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Autore: Beautiful Lie    28/07/2012    5 recensioni
«Si è finto morto senza dire nulla nemmeno al suo fidato compagno, Watson.»
«Che comportamento da vigliacco per un detective come lui.»
«Non giudicarlo così, se non conosci la storia.»

[ShinichiXRan]
Erano delle immagini che avevo nella testa da un po’: Ran che taglia la verdura e Conan che s’intristisce per motivi oscuri, quindi le ho mescolate a Sherlock Holmes, che ormai mi ha fritto il cervello. (?) E' una mezza Flashfic/Oneshot. Flash Shot. *ride* Se vi va, lasciate una traccia. ♥
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa vuota
We will see if my three years of absence
have entirely taken away my power to surprise you.


 

Ran era una ragazza matura, così la definiva sempre Sonoko, ma doveva riconoscere che occuparsi delle faccende domestiche e di un bambino – forse due, constatò mentre Kogoro apriva l’ennesima lattina di birra – non era affatto facile. Eppure, le ore in cui lavorava senza sosta affettando verdure e pulendo il pavimento la rilassavano; smetteva di pensare a tutto ciò che aveva visto negli ultimi mesi, lasciandosi cullare dal ritmo del coltello sul tagliere.
Ogni tanto lanciava un’occhiata a Conan che in quei momenti guardava la televisione attento e, non appena la vedeva, le faceva un cenno con la mano in risposta. Questa volta, però, Ran notò con sorpresa che il ragazzino non fissava lo schermo, ma era immerso nella lettura di un libro con la copertina quasi completamente rovinata dal tempo. In quella posizione, con lo sguardo attento e gli occhiali sul comodino, era impossibile non notare l’incredibile somiglianza con Shinichi.
Il coltello si fermò per un istante e lei dimenticò di rispondere al consueto cenno ormai diventato una tradizione.

«Sai, Ran-neechan, anche Sherlock Holmes dopo aver sconfitto Moriarty è scomparso per tre anni.»
«Non ne avevo mai sentito parlare.» La lama un po’ più a fondo. Nel legno o nel tuo cuore?
«Si è finto morto senza dire nulla nemmeno al suo fidato compagno, Watson.»
«Che comportamento da vigliacco per un detective come lui.»
C’era qualcosa di sbagliato in quella conversazione. Lei avrebbe dovuto continuare a cucinare come tutti i giorni, sempre uguali e sempre in attesa, perché aveva smesso di piangere e pregare per qualcuno che l’aveva abbandonata.
«Non giudicarlo così, se non conosci la storia.» Conan si tolse bruscamente gli occhiali, appoggiandoli sul divano.
L’aria nella stanza era come condensata e persino il suono della televisione risultava fastidioso. Ran si era già resa conto molto tempo prima che i suoi non erano i semplici occhi di un bambino, che c’era troppo dolore strizzato in quelle particelle di blu. «Raccontamela tu, allora.»
«Puoi leggerla, se vuoi. Moriarty l’aveva praticamente costretto.»
«In ogni caso, avrebbe potuto dirglielo. Non so dove Watson abbia trovato la forza di perdonarlo, far tornare tutto come prima.»
Lei l’avrebbe fatto. Lei non aspettava altro.
«Credo che la gioia di rincontrarsi nuovamente fosse al di sopra di qualunque altro sentimento.»
«E’ quello che stai leggendo adesso?»
«Sì.» Conan sbuffò alzandosi dal divano, e lasciò la stanza piuttosto in fretta.
Non era un bambino facilmente irritabile e Ran si preoccupò al pensiero di esserne la causa, poiché sapeva quando potesse essere fastidioso qualcuno che continuava ad interrompere una lettura. Appoggiò il coltello sul tavolo e decise di rimettere in ordine il libro lasciato in balia della polvere – sarebbe stato il suo modo di farsi perdonare.
Era convinta che fosse Le Memorie di Sherlock Holmes, poiché spesso aveva sentito Shinichi farneticare di cascate e suicidi mentre lo aveva fra le mani, ma il segnalibro si trovava tra le pagine di un altro racconto. Ran non conosceva la storia, eppure pensò che quel titolo fosse appropriato, perché anche il suo cuore era vuoto e aspettava solo che Shinichi tornasse a casa. La sua casa vuota.

 
 
 

Note più o meno inutili:
Okay, va bene, non so cosa sia questa immondità – termine che ho deciso di coniare in questo esatto istante.
Erano delle immagini che avevo nella testa da un po’: Ran che taglia la verdura e Conan che s’intristisce per motivi oscuri, quindi le ho mescolate a Sherlock Holmes che ormai mi ha fritto il cervello, ma non mi sembra poi tanto fuori luogo. (?)
Le storie di Sir Arthur Conan Doyle citate sono The Final Problem e The Empty House.
Il primo è contenuto ne Le Memorie di Sherlock Holmes, ovvero il libro che Ran è convinta di aver preso, mentre l’altro si trova ne Il Ritorno di Sherlock Holmes ed è appunto quello con il nome che le piace. È proprio in questo racconto che Sherlock Holmes ritorna.
Ho tentato di non mettere troppi riferimenti, visto che magari non tutti ne afferrano il senso, e spero comunque di non aver esagerato. Esattamente in questo istante mi è venuto in mente che Shinichi nel primo episodio forsenonoso aveva citato qualcosa del genere.
Beh, tornando a noi, il paragone con John-Ran mi è sorto spontaneo, eppure è davvero plausibile; chissà se anche Gosho sensei si è ispirato a lui. Io non credo proprio. XD Entrambi però si sono sempre dimostrati fedeli ed hanno aspettato e sofferto tanto. *sisi*
Questa storia non è nemmeno corretta, perché la mia Beta è in Cina ed io dovrei essere in spiaggia, quindi spero non contenga orrori da seppellire vergognosamente. Grazie mille per la lettura. ♥

  
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