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Autore: JupiterEj    29/07/2012    1 recensioni
Sebastian!Sunday.
Cosa succederebbe se dopo un anno passato alla Dalton, Blaine dovesse passare due settimane in vacanza con Sebastian e altri Usignoli?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Consigliata la lettura ascoltando Echo.


Cammini, Blaine. Cammini sorridente, perché ad accompagnarti c’è il braccio dell’alto ragazzo dalle profonde iridi verdi che passeggia accanto a te, con te. E non t’importa che altri Usignoli stiano camminando accanto a voi, in quel momento vorresti solamente fermarti per specchiarti in quegli occhi, perché solo facendolo riusciresti a sentirti completo.
Non l’hai mai ammesso, Blaine, non fino a qualche sera prima, quando Sebastian è tornato in camera e trovandoti a piangere ti ha abbracciato e stretto forte senza dire nulla. E ti è piaciuto, oh si che ti è piaciuto quel contatto. Piangevi perché Kurt ti aveva appena lasciato, facendo crollare l’unica cosa salda che eri riuscito a creare in tutti quegli anni –anche se, la relazione non andava bene da un po’. Perché sei sempre stato un sognatore Blaine, e volevi qualcosa di solido, qualcosa che durasse nel tempo. Cadendo quel che pensavi fosse il tuo unico punto fermo, sei crollato, annegando nell’alto mare. Ed è arrivato lui, il faro che ti avrebbe salvato dalla tempesta. E l’ha fatto, tenendoti stretto, tutta la notte, finché non ti sei addormentato accoccolato a lui. Non se n’è mai andato. Ti sei svegliato fra le sue braccia, e ti sei fermato un attimo a guardarlo dormire. Era così bello, e tu non te n’eri mai accorto. O meglio, non volevi ammettere di essertene accorto. Sembrava un angelo, senza la maschera che ogni giorno indossava. Perché dopo un anno passato come suo compagno di stanza avevi capito che quello che dava a vedere non era lui, il vero Sebastian era sepolto sotto metri e metri di insicurezze, di paure, che forse erano addirittura molte più delle tue. E hai promesso a te stesso di aiutarlo a togliere questa maschera, in quel momento, nel guardarlo con la bocca socchiusa e l’espressione beata in volto. Come un bambino. Il tuo bambino da curare e proteggere.
Avete parlato, gli hai raccontato cos’era successo e quando qualche lacrima è scappata lui c’era, non è fuggito, nonostante sapete tutti e due cosa sente per te. Lo sai più tu che lui, a dire la verità. E lo sapeva anche Kurt. Per questo, quando gli hai detto che avresti passato le vacanze con pochi Usignoli –fra cui Sebastian- con cui avevi legato durante l’anno in cui eri tornato alla Dalton per colmare l’assenza che avrebbe lasciato, il tuo ragazzo –ormai ex- si era incavolato. Gli hai detto che lo amavi, che non era nulla. Voleva che non andassi, ma tu no. Volevi andarci. Non sapevi perché, o forse solo non volevi ammetterlo, ma avevi bisogno di fare quella vacanza di due settimane. E gliel’hai urlato. Non sai nemmeno quanto tempo avete passato a litigare. Ma forse è stata la cosa migliore. Per lui, e soprattutto per te. Ormai la vostra relazione era diventata una cosa che “c’era perché aveva da esserci”, l’amore, il feeling, sembravano essere scemati via, come se una folata di vento li avesse portati via con sé.
Il tuo volto si scurisce a quel ricordo, e nemmeno il tempo di pensare qualcos’altro che vieni fermato, in mezzo al vialetto che stavate percorrendo, e prima che tu possa proferire parola due braccia che conosci bene si aggrappano a te, per amarti e sorreggerti, ma anche per cercare conforto, in un abbraccio che vorresti non finisse mai.
Ma è qua che il sogno scema e che il tuo senso di colpa comincia ad affiorare. Perché non hai pensato molto fino a quel momento, tanto la presenza di Sebastian affianco a te ti mozzava il respiro e ti toglieva la capacità di razionalizzare. Pensi che forse Kurt aveva ragione a non fidarsi, perché ti senti a tuo agio fra le braccia del francese, perché sebbene tutto devi ammettere che se non fosse stato per quello che ormai è il tuo ex ragazzo tu e il mezzo biondo accanto a te fareste coppia fissa da un po’. Perché lo sai che lo vuoi, Blaine, e sai che lo vuole anche lui, nonostante voglia mostrare a tutti che è uno di quelli senza sentimenti, che non si affeziona e bla bla bla. Perché in quest’ultimo anno hai notato che non usciva quasi mai, e tornava in stanza presto, con tua grande felicità. Ti guardava, sorrideva e si metteva a letto prima che tu avessi solo provato a formulare una domanda. E tu non potevi fare altro che sorridergli di rimando, perché era l’unica cosa che riuscivi a fare dopo che ti aveva azzerato tutti i pensieri. E puntualmente arrivava la suoneria del telefono avvertitirti che Kurt stava chiamando accompagnata da uno sbuffare a rovinare quell’atmosfera. Potresti quasi scommettere che Sebastian è sei mesi che non si fa qualcuno. Forse anche di più. Ne sei certo. E un lato di te, spera che quella certezza sia vera, e non sia solo una speranza che si è creata nella tua mente fantasiosa.
Perché lo ami, Blaine. Lo ami da un bel po’ in verità, anche se non lo ammetti a te stesso. E ami il modo in cui ti sta abbracciando, tanto che stai per poggiare la testa nell’incavo del suo collo e abbandonarti pienamente a quella sensazione. Ma ti fermi, Blaine, in preda alla paura, al senso di colpa, e a un sacco di problemi che ti fai venire in mente. Perché hai lasciato che il tuo cervello pensasse, e ora non ti darà tregua. Si stacca, Sebastian, come se non si fosse accorto che tu non hai ricambiato l’abbraccio, sorridente, con quel sorriso che ami tanto, e non puoi far a meno di fingere un sorriso anche tu pur di non farlo smettere. Torna con il braccio attorno alla sua vita mentre raggiungete gli altri, che fortunatamente non fanno alcuna domanda sul perché siete spariti, o vi siete fermati nel bel mezzo di un viale isolato. Potresti scommettere che Jeff già pensa che vi siate baciati. E per un attimo, l’hai pensato anche tu, prima che arrivassero tutti i pensieri a rovinare il momento magico che si era venuto a creare.
Continuate a camminare, e mentre Sebastian scherza con gli altri tu non puoi far a meno di isolarti dal resto del mondo per abbandonarti ai pensieri. Se non fosse per il braccio del francese attorno alla tua vita, forse nemmeno cammineresti. Molte cose ti affollano la mente, non ti danno pace. Vorresti sorridere, ma non riesci. Sei confuso. Ami, sai di esser corrisposto, ma hai paura. E ti stai facendo lentamente consumare da essa. Stai facendo sì che si rovini tutto quello che poteva succedere al nascere, perché l’hai rifiutato Blaine, e sebbene mostri il contrario se n’è accorto, non è stupido. Hai fatto un passo verso l’oblio e ora credi di non poterne uscire più. Perché una parte di te non vorrebbe, l’altra non sa come fare. Sei rinchiuso in un vortice di sensazioni che ti tiene lontano dal mondo, da quello che sta accadendo intorno a te, e pensi, pensi, pensi.
 
