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Autore: Whatshername    28/07/2012    2 recensioni
Impotente.
Se in quel momento qualcuno avesse chiesto a Castiel come si sentiva, avrebbe risposto impotente.
Guardava Dean sdraiato sul divano a fare quello che i due fratelli gli avevano spiegato si chiamasse zapping mentre lui scrutava il maggiore dei Winchester come se fosse la cosa più interessante del pianeta.
C'era qualcosa che non andava in Dean, e Cas non riusciva proprio a capire cosa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Finalmente



Impotente.
Se in quel momento qualcuno avesse chiesto a Castiel come si sentiva, avrebbe risposto proprio così: impotente.
Guardava Dean che se ne stava sdraiato sul divano a fare quello che i due fratelli gli avevano spiegato si chiamasse zapping, e lui, Castiel, si ritrovava a scrutare il maggiore dei Winchester come se fosse la cosa più interessante del pianeta.
C'era qualcosa che non andava in Dean, e Cas non riusciva proprio a capire cosa.
Da un paio di giorni nella camera dell'hotel non risuonava la sua risata, nè i suoi commenti sarcastici o le sue frecciatine ironiche, e anche se stentava a crederlo, Cas ne sentiva quasi la mancanza.
C'era decisamente qualcosa che non andava.
Osservò il cipiglio torvo dell'altro domandandosi che cosa potesse renderlo così pensieroso e solitario, e soprattutto perchè gli sembrava che ultimamente Dean ce l'avesse con lui.
Non gli pareva di aver fatto niente che potesse avergli alterato l'umore in quel modo, e cominciava a preocuparsi.
Gli umani spesso si ammalano, forse Dean non si sentiva bene.
« Cas, che diavolo, la smetti di fissarmi? Sei inquietante », brontolò Dean mettendo a posto i cuscini sotto di lui.
« Non volevo metterti a disagio, Dean. Volevo assicurarmi che non fossi ferito o ammalato. »
« Passandomi ai raggi x? Sto benissimo, sono solo stanco. E affamato, quindi perchè non vai a prendermi un doppio cheesburger con le patatine? »
Un angelo del Signore... Mandato a prendere un panino?!
L'angelo scosse la testa, tornando alla finestra.
Vide Sam, alla scrivania, rivolgergli uno sguardo come per dire "ne so quanto te".

