LE DUE DONNE DELLA MIA MORTE
bella come un angelo e spaventosa come l'inferno.
Mi allunga una mano ghiacciata,
ed io esitante la stringo.
Il suo volto incappucciato sorride,
mi accompagna verso le tenebre.
Una voce oltre la buia coltre,
di donna affranta, disperata che guarda morire il suo uomo.
Il suono della sua voce mi lacera,
rovina la serenità di quel buio.
No, non piangere amor mio,
vorrei rimanere ma non posso.
Sento che mi stringi da un mondo lontano,
come se cercassi di aggrapparti a me.
La bianca donna sorride,
non posso indugiare.
Mi avvicino alla morte,
mi accingo a partire.
Parto per un luogo di infinita beatitudine,
per infinita felicità, verso la luce.
No me ne vado soffrendo,
sono pieno di gioia.
Con tutte le forze prima di entrare nella bianca luce,
sorrido a te mia vita, col mio corpo mortale.
Aspetterò per l'eternità il momento, che più odierò e amerò,
in cui io ti rivedrò coperta da bianca luce.
Ma per adesso ti lascio alla vita che più non mi appartiene,
parendo per bianche tenebre.