Sei in macchina, seduto dietro finalmente come un bambino grande, non più sul seggiolino. La cintura ti stringe in vita, ma non ti importa. Hai la mente che vaga su altre cose, la cintura non la senti nemmeno. Perché stai andando dove non avresti mai pensato di andare. Perché dopo più di due anni tu ancora continui ad essere il piccolo Bruni, il piccolo col sorriso innocente e la voce più tenera che Lali e Peter abbiamo mai potuto sentire. Perché non lo dicono né lo ammettono a sé stessi, ma ogni volta che nel mese ti venivano a trovare ti sei accorto che il loro feeling non è mai sparito, che con loro l’atmosfera intorno diventava.. diversa. Speciale. 

Ed ecco arrivato il momento definitivo. Così come tempo prima era finita la definiamola telenovela, adesso finiva anche la storia di una band. Storia che sarebbe rimasta impressa in molte menti, in molti cuori, in molte anime. Si, anche nella tua. Perché lo sanno tutti che fra un backstage e l’altro dei servizi ti metti a cantare ‘Va que Va’, o che prima di addormentarmi ti fai cantare dalla tua mamma ‘Para vos', o quando quei due pazzi vengono a trovarti vi ritrovate a cantilenare ogni canzone che conosci. Perché si, ormai ne conosci un bel po’, diciamo che le sai a memoria. Ed è così bello ridere con loro mentre ti fanno il solletico o mentre gli racconti cosa hai fatto a scuola. E’ come avere un’altra famiglia, una famiglia che ti fa sentire vivo. Perché ami tanto la tua mamma e il tuo papà, ma Lali e Pipu sono come i fratelli maggiori che non hai mai avuto. Ogni momento con loro è unico, sebbene fate sempre le stesse cose. Ma non ti annoi mai. 

Ed ora stai affrontando un sacco di ore di macchina solo per andarli a vedere. 

Perché ci tenevano. 

Perché gliel’hai promesso con un sorriso prima che la moretta ti baciasse la guancia e ti prendesse in braccio, facendoti sorridere. 

Perché ci tieni anche tu, per loro, per te. 

Perché anche tu in qualche modo hai fatto parte di quel sogno.

 

- Dale mamà! – la inciti, dato che sta armeggiando con la borsa da un tempo che ti sembra un’eternità mentre tu continui a muoverti impaziente. Ma lei non sembra smuoversi, quasi non ti ascolta. Allora ti attacchi alla sua gamba, ma niente. 

Stai per mettere il broncio quando vedi una limousine arrivare e una faccia conosciuta uscire da essa. E non ci puoi credere. Perché non hai controllato l’orologio dato che non lo sai leggere, ma effettivamente è presto per l’inizio del rex. E tanta l’ansia che non ti sei accorto di non essere nell’area dove tutti i fan sono scalpitanti dall’attesa. Ti giri, e vedi tua madre sorriderti. Quella è la spinta che ti serve.

- Laluuu – cominci ad urlare con una ‘u’ che dura un po’ troppo, mentre corri in quella direzione. Lei si gira verso di te e apre le braccia giusto in tempo per accoglierti. Ti aspettava. Ti aspettavano tutti. Da Nico che ti scompiglia i capelli, a Rochi che ti bacia le guancie, a Gas che ti da uno scappellotto, a Peter che ti prende in braccio sussurrando un ‘hola campiòn’ come ha fatto durante le riprese di Casi Angeles. E tu sei così felice che non riesci a dire niente. Ti limiti a stringerti forte nelle braccia di Lali, perché sai che non vorresti essere in altro posto.

 

Sei nei camerini in trepida attesa. Hai passato cinque ore a così, e nessuno ti dice nulla perché non c’è niente di più bello del tuo sorriso. 

Ma finalmente –o sfortunatamente- è arrivato il fatidico momento. L’inizio della fine. E tu, non puoi far altro che accoglierlo con il sorriso che da a tutti quei cinque la spinta giusta, il motivo per entrare su quel palco per l’ultima volta con un sorriso e non con le lacrime come molti dei cinque sono stati fino a poco tempo fa. Perché bastano i tuoi occhi contenti perché qualcuno smetta di piangere.

Perché sei un angelo, Tobi. Il loro.