-Un'altra T, temo-

Era Giovedì pomeriggio, e le ultime due ore di Pozioni del settimo anno si erano quasi concluse. Il Sotterraneo era saturo dei vapori di venti calderoni, la maggior parte dei quali salivano in delicate spirali verso l'umida volta in pietra. Quello davanti a cui si trovava il Professor Piton non era uno di questi; la bacchetta sfoderata e le sopraciglia inarcate, stava osservando con disgusto la densa poltiglia color ribes che si agitava nel paiolo di un allibito Tassorosso emandando sprazzi di vapore scarlatto. 

-Dimmi, Peackok, pensi che questo tuo intruglio possa far innamorare qualcuno?- Asserì col solito tono strascicato, fissandolo torvo. -..se pensi che il mio Corso M.A.G.O non sia degno d'attenzione, allora temo che tu non abbia compreso il concetto. NON..- e marcò l'ultima parola al fine di attirare l'attenzione di tutta la classe. Si voltò e si diresse verso la cattedra, col mantello nero che svolazzava tra i banchi. -..un errore. Non una distrazione. Qualunque sbaglio potrebbe costarvi cara la vita. Un vero Pozionista non sbaglia. E' attento e meticoloso, sempre vigile. Cosa che..- Sorrise maligno, scostandosi una ciocca di capelli corvini dal volto olivastro. -..il nostro Peackok di certo non è.- Un cenno distratto della bacchetta e il calderone del Ragazzo si vuotò all'istante. - 10 punti in meno a Tassorosso. Ora..coloro che sono riusciti a preparare un accettabile tentativo di Amortentia la lascino sobbollire, prendano le loro cose e vadano a cena. Peackok invece rimarrà qui..niente repliche, stupido Ragazzo.- Gli lanciò un'occhiataccia prima ancora che questi potesse aprire bocca. -..rimarrà qui e cercherà di mettersi in paro.-

La classe si riempì del tintinnio delle provette riposte nelle borse, dello scricchiolio delle bilancia richiuse e dello scroscio d'acqua degli Studenti che si ripulivano le mani. Lui rimase lì, un enorme pipistrello appollaiato dietro la cattedra, ad osservarli sfrecciare via fuori dalla porta. Dopo un paio di minuti gli unici rumori erano il gorgogliare delle pozioni e lo sbuffare scocciato di Peackok. Tuttavia non se ne curò. Ripose la bacchetta all'interno del mantello e cominciò a passare in rassegna i preparati rimasti. I primi erano 'quasi' perfetti, anche se tuttavia mancavano sicuramente di qualche passaggio fondamentale. Con rammarico s'accorse che la maggior parte apparteneva non ai Tassorosso, ma ai Serpeverde. Teste di legno. Si arrestò improvvisamente davanti a un banco, investito dal vapore del liquido cristallino che ribolliva lì sopra. Le larghe narici si aprirono e respirarono quegli efluvi. Dopo non ricordò quanto tempo rimase lì impalato, ma doveva essere un bel pò visto che quando la voce di Peackok lo destò da quella sorta di catalessi sentì il rumore di centinaia di passi sopra le loro teste: la cena era finita, e gli studenti stavano ritornando nei proprio Dormitori. 

-Professore..si sente bene? Io..io avrei finito..-

-Cosa? Ah..- Scosse per un attimo il capo, poi guardò in maniera glaciale il Ragazzo: Era vero. Dal calderone del Ragazzo ora si sprigionava una colonna di vapore a spirale uguale a quella degli altri. Vi si avvicinò e respirò l'aria circostante. Si. 

-Si..torna nel tuo Dormitorio, Peackok.-

-Ma Signore..è sicuro di sentirsi bene? Perché è..- Tacque immediatamente quando vide che l'Insegnante si era allontanato bruscamente dal banco e ora lo stava fissando con fare minaccioso.

-..sei già stato abbastanza fortunato da non perdere altri punti per il tempo che mi hai fatto sprecare, quindi ora Peackok penso ti convenga uscire immediatamente.-

Solo quando la porta sbattè dietro il Tassorosso Severus Piton si avvicinò di nuovo al calderone. L'odore dei capelli di Lily Potter gli riempì nuovamente la testa. 

-Venti punti a Tassorosso, Peackok.-