliere lei stessa un giorno in cui festeggiare il compleanno di Ogami.

Forse l'indomani, quando, alla fine delle lezioni, sarà accolto da tutti i suoi compagni di classe con una bella torta e un sacco di palloncini colorati sparsi per l'aula, si sentirà seccato e la rimprovererà per aver organizzato qualcosa che lui non aveva chiesto.

Ma proverà delle emozioni. Non le importa che possano essere negative o positive.

Sa solo che una persona in grado di provare delle emozioni non può non esistere, giusto?

E con quel pensiero, si alza in piedi e si stiracchia, guardando la sveglia sul comodino accanto al letto: segna le due e trentaquattro.

Orario improbabile per alzarsi e andarsene in giro per villa Shibuya, ma ha davvero bisogno di scaricare l'euforia che prova pensando a quanto si divertirà insieme a tutti i suoi compagni di classe e ad Ogami.

Apre lentamente la porta della propria camera, cercando di non fare troppo rumore, e si addentra nel grande corridoio, illuminandolo con la luce del cellulare.

Regna un silenzio strano a villa Shibuya, a quell'ora di notte. Sakura sorride, teneramente: è quasi preoccupata che gli altri possano essere spariti di punto in bianco lasciandola sola, tanto è insolita la quiete che invade l'intera abitazione.

Ma quel pensiero viene subito scartato, quando, entrando in cucina, nota una figura illuminata da quella poca luce trasmessa dalle stelle e che filtra dalla finestra: Ogami sta lì, poggia la schiena al frigorifero ed ha il volto spostato verso destra, rivolge il suo sguardo al cielo notturno.

Quando la sente varcare la soglia si volta subito a guardarla ed esprime il suo stupore alzando un sopracciglio.

<< Che ci fai in piedi a quest'ora, Sakurakoji? >> Le chiede, sporgendo il proprio corpo in avanti per vederla meglio.

Sakura gli sorride e fa qualche passo verso di lui.

<< Non riuscivo ad addormentarmi. E tu? >>

<< Ho finito di allenarmi proprio adesso. >> Risponde laconico, come se fosse una cosa ovvia.

Il volto di Sakura assume un'espressione di puro stupore e gli posa una mano sulla spalla, costatando che la maglia che porta addosso è completamente zuppa di sudore.

<< È tardissimo, dovresti andarti a riposare invece di stare qui. >> Lo rimprovera e s'incrocia le braccia sul petto, guardandolo malamente. << Domani c'è scuola, lo sai, no? >>

Ogami sorride, uno dei suoi soliti sorrisi finti. << Anche la specie rara domani ha scuola, eppure se ne sta in giro invece di dormire. >>

Sakura aggrotta le sopracciglia e gli fa cenno di spostarsi per aprire il frigorifero e tirarne fuori una bottiglia d'acqua fresca.

<< Non è colpa mia se non riesco a dormire, domani sarà un grande giorno! >> Esclama felice, cercando di aprire la bottiglia, ma senza ottenere alcun successo.

Ogami la osserva sospettoso e le prende l'oggetto di mano.

Sakura lo guarda cercare di togliere il tappo e riuscirci dopo pochi secondi, cosa che anche lei avrebbe saputo fare se non fosse stata interrotta.

Quando riprende la bottiglia la sua mano sfiora fugacemente quella di Ogami, come sempre coperta da un guanto.

Delle volte stenta a credere che quella mano abbia tolto la vita a tante, troppe persone.

Lo sa che è così, ma quando la osserva toccare delicata la propria, in quel momento, un brivido le percorre la schiena.

E non è niente, dura solo un brevissimo attimo, quel contatto. Ma a Sakura basta per sentirsi strana dentro, all'altezza dello stomaco.

<< Perché? >> Ogami interrompe il silenzio creatosi e Sakura si scaccia quei pensieri dalla testa per rivolgergli la propria attenzione.

Lo guarda dubbiosa, non capendo il senso di quella domanda.

<< Perché domani sarà un grande giorno? >> Le richiede, e a quel punto la ragazza capisce di aver parlato un po' troppo. Ridacchia nervosa e comincia a grattarsi la testa.

<< Beh, sai... >> si blocca un attimo per riorganizzare le idee e per trovare una scusa abbastanza credibile. << Domani c'è la svendita di detersivi al supermercato, dobbiamo approfittarne! >> Dice, ma si accorge che quella è la scusa più stupida che avesse mai potuto trovare.

Ogami nota subito l'espressione tipica di quando dice una bugia e avvicina il proprio volto a quello di Sakura, ghignando.

<< Che mi stai nascondendo, Sakurakoji? >>

Lei indietreggia leggermente e si morde il labbro inferiore, stupendosi del fatto che ormai venga sempre scoperta da Ogami, quando dice qualcosa di falso, anche se in buona fede.

<< Io? Ma cosa vuoi che ti nasconda! Eh-eh >>

Ogami la guarda rassegnato e ridacchia: ha a che fare con la specie rara più buffa di tutte, ne è convinto.

<< Ti tengo d'occhio, specie rara. >> Sussurra al suo orecchio, dirigendosi poi verso la porta della cucina ancora mezza aperta.

<< Buonanotte, Sakurakoji. >>

La vede sospirare e fargli un cenno con la mano, prima di sparire definitivamente nel corridoio.

Cammina velocemente verso il bagno, ha bisogno di farsi una doccia prima di andare a dormire.

Dietro di lui, sente la voce di Sakura canticchiare, allegra e contenta per chissà quale strana ragione.

E all'improvviso si rende conto con sconcerto che assistere a scene simili è diventata ormai un'abitudine, quasi una cosa di cui non potrebbe fare a meno, se non ci fosse.

Entra dentro al bagno e si richiude la porta alle spalle, sospirando.

Fa qualche passo avanti e si ritrova a guardare la propria immagine riflessa in quello specchio grande e tondo.

Una volta Sakura gli disse che non le piacciono gli oggetti che sembrano due occhi giganti, e lui la trovò particolarmente divertente.

Ridacchia.

Avrebbe dovuto assolutamente portarla di nuovo a vedere i fuochi d'artificio, un giorno.

 

 

 

 

 

 

-Angolo autrice-

Buonsalve! :) È la prima volta che pubblico qualcosa in questo fandom, anche se seguo Code breaker da anni, oramai.

Come ho già scritto nell'introduzione, questa è una piccolissima shot scritta in un momento di pura noia, niente di eccezionale, insomma.

L'ultima parte, quella dei fuochi d'artificio, l'ho presa direttamente da “Le osservazioni di Rei Ogami”, ed è proprio da quella frase che è nata la mia idea.

Anyway, spero vi sia piaciuta questa piccola sciocchezza e adesso mi congedo.

Grazie a chiunque l'abbia letta :)

  
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