01 IN FRONT OF YOU
Girò con agitazione la
monetina che oscillava con eleganza fra le sue dita.
La lanciò per poi
riprenderla al volo.
Ripeté lo stesso gesto per più e più volte.
I suoi occhi erano
sbarrati verso la porta di quella stanza dove momentaneamente si era fermata.
Strinse i denti grugnendo
appena.
Maledisse più e più volte quell’attimo di panico che l’aveva travolta.
Odiò se stessa per l’insicurezza che si era impadronita così scioccamente di
lei.
Si diede della stupida.
Giocherellò con la moneta per parecchio tempo lasciandola scorrere da una mano
all’altra….. da un dito all’altro.
La lanciò in aria.
Si alzò di scatto e afferrò la sua giacca.
TIN TIN TIN
La monetina cadde per
terra rimbalzando sul pavimento e rotolò poco distante.
Tirò un sospiro a polmoni
aperti.
Afferrò lo zaino,
diventato il suo inseparabile compagno di viaggio.
Aprì la porta.
- Bene. Questa sarà la sola occasione che mi si presenterà. Quindi…. Preparati
caro Genjo Sanzo Oshi!
Chiuse la porta
sbattendola dietro di lei.
***** *****
Goku- Sanzooooo…. Ho
fameeeeeee
Sanzo- Piantala di
lamentarti in continuazione, razza di stupida scimmia!- Grugnì tentando di
mantenere l’auto-controllo.
Goku- Ma io non posso farci niente se ho fam…
STUMP
Un calcio dritto in faccia
non gli permise di concludere la frase.
Gojyo- Cambia disco scimmia!
Il demone si tolse dal
viso il piede- TU!!! Razza di kappa pervertito!!!!!- Si alzò in piedi sulla
jeep provocando un leggero movimento ondulatorio nella guida. I suoi occhi
erano agguerriti e sembravano pronti alla battaglia…….
GRONWN
Goku si portò una mano
sullo stomaco e sospirò appena- HO TROPPA FAME PER LITIGARE CON TE STUPIDA
KAPPA!
STONK
L’harisen lo prese dritto
dritto in faccia facendolo collassare per un nano secondo.
Goku si accostò a un angolino della jeep e iniziò a piagnucolare- …… ce l’hanno
tutti con me…… e io che gli ho solo detto che ho fame…….
Sanzo- U____U***
Hakkai- Su Goku, pazienta
ancora un altro po’! La città è vicina!
Goku- DICI DAVVERO
HAKKAI?????- Saltò nuovamente caricato di nuova energia.
Hakkai- Si! E ci
arriveremo molto presto se tu non fai scatti troppo bruschi e mi mandi fuori
strada ^__^”
Goku si sedette al suo
posto.
Gojyo si portò una mano sul viso scuotendo la testa vedendo il sorriso che Goku
ora aveva stampato sul volto.
Passata circa una mezz’ora
buona, dove non mancarono continui litigi e continue harisenate, il gruppo
riuscì ad arrivare mezzo intero a destinazione.
Hakuryù si poggiò sulle spalle di Hakkai- Senti Sanzo, che ne dici se prima
andiamo a mangiare un boccone? In fondo le ‘prediche’ si fanno meglio a stomaco
pieno no? ^___^- Chiese intuendo già l’agitazione del bonzo.
Sanzo- Tsk..- Fece qualche passo indietro.
Goku- Cibooooo..
ciboooooooo…
Gojyo- Ma guardatelo! E’
già partito per il suo mondo tutto fatto di roba commestibile!
Goku- Ciboooooooo
Hakkai- Ora andiamo Goku!
Però cerchiamo almeno un posto dove possa entrare anche Hakuryù ^__^
Camminarono per qualche minuto in quella che sembrava la via principale di
quella cittadina finché Sanzo puntò un dito sulla prima locanda con su scritto
‘Qui si accettano animali’. Naturalmente la sua scelta non era caduta su quel
posto per via del povero Hakuryù ma per il particolare nome che portava… “LA
TAVERNA DEL SAKE’”!
