Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga
Ricorda la storia  |      
Autore: RachelWantsToGoToBroadway    29/07/2012    3 recensioni
Shot scritta di getto, uscita per caso e non riletta, dettata unicameeente dal mio amore infinito per la donna che mi salva la vita semplicemente esistendo u.u.
Dalla storia:
"Non l'avrebbero mai scoperta, avrebbe marinato la scuola, sì, ma sarebbe tornata per la cena e, per essere sicura che nessuno a Londra avrebbe fatto la spia o tentato di contattare i suoi, si sarebbe presentata come Lady Gaga."
Notare la voce "storico"...capirete leggendo u.u
Put your Pawns Up, Little Monsters >.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premetto che questa shot è una cosa scritta di getto, senza molto senso logico e non so nemmeno da dove è uscita.
Dal mio amore per questa donna, forse? Sì, probabile u.u
Comunque è particolarmente incentrata sui sentimenti prima di bambina e poi di  adolescente di Miss. Stefani Germanotta, ma anche sul rapporto tra quest'ultima e Coleen Martin, alias, Lady Starlight  ( qui, solo friendship, ma più avanti forse mi uscirà qualcosa di più...di meno amichevole U___U).

Beh, che dire, buona lettura e...le recensioni sono sempre ben accette  <3

Lady Gaga:

Where she cames from?


Nel 1991, quando il leggendario Freddie Mercury passò a miglior vita, Stefani Germanotta aveva trascorso i primi cinque anni di vita a sognare con la sua musica, cercando d'indovinare gli accordi di Bohemian Rapsody pigiando tasti a caso del pianoforte domestico, mentre suo padre le raccontava la storia dei mitici Queen come favola della buonanotte.
Alla televisione dissero che i funerali si sarebbero tenuti a Londra e Stefani desiderava assistervi con tutta se stessa, depositare una rosa sulla bara di Mercury e condividere il dolore degli altri membri della band.
Ma a quanto pareva, Londra non era vicina come sembrava e non la si poteva raggiungere con la macchina. Ci voleva l'aereo e suo padre non poteva accompagnarla perchè doveva lavorare, o almeno così disse.
“Allora vado da sola”, insistette Stefani con gli occhi lucidi.
“ Tesoro, sei troppo piccola per viaggiare da sola”, ribatté suo padre, “ma quando sarai una signorina ti prometto che potrai andare dove vuoi”.
E così, quella note lei e la sua famiglia seguirono i funerali alla tv, in sottofondo “Radio Gaga”, la canzone preferita di Stefani, fluiva placidamente dal loro vecchio mangianastri, mentre la bambina, in ginocchio davanti allo schermo, lasciava rotolare silenziosi lacrimoni lungo le guance.
Se credevano che avrebbe aspettato tutti quegli anni per andare sulla tomba di Freddie, allora si sbagliavano di grosso.
Tempo di farsi dare un altro paio di paghette ed i soldini che le davano i nonni per Natale e, se non aveva sbagliato i conti, avrebbe avuto più di settanta dollari nel salvadanaio, più che sufficienti per andare a Londra...insomma, quanto poteva mai costare?
Non l'avrebbero mai scoperta, avrebbe marinato la scuola, sì, ma sarebbe tornata per la cena e, per essere sicura che nessuno a Londra avrebbe fatto la spia o tentato di contattare i suoi, si sarebbe presentata come Lady Gaga.