«Blainey, tutto okey? »ti chiede d’un tratto lui mentre continuate a camminare verso un luogo che sei più che sicuro di conoscere ma al momento non ricordi. Ed ecco, di nuovo, i vostro occhi che si incontrano, il sole che si mischia con l’acqua, il miele che cade nel prato, il tuo marrone che si fonde con quel verde che ami tanto. Perché è così bella la voce di Sebastian quando pronuncia quelle parole, e il tuo nome, quel soprannome che non sopporti, esce come una melodia dalla bocca del ragazzo. E tu non puoi far a meno di sorridere, perché lo ami, lo sai, vorresti gridarlo a lui e al mondo intero, ma non lo fai, sciocco.
 
«S-si, ammiravo la.. serata. Ha qualcosa di.. magico»sono le uniche cose che riesci a dire, e in qualche modo non stai mentendo, perché è davvero magica l’atmosfera che si è creata intorno a voi. Chiunque potrebbe percepirlo. È qualcosa di speciale.. quasi surreale. Non puoi credere che una simile fortuna sia capitata proprio a te. Un qualcuno che ti fa sentire bello, amato, come mai in vita tua. Ma tu continui ad aver paura, e arretri nel baratro che ti sei creato, cercando di non scontrarti di nuovo con quelle iridi verdi che tanto ti fanno impazzire.