Hakkai- Sanzo… non ti
sembra di aver bevuto un tantino troppo? Non vorrei ricordarti che dopo tu devi
andare…
Sanzo sbatté il bicchiere
sul tavolo- Tsk! Ci vuole ben altro per farmi ubriacare! E poi questo sakè è di
infima qualità!
Gojyo- Dici? Io invece lo
trovo molto buono!
Sanzo- Tsk! E’ normale che
un’idiota come te lo trovi solo che decente!
Gojyo- Cos’è? Hai voglia
di litigare?
Hakkai- Calma signori,
calma! Sanzo… so che stai cercando una qualsiasi scusa per non andare in quel
santuario ma devi svolgere il tuo compito di bonzo!
Gojyo- Hakkai ha ragione!-
Esclamò con un risolino strafottente appoggiando un gomito al tavolo e facendo
muovere il liquido rossastro che teneva nel bicchiere.
Goku- Sanzo, ma perché ci devi andare per forza?- Chiese non comprendendo
ancora bene tutte quelle parole.
Hakkai- Vedi Goku, Sanzo è un bonzo di alto livello. E’ normale che richiedano
una sua visita anche solo di un istante. Questa volta però sono stati i
Sambuzzushin stessi a richiamarlo alla retta via.
Gojyo- Già! Anche se abbiamo intrapreso questo viaggio per loro tu rimani
comunque un bonzo!
Goku- Quindi, se ho capito bene, Sanzo non deve far altro che andare li e
portare la sua presenza per rendere i monaci contenti?
Hakkai- Detto molto semplificatamente si ^__^
Sanzo- Quante chiacchiere-
Appoggiò le mani al tavolo e si alzò. Si aggiustò la veste ridandosi un aspetto
più decoroso.
Goku- Ma….. dove vai?
STONK
Sanzo- Stupida scimmia col
cervello di un nikuman!
Hakkai- ^___^ ….. Vedi
Goku, a questi…come li posso chiamare?… ‘incontri’… Sanzo deve andare da solo!
Noi saremmo tutti superflui!
Goku- Capisco…- Abbassò lo
sguardo abbattuto.
Sanzo- Tsk
Gojyo- Hei bonzo! Se non vuoi che
ti veniamo a raccattare al tempio ci vuoi dire dove ci vediamo?
Sanzo bloccò il suo passo- Questa locanda fa anche da albergo, no? …. Io direi
che va bene qui….
Gojyo- OOOOk!
Sanzo- Sarà una
giornataccia, me lo sento U___U*
Uscito il bonzo dalla
locanda Goku restò fisso per un attimo a guardare la porta che veniva mossa dal
vento.
Hakkai- Goku? Che ne dici
di approfittare dell’assenza di Sanzo per andare a fare qualche rifornimento?
Goku- SIIII *ç*
Gojyo- Ecco! La malinconia
è già passata -_______- … comunque… - si alzò accendendosi una sigaretta-
…anche io ne approfitterò per fare nuove conoscenze…. Ci vediamo dopo- Alzò la
mano in segno di saluto voltandogli la schiena.
Hakkai- Che ne dici, Goku? Andiamo?
Goku- SIIIIIII *_____* ß- espressione ormai persa.
***** *****
“Ancora mi chiedo chi me
lo ha fatto fare di essere qui!”
Sanzo guardò con
riluttanza l’orologio e tentò di creare sulla sua faccia un’espressione che non
assomigliasse al ‘Ora vi ammazzo tutti’ che invece aveva chiaramente dipinta
sul volto.
“Se mi capitano i
sambuzzushin fra le mani li riempio di piombo! …spero solo che la loro bella
idea non prosegua oltre”
Si appoggiò una mano al
mento e puntò lo sguardo sul vecchio bonzo che stava parlando da più di due
ore.
