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Autore: golightly    29/07/2012    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Petunia Evans avesse scelto di non sposare Vernon Dursley? Cosa sarebbe successo se avesse scelto di percorrere la propria strada invece di vivere nell’ombra del rancore per la sorella Lily? Ed infine: Cosa sarebbe successo se fosse riuscita a trovare il proprio cammino grazie ad un mago dalla risata simile ad un latrato di nostra conoscenza? Questa storia cerca di trovare la risposta a queste domande.
Dalla soria:
Dopo il diploma Petunia avrebbe sposato un uomo che non amava con la speranza di ricevere da una famiglia tutta sua tutta l’approvazione che aveva sempre cercato a casa Evans, ma che non aveva mai trovato. (...) Aveva rinunciato con rassegnazione alla propria felicità, senza sapere che,volente o nolente, essa avrebbe bussato alla sua porta quella stessa mattina sconvolgendo tutto ancora una volta. (...)
Sirius osservò meglio Petunia: non era sicuramente bella, non era il genere di donna verso cui avrebbe diretto la propria attenzione normalmente, ma quando i loro sguardi si incontrarono per un breve istante lui riconobbe se stesso in quegli occhi scuri come la pece e seppe che doveva fare il possibile per svelare il mistero che si celava dietro Petunia Evans.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prologo
Sette anni fa

 
Petunia si rivoltò nel letto ancora una volta,all’alba, dopo aver trascorso l’ennesima notte insonne. Si alzò pigramente e si diresse all’angolo opposto di quella camera innaturalmente ordinata per osservare il suo riflesso nello specchio: una sconosciuta dal fisico ossuto la stava fissando e lei non aveva la minima idea di chi fosse.
 “Quella sei tu idiota” si rimproverò aspramente mentre si dirigeva verso il bagno adiacente alla stanza. Chiuse delicatamente la porta alle sue spalle ed iniziò a spogliarsi lentamente con l’intenzione di gettarsi sotto la doccia e con la speranza che l’acqua bollente potesse lavare via il disgusto che provava per sé stessa.
La sera prima aveva insultato ancora una volta la sua tanto bella quanto perfetta sorella ed era stata così crudele nei suoi confronti che la poverina era fuggita in lacrime dalla sala da pranzo. Si disse che avrebbe dovuto esserne soddisfatta, ma realizzò che riusciva solo ad essere nauseata da ciò che aveva fatto.
Dopo essere giunta a quella conclusione; gettò con rabbia gli abiti madidi di sudore nel cesto della biancheria, entrò nella vasca e scoppiò a piangere incapace di controllarsi ulteriormente e rivivendo mentalmente tutto ciò che era accaduto la sera prima:
 
«IO NON VOGLIO MOSTRI AL MIO MATRIMONIO!!» aveva tuonato improvvisamente, poi il silenzio assoluto.
«Ma Tunia come puoi dire un cosa del genere? sono TUA sorella!» aveva replicato parecchio tempo dopo la rossa cercando con tutte le sue forze di reprimere le lacrime.
«Tanto tempo fa hai avuto la possibilità di scegliere tra la tua scuola per fenomeni da baraccone e me. Hai scelto loro e da quel momento, per quello che mi riguarda, io non ho più una sorella.» disse Petunia glaciale.
A quel punto la piccola di casa Evans non ce l’aveva più fatta; era scoppiata a piangere al centro del sala da pranzo e poi era scappata il più lontano possibile, con il volto deformato dalla disperazione.

 
Lily Evans era tutto ciò che sua sorella Petunia non sarebbe mai stata: era bellissima, brillante e divertente. Era la più amata dai genitori tanto orgogliosi di lei quanto indifferenti nei confronti della loro primogenita; Lily era straordinaria,fuori dal comune e come se non bastasse era anche una strega.
Sette anni prima,infatti ,come previsto dal suo viscido compagno di giochi Severus, una lettera accompagnata dalla donna più elegante ed altera che Petunia avesse mai visto, aveva svelato agli occhi della famiglia la verità sui particolari talenti della piccola Lily che era partita quello stesso anno alla volta della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
 
Così, all’improvviso, proprio come un temporale estivo, la magia era entrata nelle loro vite cancellando per sempre la spensierata bambina che Petunia era stata fino a quel momento: al posto del candore e dell’ingenuità tipica dell’infanzia l’animo della bambina era stato repentinamente occupato dall’invidia e da una gelosia cieca nei confronti delle attenzioni che sua sorella suscitava nei genitori. E Lily, la persona che aveva amato di più in assoluto, si era trasformata in ciò che odiava di più. Lei rappresentava tutto ciò che avrebbe sempre voluto essere e tutto ciò che non sarebbe mai stata.
 
Petunia non avrebbe mai voluto separarsi da Lily e desiderava far parte di quel mondo più di qualsiasi altra cosa. Per questo motivo aveva supplicato il preside della scuola di ammetterla, aveva giurato che si sarebbe impegnata al massimo se solo le avessero concesso una possibilità,lo aveva implorato, ma tutto ciò che aveva ottenuto in cambio dell’umiliazione erano state parole cariche di compassione e prive di significato.
Da quel momento la bambina aveva deciso di bandire la magia dalla sua vita per sempre, con la magia aveva bandito la fantasia, la creatività e la gioia di vivere e con esse aveva bandito sua sorella che altro non era se non la parte migliore di sé stessa.
 
Quasi sette anni dopo la bambina era diventata una giovane donna triste,vuota ed arrabbiata,in sintesi, l’esatto opposto di ciò che aveva desiderato diventare durante tutta la sua infanzia. Dopo il diploma non avrebbe fatto domanda di ammissione ad Oxford come aveva sempre sognato, ma avrebbe sposato un uomo che non amava con la speranza di ricevere da una famiglia sua tutta l’approvazione che aveva sempre cercato a casa Evans, ma che non aveva mai trovato. In cuor suo sentiva che tutto ciò che aveva fatto negli ultimi anni era completamente sbagliato, ma era anche certa di aver superato il punto di non ritorno, sapeva di non avere via di uscita e quindi si era rassegnata a recitare diligentemente la sua parte fino in fondo senza curarsi di quanto odio provava per sè stessa ogni volta che la sua sorellina versava una lacrima a causa sua. Aveva rinunciato con rassegnazione alla propria felicità, senza sapere che,volente o nolente, essa avrebbe bussato alla sua porta quella stessa mattina sconvolgendo tutto ancora una volta, proprio come sette anni prima.

 
  
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