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Autore: SiriusBlack91    28/07/2012    1 recensioni
Questa raccolta di storie è un'insieme di storie di dinosauri, vita di tutti i giorni raccontata sotto gli occhi degli animali stessi, nel loro ambiente naturale! So che non sarò scientificamente preciso in quanto le teorie cambiano in continuazione e poi, infonso, sono tutte semplici teorie della vita sociale di queste creature estinte milioni di anni fa! In ogni caso, spero che vi piaceranno e se secondo voi ho commesso qualche errore di tipo scientifico sarò felice di avere la vostra opinione al riguardo :)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Isla Nublar, estate 1981
Era una giornata come tante su Isla Nublar, calda ma nuvolosa. Le coste dell’isola erano come sempre avvolte interamente dalla nebbia nascondendola alla vista, caratteristica che secoli prima spinse gli aborigeni a darle proprio quel nome, “Isola delle Nebbie”! Per anni rimase indisturbata, abitata dalla mite fauna locale e mai abitata da umani, evitata dalle popolazioni locali per il suo alone di mistero e paura che infondeva su di loro. Fino a quando, alla fine degli anni ’80, un gruppo di americani decise di acquistarla e trasformarla in quello che sarebbe diventato l’attrazione del secolo, il centro dell’innovazione scientifica nel campo dell’ingegneria genetica. Un paradiso preistorico, isolato dal mondo, che avrebbe fornito a migliaia di persone la possibilità di vedere creature estinte milioni di anni fa, ricreate e vivere in un ambiente naturale creato appositamente per loro. E così, Isal Nublar fu ripopolata di nuova vita, una vita che non metteva piede sul nostro pianeta da milioni di anni, vita vegetale e animale, trasformandola in pochi anni in quello che sarebbe diventato il Jurassic Park!
Quel giorno era atteso da molto tempo, qualcuno al di fuori della Ingen avrebbe dato il proprio giudizio sul loro lavoro, giudizio che avrebbe decretato l’apertura del parco o il rallentamento dei lavori stessi! Ma per gli animali era una giornata come altre, ormai si erano abituati a quell’ambiente, a quelle strane barriere che delimitavano i loro territori di caccia o di pascolo, a quelle bizzarre creaturine che li avevano creati. Avevano un odore particolare quelle creature, un odore di cui ci si poteva fidare secondo gli erbivori, un odore appetitoso secondo i carnivori! Esisteva una strana tolleranza con loro, forse influenzata dalle recinzioni elettriche, ma nessuno degli animali tentò mai di avere un “approccio violento”, eccezione fatta per i raptor che provavano a scappare ad ogni occasione. Perfino la femmina di Tirannosauro sembrava indifferente a loro, anche perché il suo territorio era ampio e in più le davano continuamente da mangiare, quindi che senso aveva tentare una fuga? Ma nessuno poteva prevedere ciò che sarebbe accaduto da li a poche ore, e una volta liberati dalle recinzioni la voglia di gironzolare a spasso e spezzare la solita routine sarebbe stata più forte!
Era il primo pomeriggio, l’aria era calda e umida, spezzata solo dalla frescura della fitta vegetazione e del ruscello che scorreva nel loro territorio. I Dilofosauri si godevano l’ombra della giungla, digerendo il loro recente pasto, un’ottima capra, che come ogni volta sbucava dal terreno su una piattaforma! Forse era opera delle “creature”, ma a loro poco importava perché stavano fin troppo bene li e la loro vita non poteva andare meglio. All’improvviso il silenzio del pomeriggio venne spezzato da una voce, quasi metallica, che proveniva dai margini del loro territorio, oltre le barriere di ferro.
“Alla vostra destra potete vedere un primo gruppo di dinosauri del nostro giro, chiamati Dilofosauri!”
Gli animali si avvicinarono alla fonte del rumore, restando ben nascosti nella vegetazione di grandi felci.
Strane forme dai colori sgargianti rosso e giallo avanzavano ai margini delle recinzioni, sembravano contenere “creature” simili a quelle che avevano visto fin dalla loro nascita. Queste si spostavano all’interno dei grossi “cosi rossi e gialli”, i dinosauri non sapevano proprio dare un nome a quelle strane cose, e parlottavano tutti eccitati guardando nella loro direzione.
Un Dilofosauro fece per avvicinarsi, incuriosito, ma il capobranco gli sibilò contro intimandogli di indietreggiare e restare nascosto.
“Oggi sappiamo che il Dilofosauro, uno dei più antichi carnivori, è addirittura velenoso! Sputa il suo veleno alle prede causando cecità seguita da paralisi, dando modo così al carnivoro di mangiarsele con comodo!” continuò la voce
Il dinosauro, seppur contrariato, indietreggiò come comandato dalla femmina alfa, la più anziana del branco. Quella che si era avvicinata, invece, era un individuo giovane, arrivata da poco sull’isola ed era ancora tenuta in disparte dal gruppo, ma era questione di poco la sua inclusione al branco! E proprio per questo le conveniva ubbidire agli ordini, altrimenti sarebbe stato ancor più difficile farsi accettare dalle altre.
“Ciò fa del Dilofosauro una bellissima, seppure mortale, attrazione del Jurassic Park!” disse infine la voce affievolendosi man mano che quegli oggetti si allontanavano da loro.
Infine la femmina alfa decise di avvicinarsi di più, solo per vedere allontanare quelle figure sulla strada. Spalancò la bocca producendo un forte sibilo e poi aprì totalmente la livrea colorata sul suo collo, intimando verso di loro come per rivendicare il territorio di sua appartenenza! In realtà lo faceva solo per far colpo sul branco, per far capire che non aveva paura di nessuno e che aveva il comando supremo anche su di loro. Poi si girò e lentamente le altre la seguirono, qualcuna girandosi ancora indietro evidentemente incuriosite da quello che avevano appena visto, infondo le “creature” non venivano spesso da quella parti. Il branco tornò al loro pasto, almeno quello che ne restava, rosicchiando le ossa per estrarne altro nutrimento. Questo magro pasto toccava all’ultima arrivata, fin quando non sarebbe diventata a tutti gli effetti un loro membro! La piccola femmina mordeva le ossa strappando la poca carne rimasta, aspettando il giorno in cui avrebbe fatto parte del branco e finalmente avrebbe affondato i denti nella deliziosa carne grondante di sangue. Ma lei non sapeva cosa sarebbe accaduto quel giorno, non sapeva che avrebbe avuto presto una ricompensa per la sua pazienza, una ricompensa grassa, paffuta, saporita, avendo il gusto di poterla cacciare e divorare tutta sola, senza che gli altri le rubassero il premio!
Una grassa preda avvolta da un impermeabile giallo!
   
 
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