Ad un certo momento decise
di fermarsi.
Sanzo pensò fosse arrivata
la fine di quella giornata interminabile.
Quanto si sbagliava!
Il vecchio bonzo lo invitò a dire qualche parola di buon auspicio ai giovani
monaci che avevano da poco intrapreso la via del Buddha.
Un sopracciglio di Sanzo
si aggrottò appena.
Si portò una mano in tasca
in modo istintivo facendo tentennare con le dita la shureiju.
Sarebbe bastato così poco
per finire tutto quel calvario.
Sbuffò appena. Si alzò con
riluttanza e pronunciò le prima parole che le vennero in mente.
A pensarci bene parlò con
un tono piuttosto svelto dicendo cose banali e quasi insulse ma i volti che
assunsero i monaci nel guardarlo pronunciare ogni singola parola sembrava quasi
che a parlare fosse Buddha stesso.
Questo non migliorò certo
lo stato d’animo del biondo che con un’espressione accigliata finì in fretta e
furia quel discorso campato in aria.
Si risedette di scatto mentre
ringraziava il cielo di essere un ‘Sanzo’ e che quindi nessuno badava molto a
quello che diceva.
“Una seccatura in meno….
Se dovessi pure pensare a cosa dire mi verrebbe l’orticaria al cervello!”
Il bonzo più anziano parlò
ancora per qualche minuto per poi congedare gli altri monaci che però
attorniarono tutti Sanzo riempendolo di domande.
“LI AMMAZZO *_______*”
E per poco non lo fece
davvero.
Fortunatamente, a seconda
dei punti di vista, il bonzo anziano intervenne dicendo che il venerabile Genjo
Sanzo Oshi doveva essere molto stanco e che avrebbe avuto sicuramente bisogno
di riposo. Aggiunse infine che avrebbero potuto porgli delle domande il giorno
seguente.
Sanzo- Mi spiace. Ma
domani conto di essere già molto lontano da questo posto- Chiuse il discorso
non molto garbatamente.
Non si sarebbe fermato in
quel posto un secondo di più!
“Fossi matto!”
I monaci tentarono di
seguirlo e di farsi rispondere a mille e più domande.
Sanzo si ritrovò quasi a
scappare da loro.
Stava ormai correndo
quando si accorse di averlo già fatto.
Rallentò il passo.
Si aggiustò il sutra sulle
spalle e si accese una sigaretta.
Si guardò intorno per
cercare di capire dove fosse finito.
Nello scappare non aveva
fatto caso alla direzione presa e aveva indubbiamente sbagliato strada.
Quella non era l’uscita.
Fece qualche passo in quel
lungo corridoio sperando che alla fine di esso ci fosse una qualche uscita di
emergenza.
Sanzo- Tsk. Oggi non è
proprio la mia giornata!- Commentò irritato mentre si perdeva nel fumo della
sigaretta.
Si passò una mano tra i
capelli per poi sfregarsi gli stanchi occhi.
Si bloccò di colpo.
Una presenza aveva
attirato la sua attenzione.
Non si voltò.
Si limitò a far scorrere
la mano, quasi con indifferenza, fino alla tasca afferrando la shureiju.
-Nessuno le ha mai detto
che non si fuma nei corridoi di un monastero, venerabile Sanzo Oshi?
Una voce femminile si era
fatta viva dietro di lui. Il tono che aveva usato era misto allo scherno e al
divertimento.
Sanzo si voltò- Tsk- La
sua espressione fu contrariata nel vedere la figura coperta interamente da un
mantello- E invece a te non l’ha detto nessuno di mostrare il proprio viso
quando ci si presenta?
-Io non mi sono affatto presentata!
Sanzo- Che vuoi da me
mocciosa?- Chiuse ogni possibile discorso
-Ma come siamo nervosi-
Gli si avvicinò con passi lenti e calmi- E in qualunque caso io non sono
affatto una mocciosa!