Appoggiato al davanzale Castiel guardava fuori e di tanto in tanto lanciava un'occhiata all'umano scorbutico che continuava a cambiare canale, giusto per controllare che non ci fossero cambiamenti nella sua espressione corrucciata e irritata.
Dean le intercettò tutte « Non hai niente da fare? Tipo svolazzare qua e là a lanciare occhiate severe a chiunque? »
« Ti infastidisco? »
Dean roteò gli occhi, tornando a concentrarsi sulla televisione, senza rispondere alla domanda.
Castiel non continuava a non capire il suo comportamento.
C'era stato un momento, giorni prima, dopo che avevano eliminato l'ennesimo demone rischiando la vita per l'ennesima volta, in cui aveva creduto che il loro legame si fosse rafforzato.
Per un istante, subito dopo la battaglia, Dean si era girato a guardarlo come per assicurarsi che fossero ancora vivi entrambi, che fossero ancora loro contro il mondo.
Per un secondo, quando Castiel si era avvicinato all'umano per posargli una mano sulla spalla e guarire i graffi e i tagli, gli era sembrato che ci fosse qualcosa nello sguardo di Dean, qualcosa che non era in grado di idenfiticare ma che lo aveva fatto sentire strano.
Poi, in un battito di ciglia, lui era sparito.
La sua presenza era stata richiesta altrove, e lui era andato, ovviamente.
E ora si domandava se non fosse successo qualcosa dopo la sua partenza o se Dean non fosse rimasto in qualche modo traumatizzato dall'ultimo scontro, o qualcosa del genere.
In televisione aveva sentito parlare di shock post traumatico, e anche se Dean non ne mostrava esattamente i sintomi, Castiel non potè non pensare a quello che aveva detto il tizio in giacca e cravatta in tv, "ognuno reagisce a modo suo alle emozioni forti".
Beh, se questo era il modo di reagire di Dean, era un gran brutto modo.
Sam, impegnato al computer, fece in tempo a scuotere freneticamente la testa in direzione dell'angelo mentre questo si avvicinava di nuovo a Dean, cercando silenziosamente di fargli capire che quando suo fratello è di quel tipo di umore è molto meglio lasciarlo sbollire da solo.
Ovviamente Cas non colse il messaggio e si sedette anche lui sul divano.
Dean quasi ringhiò. « Ne abbiamo già parlato, Cas. Spazio vitale. Stai invadendo il mio. »
L'angelo non si mosse.
« Qual'è il problema, Dean? »
« A parte un angelo fastidioso che non capisce il concetto di privacy? »
« Sì. »
L'altro non disse niente, ma continuò a schiacciare i tasti del telecomando con rabbia, la mandibola contratta ed un cipiglio nervoso.
C'era una strana atmosfera nella stanza, e Sam, che osservava divertito il fratello, decise che era il momento di levare le tende. « Va beh, vado io a prendere il tuo panino. E probabilmente me lo mangerò anche. »
« E io ti metterò di nuovo la crema depilatoria nello shampoo. »Ribattè Dean fin troppo serio.
« Potresti rinnovare il repertorio, almeno. Divertitevi! »
Castiel era confuso.
Dean non sembrava dell'umore giusto per divertirsi.
« Hai intenzione di restare a guardarmi tutto il tempo? »Sbottò il cacciatore lanciando il telecomando sul tavolino e mancandolo miseramente, facendo finire il telecomando per terra.
« Dean, calmati. Riesco ad avvertire le tue emozioni, ma non le comprendo. »
« Sono arrabbiato, Cas, non è così difficile da capire. »
L'angelo corrugò le sopracciglia.« Sei arrabbiato con me? »
« No, con il ragazzo delle consegne. »Ribattè l'altro ironico, prima di ricordarsi che con Castiel l'ironia era del tutto sprecata.
« Che c'entra il ragazzo delle consegne? »Domandò perplesso, con quell'espressione così puramente confusa da renderlo quasi adorabile.
Quasi.
Dean scosse la testa, frustrato, alzandosi in piedi perchè aveva bisogno di muoversi. « Lascia perdere. Com'è che non sei ancora sparito? Il teletrasporto si è rotto? »
« Cosa vuoi dire? »
« Che è questo quello che fai, no? Sparisci. Un momento ci sei quello dopo sei da qualche parte in mezzo ai fiori e alle nuvole con i tuoi fratellini... »Stava blaterando.
« Io non vado in mezzo ai fio-»
Dran scosse per l'ennesima volta la testa, poi prese un respiro profondo e quando lo guardò sembrò più vecchio di dieci anni. « Non riesci proprio a capire, vero? »
Castiel ci stava provando, a capire, ma il comportamento di Dean gli risultava comunque molto strano. « Tu sei arrabbiato con me per la mia capacità di trasporto? »
« Sono arrabbiato per come la usi! Sparisci all'improvviso senza nemmeno dire quando tornerai o se tornerai, stai via un'eternità senza farci avere tue notizie... E durante le tue scampagnate potrei aver bisogno di te e tu non ci sei... »
« Dean, se tu fossi in pericolo verrei immediatamente, lo sai. Posso sentire quando sei in difficoltà, ma sai anche questo. »
« Perchè devo aver bisogno di te solo quando sto per morire? Non puoi fare un salto ogni tanto per dire "sono ancora vivo, giusto per farvelo sapere"? O prendere una birra, o qualsiasi cosa tu voglia bere? Le tue alucce si stancano, o non siamo degni della tua attenzione più di qualche minuto per eliminare un demone? »
L'angelo era sconcertato.
Letteralmente.
« Non è... Dean, sembri sempre a disagio in mia presenza. Mi chiedi continuamente di rispettare il tuo spazio, di non fissarti, di non avvicinarmi troppo. Non so come funzioni tra voi umani, ma non mi sembra che avermi intorno ti faccia piacere. »
« Mi fa piacere averti intorno » Disse subito l'altro distogliendo lo sguardo. « Fin troppo. »borbottò, sperando che Cass capisse.
Sperando che capisse davvero, anche se non aveva detto niente.
Sperava che capisse che non lo voleva vicino perchè il suo corpo reagiva in modo stramaledettamente strano quando c'era lui, sperava che capisse che non voleva che lo fissasse perchè aveva l'assurda capacità di farlo arrossire con i suoi occhi...
Sperava che capisse che non lo voleva vicino perchè lo voleva troppo.
Era diventato patetico come Sam.
L'angelo lo stava ancora guardando, ma qualcosa era cambiato.
Era incerto, titubante.
E quando Dean ricambiò il suo sguardo annuendo quasi impercettibilmente, Cas agì d'impulso, avvicinandosi a Dean in un attimo, cercando di ricordare e mettere in pratica quella cosa che aveva visto fare in televisione.
Fu un bacio strano.
Scoordinato, blasfemo, inatteso, liberatorio.
« Chi di voi mi pagherà gli anni di terapia? Se qualcuno fosse così gentile da cavarmi gli occhi, ora...» Sam evidentemente aveva assorbito per osmosi la capacità del fratello di rovinare i momenti importanti, ma nè Castiel nè Dean osarono lamentarsi.



Angolino di Sara
Okaaaay, ehm, scusate l'incursione in questo meraviglioso fandom, ho sentito l'urgenza di scrivere di loro due e... Questo è il risultato.
Spero di non essere andata esageratamente OOC (ç_ç) e che vi sia piaciuta un pochino :)
La mia ossessione per questo telefilm sta raggiungendo livelli allucinanti anche se non ho il coraggio di andare avanti a guardare la settima stagione dopo essermi spoilerata quello che succederà :S 
Ovviamente avete tutto il diritto di cacciarmi dal fandom se lo ritenete necessario, andrò ad infestarne qualche altro xD 

   
 
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