Ciao! Per chi non lo sa, questa è la mia prima storia originale, e la seconda storia che pubblico su questo sito. Spero che qualcuno di voi recensisca questo capitolo, giusto per sapere se posso continuare, o se è proprio da accartocciare e buttare nel secchio.
Devo farvi una premessa prima che iniziate a leggere, o meglio, chiedervi un favore: 

Immaginate questo racconto non come un libro, non come una pagina di diario, ma come un film..

Provate con la vostra mente a vedere i titoli di testo comparire sullo schermo, magari immagini di vicoli e piazze di una città illuminati dal sole caldo e intenso di mezzogiorno, con un sottofondo musicale allegro cantato da un'artista femminile, probabilmente in inglese, e d'un tratto, mentre voi siete seduti sulle vostre scomode poltrone del cinema e continuate a fissare le immagini che vi si propongono davanti agli occhi, la voce di una ragazza sovrasta la canzone, che senza che voi ve ne siate resi conto si è drasticamente abbassata di volume, e inizia a parlare...

 

 

 

Salve!

Mi chiamo... No, non vi dirò come mi chiamo. Vi dirò come mi faccio chiamare e quindi come mi conoscono tutti.

 

Sono Kristen e ho 20 anni. 

Fino a poco tempo fa soffrivo di disturbo da ansia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo evitante di personalità, con annessi periodi di depressione. 

In pratica mi sentivo più al sicuro in casa da sola di fronte ad uno schermo, che in giro a divertirmi con i miei amici. 

 

Amici... Beh, io in realtà non avevo amici.

Solo una: la mia migliore amica.

 

Ci conosciamo da quando avevamo 3 o 4 anni, ma ci siamo legate intorno ai 14 anni.

Abbiamo condiviso molte esperienze insieme, come la prima comunione, le prime gite con la scuola, le prime uscite senza i genitori, ecc.. E ci siamo sostenute in tutte le altre prime cose che accadono nell'età adolescenziale (non sto qui a specificare).

A proposito, lei si chiama Kira. Volevo dire, si fa chiamare Kira. Il suo vero nome è un altro, ma questo non ci interessa. Ormai sono talmente abituata a questo soprannome che a stento ricordo quale sia il suo nome vero e proprio. Ovviamente sto esagerando.

 

Eh già, in effetti mi piace molto esagerare e lo faccio spessissimo. Soprattutto quando devo esprimere ciò che provo. Diciamo che mi ritengo una persona molto sensibile e quando sono felice, la parola felice non è adatta per esprimere la mia felicità, in quanto io sono molto più felice della parola felice. 

 

... Okay, ora sarete confusi. Ne sono convinta perchè mi sono confusa anche io con tutti questi giri di parole, ma spero abbiate capito.

 

Fin da bambina mi sono sempre ritenuta più matura dei miei coetanei e il culmine l'ho raggiunto intorno ai 16 anni. Lì ho davvero esagerato! Come dire.. Frequentavo 2 o 3 compagne di classe, oltre alla mia migliore amica, ma poi ho volutamente perso i contatti con loro semplicemente perché il loro mondo girava intorno al sesso, ai "ragazzi carini" alla Justin Bieber o ai "fighi" alla Zac Efron (senza offesa per le fan dei due idoli), e alla musica adolescenziale in stile Simple Plan (e vi giuro che non ho niente contro di loro, anzi! Ma sono la classica band americana di cui si vantano i ragazzi di oggi per sentirsi e sembrare agli occhi dei loro amici superiori a chi invece ascolta le canzoni del Mondo di Patty).

 

Io ascolto un po' di tutto, a seconda dell'umore. Anche la musica classica e di questo non me ne vergogno affatto. I miei musicisti preferiti, di questo genere, sono Haydn e Bach. 

Mozart e Beethoven sono i più nominati e i più conosciuti da tutti, ed ho provato ad ascoltarli, ma sinceramente mi provocano un senso di ansia e di malinconia. Non so perchè, forse è proprio il loro stile, o forse sono io che ho beccato le sinfonie sbagliate.

 

Comunque sia, ho avuto un'infanzia difficile: padre assente, madre perfetta se non soffrisse tanto di ansia da prendere delle medicine, sorella lunatica che perde facilmente il buon umore e la pazienza e con cui ho passato 19 anni di litigi e incomprensioni e 1 anno di pacifica convivenza. 

 

La mia ancora di salvezza è sempre stata Kira, con cui ho avuto un costante rapporto di grande amicizia che si è rafforzato ancora di più dopo una tremenda litigata durata 4 o 5 mesi, in cui non ci siamo nè viste nè sentite. In quel periodo mi sono letteralmente e non esageratamente chiusa in casa senza scambiare parola con nessuno e non sono uscita neanche in balcone. Ma poi mi feci forza, bussai alla porta di casa sua e con estrema maturità e decisione... Sono scoppiata a piangere tra le braccia della madre, con tanto di mocciolo che fuoriusciva dalle narici. Sì, lo so, una scena ridicola, schifosa e imbarazzante. Ma è stato un atto di grande coraggio da parte mia, dal momento che non ero nemmeno capace di salutare i suoi familiari senza provare imbarazzo.

Ve l'ho detto, avevo dei problemi.. Non gravi, anzi, risolvibili al 100%.. Ma pur sempre dei problemi!

 

E' stata una lunga presentazione, nonostante abbia omesso parecchie cose, come le mie vecchie e attuali passioni, i miei hobby e così via.. 

Ma non vi preoccupate, le scoprirete piano piano! 

 

Perchè questa,

 

è la mia storia...

 

 

 

Vi ringrazio di essere sopravvissuti ed essere riusciti ad arrivare fin qui. Purtroppo non vi aspetta nessun premio, se non il prossimo capitolo. Sarei molto felice se scriveste delle recensioni, che siano positive, neutre o delle critiche! Anzi, mi farebbe piacere leggere i vostri consigli su qualsiasi cosa.
Alla prossima, N.