Sanzo- Non mi interessa-
Si girò e cominciò a camminare.
-Asp….- Provò a dire. La
sua voce si bloccò mentre allungava una mano.
Strinse i pugni per poi
rincorrerlo.
Lo afferrò per una spalla-
Aspetta!- Disse infine tutto d’un fiato.
Sanzo si fermò e scostò bruscamente la mano della ragazza- Come osi mettermi le
mani addosso?
-Guarda che mica ho la
lebbra! E comunque non ti sembra di comportarti come una donnicciola? ‘Non
toccarmi’- Cercò di imitare la sua voce.
Sanzo la afferrò per una
spalla e le si avvicinò- Si può sapere che diavolo vuoi da me?- Ringhiò.
Il viso della ragazza che
ora poteva intravedere molto chiaramente sotto il mantello si fece cupo.
La lasciò andare.
La giovane si tirò giù
lentamente il cappuccio per lasciare al vento dei bellissimi capelli biondi,
caratterizzati da un taglio scalato, e due occhi color ametista che fissavano
ora il bonzo con aria di sfida.
Sanzo alzò appena un sopracciglio.
Si fissarono per qualche
secondo.
Occhi color violaceo si
scontravano con occhi della stessa tonalità.
Stesso ardore
nell’affrontare la persona che stava di fronte e stessa intensità.
Sanzo- Si può sapere….-
Stava per chiedere chi fosse ma le parole gli morirono in gola- No. Non mi
interessa- Stava per voltarsi.
-Cos’è? Scappi? Non mi
costringerai a saltarti addosso per avere un minimo di attenzione?! Non credevo
che per riuscire a parlare due minuti con te dovessi prendere l’appuntamento!-
Il suo tono era di scherno.
Sanzo afferrò la shureiju
e gliela puntò dritta in viso- Piantala! O ti farò diventare un colabrodo prima
che tu possa pronunciare ancora una sola parola!
-E uccideresti così un
semplice essere umano? Per di più non ho con me armi- Alzò le braccia- E’ così
che si comportano i bonzi?…….. è così che ti hanno insegnato?- Nelle sue ultime
parole si notò un leggero cambiamento. Sembrava come nascondersi dell’astio.
Sanzo caricò la pistola-
Un’altra parola e ti ammazzo- Disse secco.
-Non credo che serva molto
parlare. Il mio viso parla da solo no?
Sanzo lo rimirò ancora una
volta.
In effetti……
In effetti…………..
No.
Non era assolutamente
possibile.
Inarcò un sopracciglio e
serrò i denti.
Una goccia di sudore gli passò lentamente sul viso.
-Allora, ti vuoi decidere
a mettere via quella cavolo di pistola o vuoi tenermi sotto tiro ancora per
molto?- Commentò sbuffando e appoggiando le mani sui fianchi.
Sanzo- Odio quando la
gente mi dice cosa devo fare- Fu la sua unica risposta.
-E io odio quando la gente
non capisce le cose evidenti e banali.
Sanzo- E cosa dovrei
capire, sentiamo!
-Ma dimmi!- Si sporse
verso di lui- Ma mi hai guardata bene?! Io, quando ti ho visto in quella specie
di ritiro di monaci di alta montagna mi sono sentita male!
Sanzo- Più ti guardo e più
mi viene il voltastomaco- Seccò il discorso. Ritirò la shureiju e si girò.
-Allora ti fai vomitare anche da solo?……..
Sanzo fermò un attimo il
passo.
-Perché….. noi due ci
somigliamo molto…… e quindi se io ti faccio vomitare anche per te non sei da
meno…
Sanzo- Ora mi hai davvero
stancato, mocciosa! Mi vuoi dire chi cazzo sei?- era diventato furioso.
-Era l’ora che ti
decidessi a chiedermelo!- Acconsentì col capo soddisfatta. Fece qualche passo
verso di lui, superandolo- Il mio nome è Seiry……. Sono tua sorella.
Continua………