16 Maggio.

Mi chiamo Maysilee Devine, ho 17 anni, sono di origini italiane ma vivo a Sheffield da quando avevo 4 anni.
Sono stanca della mia vita, è un inferno. I miei genitori non fanno che sgridarmi dalla mattina alla sera, non sono mai contenti di me.
Adesso sono in treno con mio fratello Josh, il suo migliore amico di nome Carter, mia sorella Ariana, le mie migliori amiche, Beverly, Holly e Kristiana e sua sorella minore, Fleur. Abbiamo mollato la scuola, gli altri nostri amici, le nostre famiglie per andare a trasferirci a Londra.

Tutti non sopportiamo il nostro contesto familiare, Beverly ha i genitori che litigano dalla mattina alla sera, Holly e Carter sono fratelli e hanno i genitori separati e continuano a fare avanti e indietro tra le due case, Kristiana ha solo la madre e deve occuparsi da sola di Fleur che ha 6 anni, perché sua madre è quasi sempre fuori casa, e non bada mai alle sue figlie. Mentre io sono la minore tra 3 figli, Josh ha 21 anni e Ariana 24. Ai nostri genitori non importa minimamente di quello che fanno loro, mentre per ogni cosa che faccio io mi devono criticare.

Non sopportiamo la nostra vita. Siamo sempre stressati. Per questo abbiamo deciso di trasferirci a Londra. Andremo in una villetta un po’ più in periferia, menomale che abbiamo trovato un posto dove stare. Spero soltanto che sia davvero come nella descrizione. Comunque sia, appena arriveremo ci sistemeremo e domani Josh, Carter e Ariana andranno a cercarsi un lavoro, mentre io, Beverly, Holly e Kristiana ci iscriveremo al college. In quanto alla piccola Fleur, la iscriveremo alla scuola primaria quando ne avremo tempo, ovviamente prima di settembre.
Ho comprato questo quaderno per usarlo come diario, per scrivere tutto ciò che mi passa per la testa. Il primo anno sarà duro, ma spero ci faremo l'abitudine.

-Maysilee.

Quando siamo partiti non sapevamo cosa ci sarebbe venuto incontro, come le nostre vite si sarebbero stravolte... Mi mancate tanto, Ari. Quel giorno, anche se non poteva sembrare, ero sotto pressione al massimo. Vedevo i vostri volti spenti, voi che di solito illuminavate le mie giornate. E' così strano non avervi accanto, adesso. Ma non mi pento di niente di ciò che è successo, e se potessi, rifarei tutti gli errori un'altra volta.