_ Bella storia_, commentò Coleen, rigirando il foglio che l'amica le aveva messo tra le mani quella notte, alla fine della loro giornata lavorativa.
Stefani e Coleen stavano riposando in uno dei divanetti dei camerini dello strip club newyorchese nel quale lavoravano.
_ Ti avevo detto che dietro al mio nome c'era una lunga storia_, disse Stefani, grattandosi la testa irritata dalla parrucca bionda.
_ Già, lunga ma bella_, ribadì Coleen, ammettendo a sé stessa che, al confronto con quella di Stefani, la storia del suo “Lady Starlight” faceva pena, _ perchè l'hai scritta in terza persona, però?_.
Stefani si distese lungo il divano, poggiando la testa dolorante a causa del troppo inquinamento acustico sulle gambe della collega, indecisa sulla risposta da dare. In fin dei conti, non se lo sapeva spiegare nemmeno lei, con esattezza.
_ Boh, non mi veniva naturale la prima persona_, borbottò con lo sguardo perso in un punto a caso del pavimento della stanza, _ forse perchè non sono più la persona che poteva scegliere di presentarsi con quel nome. Ora lo devo fare e basta_.
Stefani tacque e aspettò che Coleen dicesse qualcosa, invece ci fu solo silenzio. Il fatto di essere troppo stanca per voltarsi e guardare l'amica in faccia faceva impazzire Stefani, ma nonostante tutto non riusciva proprio a muoversi.
_ E alla tomba di Mercury...ci sei stata, poi?_, chiese Coleen con voce roca, spezzando quel silenzio.
_ No_.
Lady Starlight tacque di nuovo, per un arco di tempo indefinito in cui la diciannovenne Stefani ripercorse a piccoli, dolorosissimi passi la sua adolescenza.
Che fallimento. La sua vita era un enorme fallimento.
Aveva lasciato il college aspettandosi di trovare qualcosa di più...ma cosa poi? La fama?
Questa non era la fama che si aspettava, pensò soppesando il camerino, le unghie finte laccate di rosso sulla sua mano piccola e le ciocche platinate sintetiche che scendevano sulle sue clavicole.
Avrebbe potuto laurearsi. Avrebbe potuto iscriversi al conservatorio. Avrebbe potuto dar retta a suo padre.
Già...avrebbe potuto.
Le lacrime iniziarono a scorrere senza che se ne rendesse conto.
_ Lady Gaga..._, disse Coleen, _ Lady Gaga_, ripetè con una diversa intonazione, come se stesse commentando le previsioni del tempo. Lo ripetette almeno altre tre volte, come se lo soppesasse, lo rivoltasse sulla lingua, come se cercasse di sentirlo.
_ Farà storia, tesoro_, le annunciò con noncuranza sfilandole dolcemente la parrucca dalla testa, ed iniziando a liberarle i capelli scuri dalle forcine. Coleen sentiva le lacrime di Stefani bagnarle le cosce, ma fece finta di niente e continuò a sistemarle i capelli.
_ Farai la storia, Stefani_.
La ragazza distesa ridacchiò amaramente: _ che ne sai?_.
_ Ho qualche anno più di te e faccio questo lavoro da...oh, una vita. E, Stefani, di ragazze come te non ne ho mai conosciute_, mormorò, senza distogliere lo sguardo dalla testa che stava accarezzando, _ tu hai qualcosa di grande. Non puoi fallire, sei destinata a diventare qualcuno_.
_ Come fai ad esserne sicura?_, domandò asciutta la moretta, rimuovendosi uno strass dalla guancia.
_ Lo so e basta_.
Con uno sforzo immane, Stefani si rimise seduta, tanto da guardare negli occhi Lady Starlight.
Quella donna aveva fiducia in lei, tanta fiducia, come quella che Stefani aveva avuto nei suoi giorni migliori, tipo il primo mese che seguì il suo abbandono al college.
Era una bella sensazione, come avere New York, il mondo, nel palmo della mano.
Non si accorse di quanto gli era mancata finché non guardò negli occhi Lady Starlight.
Stefani sorrise ed abbracciò l'amica.
_ Grazie_, disse alzandosi in piedi e porgendole la mano.
Coleen l'afferrò e, insieme a lei, si diresse verso la porta, pronta a tornare a casa ed a farsi una bella dormita.
Fuori da quel locale, dove il tempo pareva fermarsi all'una di notte, era l'alba.
_ Vuoi che ti riaccompagni a casa?_, domandò Coleen ad una raggiante Stefani, che pareva non riuscire più a smettere di sorridere.
_ Naaah, faccio due passi...a domani Lady S. _, si congedò Stefani, prima di voltarsi e camminare lungo il marciapiede in direzione a casa sua, con le mani nelle tasche della giacca ed il naso all'insù, godendosi la vista familiare delle cime dei grattacieli newyorchesi stagliate sul cielo mattutino.
_ Fa due passi...con addosso i tacchi di ieri sera?_, ridacchiò Lady Starlight entrando in macchina, _Lady Gaga...ne sentiremo riparlare_.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga / Vai alla pagina dell'autore: RachelWantsToGoToBroadway