Sai che Sebastian sta annuendo con un sorriso, ma non ti volti a guardare. Non lo fai finché non vi fermate su una collinetta e dopo esservi seduti, il braccio di lui è sulla tua spalla –a volte ringrazi il fatto di essere basso-, e intanto ti bacia la fronte. Sai che vorrebbe baciarti più in basso, e lo vorresti anche tu, ma la paura ti tiene ancorato fermo mentre sorridi e cerchi di concentrarti sullo spettacolo che sta cominciando. E tanto sei preso da esso che nemmeno ti accorgi di come Sebastian intrecci le vostre gambe e accarezzi la tua, almeno finché non si stende portando te con lui. E comincia a baciarti il collo, con dolcezza, con desiderio, con amore. Ti giri a guardarlo, per dirgli di fermarsi, e lo sguardo che ti riserva ti lascia senza fiato, incapace di fare altro. Perché capisci che lui è la persona con cui vuoi passare il resto della vita, e finalmente esci dal baratro per cadere in quella trappola chiamata amore. Perché lo sai da un pezzo di essere innamorato di quel ragazzo. Lo sapevi quando la sera aspettavi fino alle due in attesa del suo ritorno, finché le palpebre non diventavano pesanti, per poi la mattina dopo camminare come uno zombie e tenergli il broncio per almeno due giorni. Lo sapevi quando ha smesso di tornare tardi, e hai sorriso al pensiero che fosse per te, perché non poteva sopportare altri giorni senza te. Lo sapevi quando lo andavi a vedere alle partite di lacrosse, e alla sua fine avresti voluto baciarlo come tutte le ragazze intorno a te facevano con i propri compagni. Lo sai dal primo momento in cui ti sei perso in quegli occhi, Blaine, ma avevi un “ostacolo” che ti impediva di ammetterlo a te stesso. Negli ultimi tempi te lo sentivi come un collare che ti impediva di correre veloce dalla fonte della tua felicità, in quel momento e per sempre. Ma finalmente non lo hai più, e lo senti. Oh si che lo senti. Senti di poter vivere la tua vita a pieno, accanto alla persona che continua a guardarti. Per proteggerla, accudirla, sostenerla, appoggiarla, confortarla.. e amarla. Finalmente puoi condividere la tua vita con Sebastian Blaine, lo sai che lo vuoi. E ora, basta farlo sapere a lui.

Ti alzi sui gomiti accompagnato da due iridi preoccupate e impaurite. Non sorridi, perché deve essere tutta una sorpresa. Devi farlo aspettare, anche se forse ha aspettato fin troppo. E mentre lo guardi dall’alto ti soffermi sui suoi capelli con quel gel che li tiene all’insù in quel modo buffo che ti piace tanto, sui piccoli nei sotto gli occhi, sulla barbetta appena accennata che ti fa sorridere, su quelle fossette appena accennate, sulla sua bocca carnosa e su quei denti troppo bianchi e perfetti per essere veri.

«Blaine sc-usa io n-non v.. »comincia a balbettare Sebastian, il Sebastian senza maschera, quel bambino che hai visto dormire che hai promesso di accudire e proteggere. E lo farai, Blaine, lo sai che lo farai. Perché è una promessa con te stesso, perché lo vuoi, perché se nessuno l’ha fatto prima sei onorato di farlo al posto di quegli inetti che si è ritrovato come genitori.

Gli poggi un dito sulle labbra sussurrando uno “Shh” prima di calarti sopra di lui tenendoti con una mano per non schiacciarlo, con l’altra che raggiunge i suoi capelli per stringerli fra le dita con amore, e lo baci. Lo baci come non hai mai fatto con nessuno. Lo baci finalmente dopo tanto tempo. E ti accorgi che Sebastian ha un buon sapore, che per uno stupido motivo tu non hai potuto assaggiare prima. Ti stacchi prima che possa ricambiare per guardarlo negli occhi un’ultima volta, e più deciso e felice che mai, ti ributti su quelle labbra che ora ami più di prima. E ricambia il bacio, lui, e così le vostre lingue cominciano a rincorrersi l’un l’altra in una danza d’amore e passione che non avevi mai provato prima. Ed è proprio quando dovete staccarvi perché non potete stare senza respirare che sopra di voi scoppiano i fuochi d’artificio. Ora ricordi dove sei andato. Ora ricordi perché sei su quella collina.
E così ti giri di nuovo e tirandovi su lo baci ancora una volta, sotto i fuochi del 4 Luglio che rendono tutto più magico di quanto già non sia, perché non vorresti passare il Giorno dell’Indipendenza in altro luogo, con altra persona.
   
 
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